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Autore: Lilian90    09/02/2008    2 recensioni
Cosa accadrebbe se un virus colpisse i licantropi che improvvisamente iniziano ad attaccare gli umani. e se la cura è nel sangue di una giovane umana?...Bella al suo primo giorno di scuola non ha ancora conosciuto Edward, ma non sa che la sua vita sta per cambiare...per sempre.
Genere: Romantico, Triste, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7: Jacob Black

 

La mattina dopo a scuola faticavo a tenere gli occhi aperti. Angela, attenta come sempre se ne accorse -Bella hai una faccia...non ha dormito ieri sera?- mi chiese premurosa -non molto...- risposi sbadigliando -forse dovresti andare in infermeria- -ma non sto male, sono solo stanca- -potresti stare qualche ora li per riposarti, dopo abbiamo educazione fisica-. Me ne ero completamente dimenticata, educazione fisica era il mio incubo fin dalle elementari, tutto per colpa della mia goffaggine -no, educazione fisica no....mi sa che seguo il tuo consiglio e me ne vado a farmi una bella dormita in infermeria- dissi sistemando le cose nella cartella -vai tranquilla, penso io a dire al professore che stai male- mi disse Angela facendomi l'occhiolino. Mentre camminavo per i corridoio vuoti, diretta all'infermeria il mio pensiero andò come sempre ad Edward, quella mattina non l'avevo ancora incontrato, ne lui ne i suoi fratelli, e non so perchè ma la cosa mi metteva in ansia. Ero quasi davanti l'infermeria quando mi scontrai con qualcuno finendo a terra -ahi...scusa non ti ho visto- dissi massaggiandomi il fondoschiena dolorante -no scusa tu...Bella!-, alzai lo sguardo sentendomi chiamare per nome e mi ritrovai davanti Alice -che fai qui?- chiese aiutandomi ad alzarmi -stavo andando in infermeria- -perchè? stai male?- mi domandò preoccupata -no tranquilla, sono solo un pò stanca, mi riposerò qualche ora- -menomale, per un attimo mi ero preoccupata...- -Edward non è venuto a scuola...- sperai di avere avuto un tono indifferente, ma non ne ero sicura -oggi non poteva, doveva andare a fare trekking- -ma è una fissa di famiglia il trekking?- domandai inarcando il sopracciglio, Alice mi prese per un braccio e mi spinse verso gli armadietti, poi si guardò intorno come ad accertarsi che non ci fosse nessuno oltre a noi -Alice...- -ssh...in realtà quando diciamo che andiamo a fare trekking intendiamo che stiamo andando a caccia- mi spiegò a bassa voce -quindi Edward ora è a caccia?...non è pericoloso?- Alice scoppiò a ridere -si...per la fauna che verrà dimezzata- -ah...allora posso stare tranquilla- dissi cercando di ridere anche io. Dopo aver salutato Alice entrai in infermeria. -Buongiorno, ti serve qualcosa?- mi domandò l'infermiera, una donna alta sulla trentina con i capelli biondi legati in una crocchia. -non mi sento molto bene...vorrei stare qui a riposare per un po’- dissi cercando di assumere un espressione sofferente -ma certo cara, stenditi pure sul letto- mi disse l'infermiera scostando le tende. Mi stesi infilandomi sotto le coperte, ero cosi stanca che mi addormentai subito. Mi risveglia sentendomi chiamare, quando riaprii gli occhi vidi tre volti davanti a me

