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Autore: Kokky    09/02/2008    4 recensioni
Un mondo parallelo e antico, popolato da vampiri che si muovono nell'ombra e umani troppo ciechi sui nemici succhiasangue. L'esercito, i positivi e gli alchimisti sono gli unici che possono proteggere l'umanità da ciò che stanno bramando i vampiri...
Un'umana insicura. Due piccoli gemelli. Un vampiro infiltrato. Una squadra di soldati. Una signora gentile e un professore lunatico. Una bella vampira e il capo. Due Dannati. L'Imperatore e i suoi figli. Una dura vampira. E chi più ne ha più ne metta!
Di carne sul fuoco ce n'è abbastanza :)
Provare per credere!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Positive Blood' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Capitoli corretti e ripostati (anche se in questi ultimi cambio si e no 4 o 5 parole e il font xD)

So che Logan può sembrare Edward di FMA, me l'ha fatto notare Lisa... però non centrano nulla, quindi va bene così! ^^


27 – Un soldato perfetto

 

Jack non parlava spesso.

Semplicemente non aveva niente di speciale da dire, almeno lui la pensava così.

Era alto, 192 centimetri esatti, e molto muscoloso. Era preparato a combattere, nulla l'avrebbe fermato.

Proveniva dai Paesi del Sud, infatti aveva la pelle molto più scura del suo collega Logan.

Questo si poteva trovare sulla sua scheda, oltre qualche altra informazione necessaria.

Ma non siete curiosi di conoscere la sua storia?

 

L’aria calda ed umida distorceva i lineamenti, rendendo tutto sfocato, e sembrava di essere in un inferno senza fiamme. In cielo non c’era nemmeno una nuvola, il loro Dio era proprio malevolo quel giorno di agosto, e il sole spandeva i suoi raggi, picchiando così forte che c’erano già stati 5 svenimenti.

I bambini salivano e scendevano, portando con sé carriole piene di metalli.

Non era proprio la giornata adatta per lavorare in una miniera, ma cos’altro potevano fare?

Jack portava carriole da due anni, ancora la sua schiena era dritta e forte, ma a breve si sarebbe piegata per lo sforzo. Non  poteva di certo ribellarsi.

Quella mattina degli stranieri avevano fatto visita al cantiere, guardando con attenzione fra i lavoratori, in cerca di chissà cosa.

C’era una signora fra di loro, aveva capelli lunghi e lisci, color ebano, e la pelle olivastra.

La donna si avvicinò ai bambini, squadrandoli uno ad uno, poi rivolse un bel sorriso a Jack.

« Dimmi, bambino... » esclamò guardandolo « Hai dei genitori? »

Jack negò con la testa, troppo stupito per risponderle. Lui non li aveva più. Lo avevano venduto, erano dei genitori quelli?

« Allora... che ne dici di venire con noi? » chiese lei, indicando i suoi compagni.

Jack sbarrò gli occhi dallo stupore e alzò leggermente lo sguardo fino ad incontrare gli occhi di lei.

« Hai il fisico perfetto, bambino! Ci saresti molto utile. » Continuò la donna, adulandolo.

Lui rimase in silenzio, così lei si abbassò e gli porse una mano.

« Ti istruiremo, ti alleneremo e diventerai un perfetto soldato, che ne dici, bambino? »

Jack la fissò dritto negli occhi decorati da una matita blu, poi annuì a mo’ di risposta.

Meglio diventare soldato che rimanere lì, no?

La signora gli sorrise di nuovo, ritirando la mano, e lo prese con sé.

Sarebbe diventato un soldato. Un perfetto soldato.

 

Jack si era mostrato da subito un ottimo militare.

Era deciso, preciso, silenzioso, forte.

Il suo soprannome era Gigante Buono, perché cercava di risparmiare più persone possibili, ma se l’ordine era di uccidere, lui uccideva.

I suoi superiori l’aveva preso in simpatia, pur non conoscendo molto del suo passato.

