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Autore: Dalhia_Gwen    01/08/2013    7 recensioni
Questa è la storia di una diciassettenne di nome Gwen che, nonostante tutte le ingiustizie e il passato che ha vissuto, riesce finalmente a trovare la felicità che aveva perso, grazie ad uno dei suoi più grandi hobby, la quale sarà in grado di scalfire il suo ormai cuore di diamante, immune fino a quel momento...
Tratto dal capitolo 28:
“....Cominciò a ticchettare il piede destro sul tappeto color del deserto, rendendosi conto di non riuscire a sopportare tutta quell’ansia che la stava letteralmente mangiando, ma fu proprio in quel momento che avvertì la carica giusta per poter affrontare la competizione nel migliore dei modi. Una mano calda e tremante quanto la sua intrecciò le dita con quelle della mano della gotica, esattamente qualche minuto prima del fischio. Scattò a quel tocco così intimo e che desiderò da fin troppo tempo, per poi girarsi velocemente verso la sua sinistra. Ad attenderla vi erano gli occhi decisamente più luminosi del solito del punk, che nel frattempo era arrossito quanto lei per quel gesto nato spontaneamente..."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Geoff, Gwen | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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"Cosa? Dici sul serio, amico? E’ pazzesco!”
“Non ti meravigliare, Geoff..stiamo pur sempre parlando di Courtney”
La fresca coppia, non appena si sedette al tavolino, raccontò l’accaduto ai loro due amici che, pur conoscendo l’ispanica, rimasero sbalorditi.
“Ma perché non ti lascia in pace? Ormai hai chiuso con lei, diamine!” esclamò Geoff allargando le braccia mentre manteneva con una mano la sua mezza brioche.
“Chiunque entra in socializzazione con lei non chiuderà mai i conti..” osservò Bridgette incupita dal racconto, rivolgendosi ai due piccioncini di fronte a lei che sorseggiavano il loro caffè.
“Non vuole proprio riuscire a capire che tra me e lei è finita! E poi, se si azzarda ad importunare di nuovo Gwen, giuro che la spedisco in ospedale non permettendole più di fare la cheerleader!” disse Duncan adirato guardando l’amica.
 “Sì ma tanto non ci proverà più amico! L’hai detto tu stesso: se tra di voi ci sarà sempre sincerità, allora lei può dire tutte le bugie che vuole, non servirà a nulla!” esclamò sorridente il biondo soddisfatto, per poi mandare giù l’ultimo boccone della sua colazione.
Bridgette lo guardò storto.
“Ne sei sicuro? Quella ragazza è un’arpia! Se non è riuscita a separarli raccontando frottole, sicuramente escogiterà un altro piano per dividerli..” disse mentre dalla sua bocca nacque un lieve sorriso non appena vide Duncan e Gwen che si scambiarono un tenero bacio innocente.
“Oh, si parla del diavolo…” osservò Geoff indicando Courtney che stava facendo ingresso nel bar col suo solito fare da arrogante. La mora infatti era indignata nel vedere Duncan e la gotica ancora abbracciati, e involontariamente scontrò il suo sguardo con quello del punk, che fumava di rabbia. Duncan le ringhiò contro, stringendo i pugni che prima erano intorno la vita della ragazza.
“Ehi! Sai cosa la farebbe imbestialire? Vedere che vi scambiate qualche bacio!” notò allegramente Geoff, mentre ottenne come risposte una gomitata dalla fidanzata e uno sguardo insicuro di Gwen.
“No non serve fratello…adesso ci penso io!!”  e senza neanche sentire i pareri dei suoi amici, Duncan di diresse furioso verso l’ispanica che nel frattempo ordinò a dei ragazzi di lasciare il tavolino libero per farle posto.
“No Duncan fermati!” cercò di farlo calmare Gwen tirandolo per un braccio verso di sé, ma il ragazzo si liberò dalla presa della fidanzata senza problemi.
Con lo sguardo puntato sulla mora, quasi come volesse ucciderla, il punk arrivò di fronte a lei sbattendo un pugno sul tavolino.
“Che intenzioni hai, strega? Non basta avermi fatto bocciare l’anno scorso solo per vendicarti del fatto che io ti avessi lasciata?!” chiese urlando Duncan, facendola sobbalzare.
“Duncan caro, ancora non ti rendi conto? Lei non è fatta per te, ti sto solo proteggendo. Dovresti ringraziarmi.” Rispose calma Courtney mentre sorseggiava il suo drink preparato solo ed esclusivamente per lei.
“Ringraziarti? Ma ti senti?! Tu sei pazza!” esclamò il ragazzo intento a trattenere, anche se a malapena, la voglia di strozzarla.
Finalmente Courtney lo guardò, e come risposta gli rise in faccia.
“Oh io non sono pazza, Dunchino! Sei stato tu il folle a volermi lasciare!” sottolineò l’ultima frase con un accento acido.
“Ed è stata la scelta più saggia che io avessi mai fatto!” rispose lui elevando le braccia al cielo.
“Non sai cosa stai perdendo..ma sei ancora in tempo..” disse lei con un pizzico di malizia sfiorandogli il braccio, con cui si reggeva sul tavolo, con l’indice, cercando di persuaderlo. Ma prontamente il ragazzo la scansò, arrabbiandosi ancora di più.
“Sai che ti dico Court? Vai al diavolo!! Tu con me hai chiuso! Lo capisci l’italiano, tu che ti credi tanto saputella?! Te lo dico una volta sola, quindi vedi di capire:se provi di nuovo ad avvicinarti a Gwen, giuro che non sarò così clemente da romperti solo quel visino di porcellana che ti ritrovi..sarei troppo dolce, e lo sai..” l’avvertì lui fulminandola con quegli occhi capaci di lacerare i suoi. Così si alzò in piedi di scatto, avvicinandosi al punk senza paura, fino ad arrivargli all’altezza del naso.
“Senti belloccio, vedi di abbassare quella orribile cresta che ti ritrovi, non mi fai paura.” Disse acida l’ispanica guardando il suo interlocutore con disprezzo, non riuscendo a nascondere tuttavia quel velo di paura che l’assalì udendo le sue parole. Questo Duncan lo notò, e spontaneamente nacque sul suo volto un sorriso alquanto soddisfatto.
“E invece dovresti, io mantengo sempre la parola. Cerca di imparare a crescere, e soprattutto…impara ad accettare la realtà.”  E così dicendo diede le spalle ad una Courtney rimasta senza parole, per poi tornare di nuovo al suo posto, sotto gli occhi sorpresi di tutti i presenti.
“Gliene hai cantate, amico!” esclamò Geoff allungando la mano per battere il cinque a Duncan, che prontamente ricambiò.
“Lo so, sono nato per fare il terrorista.” Rispose Duncan con una certa aria di superiorità, dopodiché tornò a guardare Gwen, che nel frattempo aveva le braccia conserte e teneva il broncio. Il punk le sorrise circondandole le spalle con un braccio, mentre con l’altra mano le accarezzò una guancia.
“Ehi bellezza, visto che non mi è accaduto nulla?” chiese lui baciandole la guancia.
“Sì..ma è stato per poco..già ero pronta per staccarti da Courtney..” rispose Gwen con tono serio, senza però riuscire a nascondere un lieve sorriso al pensiero.
“Ragazzi e ragazze, vi invitiamo a ritornare nelle vostre rispettive aule. Le lezioni riprendono tra pochi istanti.”
Una voce proveniente da un altoparlante fece eco nella sala, innalzando tra gli alunni dei commenti non tanto piacevoli.
“Oh no! Io ho un compito alla prossima ora!” esclamò all’improvviso Gwen.
“Ed io devo correre in palestra a cambiarmi!” disse il fidanzato.
Così i due ragazzi si alzarono simultaneamente dai loro posti, non prima di salutare i loro amici, per poi dirigersi verso le rispettive destinazioni.
 
