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Autore: clif    01/08/2013    5 recensioni
Storia cancellata, corretta e appena ripostata: spero che vi piaccia (per chi non l’ha già letta).
Emmett è di ritorno da un suo viaggio in solitario: Arrivato ad una stazione di servizio chiede indicazioni per la strada più breve per arrivare a Forks, ma non sa cosa lo aspetta nella strada più breve. da una scena del capitolo primo:
-Vede, andando in quella direzione si passa per una zona maledetta, si passa per
una città chiamata Sil…- Venne però interrotta da Emmett –Stia tranquilla non
credo al paranormale (certo come no), ora la saluto, arrivederci!- In meno di un
secondo era già fuori, mentre la barista lo guardava dubbiosa, chiedendosi dove
fosse il suo mezzo di trasporto.
Ambientazione: 3 Ottobre 2012 - 9 Ottobre 2012... Epilogo: 9 Ottobre 2019
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emmett Cullen, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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- Questa storia fa parte della serie 'Twilight-Silent Hill'
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Era una giornata come tante, li a Forks. Gli abitanti erano nel pieno della loro routine quotidiana. I giovani adolescenti erano a scuola, cercando di seguire noiose lezioni, mentre gli adulti erano tutti intenti nel loro lavoro. L’unica cosa che li accomunava tutti era il loro umore tetro, per via del tempo atmosferico.

Il sole era coperto da nuvole nere: pronte a far cadere giù una valanga di pioggia.Tutte le famiglie erano rintanate nelle loro case, sperando che spassasse in fretta. Compresa una famiglia di vampiri che vivevano ai limiti del bosco. I Cullen erano in casa un po’ amareggiati: si erano già preparati ad una partita di baseball, ma Alice li aveva avvertiti sull’assenza dei fulmini e dei tuoni (senza di essi non potevano coprire il rumore delle battute).

Renesmee era ormai una signorina (così la chiamava il padre).Nonostante avesse tecnicamente solo 9 anni, aveva già raggiunto l’adolescenza, e così sarebbe sempre rimasta: un’eterna diciottenne. In quel momento stava suonando il pianoforte, lo stesso che aveva suonato da bambina, mentre tutti i famigliari le stavano intorno: Edward, Bella, Carlisle, Esme, Alice, Jasper… beh! Quasi tutti…

In quel momento, Emmett e Rosalienon erano presenti: si trovavano nella loro nuova casa insieme alla loro bambina.Rosalie era in casa ad aspettare il ritorno del marito e della figlia, che erano andati a fare una passeggiata per i boschi.Lei non era una vampira, perciò ci sarebbe voluto un po’ prima del loro ritorno. Ad un certo punto,la bionda sentì un odore inconfondibile davanti la porta d’ingresso e una vocina squillante, gridare

-Mammina!-E senza aspettare, le si precipitò, letteralmente, tra le braccia.La madre rispose all’abbraccio, mentre le dava un bacio sulla fronte. La piccola aveva solo 7 anni, ma ne dimostrava molti di più, per via della sua intelligenza e della sua furbizia. Al contrario, d’aspetto, era piuttosto minuta, la sua pelle era chiara, quasi quanto quella dei vampiri, aveva dei lisci capelli neri e dei penetranti occhi color del ghiaccio.

Per un motivo, che a lei era ancora sconosciuto, i suoi genitori sapevano già quale sarebbe stato il suo aspetto.Neanche lei sapeva dire il perché: era come se mentre la guardavano, vedessero qualcosa che a lei sfuggiva. Avevano avuto quel piccolo dono del cielo da un piccolo angelo che era piombato nella loro vita, in quel periodo.
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La luce si fece sempre più forte, finchè i due si ritrovarono sul bordo di una strada. Era la stessa strada dove Emmett aveva sentito la casa di Alessa bruciare… già, Alessa: non era riuscito a salvarla, anzi lei aveva salvato lui. Erano appena usciti da quella dimensione mostruosa. Dopo aver attraversato letteralmente l’inferno e affrontato il diavolo in persona.

