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Autore: xlarrybjtchesforevah    01/08/2013    3 recensioni
'Non giudicare un libro dalla sua copertina.'
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Without you I'm lost.








Dieci giorni.
Dieci giorni da quella festa tanto attesa.
Dieci giorni da quel bacio.
Dieci giorni che non ci vediamo.
Dieci giorni passati a pensare, a riflettere, a dare un senso ad ogni cosa, quando nulla di tutto ciò ha senso. Ho baciato il mio migliore amico, o meglio, lui mi ha baciato ed io non ho opposto resistenza. Anzi, mi è piaciuto. Ma si sa, tutti dicono che a quest’età si è confusi e probabilmente lo sono anche io. Harry è il mio migliore amico, è normale che io provi dei sentimenti nei suoi confronti, ma si limitano all’amore fraterno. Credo.
 
Molto probabilmente se oggi non esco di casa mia mamma mi butterà fuori. Ha cominciato a fare domande, leggendo nel mio sguardo che qualcosa non va nel verso giusto. Tuttavia, parla spesso al telefono con Anne, ma non riferisce nulla. Ed io, sinceramente, non ho voglia di parlarne, non ne ho assolutamente la minima intenzione, dovessero scoprire questo segreto tra me ed Harry potrebbero cacciarmi di casa.
Così decido di dar retta a mia madre, dopo i suoi ripetitivi “Esci, Lou, ti farà bene un po’ di aria fresca! Hai un aspetto così malconcio!”; accenno un saluto a Daisy e Phoebe, per poi uscire fuori da casa.
Piove.
Magari la pioggia laverà tutti questi sporchi dubbi che mi oscurano la mente.
Mi incammino verso il bar, il bar dove tutto quel che è successo con lei è cominciato, dove tutto è cambiato e forse dove tutto finirà. Stranamente nemmeno ho voglia di pensare a lei, non mi interessa per niente, non mi sfiora minimamente il suo pensiero al momento. Perché è impossibile che un’estranea mi abbia fatto quest’effetto, non è concepibile che una persona di cui non so letteralmente nulla mi abbia stregato in questo modo così ossessivo. Un modo talmente assurdo da aver fatto corrodere la fune che legava me ed Harry, una fune che ho sempre creduto indistruttibile sin dal primo giorno in cui l’ho visto, ma che non si è rivelata tale. Credevo che nessuno ci potesse separare, credevo fossimo unici, perché il nostro legame non era una cosa da tutti i giorni. E probabilmente mi sono sbagliato anche su questo.
 
“Salve, vorrei una cioccalata calda.. Con della panna.”
Forse non è stata una bell’idea venire proprio in questo bar, visto che l’ultima volta che sono stato qui c’era anche Harry, e tutto quel che vorrei in questo momento è liberarmi la mente da pensieri riguardanti tutto ciò.
“Hey, guarda chi si vede! Il ragazzo dal didietro perfetto!” mi fa la cameriera sorridendo, prendendo nota del mio ordine “E il tuo amico dove l’hai lasciato?”
 Boom.
La domanda devastante quanto una bomba.
La domanda tagliente e dolorosa quanto la lama di un coltello ficcata dritto dritto nel cuore.
La domanda che avrei preferito evitare, ma che dopo dieci giorni avrei dovuto aspettarmi da qualcuno.
In un modo o nell’altro si poteva evitare, ma la curiosità fa parte del pacchetto vitale degli esseri umani, spesso è positiva, altre volte no; ed ora è una di queste ultime. Rivolgo alla donna un sorriso triste e infastidito e lei va via senza proferire parola, per poi ritornare, qualche minuto dopo, con la mia cioccolata, dicendomi:
“Non preoccuparti, vedrai che si aggiusterà tutto. Siete molto uniti, l’ho potuto notare l’altra volta. Andrà tutto bene, basta chiarire, qualunque cosa sia successa.”
“Grazie..” soffio io, quasi costretto. Mi sento a disagio a parlarne con una che mi chiama ‘bel culo’.
Così  mi perdo a mescolare la mia cioccolata con lo zucchero, seduto al solito tavolo in fondo al locale, perdendomi di nuovo nei miei pensieri e senza la minima idea di quel che accade intorno a me.
Dopo qualche interminabile minuto un “Hey!” mi riporta con i piedi per terra e, alzando lo sguardo, mi rendo conto di cosa, o meglio, di chi ho davanti. In primo piano un panino e una coca-cola e, alzando meglio il capo, mi accorgo che lei, proprio lei, è seduta davanti a me e mi sorride. Come ho fatto a non accorgermene non so.
“Da quanto tempo sei qui?” le sorrido con sforzo, abbastanza scosso dall’improvvisa presenza davanti a me.
“Sei Louis, vero?” mi chiede lei, sorridendo ancora, ignorando la mia domanda che sembrava abbastanza rude.
“Già, il ragazzo che fa figure di merda.” Rispondo io, tornando a concentrarmi sulla cioccolata calda.
“Maddai, è stato simpatico. A proposito.. Il tuo amico? Sta bene? L’ho visto uscire in lacrime dalla festa a notte fonda..” mi fa incuriosita. Mi costringo ad alzare lo sguardo verso di lei, senza alcun’espressione, senza accennare un minimo sorriso.
“Oh, tasto dolente.. Scusami, non volevo essere invadente.” Si scusa, arrossendo un po’ su quelle gote perfette.
“Non preoccuparti.. Dopo dieci giorni forse dovrei anche parlarne con qualcuno, magari.” Le dico sbruffando.
All’improvviso lei mi prende la mano ed un brivido percorre velocemente la mia schiena a quel gesto inaspettato.
“Non ho nulla da fare, come minimo starò qui per un’ora e mezza o due, ho tutto il tempo per ascoltare ciò che hai da dire, sfogati pure!”
Un po’ contovoglia, comincio a parlarne, prendendo il discorso ‘da sotto’.
 
