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Autore: MoonLilith    02/10/2004    1 recensioni
Una Grifondoro e un Serpeverde legati dal destino, ma divisi da una proibizione che non si spezzerà mai nelle loro famiglie... La figlia di Hermione Granger e Ron Weasley e il figlio di Draco Malfoy si ritrovano molto vicini... cosa accadrà? Un pizzico Lime ma moooolto romantico.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. L'incontro

 

« Come va la macchia, Annika? » chiese Julie entrando nel bagno delle ragazze del primo piano.

« Male, accidenti! » sbottò Annika lasciando la camicia nel lavandino pieno di acqua fredda, e asciugandosi le mani.

Julie guardò la camicia: Annika era davvero un disastro! Aveva rovinato la camicia, perché l'aveva messa in acqua quando era ancora fresca, e quindi l'inchiostro l'aveva rovinata del tutto, facendola diventare di uno strano grigio perla.

« Dovresti portarla in lavanderia. » concluse Julie, abituata a vedere i disastri combinati da Annika, che si voltò con uno sguardo sarcastico.

« Come se ci fossero lavanderie a… » ma si bloccò, i suoi occhi si illuminarono e sorrise radiosa « G li elfi domestici! » esclamò, mentre Julie apriva la bocca sconcertata.

« No, Annika!! Non era questo che intendevo, accidenti!! » esclamò Julie in preda al panico « Sei addirittura in reggiseno, dove vuoi andare conciata così?! »

Annika si voltò verso Julie guardandola con furbizia. « Ma nelle cucine della scuola, naturalmente! Chiederò a quei miei carissimi amici elfi di farmi tornare come nuova questa camicia prima delle lezioni pomeridiane! Tu ora torna in classe, è suonata da qualche minuto. Dì che ti sei lussata la caviglia e non riuscivi a camminare… io intanto vado! Ci vediamo a pranzo Julie. » E, afferrati al volo camicia e gilet, Annika uscì correndo verso le cucine.

Corse veloce al secondo piano, poi, abbassandosi accuratamente quando passava fuori dalle porte delle classi, imboccò un piccolo corridoio che scendeva apparentemente al secondo piano. Se qualcuno l'avesse vista conciata così! Reggiseno, gonna a pieghe a vita bassa, calze e anfibi grigio scuro… una Strillettera dai suoi genitori non avrebbe certo tardato!

Mentre stava per uscire nel corridoio delle cucine, controllò la Mappa del Malandrino. Ma non fece in tempo a nascondersi, che Mrs. Purr le arrivò zompettando da dietro, probabilmente contenta di aver trovato una succulenta preda per Gazza.

Annika la guardò sfrontata: né Mrs. Purr né Gazza l'avevano mai minimamente spaventata. Sì voltò noncurante dopo qualche secondo e continuò la sua corsa nel corridoio.

Tutt'un tratto, una voce le gelò il sangue.

« Ah, mia dolce Mrs. Purr… se questa volta becchiamo quella peste, la Preside le farà un servizietto con i fiocchi… così è andata da quella parte? Ah, ma certo, le cucine… ha voglia di ubricarsi già dal primo giorno di scuola, la furbetta… »

“Accidenti!” pensò Annika “Di Gazza me ne importa poco, ma non voglio che la McGranitt sappia di questa cosa!”

Così Annika si mise a correre ancora più veloce, senza neanche guardare dove andasse.

Tutt'un tratto andò a sbattere contro qualcosa, o qualcuno, che, mentre lei gli passava accanto senza neanche guardarlo, l'afferrò per il braccio trattenendola.

« Lasciam… » stava per gridare Annika, quando si accorse che colui che l'aveva fermata, era proprio la causa di tutto quel suo via vai: il ragazzo biondo che le aveva sporcato la maglietta, che vedendo Annika “vestita” com'era diventò leggermente rosso.

« Dove diavolo vai in quelle condizioni? » gli chiese lui, abbastanza calmo.

« Devo arrivare alle cucine, » aveva iniziato a dire a raffica Annika « devo sbrigarmi, devono lavarmi questa camicia prima di pomeriggio, c'è Gazza che… »

Ma lei si bloccò, perché lui aveva tirata a sé e le aveva messo una mano sulla bocca per zittirla. La sua mano aveva il sapore delle rose, era tiepida e liscia, e l'aveva poggiata in una maniera così delicata sulla bocca di Annika che le venne quasi voglia di baciarla. Era diventata rossa, anche perché lui le aveva messo un'altra mano sulla parte inferiore della schiena, naturalmente nuda. Per Annika il tocco della mano di quel ragazzo era assolutamente eccitante.

