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Autore: AngelinaSpring    31/07/2013    7 recensioni
- ZIAM . Dal primo capitolo -
“Ragazzi avete perso, poche storie, lo dovete fare” dice il riccio incrociando le braccia sul petto.
“Ma Harry, cerca di ragionare!” lo supplico.
“No way Liam!” mi risponde, non vuole sentire ragioni.
“Harry ha ragione, non avreste dovuto scommettere, adesso vi tocca” si intromette Niall.
“Ma..” fa per parlare Zayn.
“Niente ma, a partire da oggi, per i prossimi trenta giorni, voi due siete una coppia” afferma Lou sorridendoci. Io e Zayn ci guardiamo senza aprir bocca, consci del fatto che ogni nostro tentativo di lamentela sarebbe inutile.
“Ah, e non dimenticate le condizioni che abbiamo posto..” ricorda Niall allegro e in quel momento penso di odiarlo, speravo nessuno se ne ricordasse.
“Dovete tenervi per mano, non potete negare la vostra relazione, e.. ”
Ecco sta per dirlo, penso.
“Vi dovete baciare in pubblico. Ma baci veri, con la lingua, tanta lingua.”
Tutti e tre ci fanno un sorriso a trentadue denti. Ci godono gli stronzi.
“Possiamo evitare quest’ultima parte?” chiedo esitante all’idea di baciare Zayn.
“No!” risponde Harry oltraggiato dalla mia proposta.
“Che sei scemo? È la parte più divertente della scommessa!”
“Posso immaginare lo sia per voi..”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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“E se lasciassi i capelli giù? Sono bello?” mi chiede uscendo dal bagno e fermandosi davanti alla porta con le braccia aperte e la testa leggermente inclinata.
 
Alzo lo sguardo e mi limito ad ammirarlo in silenzio per un attimo. Nonostante sappia di essere molto bello, trovo sia dolce il modo in cui attende una risposta con un sorriso poco convinto sulle labbra e le sopracciglia arcuate. Come se potessi dirgli che è orribile, come se potessi mentirgli.
 
“Come sto allora?” insiste per riscuotermi dal mio silenzio, con scarsi risultati.
 
Scuoto leggermente la testa per riportare la mia attenzione unicamente ai suoi capelli. Ammiro le ciocche lasciate libere sulla fronte che nascondono la piccola vena che si vede pulsare sulla sua tempia sinistra quando è insicuro. Mi concentro sulle sopracciglia scure che evidenziano il taglio felino dei suoi occhi e la pelle leggermente abbronzata che mette in risalto il suo sorriso bianco.  
 
Devo sembrargli totalmente rincretinito, qui imbambolato in silenzio, a fissarlo.
 
Apro la bocca per dirgli qualcosa, qualsiasi cosa, ma la maglietta stretta che indossa mi ricorda che sotto quel sottile strato di cotone troneggia il suo bel petto scolpito, e il collo a v che lascia intravedere i tatuaggi, in particolare quello che si trova poco sotto alla clavicola, mi trae in tentazione. Mi sento attraversare da un brivido alla sola idea di accarezzarlo e baciarlo proprio lì sotto.
 
“Sì…” sussurro allo Zayn della mia fantasia che geme sotto le mie labbra, “Stai bene” riesco finalmente ad aggiungere, dopo un breve colpo di tosse, allo Zayn reale.
 
“Grazie, ma stare bene non è abbastanza” mi liquida con tono offeso e rientra in bagno.
 
Faccio un respiro profondo ed abbandono definitivamente e di malavoglia il ragazzo moro ed eccitato delle mie fantasie per ritornare a quello irresistibilmente vanitoso della realtà. Lo sento trafficare con la lacca mentre fischietta nuovamente allegro.
 
“Prima donna..” sospiro tra me e me scuotendo la testa con un sorriso sulle labbra.
 
“Così mi stanno certamente meglio.. grazie mamma per avermi fatto tanto bello” lo sento affermare soddisfatto qualche minuto dopo.
 
Non gli presto particolare attenzione, sono abituato, del resto come gli altri della band, al suo simpatico narcisismo e devo ammettere sinceramente che se cambiasse mi mancherebbe questo suo lato.
 
Mi sfilo la tuta ed afferro i pantaloni neri che Harry mi ha consigliato, o per meglio dire praticamente costretto, ad indossare. Me li rigiro tra le mani indeciso. Sono stretti. Molto stretti.
 
“Se indossi quelli.. io dovrò passare la serata a scacciare i moscerini che ti infastidiranno..”
 
Sobbalzo e mi volto verso il moro appoggiato contro lo stipite della porta del bagno, ha i capelli sistemati in modo meticoloso e studiato in un alto ciuffo, e non posso fare a meno di concordare con lui riguardo a quello che l’ho sentito dire prima, è davvero bellissimo. Mi faccio un appunto mentale: ringraziare la signora e il signor Malik.
 
