Film > The Amazing Spider-Man
Segui la storia  |       
Autore: grace_law_smith    31/07/2013    6 recensioni
Quando tutto sembra perso, quando senti solo dolore, quando hai paura, arriva Peter.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dovevo vendicare entrambe.

Rifiutai la proposta di Steve (che era molto attraente) per rimanere ‘fedele’ a Peter, cosa che non faceva lui.
Un giorno, dopo la festa, si presentò a casa mia in veste di Spider-Man, mi prese per i fianchi e mi portò sopra un grattacielo.
Mi disse che non era realmente innamorato di Gwen, quanto di me. Non sapevo cos’altro dirgli se non ‘Ok, va bene.’ e gli sorrisi.
Gwen era rimasta mia amica. Ci teneva a me, credeva che tutta la mia vita fosse rose e fiori. In più credeva che mi stessi frequentando con Steve e ciò la rendeva più contenta. Se avesse saputo quello che stavo passando non sarebbe stata poi così felice.
Una settimana dopo la festa ricevetti una chiamata da Peter: -Dobbiamo vederci.-
-Ok.-
Nient’altro, il resto era superficiale. Si limitò a dirmi questo e riagganciò.
Lo incontrai qualche giorno dopo a scuola: era con Gwen e le sue amiche. Mi guardò, voltò la faccia e se ne andò. Gwen mi fece cenno con la mano e io le sorrisi. Un sorriso un po’ forzato, purtroppo. Ma lei non lo sapeva.
La routine mi stava uccidendo: scuola, casa, compiti e poi il giro ricominciava. Steve ci provava continuamente con me ma non riusciva a comprendere il mio completo disinteresse per lui. Al contrario aumentava il mio interesse fisico e sentimentale per Peter che però stava con Gwen. Così cominciai a pensare e ripensare a quella notte, quando Peter in calzamaglia (meglio conosciuto come Spider-Man) fece irruzione in camera mia e mi baciò.
Cosa credevo? Di avere una possibilità? Magari sì ma Peter s’era troppo montato la testa e io m’ero illusa. Purtroppo il mio continuo bisogno di stare con lui veniva fuori nei momenti di totale solitudine e sfiducia in me stessa (cosa che Peter riusciva a risollevare).
D’un tratto, Gwen mi chiamò al cellulare. Mi disse che aveva visto Peter baciare un’altra ragazza all’uscita dalla scuola.
Sul momento consolai Gwen e le dissi di lasciarlo perdere ma quando lei attaccò, la mia mente cominciò a riflettere. E forse dovevo dimenticarlo anche io.
Erano le quattro del pomeriggio e, per consolarmi, chiamai Steve.
-Tesoro?-
-Steve, sono Grace. Cosa stai facendo?-
-Tra un  po’ esco con i ragazzi. Tu vuoi venire, dolcezza?-
-No, se stai con i ragazzi non voglio disturbare…- dissi.
-Tranquilla, i ragazzi vanno a vedere una partita e a me scoccia. Preferisco stare con te. Ti passo a prendere fra 15 minuti.- e attaccò prima che potessi rispondere.
Nel frattempo continuavo a domandarmi chi potesse essere quell’altre ragazza che Peter aveva baciato. Ah, sì, la ragazza del corso di letteratura, la bionda.
No…magari no.
Rimasi a riflettere qualche minuto, così che il pensiero potesse soffocare le lacrime e per un momento ci riuscì.
Infatti, capii in un instante chi era quell’altra.
Per dimenticare presi la mia borsa, una felpa e uscii fuori di casa dirigendomi verso il luogo dell’appuntamento con Steve.
La metropolitana puzzava di sudore, di sporco e di uomini d’affari che magari speravano che il loro colloquio questa volta sarebbe andato meglio ma che sotto sotto sapevano che non era così.
Mh, dove stava la novità?