La loro fortuna era che Samuel era nata incompleta, e ciononostante, avevano vinto per mero caso: tutti rabbrividirono al pensiero di cosa sarebbe successo, se non avesse avuto nessun tipo di limitazione.Probabilmente, già nello stato in cui era prima, sarebbe stata una minaccia terribile per l’intera guardia dei Volturi. Nessuno sarebbe stata in grado di fermarla a piena potenza. Nessuno.

Emmett si guardò intorno, anche i suoi familiari lo avevano notato: il buio e la nebbia erano scomparsi, insieme ai mostri e quei pazzi fanatici. Come zombie, gli otto membri della famiglia si incamminarono verso casa a passo umano: erano tutti dispiaciuti per ciò che era successo ad Alessa, ma nessuno parlava per paura di ferire Emmett. Ad un tratto,Bella ruppe il ghiaccio.

-Sentite anche voi?- chiese, guardandosi intorno.A quel punto anche gli altri membri si accorsero di un piccolo ticchettio irregolare che si muoveva con loro: il rumore proveniva dal gomitolo di stoffa che stava tra le braccia di Emmett. Solo in quel momento, si accorse che qualcosa all’interno si stava muovendo; tolse velocemente il panno e si ritrovò davanti una delle cose più belle che avesse mai viste: una piccola neonata lo guardava con degli occhioni color dell’oceano.
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La sua presenza in casa Cullen aveva suscitato gioia, ma anche confusione. Non sapevano precisamente chi o cosa fosse, sapevano solo che era nata da lei: forse era la figlia o forse era proprio lei, reincarnatasi in un neonato avvolto dalla luce*. Intanto Emmett era rientrato abbracciando entrambe le sue due donne.

-Papà! Fai vedere alla mamma cosa le abbiamo comprato?- Emmett tirò fuori dalla tasca una piccola collanina con su sopra scritte queste iniziali “R-A-E”. Rosalie baciò la piccola per il regalo fatto. In fondo non era importante da dove provenisse: era la loro piccola figlioletta, solo questo contava.

-Grazie, Alessa, ti giuro che la metterò ogni giorno-Disse la vampira rimirandola tra le piccole e raffinate mani bianche. Anche lei, come il marito-orso non poteva essere più felice: la piccola bambina era un angelo. La bambina che amava. La bambina che considerava una figlia (in tutto, meno che nel sangue). La bambina che aveva portato un nuovo raggio di sole in quella famiglia.

-Davvero?- Disse lei, tutta contenta. Adorava i suoi genitori. Seppur avesse un rapporto più stretto con il padre, amava la sua mamma in maniera incommensurabile. Per qualche motivo, ogni volta che pensava a lei, le veniva in mente la figura sfuocata di una donna misteriosa: non sapeva chi fosse, ma le metteva addosso una strana paura. ma in fondo non le importava, perché ogni volta quella figura veniva sostituita da quella della sua mamma.

-Certo, ma ora prepariamoci che stanno arrivando gli zii, con Nessie-Aveva avuto sempre un buon rapporto con gli zii, soprattutto con la cugina.Nonostante la differenza di età, Alessa, sentiva dentro di se come se la conoscesse già, sapeva che era una cosa assurda, ma non riusciva a darsi pace su quei pensieri.Spesso venivano fuori dal nulla. Non riusciva a spiegarselo.

Emmett guardò la piccola uscire di casa per andare incontro a Renesmee, la quale era arrivata davanti al pianerottolo di casa: avevano faticato molto, lui e sua moglie, in quei sette anni.Avevano penato tanto per tenerla nascosta ai Volturi, ma ne era valsa veramente la pena, ora erano finalmente tutto quello che i tre avevano desiderato… una famiglia.


*guarda capitolo precedente
  
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