Attento a non far rumore, la trascinò dietro ad un arazzo. Lui la lasciò delicatamente, e a lei quasi dispiacque di doversi allontanare. Annika, così nascosta, potè avvicinarsi ad un quadro con una grande natura morta e accarezzare un'albicocca. Quando il quadro si aprì, però, fece moltissimo rumore. I due ragazzi sentirono subito Gazza che accorreva, Mrs. Purr al fianco.

« Vai! » le sussurrò lui, spingendola nella scalinata che portava alle cucine e chiudendo in fretta il quadro. Annika rimase in ascolto vicino al muro, il cuore le martellava incessantemente, e non certo per Gazza.

« Dov'è? » sentì Gazza chiedere al giovane dall'altra parte del quadro.

« Dov'è chi, signor Gazza? » chiese a sua volta il giovane.

« La ragazza, la ragazza! Accidenti! C'era una ragazza qui, dov'è andata? »

« Signor Gazza, le assicuro che da queste parti non è passato nessuno, tranne… »

« …tranne? »

« …Tranne un elfo domestico che rientrava nelle cucine. Gliel'assicuro, non c'era nessuno. »

« Mi fido solo perché è lei. A proposito, cosa ci fa qui? »

« Aspetto di essere chiamato dalla prof. McGranitt. Il suo ufficio è in questo corridoio. »

« Ancora storie per il trasferimento? »

« C'è solo da firmare un documento e inviarlo a Durmstrang. »

« Capisco. Allora… arrivederci, signorino Malfoy. »

Ad Annika le si gelò il sangue nelle vene. Le gambe non la ressero per un attimo, e trattenne il fiato per alcuni istanti. Malfoy.

Però Annika si riprese, perché aveva di meglio da fare che pensare ad un Malfoy. Scese nelle cucine. Le scale erano strette e rovinate, e l'aria era pesante, e sapeva di frittura. Entrò in una stanza enorme, con quattro tavoli grandissimi tutti circondati da piccole creaturine tozze e… diciamo poco belle. Appena gli Elfi Domestici videro Annika, ci fu un fuggi-fuggi generale. La ragazza rimase ad osservarli sarcastica mentre cercavano una via d'uscita, e l'unica presente era proprio occupata da lei. Dopo che gli Elfi se ne furono accorti, si misero tutti in schiera davanti al muro, come pronti per essere fucilati. Naturalmente Annika non era ben vista da quelle creature. Anzi, si può dire che la odiavano del tutto. Dopo tutte le varie minacce e i vari furti, i piccoli esseri avevano imparato a temerla, ma anche a rispettarla. Non volevano ricevere calci dai suoi anfibi!

« Allora gente, stavolta dovete farmi un favore enorme. La vedete questa camicia? Dovete farla splendere prima delle tre di questo pomeriggio! Pensate di potercela fare? » chiese Annika con un tono forzatamente gentile.

Gli elfi, però, non le rispondevano. La guardavano impauriti e tremanti.

« Oh andiamo ragazzi, infondo io sono vostra amica! Che vi costa lavarmi questa piccola, minuscola, insulsa camicetta? Eh? Eh?? »

Ma niente da fare, gli elfi non si muovevano. Annika sbuffò.

« Ok. Per un mese niente saccheggi nelle cucine. » disse lei arresa. Ma loro continuavano a guardarla. « … Due mesi… », e ancora niente. « … E va bene, fino a Natale! »

A quel punto un elfo si avvicinò saltellando, prese la camicia, fece un inchino ed iniziò a lavarla in uno dei piccoli recipienti pieno di acqua insaponata. Annika sospirò guardando quelle creature che in quel momento avrebbe voluto prendere a calci più e più volte. Niente alcolici fino a Natale.

« Vengo a prenderla alla fine della seconda ora. » sospirò abbattuta, uscendo dalla stanza.

Salì le scale velocemente, ed uscì dal quadro. Non fece neanche due passi che subito il ragazzo biondo le si parò di fronte, a braccia conserte. Annika lo guardò con aria da spaccona.

