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Autore: nyaz    01/08/2013    1 recensioni
IN PAUSA
Dopo un pò ti ci abitui, a quel senso di inadeguatezza, al sentirsi fuori posto, strana, diversa, quasi come se non appartenessi a tutti gli altri. Puoi desiderare una via di fuga, cercarla ovunque, ma se continui a non trovarla che senso ha questa caccia al tesoro ?
Hebe ha smesso di cercare da un bel pò di tempo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nameless
Casa.

 


Hebe Wood farebbe a meno di molte cose nella sua vita.
Se solo potesse, eviterebbe di frequentare le ore di biologia, i pranzi che tenta di preparare la madre le poche volte che è a casa, il vicino che la guarda intimidatorio quando torna dalle sue passeggiate notturne e le penne dall’inchiostro blu.
I compiti a sorpresa, le avances di Christian Miller e le punte spezzate delle matite.
Ma l’unica cosa di cui non si stancherebbe mai, e questo lo sanno tutti, è il corso di disegno che il professor Fisher tiene due volte a settimana nell’aula 28, secondo piano, ala destra.
Arriva sempre con dieci minuti di anticipo, si siede al suo solito posto e, poggiando il materiale sul banco, riesce sempre a prendere il pennello prima che rotoli sulle mattonelle grigie. Qualche istante dopo l’insegnante entra, le sorride sereno riconoscendola e i discorsi degli altri ragazzi che le sembrano tanto lontani conquistano l’aria rendendola un po’ meno leggera.
Ma ad Hebe non importa più di tanto.
Questo giovedì -l’ultimo del mese- però, c’è qualcosa di strano e lei lo sente perché le mani  continuano a tremarle, è tremendamente in ritardo e le gambe le pizzicano a causa della corsa appena terminata. Quando entra nell’aula nessuno ci fa davvero caso, ma sono tutti consapevoli che per la prima volta Hebe non sia arrivata prima di loro.
Una ragazza dai capelli neri e cortissimi ha occupato il tavolo che usa di routine e, guardandosi intorno, nota gli unici posti liberi sulla sinistra.
Almeno sarebbe rimasta da sola, pensa.
Ma probabilmente questa è davvero una giornata no perché dopo pochi secondi, mentre lei è ancora impegnata a cacciare qualcosa dal suo Mi Pac consumato, Harry Styles si presenta sulla soglia della porta con le mani ben piantate nelle tasche dei suoi abituali skinny.
La ragazza bionda nota il suo arrivo solo quando sente la voce di Fisher dire il suo nome.
“Siediti accanto ad Hebe” e con un cenno del capo, aiuta il ragazzo a capire di chi stia parlando.
Harry fa vagare il suo sguardo sulla classe e, quando riconosce la ragazza che il professore gli sta indicando, la guarda sorpreso perché ha davvero perso il conto di quante volte, quel pomeriggio, durante il cammino casa-scuola, abbia segretamente sperato che ci fosse anche lei a quel corso a cui si è iscritto soltanto la mattina prima.
Non è mai stato bravo a nascondere le emozioni.
Anzi.
Sua madre gli ha sempre detto che vede le cose con una sensibilità estrema, riesce a sentire il piacere o il dolore dieci volte più degli altri. E ogni volta, sentendo le sue parole, lui ride e “mamma, non dire cazzate”. Anne lo rimprovera per i termini che ha usato e intanto pensa che il suo bambino è davvero il migliore nel sapere cambiare discorso.
Tenta di nascondere un sorriso rilassato e si avvicina.
Hebe sente il suo sguardo pesare su di sé non appena si siede accanto a lei.
Ed improvvisamente le mani hanno smesso di tremare.
“Allora lo hai un nome”
Lei ride ed Harry non sa decidere se è meglio ascoltare la sua voce o la sua risata.
“A quanto pare” sussurra Hebe che con la mente ritorna a qualche giorno prima.
È la prima volta che sente la sua voce da quella mattina e lei ne riconosce il tono roco e profondo. Ed è piacevolmente sorpresa quando si rende conto che anche lui se ne ricorda.
 
La lezione è già cominciata da tre quarti d’ora.
Lo dicono anche la lancette dell’orologio appeso al muro bianco, proprio accanto al planisfero.
Hebe ed Harry non si sono detti altro dopo quel breve scambio di battute. E in ogni caso non ne hanno avuto alcuna possibilità, perché, pochi istanti dopo la risposta della ragazza, l’insegnante ha annunciato alla classe il tema del giorno.
Casa.
Qualcuno ha iniziato a lamentarsi, altri a chiedersi cosa significhi e intanto Hebe ha sorriso e la sua matita ha già iniziato a lavorare sul foglio bianco, mentre sente ancora Gale “Che cazzo significa? Dobbiamo disegnare una casa?”.
Il bianco del foglio viene spezzato dal tratto nero e intenso della punta morbida che continua a tessere senza tregua l’intreccio di pensieri che si accalcano nella mente della ragazza.
Non se ne è accorta, ma Harry l’ha osservata. Per tutto il tempo quasi.
Inizialmente Fisher ha preso anche lui alla sprovvista e con un’espressione di innocente confusione sul volto si è girato verso Hebe ed è stato subito rapito dal movimento sciolto del suo polso. 
Harry è incuriosito: non tanto dal disegno stesso a cui non ha fatto veramente caso, quanto dalle dita che si muovono velocemente sulla pagina tracciando un’armonia di linee e curve con una semplicità disarmante.
“Complimenti Hebe. Una volta finito potresti regalarlo ad Harry”
La voce dell’insegnante risuona alle sue spalle inaspettatamente e lo strappa dalla sua osservazione.
Solo allora Harry nota che i segni neri sulla carta non creano altro che la linea dei suoi occhi, qualche impalpabile vaso sanguigno e un velo d’ombra proiettato dalle ciglia corte e sottili.
Ha davvero disegnato i suoi occhi?
La perplessità tangibile sul suo volto è tanta da non accorgersi degli occhi serrati di Hebe che ha raccolto in fretta le sue cose ed è corsa fuori dall’aula perché cosa mi è passato per la mente? pensa mentre già percorre la strada di casa e non si è accorta dei passi alle sue spalle.



Eccomi qui!
Pubblico dopo quasi un mese quando in realtà avevo già le idee ben chiare e gran parte del capitolo già scritto, ma conoscete il cosiddetto blocco dello scrittore no? 
Ad ogni modo spero che il capitolo vi sia piaciuto! Si scopre una delle passioni di Hebe -una delle cose che ha in comune con Harry- e il finale è un pò a sorpresa ma si capirà meglio nel prossimo.
Ringrazio chiunque segua la storia e, dato che non credo riuscirò ad aggiornare entro sabato 10- giorno della mia partenza-, credo ci sentiremo a fine agosto! (:
Qui sotto vi lascio i link per contattarmi.
A presto,
sab 

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