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Autore: Bella_Swan    10/02/2008    9 recensioni
Bella e i Cullen decidono di passare un pomeriggio in sala giochi ma nulla andrà come deve andare...
Genere: Commedia, Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota: ciao a tutte ragazze ok se cercate una ff seria o romantica bhè questo non è il posto giusto, infatti questo è la descrizione di una giornata passata con le mie amiche che però ho leggermente stravolto e soprattutto ho sostituito i personaggi^^
Spero che vi possa piacere anche per il fatto che è una cosa successa veramente... Povera me...



Un pomeriggio in sala giochi


E le porte si aprirono scoprendo una marea di insegne luccicanti e fiotti di persone che, tutte felici ed esaltate, passeggiavano a tempo di record dentro e fuori dai
negozi.
L'eccitazione mi riempì la bocca facendomi lanciare un gridolino di felicità, il quale scatenò ancora di più la scetticità di Edward.
-Su Amore non sarà così terribile!- Lo rassicurai io.
-Se lo dici tu... Non ci credo! Ma come cavolo hai fatto a trascinarmi qui dentro? Io ODIO i centri commerciali, e ODIO soprattutto i centri commerciali con i cinema integrati!!!- Ok, a questo punto mi faceva seriamente paura, all'inizio ero solo preoccupata che non si sarebbe divertito, ma ora... Aveva gli occhi fuori dalle orbite e mi imprecava contro ignorando tutte quelle persone che fino a poco prima facevano la maratona per non farsi sfuggire gli ultimi resti di saldi e che ora si erano bloccate a fissarlo confuse.
-Eh voi cosa avete da guardare??- Sbraitò di nuovo verso la massa informe di vecchiette e ragazze che subito ripresero a camminare chiaccherando tra loro guardandoci di tanto in tanto arcignamente.
-Ok Edward, rilassati ok? Va tutto, bene stai tranquillo, sono io, Bella e non ti voglio fare del male- Ma si può ora dovevo pure parlargli come se fosse uno psicopatico... Ma forse non mi stavo sbagliando del tutto visto che aveva preso a dondolarsi sui talloni con lo sguardo perso e le braccia tremanti...
-Ora vieni con me, andiamo a prendere i biglietti per il film e poi ti lascio andare dove vuoi ok?- Lo fissai negli occhi alzando ed abbassando lentamente la testa per convincerlo.
Lo presi per mano sempre con movimenti misurati per non peggiorare la situazione e ci dirigemmo, con il resto della famiglia la seguito, verso la biglietteria.
-Nooo, bellissimooooo!!- E no eh! Un'altro non lo reggo, con due contro non ci sto!
Emmett con gli occhi scintillanti aveva preso a saltellare indicando il cartellone che pubblicizzava il film delle Winx.
-Scordatelo! Stasera andiamo a vedere Scusa ma ti chiamo amore!- Controbattei io.
-Ma no è l'anteprima nazionale! Non puoi essere egoista fino a questo punto- Piagnucolò con le lacrime agli occhi saltellando sempre più freneticamente.
-Si lo sono invece! Non ti permetterò di sabotare la mia serata!- E detto questo mi precipitai a tutta velocità verso il bancone dietro al quale era seduto uno strano tipo con evidenti problemi di acne e un'apparecchio talmente scintillante che avrebbe attirato, se fosse stato all'aperto, un'intero stormo di gazzeladre.
Nel frattempo Emmett che durante la sua corsa per raggiungermi aveva travolto due vecchiette, un bambito e il suo ciupaciupa che ora, il mio adorato fratellone si gustava allegramente, un cane con il collare anti-pulci e un criceto (cosa ci facesse in un centro commerciale ancora non me lo spiego...) aveva raggiunto il ragazzo al banco e ci stava parlando animatamente.
Noooo le winx nooo, tutto ma non le winx!!
Con il fiato corto e le ginocchia ridotte ad uno straccio per le ripetute cadute lo raggiunsi e appigliandomi alla sua maglietta di D&G lo spostai per farmi spazio.
-Hey! C'ero io per primo!- Sbraitò Emmett indignato.
-Eh no mio caro mi spiace ma non demordo preferirei morire piuttosto che accondiscendere!- Ero ormai in uno stato pietoso: i capelli che prima erano raccolti eleganetmente in una coda di cavallo ora erano sciolti in una massa informe e la matita che prima di uscire Alice mi aveva accuratamente messo era era tutta sbavata a mo di zombie. Credo che fosse anche per quello che Emmett se ne stette zitto e il ragazzo della cassa mi diede otto biglietti per "scusa ma ti chiamo amore" senza farselo ripetere due volte.
Nel giro di ventidue minuti esatti la serata aveva preso una brutta piega con Edward che si dondolava come un malato di mente, Emmett che ora stringeva fra le braccia la bambola di Bloom che gli avevo dovuto comperare come premio di consolazione e Rosalie che era sul punto di chiedere il divorzio da lui per le volte quanti erano stati i loro matrimoni: trentasette...