« Mi spiegheresti che ci fai in reggiseno per i corridoi di Hogwarts? » le chiese lui.

« Dovresti saperlo bene! » esclamò arrabbiata Annika. « Sei stato tu a versarmi l'inchiostro addosso! »

Il ragazzo spalancò leggermente gli occhi, ricordando. Si mise una mano in tasca, mentre con l'altra si grattava la nuca. Abbassò lo sguardo leggermente imbarazzato.

« Beh, mi devi scusare. Stavo uscendo in quel momento dalla classe di Pozioni, il prof. mi aveva appena firmato una cosa e dovevo correre in presidenza… per la fretta ho dimenticato di chiudere la boccetta nell'inchiostro… e se non ti ho chiesto scusa subito è stato solo perché ero imbarazzatissimo, non conoscevo nessuno, e sembrava che tu volessi graffiarmi da un momento all'altro. » spiegò lui. Annika, vedendolo sinceramente pentito, lo scusò all'istante. Come si faceva a non perdonare un angelo del genere?

« Come ti chiami? » gli chiese Annika sorridendo.

« Joshua Malfoy, ma mi chiamano semplicemente Josh. »

Ad Annika vennero di nuovo i brividi. È vero, lui era un Malfoy. Discendente dai Malfoy Mangiamorte, forse l'ultimo componente di una delle Casate più potenti del regno dei maghi inglese.

« Io sono Annika Weasley. Molto piacere. » disse meccanicamente Annika mentre stringeva la mano di Josh. Quando il ragazzo sentì il cognome della ragazza, spalancò gli occhi e rafforzò un attimo la stretta, per poi abbandonarla completamente.

Si guadarono un momento, poi lui si tolse la giacca grigia stile college che aveva addosso e la diede ad Annika.

« Non tanto per il reggiseno, infondo non è una cattiva visione, ma se continui ad andare in giro così, ti prenderai un malanno. Ci si vede. » disse Josh, mentre si voltava e s'incamminava verso la fine del corridoio.

« Senti, Josh… grazie per prima… » furono le uniche parole che riuscì a dire Annika.

« De nada! » disse lui, allontanandosi con le mani in tasca.

Annika lo osservò per qualche secondo, poi si voltò nella direzione opposta e si mise a correre. Mentre lei si avviava, Josh si fermò, e si voltò a guardarla.

« Weasley… » sospirò, per poi tornare a camminare verso la presidenza.

 

Annika arrivò nel dormitorio, dove sulla gonna scozzese della scuola s'infilò una maglietta di cotone abbastanza aderente color arancione. Rimase a ciondolare per la Sala Comune, mentre le ore passavano e il primo giorno di scuola si avviava già alla fine. Annika ascoltò per un po' la sua canzone preferita, The Sacrament degli H im , ma poi stanca di quel silenzio, aprì la finestra della Sala Comune e guardò fuori. Da lì si vedeva l'ex capanna di Hagrid. Hagrid faceva il guardiacaccia quando lei frequentava il primo anno, ma lo conosceva da molto tempo prima. Amico stretto dei suoi genitori, fu uno dei primi ad andarla a trovare dopo la sua nascita. Per lei, Hagrid era come uno zio grande, grosso, e dolce. Ma in quel momento c'era un certo Tray che faceva il guardiacaccia. Un tipo sui cinquanta, tozzo e magrolino, gentile ma un po' troppo lecchino. Annika lo osservò mentre, nel suo orticello, piantava uno strano fusto viola scuro. La ragazza sbuffò, annoiata. Chissà dov'era quel ragazzo. Chissà se era ancora dalla preside. Chissà che impressione gli aveva dato. Poi Annika spalancò gli occhi, meravigliandosi di se stessa. Non si chiedeva che impressione desse alle persone da un sacco di tempo! A lei bastava l'impressione che si dava da sola, quand'era davanti allo specchio. E invece, in quel momento, si chiedeva che cosa avesse pensato Josh conoscendola.