Il resto delle ore proseguì normalmente, facendo terminare quella particolare mattina che mise alla prova la pazienza dei due protagonisti. Ma particolare sarebbe stato anche il pomeriggio, che li vedeva fronteggiare la prima tappa di quella gara di resistenza tanto decantata da Luigi, il loro allenatore.
Erano terrorizzati all’idea, ma allo stesso tempo emozionatissimi.
“In bocca al lupo ragazzi, io vi raggiungerò più tardi!” esclamò allegra Margaret, prima di salutare la figlia e il fidanzato che si dileguarono in auto. Dopo aver accolto nel veicolo anche Geoff, i tre si diressero verso il luogo prestabilito, ovvero la pista d’atletica leggera della città. Il primo turno, infatti, comprendeva la sfida tra tutte le palestre di Pembroke, allorché poi si sarebbe decisa la palestra vincitrice che avrebbe gareggiato con le altre città, fino ad arrivare a competere a livello nazionale. Una volta arrivati, si guardarono intorno, rimanendo stupefatti: la pista era immersa in un enorme mare verde perfettamente curato, ma quello che sorprese di più i ragazzi fu la lunghezza del campo,ovvero 2OO m. Anche se era considerata una delle lunghezze minime di una pista atletica, agli occhi dei ragazzi pareva enorme. Dopo un po’ vennero accolti da un energico Luigi che veniva sballottato da una parte all’altra del campo. Tutto euforico, cominciò a rassicurarli, dicendogli che l’unica cosa che avrebbero dovuto fare era semplicemente mantenere la calma.
 