Un giorno Jack fu chiamato dalla signora che lo aveva scelto alle miniere.

Lei lo aspettava nel palazzo principale dell’esercito, nella capitale del Fryan.

Era rimasta bellissima, e appena lo vide gli fece uno dei suoi soliti sorrisi.

« Buongiorno, Jack. »

Lui rispose con un inchino e poi attese che lei parlasse.

« Sei diventato un ottimo soldato, Jack. Mi hanno richiesto alcuni militari da mandare all’Impero ed io ho pensato a te. »

Lui sussultò, lei notandolo gli chiese: « Non ti va bene? »»

« No signora, è perfetto. Andrò ad Aiedail. »

« Bene! » esclamò lei, sorridendo di nuovo.  « Ti diranno tutto al tuo arrivo, va a prepararti per il viaggio. »

« Sì signora. » Rispose lui, prima di uscire dalla stanza.

Sarebbe partito, gli ordini erano ordini.

 

Arrivò a Leluar una mattina di maggio.

Ormai aveva 17 anni, era quasi un uomo.

Il palazzo che aveva di fronte era imponente e Jack rimase un attimo intontito dalla folla che passeggiava per il viale. Subito dopo, lui e i suoi compagni di viaggio entrarono nella sede dell’esercito.

Jack, silenziosamente, guardava tutti i decori dei possenti muri; non aveva mai visto qualcosa del genere.

Un generale gli spiegò che ognuno di loro doveva difendere il proprio compagno che gli sarebbe stato affidato, poiché se erano impegnati a fare alchimie erano vulnerabili.

Gli alchimisti erano importanti, come i positivi, per combattere i vampiri che si aggiravano sulla terra, in particolare ad Aiedail.

Jack trovò il suo compagno appollaiato su un albero nel giardino del palazzo.

Aveva i capelli lunghi e raccolti in una treccia che finiva a metà schiena, una frangetta sbarazzina gli ricopriva la fronte e arrivava sino agli occhi castani ed intelligenti.

Quel ragazzino, che doveva avere quindici anni, aveva la pelle olivastra ed indossava una casacca blu dai bottoni rossi e dei pantaloni che coprivano a stento le ginocchia sbucciate.

Il giovane si girò verso Jack e rimase a fissarlo negli occhi per un tempo che sembrò infinito.

« Tu sei Jack, eh? » gli chiese con tono spavaldo il quindicenne.

Lui fece di sì con la testa e aspettò che quel ragazzino dicesse qualcos’altro.

« Bene... » esclamò il giovane « Il mio nome è Logan. »

*

 

 

 

28 – Il gigante e l’alchimista

 

Jack si accorse subito che quel ragazzino era speciale.

E si accorse anche, dopo un po’ di tempo, che aveva di nuovo qualcuno a cui volere bene.

 

Era passato un anno circa da quando Jack era arrivato a Leluar ed aveva incontrato Logan, quello strano ragazzino dai capelli lunghi raccolti in una treccia.

Era giunta l’ora di partire per una missione, Jack aveva già 18 anni e Logan 16, quindi erano pronti.

Partirono al crepuscolo, diretti verso nord, dove i vampiri spopolavano indisturbati.

Durante il viaggio non ci furono problemi, oltre qualche lamentela da parte del giovane che voleva la sua frutta esotica e la stanchezza dei compagni.

Dopo due settimane riuscirono ad arrivare, soprattutto grazie ai cavalli resistentissimi e molto veloci.

« Finalmente! »  esordì Logan, stiracchiandosi la schiena e sbadigliando.

Jack mugugnò un sì e piantò la loro tenda in una zona piatta, togliendo prima i sassi acuminati.

Erano in un accampamento piuttosto piccolo, non c’era una vera guerra in corso, ma bisognava controllare gli attacchi dei vampiri e qualche alchimista e positivo servivano.

Logan cominciò a girare in lungo e in largo, cercando disperatamente la sua frutta, mentre Jack si lamentava fra sé e sé di quanto fosse viziato quel ragazzino.

