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Autore: Ray_    01/08/2013    2 recensioni
1 Giugno,Londra.
Cosa c’ è di peggio di essere mandata in un campo estivo per tutta l’ estate?
Non so se sia il fatto di avere dei coinquilini,che peraltro sono completi sconosciuti, o condividere la propria abitazione. Sempre se così si può definire,più che altro è una casetta in puro legno formata da appena quattro stanze. Benché il campeggio in cui sto per arrivare è il “ NanaSea Campus ” ,ovvero il sogno di tutti gli adolescenti e non. L’ unico luogo in cui ogni giorno ci sono novità sullo svolgimento della giornata,formata da mille feste,ogni sera la discoteca viene coinvolta in qualsiasi iniziativa.
Perché sono stata costretta ad una figata del genere?
Semplice,i miei genitori hanno voluto sbarazzarsi della loro figlia ribelle per andare in vacanza.
Così mi sono ritrovata a fare le valigie in appena quattro giorni,senza poter contestare ed ora … beh,eccomi all’ aereo porto,a fare uno stupidissimo check in.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So… this is all.

16 Giugno,Sidney.

Sono già quattro giorni che non parlo con nessuno,nemmeno con Louis nonostante lui continui a cercarmi,sto male con me stessa,ho baciato Niall senza motivo,solo per colpa di Zayn … non voglio ferirlo. Non voglio che i suoi oceani si spengano a causa di una stupida come me,che cerca rifugio perché non sa come risolvere la situazione,sono una vigliacca,sì ecco cosa sono.
Qualcuno bussa alla porta. – Posso? – chiede una voce conosciuta,Louis.
-Se sei solo sì. – rispondo con la testa fra le gambe.
-Sono quattro giorni che non esci da questa stanza … - dice sedendosi accanto a me.
-Louis … - sussurro abbracciandolo. – Cosa ho combinato? –
-Dai piccola,non è niente di chè,Niall capirà. – risponde battendomi un colpetto sulla schiena.
-Non voglio che pensi che l’ho usato. – proferisco stringendomi sempre più a lui.
-Ma non sarà così. Se vuoi ci parlo io. –
-Non credi che debba affrontarlo sola? – domando.
-Sì,dovresti … però,sappi che io ci sono per te. – mi rassicura prendendomi la mano. – Ti piacerebbe stare con me stasera? –
-Sì. – affermo sorridendo.
Mi stampa un bacio sulla fronte e si alza. – Vado a fare una chiamata,ci vediamo dopo. – conclude uscendo dalla porta.
Prendo i vestiti e mi cambio in fretta,mi dirigo al buffet in cerca di qualcosa da mettere sotto ai denti. C’ è Niall,e con lui Liam,sembra stiano discutendo  … spero non di ciò che ho fatto.
Inforco gli occhiali da sole e abbasso lo sguardo cercando di non farmi riconoscere. – Cioccolatino! – esclama lo stupido Harry.
Cretino. Deficiente.
-Che cosa vuoi? – pezzo di deficiente.
-Voglio te … - dice avvicinandosi.
-Quante volte devo dirti di starmi lontano o ti faccio rimanere sterile a vita? –
-Sì,come no. Di’ un po’ … tu e Niall … è vero? – domanda.
-Cosa? No! Zero! Non se ne parla! Taci! Muto stupido! – lo aggredisco in preda ad una crisi di nervi.
-Non mi hai nemmeno fatto finire. –
-Non importa,tu non devi aprire bocca. O ti faccio … -
-Diventare sterile,si lo hai detto. – continua lui.
-No,ti faccio liscio. – lo contraddico.
-Tutto tranne questo! – esclama.
Noto che Niall mi butta uno sguardo,poi si rimette a parlare con Liam … ma che ho combinato?
 
-Louis hai preso la birra? – domando irritata.
-Sì,è qui,ma forse non dovresti … bere. – dice sconvolto alla vista della birra che già sto bevendo.
-Io amo gli alcolici,perché non dovrei? – chiedo divertita.
-Perché magari non li reggi. – risponde sorridente.
-Chi te lo dice? –
-Beh,hai già un’aria confusa. – proferisce.
-Ma che dici! – esclamo prendendone un’altra.
Mi avvicino a lui. – Non riesco a capire perché quando sono con te sto bene. – dico confusa.
Accendo una sigaretta e bevo un altro bicchiere di birra.
-Riesco ad essere me stessa. – continuo.
La testa mi gira un po’,forse è a causa dell’alcool mischiato al fumo che fa questo effetto.
-Non dirmi che stai già delirando. – ribatte Louis divertito mettendomi una mano sulla fronte.
-Come no. –
C’è un caldo pazzesco e mi sbottono la camicia e i pantaloncini.
-Caspita,sto morendo di caldo. – dico barcollando.
-Forse è meglio che io vada. – risponde Louis.
-No,no resta. Qual è il problema? – chiedo mettendogli le mani al collo.
-Nessuno però … sei ubriaca. –
-Basta dire cazzate. – lo faccio zittire strappandogli la maglietta di dosso.
-Che … che fai? – domanda balbettando.
-Ma di che ti preoccupi? Non ti stupro sai? So che sei gay … purtroppo. –
Che cavolo dico? Che cavolo sto facendo?
-Stam … stammi lontano. – proferisce allontanandomi con una mano.
-Ma io voglio stare con te piccolo. – deliro.
Bevo direttamente dalla bottiglia e finisco tutte le birre rimaste. Mi riavvicino a lui facendolo attaccare al muro,gli prendo le mani,gli bacio le dita. Accarezzo i suoi pettorali,scendo agli addominali … gli accarezzo il viso … - Scusami. –
 

17 Giugno,Sidney.

Apro gli occhi e noto di essere sul pavimento,sdraiata e accanto a Louis,vedo una quindicina di bottiglie di birra vuote,sparse per la stanza,delle sigarette a terra … Ma che è successo?
-Louis. – bisbiglio scuotendogli un braccio.
-Ci siamo ubriacati ieri sera … vero? – domando.
-Non ricordo nulla. Mi fa male la testa. – risponde alzandosi leggermente.
 
  
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