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Autore: Silvis    01/08/2013    1 recensioni
"Girai subito la testa, e per cinque secondi,cinque fottuti secondi,guardai i suoi occhi color oceano.
Mi ci potevo perdere dentro. Oh sì. Avrei potuto navigare per giorni,senza fermarmi e senza meta.
Poi eccolo avvicinarsi sempre di più. Ormai è così vicino…potrei aspettarmi di tutto. Ma quello che desideravo erano le sue labbra sulle mie,così,solo per poter provare ancora la magnifica sensazione dell’ultima volta."
{Dal 7. Capitolo}
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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7.
BATTITO ACCELLERATO.

 
Uno squillo di un cellulare. Il mio cellulare. Me ne accorsi perché stavo ascoltando la musica,e quella di colpo si bloccò. Un nome. Un nome spettacolare. Iniziava con la emme, ma io già sapevo di chi si trattava. Un significato. Quello squillo significava che il momento era arrivato. Matt era arrivato. Mi stava aspettando.
Mi catapultai giù,scesi le scale saltando anche quattro gradini assieme. Ero impaziente. Impaziente di vedere quel sorriso brillante ancora.
Non chiusi neanche la porta dietro alle mie spalle,mi misi a correre in mezzo alla strada come se tutto fosse normale,come se vedere una squinternata correre felice in mezzo all’asfalto fosse giusto,come se fosse una cosa quotidiana.
Poi intravidi il suo motorino. Era rosso e argento,colori che io non avrei mai scelto,ma era suo,quindi questo trasformava anche la cosa più brutta nella cosa più magnifica di sempre.
Poi lui.
-       Melissa! – disse felicemente.
-       Ciao! – risposi io ancora più felice.
-       Come stai? Con tuo padre?-
-       Tranquillo, non è un problema. Che cosa facciamo?-
-       Pensavo di andare a un parco vicino,salta su!-
Salii sul suo motorino e gli misi le mani stringendogli la vita.  Lui mi fece avvicinare  e mi diede un bacio sulla guancia. Un altro momento spettacolare in cui potevo sentire le sue labbra sulla mia pelle.
Quando arrivammo al parco,parcheggiò il motorino, successivamente continuammo a camminare,volevamo raggiungere un punto all’ombra sotto gli alberi.
Ad un certo punto tirò fuori un asciugamano, il ragazzo si era attrezzato.
Lo distese per terra,si tolse la maglietta e si sdraiò. Il suo sguardo era un invito a fare lo stesso,ma io la maglietta non me la sarei tolta neanche se mi avesse pagato.
Così mi sdraiai vicino a lui ed incominciai a guardare il cielo.
Nuvole. C’erano nuvole bianchissime che si mischiavano all’immensa distesa azzurra.
Iniziai ad attribuire una forma precisa ad ognuna di esse,magari una era un tenero cucciolo di cane e un’altra una casetta con un camino,l’altra sarebbe potuta essere…
-       Allora…ti piace qui?-  mi chiese.
Aspettai un attimo prima di rispondergli,la mia immaginazione era ancora concentrata sulle nuvole bianche.
-       Sì,molto. E a te?-
-       Moltissimo. Più che altro mi piace stare qui con te.-
‘Ora mi sciolgo’.
Si alzò e si mise seduto,come mi ero messa io quando iniziammo a parlare.
Io ero girata di profilo,ma riuscivo a vedere che mi guardava.
Girai subito la testa, e per cinque secondi, cinque fottuti secondi , guardai i suoi occhi color oceano. Mi ci potevo perdere dentro. Oh sì. Avrei potuto navigare per giorni,senza fermarmi e senza meta. Poi eccolo avvicinarsi sempre di più. Ormai è così vicino…potrei aspettarmi di tutto. Ma quello che desideravo erano le sue labbra sulle mie,così solo per poter provare ancora la magnifica sensazione dell’ultima volta.
Le nostre labbra erano a pochi centimetri…
 
*TRUUU-TRUU-TRUUU*
Il suo cellulare.
Il mio cervello era intasato da dei cosmici ‘ che palle,dovevamo baciarci,che palle dovevamo baciarci’.
-       Janet,non devi chiamarmi!- disse ad un tratto Matt.
-       No,no,no,no! Io non ti voglio vedere! Quando la capirai? Sì , ciao.-
Chiuse bruscamente la chiamata e si sdraiò.
-       Qualche problema?-
-       Solo Janet che rompe…-
Ed ecco che ritrovammo quell’armonia di prima,ma questa volta ci fu un lieto fine.
-       Riprendiamo da dove siamo stati interrotti-
Con la sua mano destra mi avvicinò il mento al suo,eravamo a pochi centimetri,così mi guardò negli occhi,e fece toccare dolcemente le sue labbra sulle mie; mi diede qualche bacio a stampo, poi si fermò. Inclinò la testa verso sinistra e cominciò il vero bacio. Era magnifico pensare a come le nostre lingue si sfioravano, al mio cuore che non aveva più un battito regolare, a quell’immenso desiderio di volere di più,volere più tenerezza,più amore, semplicemente di più.
Chiuse le sue labbra e mi diede un altro bacio a stampo.
Ci abbracciammo.
-        Sei bellissima.-
‘Continuo a non credere a tutto questo. Cos’è un sogno? Sto sognando? Che ragazzo è questo?’
-       Anche tu-
-       Quando riparti?-
‘Questo sogno finirà il 2 settembre’
-       Il 2 settembre…e tu?-
-       Il 7 settembre-
-       Ma ascolta,dove abiti? C’è io non so nemmeno dove abiti…-
Rise della mia timidezza.
-       Abito a Los Angeles,tu?-
-       Abito a Riverside-
-       Non siamo così tanto lontani!-
-       Già-
Un altro bacio.
-       Cosa fai sta sera?-
-       Non lo so,starò un po’ con mio padre perché l’ho fatto incazzare-
-       Ah okay,come vuoi! Comunque magari domani andiamo al mare!-
‘Merda. Merda merda merda. Il mare,oh sì è bello il mare ma oddio,il costume no! Ho fallito la prova costume,ogni anno fallisco la prova costume. Sono troppo grassa per farmi vedere così da un ragazzo come lui. No. Niente mare Melissa. Inventati una scusa.’
-       Oh…il mare-
-       Qualche problema?-
-       Nooo,è solo che…niente.-
-       Dimmi,ti ascolto-
-       E’ che…-
-       …-
-       Sono troppo grassa. Non mi voglio far vedere grassa da te-
-       Ti ho già visto-
-       Era sera,non si vedeva un granchè,sennò non l’avrei manco fatto-
-       Ancora con questo problema. Non sei grassa,mi piaci così come sei-
‘Oddio. Stop. Fermati. Ha detto che gli piaccio o è stata la mia immaginazione da ragazza sola che l’ha detto?’
-       Che cosa hai detto?-
-       Che non sei grassa-
-       No,dopo-
-       Che mi piaci così come sei-
Oh sì,questa volta il bacio glielo diedi io!
-       Dai che sono le sei e mezza,devo tornare prima che mio padre prenda un fucile e decida di uccidermi!-
  
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