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Autore: NobodyCompares03    31/07/2013    3 recensioni
Nicole, ragazza londinese di 18 anni, decide di trascorrere l'estate a Heatherfield, la tranquilla cittadina sul mare in cui il padre è andato a vivere dopo essersi separato dalla moglie.
Quando viene assunta come animatrice su uno dei tanti lidi della spiaggia, è costretta a lavorare accanto a Zayn, un ragazzo che le sembra, fin da subito, antipatico ed egocentrico.
Ma se dall'odio nascesse l'amore? E se settembre d'un tratto sembrasse avvicinarsi troppo velocemente?
Tratto alla storia:
Il ragazzo si voltò, facendomi cenno con la testa di seguirlo.
Mi fermai un attimo ad osservarlo, di spalle: certo che non era affatto male, anzi... Deglutii, rendendomi conto della piega che stavano prendendo i miei pensieri.
Lui, però, non poteva di certo immaginare che gli stessi guardando così avidamente il...
"Se hai finito di fissarmi il culo, puoi anche muoverti da lì e seguirmi."
Il ragazzo si era girato improvvisamente, e mi aveva colta in flagrante. Merda, cazzo, minchia!
Diventata più rossa di mio padre quando stava per strozzarsi con una spina di baccalà-si, mio padre a cinquant'anni suonati ancora non sapeva togliere le spine al pesce-, boccheggiai, cercando un insulto abbastanza offensivo da rivolgergli.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Do you remember summer of '13?



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Prologo


Spiaggia di Heatherfield.
Il sole stava tramontando.
Ancora qualche minuto e sarebbe completamente sparito dietro l’orizzonte, punto in cui sembra che cielo e mare s’incontrino.
L’azzurro della volta celeste era mischiato all’arancio, e qualche nuvoletta bianca rendeva la visione ancora più romantica.
Le onde del mare erano sospinte da un leggero venticello: alcune si infrangevano contro gli scogli, altre invece arrivavano fino alla riva, causando in entrambi i casi un rumore leggero e piacevole.
Alcuni gabbiani volavano a qualche metro dall’acqua, probabilmente alla ricerca di qualche pesciolino da divorare.
Anche i piccioni, muovendosi goffamente sulla sabbia che si era ormai raffreddata, stavano cercando qualcosa da mangiare.
Una sola parola avrebbe potuto descrivere quel paesaggio: meraviglioso.
Era infatti la perfetta immagine della tranquillità, della bellezza e della serenità.
Ed era proprio su quella spiaggia ormai deserta che loro, Nicole e Zayn, stavano passeggiando: il braccio di lui circondava le spalle di lei, che a sua volta aveva portato un braccio dietro la schiena del ragazzo.
Nonostante stessero camminando da una mezz’oretta buona, a loro sembrava fossero passati solo pochissimi minuti da quando avevano finito il proprio turno di lavoro e deciso di restare lì ancora per un po’, sulla spiaggia dove tutto aveva avuto inizio, sulla spiaggia dove si erano innamorati.
“Zayn, fermiamoci un attimo. Sono stanca.” Si lamentò lei, sbuffando e abbracciando il ragazzo moro. Affondò poi il viso nell’incavo del suo collo, annusando il suo profumo dolce.
Zayn le cinse la schiena con le braccia, lasciandole un delicato bacio sui capelli, che avevano il profumo salmastro del mare.
“Nicole, sei una sfaticata.” Proferì lui scherzosamente.
Lei fece spallucce e si lasciò cullare dal ragazzo, che cominciò ad intonare una canzone, recitando la parte del cantante romantico.
‘Cause everytime we touch, I get this feeling, and everytime we kiss, I swear I can fly …’
“Ma che bravo! Senti, però non ho soldi e non posso farti la carità, quindi dovrai chiedere l’elemosina a qualcun altro.” Disse Nicole una volta che Zayn ebbe finito di cantare ‘Everytime we touch’ di Cascada.
Lui sciolse immediatamente l’abbraccio, fissando la ragazza dinanzi a sé con un’espressione fintamente offesa dipinta in volto.
Incrociò le braccia al petto, e prima di parlare inarcò un sopracciglio.
“Ma sentila! Io le canto una canzone romantica e lei mi prende in giro paragonandomi ad un povero musicante che cerca di guadagnarsi da vivere con la sua arte!”
Nicole rise, dandogli delle pacche – o meglio schiaffoni – sulla schiena.
“Eddai Malik, dov’è finito il tuo senso dell’umorismo?” Lo prese ancora in giro lei.
Zayn, per tutta risposta, la prese in braccio e si avviò verso la riva del mare.
“Zayn no! L’acqua no! Eccheccazzo mi sono appena fatta la doccia, non buttarmi in mare porca vacca, no! Zayn no!!”
Il ragazzo ignorò le proteste di Nicole, che si stava agitando come un’anguilla per cercare di liberarsi.
Tuttavia non ci riuscì, e alla fine Zayn riuscì a gettarla in acqua, ridendo poi di gusto.
Nicole imprecò mentalmente in dieci lingue diverse, e quando riemerse dovette reprimere il desiderio di prendere Zayn per i capelli, staccargli la testa a morsi e lanciarla lontano, a largo, così qualche pescecane avrebbe potuto placare la sua fame.
D’altronde erano le 20:30 e per gli umani era quasi ora di cena: magari lo era anche per i pesci, no?
“Razza di idiota!” Sbottò lei, avvicinandosi a lui goffamente, desiderando solo di graffiargli la pelle ambrata con le sue unghie belle lunghe.
Zayn le bloccò le mani prima che potesse usarle per fargli chissà cosa, e la guardò divertito. “Dov’è finito il tuo senso dell’umorismo?” La riprese lui, schioccando la lingua sotto al palato.
Nicole sbuffò, fissandolo truce. “Non lo so. Quel che è certo è che la tua testa tra poco finirà nell’intestino di qualche belva marina.” Sibilò poi, con tono di voce spaventosamente serio.
Zayn spalancò gli occhi, fingendosi spaventato e sconvolto dalle sue parole.
“Ohmmerda! Va bene, ma prima voglio fare una cosa …”
E detto questo, la strinse a sé e la baciò dolcemente. Lei gli morse le labbra, poi sorrise lievemente e ricambiò il bacio, accarezzandogli i capelli scuri.
Si sentiva così felice e spensierata, quando Zayn era al suo fianco.
Era un idiota, certo, ma quell’idiota le aveva rubato il cuore, l’aveva fatta innamorare senza darle il tempo di rendersene conto.
E lo stesso valeva per lui, che prima di incontrare lei, quasi dubitava dell’esistenza dell’amore.
Approfittando del momento di distrazione del ragazzo, Nicole gli diede una spinta non tanto leggera e lo fece cadere completamente in acqua. Rise soddisfatta della sua piccola vendetta: ci aveva riflettuto bene, e alla fine aveva constatato che staccargli la testa e farla finire nella fauci di chissà quale pesce, magari feroce, gigante e puzzolente, sarebbe stato troppo crudele.
Zayn riemerse, scuotendo i capelli e sistemandoseli alla meno peggio.
Nicole lo guardò con un sorriso vittorioso dipinto in volto, inarcando un sopracciglio.
Il ragazzo però, invece di urlarle contro come aveva fatto lei, la prese in braccio, baciandola per l’ennesima volta.
Nicole intrecciò le gambe al suo bacino: entrambi avevano il cuore che batteva a mille, entrambi sentivano le farfalle allo stomaco e i brividi attraversare i loro corpi, entrambi avevano perso la cognizione del tempo e dello spazio.
Pian piano, Zayn camminò fino ad uscire dall’acqua, senza smettere di baciare Nicole.
Non appena la fece sdraiare sulla sabbia, sussultò a causa della voce stridula di lei.
“Ma razza di coglione! Che cazzo mi metti a fare sulla sabbia? Sono bagnata, è ovvio che poi mi si attacca addosso, ignorante! Prima mi butti in acqua e poi mi posi sulla sabbia, sei un idiota al quadrato allora, oh! Ma dico io, non …”
Nicole non terminò la frase a causa delle labbra di Zayn fiondatesi ancora sulle sue, per la terza volta nel giro di pochi minuti.
La ragazza si dimenticò subito di tutto e chiuse gli occhi, godendosi le labbra del moro sulle sue.
Quando le mani di Zayn le accarezzarono le cosce lasciate scoperte dai pantaloncini, Nicole scattò per l’ennesima volta.
“E no eh, allora sei un idiota al cubo! Non mi devi sporcare di sabbia, scemo!” Zayn rise, scuotendo la testa: era bellissimo quando rideva in quel modo.
La stessa cosa pensò la ragazza, che sospirò divertita, afferrandogli poi il viso con entrambe le mani e fiondandosi velocemente sulle sue labbra, con passione e desiderio.
Scherzare con lui era una delle cose che più amava fare.
Era sera, ormai. I telefonini vibravano nelle tasche delle loro borse, precedentemente abbandonate sulla sabbia, ma Zayn e Nicole erano talmente presi l’uno dall’altra da non accorgersene.
Tuttavia, anche se si fossero resi conto del fatto che qualcuno li stesse chiamando, non avrebbero comunque risposto.
Volevano infatti godersi al meglio ogni singolo secondo che avevano a disposizione per stare insieme, perché in fondo sapevano benissimo entrambi quale sarebbe stato il loro destino.
E mentre si accarezzavano e baciavano con estrema dolcezza, una stella cadente solcò il cielo stellato: Zayn e Nicole non stavano fissando la volta celeste e quindi non se ne accorsero, ma se l’avessero vista, avrebbero espresso quasi sicuramente lo stesso desiderio: restare insieme, per sempre.