Con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate sposta lo sguardo dal mio viso, ai pantaloni e finisce per fissarmi il fondoschiena. Sembra quasi famelico, e non posso evitare di pensare a quanto vorrei che lo fosse veramente, mentre sento le guance farsi porpora. E quando finalmente realizzo che probabilmente mi fissa perché me ne sto imbambolato in mutante voglio solo sprofondare nel soffice tappeto che ho sotto i piedi.
 
“Chi ti dice che sarò infastidito?” gli chiedo voltandomi con tutta la disinvoltura che riesco a fingere e cominciando ad infilarmi i pantaloni in questione.
 
Faccio di tutto per muovermi nel modo più naturale possibile, ma fallisco miseramente nel momento in cui mi rendo conto di essere piegato in avanti e di sbattergli di conseguenza il culo, coperto dai soli boxer aderenti, praticamente in faccia. Raddrizzo velocemente la schiena e tiro su i pantaloni per i passanti, li sento aderire alle cosce e al didietro. Potrei morire d’imbarazzo per questo ridicolo siparietto, come se fosse la prima volta che mi vesto davanti ad un altro ragazzo.
 
“Non è detto che debba necessariamente essere tu quello infastidito..” mi parla direttamente nell’orecchio. Non l’ho nemmeno sentito spostarsi e ora percepisco il suo corpo aderire al mio.
 
“Vedi” continua, mentre io cerco di prendere fiato e non diventare bordeaux, con scarsi risultati “tu sei il mio ragazzo..” s’interrompe per strofinare il naso nell’incavo del mio collo.
 
Sento scosse di eccitazione scendere lungo la colonna vertebrale, le sento raggiungere il mio membro, e mi mordo la lingua per trattenere un gemito.
 
“E non mi piace l’idea che..” sussurra solleticandomi la pelle del collo con il suo respiro caldo. Mi appresto a chiudere i bottoni dei pantaloni per evitare che noti quanto tremo quando la sua mano raggiunge la mia e la accompagna sicura nel movimento. Fino a quando anche l’ultimo bottone non è chiuso non accenna a lasciare la presa, anzi mi accarezza dolcemente il dorso con il pollice.
 
E così mentre il ragazzo dei miei sogni mi chiude i pantaloni, l’unica cosa alla quale la mia mente perversa riesce a pensare e il suddetto ragazzo impegnato ad aprirmeli i pantaloni, e aggrovigliarmeli attorno alle caviglie per poi dedicarsi al mio..
 
“Dicevo” riprende “non mi piace l’idea che altri ti guardino, ti desiderino e ci provino” interrompe il flusso dei miei pensieri a luci rosse e mi accarezza con la mano libera il lembo di pelle che è rimasto scoperto tra il bordo dei jeans neri e la maglietta. Trattengo il fiato e aspetto che si sposti. Chiudo gli occhi e prego che si allontani in fretta prima che io possa perdere la calma o lui possa notare quando sono eccitato per essere appena stato sfiorato.
 
“Sii serio.. chi vuoi che ci provi” affermo con ironia. Mi stacco da lui faccio un paio di passi in avanti nervoso. Non tenta nemmeno di trattenermi, constato tristemente, si limita ad abbandonare le braccia lungo i fianchi.
 
“Inoltre.. tu sei il mio ragazzo per finta, unicamente per via di quella stupida scommessa” sbotto cercando di evitare di lasciar trasparire la mia delusione.
 
Mi mordo la lingua subito dopo aver detto l’ultima parola pentendomi per non essere riuscito a trattenermi, per essere stato così debole e per aver, anche solo per un attimo, sperato di ferirlo.
 
Vorrei riuscire a dire qualcosa che riesca ad offenderlo a tal punto da convincerlo a troncare questa sceneggiata, e a mettere fine al mio dolore.
 
“Sì, hai perfettamente ragione Liam.” Non mi guarda più, si china per indossare le scarpe.
 
Aspetto che mi mandi a quel  paese e che mi dica che far parte di questo gioco è stato uno sbaglio fin dall’inizio, che si pente anche solo di avermi tenuto per mano.
 
“Ma sai anche che, se non siamo abbastanza bravi a fingere, tutti comprenderanno che questa cosa è una farsa.”
 
Alzo lo sguardo stupido verso i suoi begli occhi castani. Dove sono gli insulti? L’ammissione di rinuncia?
 
“I fan si sentirebbero presi in giro, sarebbero delusi dal nostro comportamento, se sapessero che noi non..” indica prima se stesso e poi me per concludere.
 
“Io devo fingere di essere geloso, almeno un po’, del mio ragazzo..” il suo tono è incredibilmente pragmatico, incredibilmente diverso da quello caldo che ha usato per parlarmi all’orecchio un attimo prima. Ogni volta resto sconvolto di fronte a questo aspetto di Zayn. È mutevole tanto quanto lo sono io.
 