 “Allora.. Beh, io ed Harry siamo amici da qualche anno, non moltissimo perché prima non abitavo qui. Prima che arrivassi io Harry non stava molto bene, era solo, non aveva nessuno. Dal primo giorno che ci siamo visti, abbiamo legato moltissimo, siamo sempre stati uniti come nessuno mai.. Tuttaia, qualche mese fa, ho cominciato.. Cioè, ho visto una ragazza e mi sono ‘innamorato’ diciamo, di lei..” dico abbassando lo sguardo con le gote arrossate. Lei ribatte con una piccola risatina comprensiva, così riprendo il discorso:
“Qualche sera fa sono andato a dormire a casa sua, non che sia una novità. Ad un certo punto ero in cucina –lui no- e sua madre mi fa un piccolo discorsetto sul fatto di stargli vicino e di parlargli, e lì per lì non ho capito a cosa si riferisse. Così quella sera abbiamo deciso di guardarci “Noi siamo infinto” e dopo un po’ ho approfittato per parlargli. Gli ho chiesto se si fosse mai sentito ‘infinito’, come dicono nel film, e lui ha risposto che si sente così solamente quando è con me. Sinceramente non sapevo dove andare a parare ed in quel momento è bastato il fatto che mi sentisse vicino. Il giorno dopo mi ha quasi costretto ad andare a quella festa e, nonostante non ne avessi molta voglia, l’ho accontentato, sembrava ci tenesse moltissimo. Tutto è cominciato a crollare quando in macchina ho cercato di parlargli di ‘lei’: ha cominciato ad incazzarsi e non mi ha rivolto parola fino alla festa. E anche lì, non sapevo cosa stesse succedendo. Così siamo arrivati alla festa e mi ha piantato lì in asso. Lì per lì mi sono arrabbiato di brutto perché non conoscevo nessuno, ero andato per lui! Dopo un po’ di tempo ed un po’ di shottini, sono andato al piano di sopra alla ricerca di un bagno, ma per sbaglio ho trovato una camera dove c’era una coppia e, per non so quale assurdo motivo, mi sono ritrovato a terra, fuori dalla porta, con uno zigomo sanguinante.”
“Oddio! Ti fa ancora male?” si allarma lei, sfiorandomi delicatamente il viso con il medio e l’indice della mano destra.
“No, non preoccuparti. E’ passato, ormai, e poi non faceva chissà quanto male.”
“Oh, meglio così!” sorride “Beh, continua, sono curiosa.”
“Dov’ero rimasto?” il contatto delle sue dita contro la mia pelle mi distrae “Oh, sì, lo zigomo. Beh, mi sono risvegliato e sono andato di nuovo alla ricerca di un bagno. Con un po’ di fortuna, sono riuscito a trovarlo e dentro, rannicchiato sotto un lavandino, credo, c’era proprio Harry che mi ha trascinato fino al terrazzo. Lì ho cercato di parlargli per bene, ma, all’improvviso, mi ha.. Mi ha sopreso facendo una cosa che.. Non mi aspettavo mai potesse fare.. Non so dire come mi sia sentito in quel momento, non ho fatto nulla per paura di ferirlo. Tuttavia, improvvisamente, ho visto il suo viso, spaventato, ed è scappato via senza dir nulla.
E sono esattamente dieci giorni che non lo vedo, dieci giorni che non risponde ai miei messaggi o alle mie chiamate. E a casa sua non c’è mai.” Concludo tristemente.
 