-Bella, come ti senti?- riconobbi la voce di Angela -bene...- biascicai ancora assonnata -avanti Bella Addormentata! non vorrai restare qui fino a domani!- disse Jessica scostandomi le coperte, il freddo della stanza mi fece tremare e mi raggomitolai su un fianco -ma che ore sono?- domandai -la scuola è finita poco fa- mi rispose Mike. Mi tirai su di scatto -come finita?- -si Bella, dobbiamo andare a casa- -ma Angela!, perchè nessuno è venuto a chiamarmi!- la mia voce uscì isterica, ero sicura che mi avrebbero sospeso da scuola, avevo saltato un intera giornata di lezioni per dormire in infermeria -siamo passati prima, ma dormivi cosi bene che non abbiamo voluto disturbarti- si scusò Jessica -verrò sospesa...- -ma no!, abbiamo detto ai professori che stavi male- disse Mike. Sapendo che i professori erano stati avvertiti mi sentii più tranquilla, guardai l'orologio appeso alla parete e vidi che a quell'ora sarei dovuta già essere a casa a preparare il pranzo, ringrazia i ragazzi per avermi aspettato invece di andare a casa e velocemente raggiunsi il mio pick up. Una volta a casa trovai una sorpresa ad attendermi. -Ben tornata, Bella, guarda chi è venuto a farci visita!- mio padre era euforico, e sapevo anche il perchè, seduti sul divano di casa c'erano un uomo anziano e un ragazzo poco più piccoli di me, Bill e Jacob Black. Charlie e Bill erano amici intimi ancora prima che nascessi io, e fin da piccoli io e Jacob avevamo sempre giocato insieme, rivederli mi rese davvero felice. -che bello vedervi!- esclamai abbracciando tutte e due -Bella, ti sei fatta una signorina- disse Bill accarezzandomi i capelli, -grazie, anche Jacob è cresciuto- osservai, forse anche troppo, l'ultima volta che ci eravamo vista era si più alto di me, ma di pochi centimetri, mentre ora gli arrivavo a malapena alla spalla -visto? mi sono fatto uomo!- disse battendosi orgogliosamente una mano sul petto. -Jacob io vado in camera, vuoi venire?- senza dire niente si alzò dal divano e mi seguì al piano di sopra. -la tua camera è sempre la stessa- disse non appena ebbe varcato la porta -non ho mai avuto occasione di sistemarla- risposi aprendo la finestra, mi aspettavo di vedermi sbucare Edward da un momento all'altro, e rimasi delusa quando l'unica cosa che vidi fu l'albero davanti la mia finestra -Bella va tutto bene?- mi chiese Jacob vedendo che ero rimasta immobile davanti la finestra -...si tutto a posto- risposi voltandomi e sorridendo -beata te...- lo vidi chinare il capo e istintivamente mi avvicinai posandogli una mano sulla spalla, -c'è qualcosa che non va?- lo vidi allontanarsi per andarsi a sedere sul letto, feci lo stesso e mi sedetti accanto a lui, prendendogli una mano tra le mie -siamo amici Jacob, dimmi che ti succede- le mie parole erano sincere, ero veramente preoccupata per lui, era sempre stato un ragazzo allegro e attivo, e vederlo triste mi metteva a disagio, lo vidi aprire la bocca come per parlare ma poi si fermò, io gli strinsi la mano, e lui con uno scatto si girò verso di me e mi avvolse in un abbraccio caldo e rassicurante -Jacob...- mi fermai sentendo dei lamenti, non mi ci volle molto per capire che era Jacob, mi scostai per guardarlo in faccia, stava piangendo -stai piangendo...- dissi stupita -come…come faccio a dirtelo?- sembrava sconvolto -dirmi cosa?- -quello che sono diventato!- lo vidi asciugarsi gli occhi con la manica della maglietta. Non sapevo cosa lo preoccupasse, ma vederlo in quello stato mi faceva male, mi chinai verso di lui e lo abbraccia poggiando la testa sulla sua spalla -dimmi quello che ti succede Jacob…ti prego- ero prossima anche io alle lacrime -promettimi che mi crederai- disse fissandomi serio - te lo prometto- risposi senza esitare. Jacob era forse il mio migliore amico, eravamo cresciuti insieme, qualunque problema avesse, avrei fatto qualsiasi cosa per aiutarlo, quello che non mi aspettavo era che il suo problema andava ben oltre la mia immaginazione. -Bella…io sono un licantropo-. No un momento, ha davvero detto quello che ho sentito? Dalla sua bocca è proprio uscita la parola “licantropo”? -Bella…lo so che sei sconvolta…- -no che non lo sai!- esclamai scattando in piedi -Bella…- -zitto! Da quanto…da quanto tempo?-

-da questa estate, dopo l’ultima volta che ci siamo visti- -perché…perché me lo vieni a dire solo adesso, dopo quasi un anno!- -cosa avrei dovuto fare? Telefonarti e dirti “sai la novità Bella? Sono un licantropo! Non è fantastico?”- -io…mi dispiace Jacob, non so che dire- -mi credi?- -si…qualche giorno fa ne ho visto uno…- -di cosa?- -un licantropo- -ma…che è successo?- -mi ha aggredito- -questo è impossibile!- -e perché scusa?- non mi piaceva le persone dubitassero di quello che dicevo - i licantropi non attaccano gli umani li proteggono- -e da cosa?- -dai freddi-, non avevo idea di chi fossero questi “freddi” e nemmeno volevo saperlo -però ti dico che quel licantropo mi ha aggredito- -ti credo tranquilla, con la sfortuna che hai non mi meraviglio…- disse ridendo -ehi!- esclamai dandogli una spinta, non lo mossi neanche di un millimetro -ora che mi ci fai pensare…giorni fa mi era giunta voce di una strana malattia diffusa tra i licantropi, che li rendeva più aggressivi nei confronti degli umani- -credi che quello che mi ha aggredito fosse malato?- -non lo so, ma non lo escludo- disse pensieroso -io conosco una persona che forse potrebbe aiutarci, se vuoi domani possiamo andare a trovarlo- Jacob acconsenti, e poco dopo Bill lo chiamò - ci vediamo domani verso le sei, buonanotte- disse dandomi un bacio sulla guancia e poi uscendo dalla stanza. Quando più tardi andai a letto l’ultima cosa che pensai prima di addormentarmi fu come si sarebbero comportati tra di loro Jacob ed Edward l’indomani.

  
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