“Su via, che sarà mai…” disse tra sé e sé il punk in tono ironico mentre si posizionava per partire.
“Solo una semplice corsa in un campo aperto come quello della scuola ma con una lunghezza cento volte maggiore..”  continuò la sua ragazza affiancandolo, deglutendo rumorosamente.
“E con una responsabilità molto più pesante di uno stupido voto..” concluse ancor più sconvolto Geoff, poggiando le mani per terra.
Questo era il loro modo per dare uno schiaffo alla tensione e alla paura, ma nel momento in cui ci fu il fischio d’inizio la loro ansia prese di nuovo il sopravvento.
Mantenendo il ritmo, i ragazzi riuscirono a non stancarsi nei primi due giri di campo, in confronto ai cinque che dovevano percorrere. I sei avversari non erano da meno,ma man mano che aumentavano i giri, la stanchezza si faceva sentire.
I tre mantennero lo sguardo fisso davanti a loro, concentrati più che mai a proseguire quell’ascesa verso la vittoria nazionale. Erano uno accanto all’altra, capaci di avvertire il respiro sempre più affannoso del compagno. Nel frattempo erano arrivati al quarto, dove si cominciarono a notare alcuni ragazzi già cedere, accasciandosi esausti. Ma tra questi concorrenti non era presente nessuno degli allievi di Luigi, e questo lo fece sperare ancora di più nella loro vincita. Tra i tre, quello che maggiormente avvertiva la stanchezza era Geoff, rimasto leggermente più indietro rispetto alla coppia. Gwen diede un veloce sguardo preoccupato dietro di sé, incontrando gli occhi del biondo che prontamente la rassicurarono. Duncan rimase fermo verso la sua direzione, mentre stringeva forte i pugni al petto con l’intento di allontanare il dolore dei muscoli dalle gambe. L’ennesima goccia di sudore gli sfiorò una guancia, facendolo rendere conto che aveva appena sorpassato la linea che segnava l’inizio e la fine di ogni giro. Una sensazione di euforia lo pervase, e sembrò proprio che ciò venne avvertito anche dalla sua compagna che girò lo sguardo verso il fidanzato, scambiandosi una lieve sorriso di complicità. Ad un tratto accelerarono arrivando all’altezza del concorrente che si trovava in prima posizione. Questi li guardò male, mentre le forze si stavano del tutto esaurendo. Tutti e tre notarono da lontano il traguardo, e senza neanche dare loro tempo di capire che di lì a poco sarebbe tutto finito, un fischio echeggiò nell’aria, dando così il via allo sprint finale.  A quel suono Geoff non ce la fece più e rallentò il passo, lasciando così perdere la gara. Velocissimi erano invece partiti i tre finalisti. Quei pochi metri che dividevano loro dal traguardo sembravano interminabili, ma a Gwen non importava. No, non poteva farsi scoraggiare. Così chiudendo gli occhi per la fatica, la ragazza corse con tutte le poche forze che le rimanevano verso il traguardo, e nel momento in cui avvertì la striscia sotto i suoi piedi si lasciò cadere per terra ansimante.
Tutti gli spettatori che si trovavano ad assistere alla gara esultarono di gioia per il concorrente vincitore.
Gwen riusciva ad avvertire solo le urla, in quanto aveva ancora gli occhi chiusi per la fatica.
Non sapeva ancora chi era il vincitore.
Non voleva vedere chi veniva premiato.
Non si rese ancora conto che era proprio lei la ragazza che lasciò tutti senza parole.
“Gwen! Ehi amore! Su alzati! Hai vinto!!” l’abbracciò forte Duncan dopo che si accasciò su di lei.
Altre due persone, dalle voci a lei familiari, la elogiarono accarezzandole il capo.
In tutta risposta la ragazza sgranò gli occhi incredula, mentre una sensazione di euforia le diede un po’ di forza di rispondere al ragazzo.
“C-cosa?!” chiese lei rivolgendosi a pancia in su per incontrare gli occhi di Duncan.
“Si hai vinto tu! Possiamo passare alla prossima tappa! Brava!” esultò di nuovo lui, alzandole dolcemente il busto per poi baciarle la fronte. Gwen non ce la faceva ad urlare di gioia, troppo stanca per emettere anche una sola parola, per cui si limitò a stringersi nelle possenti braccia del suo ragazzo, chiudendo gli occhi ed appoggiando la testa sul petto di lui, sorridendo.
Ed anche questo ostacolo è riuscita a superarlo, insieme al suo insostituibile Duncan.





------------°°°° Angolino dell'autrice euforica°°°°------------


Salveeee popolo di EFP! :D
Vi state chiedendo perchè ho scritto" Angolino dell'autrice auforica"?
Beh, perchè ho superato le 100 recensioni!!! Waaaa sono così felice! :'3
Ed è tutto merito vostro, voi che avete sopportato ( e lo fate ancora :3 ) me e questa storia smielosa! <3 GRAZIE DI CUORE, davvero! :,3
*abbraccia lo schermo,illudendosi di abbracciare ogni singola persona che ha letto e continua a leggere la storia*
Sì, sono molto emotiva <3
E per di più abbiamo il 2Oesimo capitolo!!! *-*
Aww non ci posso credere <3
Spero che anche questo capitolo vi piaccia, mi raccomando fatemelo sapere. :3
Ancora un GRAZIE immenso e...
Alla prossima!

Dalhia_Gwen
  
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