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Autore: flyfree    31/07/2013    0 recensioni
Capì che era il momento di dirglielo,o il loro rapporto non sarebbe stato più come quello di prima,un rapporto di felicità e di passione,un rapporto d'amore.
Harry si accinse a parlare,ma aperta la bocca per pronunciare le fatidiche parole,un frastuono si sentì dal piano di sotto.
Sara scattò girando la testa dietro di se e con lo sguardo rivolto alla porta,si gettò tra le braccia di Harry,che irrigidito aveva lo sguardo fisso,anche lui,verso la porta.
*I PERSONAGGI DELLA STORIA SONO FRUTTO DELLA MIA FANTASIA,QUALCHE RIFERIMENTO A PERSONE VERAMENTE ESISTITE E' PURAMENTE CASUALE*
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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'Vieni,ti porto in camera' disse Harry.

 
Prese per mano Sara e la quasi trascinò per tutti i corridoi,fino alla porta di una stanza,fece pressione sulla maniglia e aprì quella stanza.
La camera di Harry era enorme,al centro si trovava un letto matrimoniale,a baldacchino,con le tende bianche trasparenti e le coperte di lino rosse e gialle,come lo stemma.Difronte al letto c'era un enorme armadio a muro di legno di ciliegio,le maniglie delle ante erano in puro oro.In un angolino della stanza c'era una porta,che collegava ad un altro grande bagno personale,di cui nel lavello e nella vasca erano incastonate alcune pietre preziose,le mattonelle in graniglia lucide.
'Woah.' si limitò a dire Sara stupefatta.
'Che lusso.' continuò mentre sfiorava le tende del letto.Harry si limitava a sorridere ed annuire.
La porta bussò.
'Si può entrare,sire?' una voce piccola e un pò stridula iniziò a parlare.
'Avanti!' disse fortemente Harry.

La porta aperta mostrò una ragazza in divisa da cameriera con un abito plastificato in mano.
'Ho portato questo per la ragazza' continuò indicando Sara.
'Grazie' disse Harry,quasi come se fosse per lui.
'Ora va' sorrise,a quelle parole la ragazza si dissolse chiudendo delicatamente la porta.
'A cosa mi serve un vestito?'
'Dobbiamo cenare con i miei.'
'E se vuoi rimanere a corte,devi fare come ti dico io'
'Ma io non voglio rimanere qui,avevi detto che ce ne saremo scappati' si lamentò quasi Sara.
'Si,certo!' rispose Harry
'Ma dobbiamo almeno farci vedere?' continuò
'Ora va e cambiati nel bagno,io farò lo stesso qui.'
Sara annuì,prese il vestito e si diresse in bagno,prima che chiudesse la porta,Harry le si avvicinò e le disse.
'Ti amo'
'Anch'io' sorrise la ragazza,mentre chiudeva la porta dietro di se.
 
***
 
Uscirono dalla stanza mano per la mano.Erano raggianti,entrambi,di una bellezza sconfinata,avrebbero rimasto a bocca aperta chiunque.
Per poter arrivare nella sala da pranzo,dovevano scendere delle grandi scalinate,poste ai lati della stanza.Tutti si accorsero della loro presenza ed incantati si accingevano a guardarli scendere le scale,mano per la mano.
Harry era abituato a così tanta attenzione,ma Sara che quasi non ne aveva mai avuta,si sentiva a disagio,ma era pur sempre bellissima.Il maggiordomo che si trovava alla fine delle scale,li scortò ai loro posti,uno di fianco all'altro.
Sara si sedette e notò con suo dispiacere che gli sguardi erano rivolti tutti a lei.Harry le stringeva la mano in modo da infonderle autostima e coraggio.
 
 
L'uomo,padre di Harry,di cui non ancora conosceva il nome,prese parola.
'Io sono duca di Wellington e questa,è la mia numerosa famiglia.' disse,aprendo le braccia,per indicare la grande tavolata di persone che sedeva lì.
'Tu,dì il tuo nome,anche agli altri' continuò,cercando di metterla alla prova.
Harry lanciava delle frecciatine al padre,che lo guardava con superiorità.Harry si avvicinò a Sara e le disse in un orecchio
'Sta tranquilla,fa con calma' 
Ingoiato il groppo in gola,Sara finalmente rispose
'Il mio nome è Sara,piacere.' 
Harry sorrise soddisfatto,e voltò la testa verso il padre a capotavola,in modo da dirgli 'ho vinto'.
 