Note dell'autrice.


Rieccomi tornata con quest'altro "capolavoro", che come avete sicuramente notato è una long. :P
Non so se sarò in grado di scriverla decentemente, ma in ogni caso ci proverò.
Questo è solo il prologo, il primo capitolo dovrei postarlo in questi giorni. (Ovviamente sarà molto più lungo).
Fatemi comunque sapere cosa ne pensate e se la trama e il prologo stesso vi ispirano, mi farebbe molto piacere leggere le vostre opinioni a riguardo! ^^
Ci tengo inoltre a precisare alcune cose:
1) 'Heatherfield', nella mia storia, è una cittadina a sud dell'Inghilterra, inventata da me. In ogni caso non so se esiste davvero un posto che si chiami così: il nome l'ho preso da un fumetto che leggevo quando ero piccola. :)
2) Il prologo è scritto in terza persona, ma i capitoli saranno scritti in prima persona e ci saranno sia pov Nicole che pov Zayn.
3) Scusate se il banner non è perfetto, ma l'ho fatto io e... e vabbè, non sono buona in questo genere di cose, penso l'abbiate capito. :P
Insomma, si fa quel che si può. u.u
Vi lascio il mio account twitter, @RockMe06, e la mia One Shot My heart knew you'd come back.
Se vi fa piacere, passate a leggerla. :D
Va bien, vi ho rotto abbastanza. Cx
Me ne vo.
A presto, e un bacio a chiunque sprecherà il suo tempo leggendo le mie storie! :P
Veronica
   
 
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