-Allora Edward ora come ti avevo promesso potrai scegliere dove passare il resto del pomeriggio- Il mio tono di voce, per quanto isterico, non lo demorse dalla scelta di andare in salagiochi.
-No ragazzi io non vengo, voglio fare shopping già che ci sn. Dopo che Esme ha sbagliato a fare la lavatrice e ha fatto diventare tutti i nostri vestiti rosa (non che mi dispiacce il rosa è solo una scusa per fare compere), mi sono rimasti solo cinque armadi di vestiti!- Ribattè Alice prima di trascinare con lei Carlisle verso un negozio di Cavalli. Infatti mi sembrava di aver sentito anche Carlisle lamentarsi del bucato finito in tragedia, almeno spiegava il fatto per il quale ora lo vedavamo con un cappello da cowboy, i pantaloni anni sessanta e le zeppe anni settanta sfilare tutto contento davanti ad Alice che piena di ammirazione per il suo paparino non smetteva di battere le mani.
Appena ci fummo ripresi da quella scena da "misièbloccatalacrescita" ci incamminammo sempre più abbattuti verso la salagiochi che tanto aveva tormentato Edward e di conseguenza me che lo avevo dovuto ascoltare mentre mi descriveva la sua ultima visita in quel posto... L'unica cosa che speravo era che non facesse nuovamente quella fine: aveva vinto a "Gira la ruota" e ora diceva di rispecchiarsi perfettamente il Enrico Papi... Povera me fra un po se avesse vinto al gioco dei teletubbies mi sarei dovuta rassegnare ad avere un fidanzato vestito con la tutina gialla (è la sua preferita dice che mette in risalto i suoi occhi e li valorizza...).
Mentre camminavamo sentii Edward al mio fianco irrigidirsi e il panico prese il sopravvento.
Seguii il suo sguardo fino a trovarmi ad osservare una brunetta tutta tette niente carvello, sentii una carica di irritazione partire dal cervello e arrivare alla mano che fui sul punto di far scontrare con la guancia perfetta del mio ragazzo, ma dovetti fermarmi perchè quando mi rigirai verso di lui non lo vidi più. Era partito trotterellante verso la ragazza che ora era impalatta ad osservarlo, ma ancora una volta rimasi sorpresa perchè quando Edward le arrivo a pochi metri di distanza la scansò e proseguì a trotterellare fino a spiaccire il vito contro il vetro freddo della macchina acchiappa-peluches.
Mi avvicinai a lui sempre più spiazzata credendo di essere io quella con gravi problemi mentali ed invace era tutto vero e ora Edward aveva preso a ripetere con sguardo perso "Ih-ho Ih-ho Ih-ho" e così all'infinito.
-Edward ti senti bene?- Provai io con voce rassicuranete, per quanto mi riusciva in quel momento.
-Ih-ho-
-Edward ho capito che lì c'è Ih-ho, ma ora mi vuoi spiegare perchè hai la faccia spalmata su quel vetro?- La vena sopra il mio sopraccioglio incominciò a pulsare sempre più insistente.
-Ih-ho Ih-ho-
-HO CAPITO CHE C'E' IH-HO!!! MA ORA MI VUOI SPIEGARE PERCHE' IL MIO FIDANZATO SBAVA PER UN PELUCHE???- Sbraitai incurante di tutti e tutto.
-Cara non fare così, devi sapere che Edward ha avuto un trauma quando era molto piccolo- disse dolcemente Esme accarezzandomi una spalla.
-Che trauma scusa?-
-Vedi quando Edward era piccolo nel 1903 aveva un peluche al quale era molto affezionato e che però era stato bruciato durante l'incendio che si era abbattuto sulla sua abitazione, da quel giorno quando vede Ih-ho la sua mente ripercorre quei momenti dolorosi...- Mi spiegò Esme comprensiva guardando il figlio che ora non c'era più... Ma dove cavolo era finito Edward? Ah eccolo! Era andato a farsi dare dei gettoni, no aspettate tanti gettoni, aveva cambiato una banconota da 500 dollari in gettoni!! Oh mamma ma si può sapere chi è che stavo per sposare?
-Ma Esme... Nel 1903 non esisteva ancora il pupazzo di Ih-ho...- La guardai scettica, mi sembrava di essere un po' pazza quella sera ma non fino a quel punto!
-Si hai ragione ma Ih-ho gli ricorda tanto il suo Bibi- Si commosse la vampira.
-Bibi... E chi sarebbe questo Bibi?- Ok la questione si faceva seria, era il caso di chiamare una casa di cura ma mica potevo telefonare e dire "scusate potete venire alla sala giochi? Sa c'è una famiglia di vampiri che accenna sintomi di psicopatia..."
-Era il suo asinello- Mi rispose Esme come se fosse una cosa ovvia.
-Ah...- Lasciai cadere il discorso, non volevo peggiorare ulteriormente la situazione.
