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Autore: Fateless    01/08/2013    2 recensioni
Ho deciso di scrivere un seguito alla mia precedente fan fiction "Life in Flames", spero vi piaccia.
Genere: Erotico, Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sorry.
Un raggio di sole mi colpisce violentemente il volto svegliandomi. Apro a fatica gli occhi che mi sembrano incollati e li stropiccio con le mani. Mi sono addormentato sul divanetto. Mi pento di non essermi sistemato nella mia cuccetta stanotte, ora non avrei questo forte mal di schiena e avrei evitato i maledetti raggi di sole.
Tanto amore per la pioggia.
Non so dove io riesca a trovare la forza, ma dopo pochi istanti mi alzo e mi stiracchio. Vado nel corridoio delle cuccette e la tenda di una di queste si scosta. Rimango fermo per qualche secondo, non so nemmeno il motivo, subito dopo dalla cuccetta esce Danny vestito dei suoi boxer. Solo dopo un po' si accorge della mia presenza, si volta e mi sorride dolcemente, io tento di ricambiare, ma non riesco a dimenticare ciò che è accaduto stanotte. E' ancora tutto vivido e impresso nella mia mente. 
Ricomincio a camminare in quel piccolo spazio per dirigermi in bagno.
-posso passare?- gli chiedo scocciato. Lui mi guarda negli occhi e mi accarezza una ciocca di capelli, mi sfiora una guancia e mi bacia. Quel bacio però mi infastidisce, non è giusto, non voglio. 
Perchè si comporta così?
Mi stinge a se' tenendomi per i fianchi e facendomi sbattere piano contro la parete alle mie spalle. 
-Ben, ti voglio- mi sussurra all'orecchio. Intanto posso sentire la sua eccitazione scontrarsi con la mia, ma non voglio. Non deve. E' sbagliato. 
Appoggio i palmi delle mani sul suo petto e lo allontano da me ritrovandomi poi i suo occhi perplessi addosso.
-e questo?- chiede confuso.
-ti ubriachi, mi tratti come un pezzo di merda e poi il giorno dopo vieni da me con l'intenzione di portarmi a letto- dico tutto d'un fiato- mi spiace ma non ci riesco-
-voglio solo evitare litigi, tutto qui-abbassa lo sguardo e inizia a torturarsi le dita delle mani.
-dovresti crescere non credi?- sputo queste parole come fossero veleno e lo colpiscono, lo vedo, poichè torna a guardarmi negli occhi, afferra un paio di jeans e una maglietta sopra il materasso dietro di me e se ne va. Lasciandomi da solo con il mio senso di colpa.
Sento le lacrime salirmi agli occhi e vorrebbero solo che le lasciassi scivolare libere.
-successo qualcosa?- James si avvicina piano e mi alza il viso. Mi sento un bambino.
-no- 
-ho visto Danny uscire da tour bus in fretta- 
-lascia stare è colpa mia- dico infastidito.
-ieri si è ubriacato e oggi ha fatto finta che non fosse successo nulla vero?- chiede accendendosi una sigaretta.
-esatto, io voglio solo che mi dica il motivo di tutto ciò, non credi che me lo deva dopo tutto?- mi passo una mano tra i capelli e sospiro profondamente. Mi guarda in silenzio per qualche istante poi va in cucina e si siede con la sua sigaretta tra le dita.
-che altro c'è?- continua.
-nulla-mento. 
-ti conosco- ride- non raccontarmi balle.-
Lo raggiungo camminando lentamente, cercando di non fare nessun minimo rumore e mi siedo accanto a lui. 
-nulla- ripeto.
-dimmelo guardandomi negli occhi- sussurra, e posso sentire il suo fiato colpirmi il viso.
-io...- distolgo lo sguardo immediatamente, non ce la faccio.
-visto? Non sai mentire- ride aspirando un po' di tabacco-avanti dimmi-
Si avvicina un po' di più a me e sento una strana sensazione dentro, allo stomaco. Il terreno è come se mi crollasse da sotto i piedi, e mi sento bene.
-Ben? Vuoi continuare a fissarmi ancora o ti decidi a parlare?- mi sorride con una dolcezza indescrivibile che mi paralizza momentaneamente. Poi succede qualcosa di strano, subito si fa serio e contemporaneamente i nostri volti si avvicinano e succede. Sento le sue labbra sfiorare le mie e mi sembra il paradiso. 
Cosa sto facendo? 