“..e sarebbe più credibile se anche tu fingessi di essermi fedele e di tenerci a noi” mi da il colpo di grazia.
 
Non rinuncia alla farsa, anzi mi sprona ad impegnarmi, e a fingere meglio. Il suo sguardo improvvisamente triste mi uccide all’istante. È convinto che non tenga a lui abbastanza.
 
Crede che nemmeno per finta sarei in grado di essergli fedele. Vorrei potergli dire la verità, che l’idea di fingere non mi piace, e non sono nemmeno bravo, ma solo perché lo amo.
 
“Farò capo a tutti i trucchi che ho imparato durante il mio unico corso di recitazione..” gli rispondo invece ironico e tagliente.
 
Mi volto e mi cambio in un attimo la maglietta. Sento solo l’impellente bisogno di uscire dalla nostra stanza.
 
“Perché fai così adesso?” lo sento chiedermi mentre mi chino a poco più di mezzo metro da lui per raccogliere le scarpe e indossarle.
 
“Così come? C’è un modo per indossare le scarpe che lascia trasparire quanto io sia innamorato di te o quanto io ti sia fedele?” ribatto acido.
 
Mi afferra per il polso e mi tira su finché non mi trovo in piedi davanti a lui.
 
“Non riesco a capire, perché sei arrabbiato adesso?” mi chiede calmo, ha comunque lo sguardo accigliato.
 
“Senti se è davvero così tanto un problema per te questa cosa, se non mi posso avvicinare a te senza tu ti innervosisca, se non posso toccarti senza che..” fa un gesto con la mano in aria “allora è meglio che lasciamo perdere subito” abbandona anche la presa sul mio polso, mi sorpassa e si avvicina alla porta di uscita della camera.
 
“Non avevo capito che per te fosse così improponibile l’idea di una relazione con me.”
 
Raccoglie il portafogli dal mobiletto accanto alla porta e lo infila nella tasca posteriore dei pantaloni.
 
“Finta relazione” si corregge aprendo la porta e voltandosi finalmente verso di me.
 
“Senti Zayn, non è così.. io non..” cerco di riscattarmi.
 
“Lascia perdere, va bene?! Con gli altri ci troviamo di sotto giusto? Andiamo..” mi zittisce ed esce dalla camera.
 
Mi schiaffo una mano in faccia e mi strofino gli occhi. Sono stanco di me, del mio temperamento debole. Sono deluso.
 
Mi odio per quello che mi sono fatto da solo.
 
Controllo il mio riflesso nello specchio appeso di fianco all’uscita “e questo è solo l’inizio Liam, pensa alla serata che ti aspetta, ci sarà da divertirsi” dico ironico allo scemo che ho di fronte.
 
Apro la porta ed esco in corridoio. Mi avvio verso l’ascensore cercando di raddrizzare le spalle e non sembrare il mollusco che mi sento di essere. Me la sono cercata, ma non gliela darò vinta.
 
Sarò il miglior fottuto finto fidanzato che si sia mai visto e “raggio di sole!” mi urla Harry nell’orecchio, facendomi prendere un colpo “sei pronto per dimenare le tue chiappe d’oro e mandare Zayn diretto sul pianeta Gelosia?” conclude con tono di voce più basso e cospiratore strizzandomi il culo con tutte e due le mani.
 
“Tu sei tutto scemo amico, lasciatelo dire” rido e faccio un balzo in avanti per portare il mio didietro a debita distanza dalle sue zampe da maniaco.
 
“E comunque, riguardo al nostro piano..” dico e mi fermo davanti alle porte “non sono molto convito” schiaccio il pulsante.
 
“Liam, sono uno stratega che i coglioni dell’esercito se lo sognano uno come me..” entriamo nell’ascensore “fidati.” Lo guardo con un sopracciglio alzato poco convinto, lui mi punta un dito contro e mi si avvicina con aria minacciosa mentre le porte si richiudono “Io. Non. Sbaglio. Mai.”








Raggi di sole, come state?

Se siete arrivati fino a qui, se mi siete rimasti fedeli, se nonostante tutto sentite di potermi concedere ancora un po' di fiducia, non posso dirvi altro se non che vi amo. Purtroppo ho passato un periodo non dei migliori, i miei esami iniziano il 7 agosto, e ho già il cuore in gola. Avrei potuto scegliere una strada più tortuosa del Politecnico, avrei potuto fare la mangiatrice di fuoco, o meglio ancora l'addestratore di leoni marini.. Vi chiedo scusa, anche se considerato che ognuno porta il peso delle proprie scelte, io di scusanti proprio non ne ho.

PS: Finiti questi caspita di esami risponderò alle recensioni, per le quali vi ringrazio di cuore, e mi dedicherò alle storie in corso. Mi scuso inoltre se il capitolo non è quello che vi ho promesso e quello che vi aspettavate, ho pensato di postare questa breve parte per farvi sapere che ci sono ancora, non con l'intendo di deludervi.

Vi adoro, a presto.

  
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