Nel frattempo Edward era tornato da noi, con in mano e nelle tasce montagne e montagne di gettoni straripanti  tutto felice.
Lo guardai scettica alzando un sopraciglio.
-E con quelli cosa vorresti fare ora? E non dire di nuovo Ih-ho perchè poi non sarei responsabile delle mie azioni...- Cercai di dire mantenendo la calma.
-Voglio prenderlo, logico- E così dicendo indicò il mega pupazzo dell'asinello che a mio parere guardava verso di noi in preda al panico, per quanto in parico potessero andare i pupazzi giganti con un fiocco fucsia attaccato alla coda...
Esasperata mi incamminai con lo scopo di ritrovare gli altri membri perduti della famiglia, lasciando un Edward assatanato più che mai in compagnia dei suoi gettoni scintillanti.
Fui attirata da grida provenienti da dietro una colonna, sempre più curiosa mi avvicinai e... Ok non sarei più venuta al cinema con la famiglia Cullen, sembrava che questo posto portasse a galla i sentimenti più nascosti di questi vampiri...
Mi trovai a fissare spaventata senza dire una parola Jesper che urlava come un pazzo sferrando colpi a destra e a manca contro delle povere talpe con un martello di gomma.  
Va bene che sfogare i propri sentimenti è una cosa positiva ma Jasper, quello con il potere di instaurare la calma interiore stava delirando con dei poveri pupazzetti di plastica e poi diceva a me che per ogni minima cosa perdo la "serenità"...
-Jasper, Jasper calmo sono solo delle talpe di gomma!- lo tranquillizai posando una mano sulla sua e cercando di afferrare il martello che impuganva saldamente.
-Ahhhhhhhhh!!! Brutti animaletti infami!!- Li insultò quest'ultimo. Dovevo fermarlo a costo di usare la forza se ce ne fosse stato bisogno.
-Jasper BASTAAAA!!!- Gli urlai in faccia. In quel momento sembrò come risvegliarsi da uno stato di incoscenza con i capelli sul viso a mo di bambina di "The Ring", gli occhi inniettati di sangue e il fiatone.
-Bravo, così, ora poggia quel martello e vai sederti su quella panchina che fra poco ti riporto la tua cara fidanzatina- Dissi indicando una panca appena fuori dalla sala ma visibile da ogni angolazione cosicchè avessi potuto intervenire se avesse avuto un'altro dei suoi attacchi.
Camminando tra moto e macchinine intravidi una folla ammassata attorno alla pedana da ballo, mi avvicinai pregando che l'attrazione principale non fosse un Cullen, ma le mie preghiere non solo furono ignorate, ma anche calpestate, stracciate e bruciate riducendole ad un mucchietto di cenere.
Emmett infatti tutto esaltato stava ballando tipo anni settanta, moncava poco a vederlo strizzato in un abito bianco con i pantaloni a zampa di elefante, le zeppone e il ciuffone alla  Elvis Presley.
-E uno due tre e quattro e... Uno due tre e quattro- Ripeteva incessantemente quest'ultimo saltellando elegantemente (-_-') da una casella all'altra facendole illuminare.
-Se cinque sei sette otto novecento e diecimila... Emmett cosa fai?? Vai subito a sederti con tuo fratello!!- Urlai sputacchaindogli in faccia.
Quest'ultimo dopo avermi pregato con lo sguardo e avendo ricevuto un'occhiataccia abbassò la testa e demoralizzato andò a sedersi vicino a Jesper che lo guardò storto come solo lui sapeva fare.
A quel punto ne mancava solo una: Rosalie, fu facile trovarla, era bastato annusare la traccia di profumo Gucci che si sentiva a due chilometri di distanza. La trovai a flirtare con il ragazzo della cassa e dopo essere rimasta a fissarla incredula, tracinai anche quest'ultima dai suoi cari fratellini.
A quel punto un boato di felicità e ammirazione si levò dall'interno della salagiochi e io, presa dal terrore e resami conto che all'interno c'erano ancora Edward e la sua mammina, mi misi a correre verso di loro e li trovai abbracciati a saltellare nel mezzo di una folla impazzita, infatti il mio caro fidanzato era riuscito e prendere il peluche e ora urlava dalla felicità.
La mia testa era sul punto di scoppiare quando mi misi urlare con tutta me stessa e mi ritrovai tutta sudata distesa in camera mia con il fastidioso tintinnio della sveglia nelle orecchie.
Disorientata saltai in piedi e mi guardai attorno, mi soffermai prima di tutto a guardare l'orologio che segnava le sei e mezza di mattina e poi il mio sguardo si fermò su una croce rossa segnata sul calendario. Mi alzai e lessi cosa c'era scritto: "Cinema con i Cullen!!"
Quel giorno mi passai per malata e rimasi chiusa in casa, ancora oggi la mia famiglia di vampiri non è riuscita a capire il motivo per il quale la mia felicità per quel pomeriggio era scomparsa nel giro di una notte...













  
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