Accadde la quarta notte dopo il loro arrivo.

Era appena scesa la notte sul campo e Logan e Jack, come tutti gli altri, erano nella loro tenda, pronti a farsi una bella dormita ristoratrice.

Ci fu un urlo che spaccò il silenzio in mille pezzetti di vetro che si conficcarono nei loro cuori come frecce.

« Cos’è successo? » chiese Logan a Jack, alzandosi di scatto, seguito dal compagno.

Uscirono dalla tenda e videro il caos.

I soldati erano tutti fuori, alcuni correvano ed altri urlavano, come se fossero attaccati da qualcosa... qualcosa che non si vede.

« Vampiri! » gridò finalmente qualcuno alla loro destra, rendendo veritieri i loro pensieri peggiori.

Logan incominciò a tremare e a voltare velocemente la testa, cercando di scorgere un segno.

Il suo compagno lo sentì sussurrare: « Sono troppo giovane, troppo giovane! » e cercò di rincuorarlo con dei colpetti sulla schiena. Ma non c’era tempo da perdere in convenevoli, erano attaccati da vampiri.

Jack, in cuor suo, sapeva che Logan non era un fifone, ma anche che la prima volta in una vera battaglia tutto sembra un brutto sogno e la paura ha spesso il sopravvento.

Così se lo trascinò nella parte più tranquilla dell'accampamento, provando a salvare il suo giovane compagno.

Logan alzò lo sguardo e incrociò gli occhi neri di Jack.

« Dimmi... cosa dobbiamo fare? » gli chiese il sedicenne.

« Ora dobbiamo combattere, Logan. Ma per la tua incolumità sarebbe meglio di no. » rispose il gigante.

Logan assentì con un piccolo cenno del capo, anche se ancora tremava e non sembrava voler smettere.

 

Un fruscio ridestò i loro sensi, Jack si mise in posizione di difesa e l’alchimista congiunse le mani, pronto a combattere.

Il più grande fece un cenno al giovane e l’alchimista velocemente poggiò le palme a terra.

Prese una pietra bianca che era lì vicino ed incominciò a tracciare il cerchio alchemico, mentre Jack rimaneva in guardia.

Sul terreno il bianco spiccava incontrastato ed assumeva la forma di una stella a cinque punte inscritta in un cerchio, ad ogni punto vi erano tracciate delle parole in un’antica lingua.

Logan sussurrò qualche parola incomprensibile ed il cerchio si illuminò.

« Sto finendo, Jack! » urlò al compagno.

Ma l’altro non lo sentì nemmeno, intento com’era ad osservare tre brillanti figure uscire dall’ombra.

Erano tre donne, bellissime, dai capelli corvini e gli occhi a mandorla. Ghignavano mostrando i canini affilati e bianchi.

Jack si preparò a fronteggiare dei nemici che erano molto, molto più potenti di lui e per un attimo si scoraggiò.

Ma almeno sarebbe morto per qualcosa... per qualcuno.

Una delle tre si avvicinò flessuosa, raggiungendolo in un battito di ciglia.

« Maledizione! » imprecò Jack, proteggendosi il busto con le mani.

Lei si fletté, cercando di raggiungere il collo, ma lui fu abbastanza veloce da scansarsi.

Purtroppo i canini morsero la guancia sinistra, ferendolo in volto.

Ma il cerchio di Logan era pronto.

Una luce bianca le travolse e spinse lontano i corpi ormai immobili delle vampire, lasciando un Logan ansimante e un Jack disteso a terra, con la faccia piena di sangue e il veleno di vampiro in circolo.

*





Eccomi qui, aggiorno appena finisco 2 cap, per questo sono molto scostante! Jack e Logan mi ricordano Alphonse ed Edward... non che poi centrino molto!
Spero che vi piaccia, grazie per chi legge, grazie anche (e soprattutto xD) a chi resencisce!! Ora vado, sono di fretta.. ma vi lascio i disegni di Jack e Logan (e Daniel) ^^




A presto!
   
 
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