Ad un tratto, una forte voglia di rivederlo invase Annika. Vederlo, abbracciarlo, magari baciarlo… ma era così impossibile! Tutta la scuola le andava praticamente dietro, tutti desideravano ardentemente un appuntamento con lei… ma lui, invece… era stato così distaccato! Indifferente, addirittura. Questo fece arrabbiare Annika. Come osava un ragazzo guardarla e non iniziare a sbavare senza vergogna?! Una vera ingiustizia! Lei che era così bella, formosa, sexy… come mai qualcuno non la considerava più di tanto? Era assolutamente impossibile! Con questi pensieri in testa, Annika aspettava l'ora di pranzo. Dopo le due ore di Pozioni, ci sarebbe stata un'altra ora di Storia della Magia, poi il pranzo.

Seduta accanto al camino, Annika guardava la legna, ancora intatta. Ripensò per qualche istante alle vacanze estive, appena terminate. Si era divertita molto insieme ai suoi amici… le passeggiate e i falò in spiaggia, i concerti, i tornei di beach volley e tutti quei ragazzi di altre scuole che avevano conosciuto, ragazzi anche babbani… Annika cadde in un sonno profondo.

Si ridestò solo quando sentì suonare la campanella della fine dell'ora. Guardò l'orologio, ed aspettò una mezz'oretta per far iniziare la terza.

Dopo si fiondò di nuovo nelle cucine, facendo sempre attenzione a Gazza e a quella maledetta Mrs. Purr. Gli elfi domestici le diedero la camicia, magicamente lavata, asciugata e stirata. Lei ringraziò l'elfo che le aveva fatto quell'ottimo trattamento dandogli anche un bacio sulla sua testa bitorzoluta.

Annika raggiunse di nuovo la Sala Comune, dove si cambiò in fretta giusto in tempo per il pranzo. Scese allegramente per i corridoi di Hogwarts, dove tutti la guardavano chiedendosi che fine avesse fatto nelle ultime due ore.

Quando però andò a sedersi al tavolo di Grifondoro, stranamente non trovò né Julie né Matt ad attenderla, per poter raccontare loro tutto in ogni minimo dettaglio. Mangiò da sola, evitando i discorsi che gli altri ragazzi, palesemente interessati a lei, le proponevano.

Mentre, dopo la fine del pranzo, Annika si dirigeva verso il cortile per la lezione di volo, vide spuntare da un corridoio Julie, che velocemente si mise in gruppo con gli altri. Poco dopo, Annika vide arrivare Matt seguito dal solito gruppetto di ragazzine che sembravano tante verdure, tutte uguali.

Annika vide Julie raggiungerla freneticamente. L'afferrò per il braccio, e la trascinò più in disparte rispetto agli altri.

« Annika c'è una cosa che devi sapere » le disse Julie sottovoce, molto agitata.

« Aspetta Julie! Prima devo raccontarti di sta mattina… »

« Ma è proprio di quello che devo parlarti! Ascolta… »

« Ho ritirato la camicia, è come nuova! »

« Annika è arrivato un nuovo studente e… »

« Sai, ho rincontrato quel ragazzo biondo di stamattina! »

« Appunto, fammi parlare! Annika lui è… »

Ma mentre Annika stava per interrompere a sua volta Julie, un brivido le attraversò la schiena. Si voltò e vide il ragazzo della mattina precedente passarle vicino, senza neanche guardarla! Annika rimase a bocca aperta: Josh aveva l'uniforme scolastica… di Serpeverde!

Anche Julie lo guardò allontanarsi.

« …Lui è il nostro nuovo compagno di anno. Joshua Malfoy, figlio di Draco Malfoy! Naturalmente un Serpeverde… »

Ma Annika non ascoltava quello che Julie le diceva. E se lo faceva, era solo in modo superficiale. Guardava quel ragazzo alto, snello, biondo e bellissimo allontanarsi per il corridoio in compagnia dei suoi compagni di Casa. Vedeva già le prime ragazze che lo guardavano interessate… e questo la faceva arrabbiare terribilmente. Dopotutto, non ci poteva fare nulla. Lei Grifondoro, lui Serpeverde, anime diverse, contrastanti, dall'unione quasi proibita. Diversi in tutto, distanti. Ma Annika non poteva farci nulla… anche se era proibito… le piaceva… le piaceva da morire!

***

Allora, che ve ne pare?! Mi raccomando commentate!! Pubblico così in fretta perchè i capitoli ce li ho già scritti... comunque dal quarto il racconto prenderà una nota leggermente più seria... mi racco continuate a seguire!!! :3 Byez, Lilith

   
 
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