*

Sembrava una scena di un film porno, a guardarla. Ma poi pensai che, in fondo, era per dimenticare Peter. E quindi film porno sarebbe stato!
Scesa dalla metropolitana richiamai Steve, gli chiesi se era ancora lì e lui mi disse sì.
‘Perfetto’, dissi tra me e me.
L’appuntamento era all’inizio di un vicolo della 45° Avenue.
Camminavo svelta per evitare di pensare e concentrarmi di più sul muscolo della gamba che pulsava per via delle scarpe scomode.
In lontananza scorsi le enormi spalle di Steve e il fumo della sigaretta che stava fumando.
Quando mi vide mi sorrise con la sigaretta ancora in bocca ma io non dissi nulla.
Mi avvicinavo sempre di più a lui, aumentando il passo e quando ero ormai a un metro da lui mi disse ‘Ehi, bell…’ non finì in tempo la frase che fu interrotta dal mio bacio.
Bacio violento, duro, passionale, infinito. Chiusi gli occhi e cercai di non immaginare Peter a darmi questo bacio ma fu inutile, così baciai ancora più forte Steve mentre i nostri corpi si muovevano come se fossero angeli in cielo.
Steve mise un braccio sulla mia schiena e l’altro nei miei capelli e io misi la mia mano sul suo petto e l’altra dietro il suo collo.
Cominciò a toccarmi da tutte le parti mentre cercavamo di riprendere fiato fra un bacio e l’altro quando ad un certo punto Steve si fermò.
-Che succede?- gli chiesi subito per evitare che i pensieri mi invadessero.
-Perché?-
-Perché cosa?- gli dissi ridendo e dandogli un altro bacio.
-No, no, no, no… aspetta. Tutte le volte che siamo usciti insieme non hai parlato, non mi hai calcolato e oggi pomeriggio mi chiami, dici che mi vuoi vedere e quando io voglio una cosa romantica tu vieni così e mi baci come non hai mai baciato nessun’altro.-
-Be’, ci metto un po’ ad inquadrare le persone.-
-Devo dire che non mi dispiace.-
-Devo dire che anche tu non sei male. Sei piuttosto arrapante, sai?-
-Oh, oh, cos’è questo linguaggio, signorina?-
Fu l’ultima cosa che disse prima di riprendere a baciarci.

*

La situazione continuò così per qualche settimana, e Gwen continuò a chiamarmi mentre, in lacrime, guardava Peter tradirla.
Lei stava ancora con lui e faceva finta di niente, ma chi sapeva com’era realmente la situazione li dava per separati definitivamente.
Sentivo di dover vendicare Gwen e me. Sentivo di dover fare qualcosa, non potevo restarmene lì, impotente, come faceva Gwen. Lei era troppo buona, ma io no.
Così, al corso di letteratura, mi sedetti vicino a Steve. Prima che suonasse la campanella ci baciammo e, come al solito, non provai quasi nulla. Ma per il bene mio e di Gwen andava fatto.
Quando Peter entrò in aula baciai ancora più forte Steve e feci una faccia contenta, così che la prima fase del mio piano si attuasse.
La lezione passò velocemente e Peter guardava me e Steve ogni secondo; be’, prima fase: fatto.
Suonata la campanella mi diressi verso l’uscita dell’aula e salutai Steve con un bacio semplice. E poi mi voltai e guardai dritto per la mia strada evitando tutte le distrazioni.
Mi feci dire da Kimberly il posto dove Peter infilava la lingua in bocca a quella ragazza e, dopo la scuola, mi nascosi lì, in attesa che il signor Parker sarebbe arrivato.
Ma la ragazza lo precedette.
Così le dissi: -Bene bene, ci rivediamo.-
-Oh, ciao Grace.-
-Mary Jane Watson. Come hai potuto?-



Ciao a tutti, ecco il quarto capitolo di 'Peter Parker is my hero.' 
Mi dispiace tantissimo per la lunga attesa ma sono stata davvero molto impegnata e spero che chi seguiva prima la FF possa continuare a seguirla.
Per chiunque abbia letto, sì, questo capitolo è un po' spinto ma, d'altronde, la Fan Fiction è arancione quindi dovevate aspettarvi qualche chicca come questa.
Per quanto riguarda la gif l'ho trovata girando per il web e credo che Holland sia perfetta per il personaggio di Grace, anche se non vi inciterei ad immaginare lei quando leggete. 
Per il resto, leggete, recensite,
Marianna.
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Amazing Spider-Man / Vai alla pagina dell'autore: grace_law_smith