Il resto della cena fu un continuo alternarsi di sguardi e di risolini che i bambini si scambiavano e che ogni volta il duca,spezzava con un pugno sul tavolo.
Schizofrenico,pensò Sara divertita,che si lasciò scappare un sorrisino,che subito fu notato da tutti.
'Cosa ti diverte,cara?' enfatizzò il duca.
'Condividilo con noi siamo curiosi,esserlo è di famiglia.' continuò con un sorriso acido,alzando il sopracciglio.
A quelle parole Sara alzò lo sguardo verso di lui,confusa.
'Ohm' balbettò 'No niente,sire.' continuò incerta.
'Ebbene tu sei dell'Oxfordshire,abbiamo dei parenti lì' affermò dopo,cambiano al direzione del suo sguardo su Harry.
'Pare che a Harold piaccia molto quella zona,sbaglio?' continuò
Harry in quel momento stava tagliando tranquillo la carne,ma all'udire di quelle parole,i suoi movimenti diventarono più veloci,tanto da provocare uno stridolio tra coltello e piatto.
Alzò lo sguardo leggermente disgustato verso il padre,e lasciò cadere le posate dalle mani.
'Non voglio parlarne,possiamo ritornare un altra volta su quest argomento?' Disse,cercando di mantenere la calma.
'Come vuoi' si alzò pesantemente dalla sedia,come se arrabbiato e continuò
'mi ritiro nelle mie stanze' terminò e fu così che si avviò deciso tra le scale.
Accertatasi che il marito fosse entrato nella sua stanza,la moglie,sbuffò pesantemente sbattendo le posate sul tavolo.
Sara pensava che la madre somigliasse di più ad Harry,sia nei comportamenti che fisicamente,eccetto per gli occhi,quelli Harry li aveva decisamente presi dal padre.
'Vi giuro che quell'uomo mi farà uscir pazza.' esclamò la donna,che rivolse subito lo sguardo verso Sara
'Mi scuso da parte sua,cara' continuò,sfoggiando un sorriso frustrato a Sara,che comunque apprezzava il gesto.ù
'Stia tranquilla.' sorrise.
Passò un pò di tempo,in cui tutti non dissero una parola,sembravano quasi in imbarazzo.
Un ticchettio veloce di tacchi interruppe quel silenzio
,davanti alle scale si fermò una figura esile,vestita elegantemente con un tailleur grigio e un microfono collegato all'orecchio,come se stesse effettuando una chiamata.
La conversazione che stava tenendo era un continuo alternarsi di 'Ovviamente,certo,si,no' da parte della donna,che continuava a scendere le scale.
Fermatasi davanti al lungo tavolo,terminò la chiamata,cliccando un pulsante vicino al microfono.
'Scusatemi per l'attesa' affermò,subito dopo si inchinò e si avvicinò ad Harry,per bisbigliargli qualcosa nell'orecchio.
'Scusate ancora,so che è maleducazione parlare all'orecchio,ma la questione e molto importante e privata.' affermò velocemente,per poi dileguarsi.
Sara si voltò verso Harry,che aveva un espressione confusa e persa nel vuoto.
'Harry' lo scosse delicatamente con un braccio.
'Ohw si?' 
'Che ti ha detto quella donna?'
'Uhm niente,mio padre mi deve parlare' disse per poi alzarsi velocemente dalla sedia e iniziando a salire le scale per avviarsi verso il padre.
 
 
 
Harry salì velocemente le scale e dopo qualche minuto già si era diretto nella sala ovest del castello,ma non era sicuro della sua scelta: avrà fatto bene a lasciare sola Sara?
Arrivato davanti alla porta dello studio del padre si ferma un momento,e riassembla tutti i suoi pensieri e fa un profondo respiro.Tremante poggia la mano sulla maniglia d'oro della porta e con quasi tutta la forza che aveva in corpo,come una scossa di adrenalina.
Aperta la porta,potè vedere il padre affacciato alla grande finestra dello studio,mentre fumava la sua pipa.Accortosi della presenza del figlio,si girò subito verso di lui e gli rivolse un sorriso malevole.
 
'Siediti.' disse,mostrando la sedia vicino la scrivania in legno.
 
Harry non contestò e fece come gli fu detto.Il padre si alzò lentamente dalla sedia della scrivania e si avvicinò all'enorme vetrata che si affacciava sul giardino interno del castello.
 
'Sai,Harold,mi fai ridere' disse ridendo malignamente.Harry lo guardava senza controbattere. 'Sei uno sciocco,un lurido idiota' continuò
 
'Con queste tue scappatelle pensi di irritarmi,beh,ci riesci alla grande,anche se non capisco perchè tu ti voglia rovinare'.
 
'In che senso rovinare,padre?' disse tremante Harry.Il padre rise di nuovo.
 
'Il trono è tuo,ma non capisco perchè tu non lo voglia'
 
'Io non voglio essere duca.' 
 
'Potresti partire come duca,Harold,ed arrivare perfino a diventare re,comprendi?' disse avvicinando si ad Harry
 
'Non è quello a cui aspiro'
 
'Ma ti rendi conto delle sciocchezze che dici?Cosa diamine vai blaterando!'
 
'Voglio avere una vita normale'
 
'Ma tu non puoi,avere una vita normale!'
 
'E invece sì! Posso essere chi voglio!'
 
Si avvicinò lentamente al figlio fino a rimanere faccia a faccia.
 
'Fino al giorno della mia morte,Harold,io non ti permetterò mai di infangare il nome della nostra famiglia,ti rimarrò alle calcagna,ogni tuo passo sarà schedato,sai che potrei ucciderti per questo?'    e così dicendo ritornò a sedersi.
 
'Non potete rovinarmi la vita!Io voglio sposare Sara'
 
'Potrai farlo anche da re'
 
'Ma io non voglio!'
 
'E invece lo farai!' disse scattando dalla sedia 'E adesso non voglio sentire altro!Ritirati nelle tue stanze!'
 
Harry così fece,si inchinò e chiuse la porta violentemente dietro di se e il padre,con aria soddisfatta sorrideva maliziosamente.
  
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