All’improvviso sento delle braccia avvinghiarsi al mio collo: mi sta abbracciando. La ragazza che da mesi ho sempre desiderato, mi sta abbracciando, proprio ora.
“Continua a cercarlo, a chiamarlo, di sicuro avrà visto tutte le tue telefonate e i messaggi, ma magari per il momento ha bisogno di stare solo. Non ti preoccupare, si risolverà tutto!” mi dice, sempre sorridente, continuando a stringermi la mano con entrambe le sue.
“Grazie, davvero. Ora mi sento più libero.” Le faccio io sincero.
“Sii positivo, Louis.”
Louis.
Ora che ci faccio caso, mi accorgo di non sapere ancora nulla di lei.
“Hey, io non so come ti chiami!” le faccio con un tono di voce diverso da quello usato fino a poco prima, quasi isterico.
“Ethel, Ethel Smallwood.”
“Gran bel nome..”
“Non sei costretto a dirlo!” mi fa lei, ridendo “E tu, quanti anni hai?”
“Ormai quasi venti..” rispondo poi con un tono disperato “Sono vecchio!” Lei mi guarda e scoppia a ridere; All’improvviso tutti quei pensieri vengono spazzati via, interrotti dalla splendida creatura che mi è di fronte e che, finalmente, non sono più costretto a guardare di nascosto.
“Siamo vecchi in due, allora..” continua lei, cercando di frenare la risata “Io devo farne diciotto il prossimo mese!”
“Oh, wow! Quindi mi aggiudico un invito alla tua festa!”
“Oh, certo!” esclama sempre più divertita “Porta anche Harry se vuoi, se avrete risolto.”
Harry..
In quel momento, mentre parliamo del più e del meno, in lontananza si sente il suono del campanellino attaccato alla porta. Una figura, sfocata, entra nel locale e si guarda intorno, sistemandosi i capelli ricci. Puntato nella mia direzione, si blocca, attirando ancora di più la mia attenzione. Così stringo forte gli occhi, per mettere a fuoco la figura, ed il cuore mi si blocca per qualche secondo, le vene si ghiacciano nel mio corpo, gli occhi rimangono immobili. Quella figura, dal viso contorto per la rabbia, in un nanosecondo, scuote la testa e si precipita correndo fuori dal bar.
Harry..






Angolo autrici:
Buonasera, cari lettori(?)
Scusate il ritardo, abbiamo avuto molti impegni(?)
Ma eccoci qui con un nuovo capitolo! Non si mostra chissà che cosa (so che vi aspettavate il capitolone ma just wait uwu) perchè è uno di quei capitoli 'di passaggio'.. Il prossimo sarà magnifico dehehe
Ma facciamo il punto della situazione: Come vedete, dopo la festa ed il bacio, Harry scappa via e non si fa vedere per dieci giorni. Lou, sconsolato, esce di casa per cercare di sentirsi meglio e diciamo che trova proprio l'ultima persona a cui avrebbe pensato quel giorno, ma che si rivela di grande aiuto. Ma TANTANTAN Harry all'agguato, vede Louis e scappa di nuovo, questa volta incazzato. Chissà perchè eh? :'D 
Il prossimo capitolo arriverà a breve, sarà tutto incentrato sui Larry e molto angst/fluff :3 
Alla prossima! 
  
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