Le sue mani mi stringono a lui per i fianchi e lo sento scendere e baciarmi il collo per poi risalire. Non riesco a fermarmi, mi piace da morire. Salgo sopra di lui e ritorno a baciare le sue labbra. Sento i suoi sospiri sul collo e mi eccita. Gli accarezzo i capelli mentre lui mi toglie la maglia gettandola al terreno. Mi lecca il petto e io gli tolgo la maglia velocemente. 
Mi osserva, e i nostri sguardi si inrociano, gli sorrido ed è lì che capisco lo sbaglio che sto compiendo. Mi faccio serio all'istante e mi alzo, raccolgo la maglietta e la indosso mentre lui abbassa lo sguardo.
Sono un coglione. 
-scusa- sussurro prima di uscire dal tour bus.
Comincio a correre più veloce che posso, devo trovare Danny, non può essere andato lontano. Poi mi ricordo: a 19 anni siamo venuti qui con un paio di amici, e avevamo trovato un posto bellissimo, perfetto, lontano dagli occhi indiscreti della gente e tranquillo, dove si potesse stare insieme a fare gli stupidi, a bere e fumare. Mi fermo e tento di orientarmi, anche se sono in difficoltà. Continuo a correre, svolto a sinistra per una stradina deserta sbucando poi per un vicolo silenzioso e illuminato dal sole. Cammino tentando di riconoscere qualcosa di vagamente familiare e poi mi accorgo di un locale già visto prima, a quest'ora chiuso, dall'altra parte della strada. Attraverso la strada e svolto a destra. Dovrei essere vicino, proseguo sempre dritto, finchè mi ritrovo in viale alberato. mi osservo intorno e riconosco il parco il lontananza. Mi avvicino più velocemente possibile e seduto, appoggiato ad una quercia imponente lo vedo. Un ragazzo di spalle. Danny. 
Lentamente cammino sull'erba, spiaccicando allegre e candide margherite. Ho quasi paura di fiatare, di respirare. Mi siedo con cautela accanto a lui e con la coda dell'occhio vedo che si è voltato verso di me e mi osserva. 
-che ci fai qui- dice scocciato.
Mi giro verso di lui e i nostri sguardi si incrociano.
-niente- mormoro.
-dovresti chiedermi scusa- 
-per cosa, quello che ho detto è solo la verità- 
-è vero...- sussurra sorridendomi.
-perchè sorridi?- 
-per non piangere- risponde calmo.
-perchè dovresti piangere?- gli prendo una mano e la accarezzo, sfioro i suoi tatuaggi sul dorso, sulle nocche e sorrido senza rendermene conto.
-ma non lo vedi?- ride amaramente-sono un fallimento-
-chi te l'ha detto- lo sfido con lo sguardo.
-lo so e basta.- si riprende la sua mano e io mi metto ad osservarlo.
Rimaniamo per qualche istante in silenzio, tutto tace e mi sento profondamente a disagio. 
-non sono quello che la gente voleva- sussurra.
-chi intendi?- 
-i miei genitori, tu- mormora tenendo lo sguardo abbassato.
Mi avvicino lentamente e mi metto a cavalcioni su lui alzandogli il viso tenendolo per il mento e lo bacio dolcemente.
-smettila- sussurro.
-perchè- mormora.
-mi fai soffrire quando spari queste stronzate- dico sottovoce.
-sono solo la verità- 
-no-
-aiutami- vedo una lacrima scivolare silenziosa sulla sua guancia e la asciugo strofinando la punta del mio naso accarezzandolo.
-promettimi che eviterai quella merda stasera- 
-non posso- sta per piangere, lo sento.
-perchè-
-perchè non riesco- la sua voce è spezzata, rotta.
-perchè- continuo imperterrito, sento che riuscirà a liberarsi e a sputare tutto fuori.
-perchè odio la mia vita e non mi interessa se finisce- 
-e a me non pensi?-
-si, e a volte credo sia meglio che tu non mi avessi conosciuto-
-invece ti sbagli perchè senza te sarei morto- gli prendo le mani, le bacio, le accarezzo.
-sento di stare per crollare come tempo fa, prima di conoscerti. Non voglio crollare di nuovo, il mio cuore ormai è stanco e andato, non reggerei-
-ricordati che se crolli tu crollo anche io- sussurro baciandolo. 
-ti amo Ben, mi spiace moltissimo. Per tutto-

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Buongiorno c: 
beh che dire è stato un casino, ho un casino in testa per sta storia ç____ç Danny è complicato t.t 
spero vi sia piaciuto <3
alla prossima c:
-Fate
 
  
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