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Autore: imthebeststar    02/08/2013    27 recensioni
Continuo di 'Si può che due persone che si odiano si innamorano?'.
[...] «Allie guarda.» disse Maya, indicandomi la vetrina di un negozio, mi avvicinai cauta ma ciò che vidi mi fece scoppiare il cuore.
‘Zayn Malik coppia fissa con Perrie Edwards’
‘Zayn Malik dei One Direction fidanzato’
‘Zayn Malik…’
Lo vedevo ovunque. Lui era ovunque, anche se non era presente. Sapere che lui si era rifatto una vita, senza di me, faceva male. Mi sentivo una stupida perché nonostante tutto lo amo ancora, sono ancora innamorata di quello stronzo senza cuore. [...]
[...] Provavo a vedermi con i ragazzi, ma ogni volta che li guardano negli occhi cercavo il suo sguardo; quello di cui ero innamorata. [...]
 
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Over Again'
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CHIEDO SCUSA PER L’ENORME RITARDO, MA AVEVO IL PC ROTTO.
LEGGETE SPAZIO D’AUTRICE.

 

Trentaseiesimo capitolo.
Zayn.

 

Strofinai la testa contro il cuscino, stiracchiando appena le braccia.
Il dolore al viso stava passando piano piano grazie alle medicine, invece quello al petto era costante.

«Mi scusi mi potrebbe dire cos’è successo?» domandai al medico.
«Non ti ricordi nulla?» scossi la testa «Hai subito un trauma chiamato ‘sindrome da schiacciamento’. Sai di cosa si tratta?».
«Ne ho sentito parlare…» ammisi, strofinandomi un occhio.
«La sindrome da schiacciamento avviene quando una parte del corpo, o tutta, è sotto posto a uno -ovviamente- schiacciamento per più di trenta minuti.» spiegò il medico «Da com’è riportato dalla tua cartella clinica, tu, sei stato molto fortunato; qualcuno lassù ti vuole bene.».
Sorrisi pensando a mio nonno, morto solo un anno prima.
«Nel caso peggiore?» domandai curioso.
Mia madre cercò di intervenire, ma fu fermata da mio padre «Saresti morto!».

Ripensai alle parole di mio padre, sarei potuto morire, invece ero ancora vivo.
Forse era vero: mio nonno aveva vegliato su di me, facendomi tornare dai miei cari.
Ricordo poco e niente, prima dell’incidente stavo parlando con mio padre, poi ho un vuoto di memoria; ricordo che le persone mi parlavano, ricordo i pianti di Allison e dei ragazzi; ma per il resto nulla.

 

«Vedo che sei sveglio!».
«Ciao amore.» salutai Allison, mentre entrava nella stanza con un peluche tra le braccia «E’ per me?» domandai vedendo l’orsacchiotto gigante.
Allie annuì, sedendosi al lato del letto lasciandomi un bacio a stampo «Hai dormito bene?» domandò, passandomi una mano tra i capelli.
Storsi il naso «Preferisco il materasso di casa, è ortopedico!» mi lamentai, facendola ridere.
«Ti hanno già comunicato quando tornerai a casa?» chiese lasciando l’orsacchiotto sulla sedia, prima di disfarsi della giacca.
Scossi la testa «Forse domani, non si sa ancora!» sospirai «Ho una voglia di andarmene da questo posto, non immagini neanche quanto!».
«Uscirai preso, passeremo l’ultimo dell’anno in tranquillità noi due, va bene?».
Corrugai la fronte «Vuoi passarlo da soli?».
Lei annuì, alzando le spalle «Ti stavano portando via da me, ho diritto di voler passare il trentuno da sola con te!» incrociò le braccia sotto il seno, lamentandosi come una bambina.
«A me va bene…» mi morsi il labbro gemendo per il dolore causato «Ahh!» esclamai, toccandomi la bocca dolorante.
«Sei proprio stupido a volte!» ridacchiò Allison «I medici hanno detto che puoi mangiare quello che vuoi, che ne dici se ordiniamo cinese?».
«Da quando mangi cinese?» la guardai scettica.
Sbuffò «Che palle!» sbottò «Volevo solo fare qualcosa di carino.» si lamentò, sedendosi sulla sponda del letto.
Ridacchiai vedendola imbronciata «Sei sexy quando ti arrabbi.».
La sentii sbuffare «Senti coso…» mi indicò con una mano.
La interruppi «Come mi hai chiamato?» borbottai, schiacciando il bottone che alzava il materasso.
Allison scoppiò a ridere «E’ stata la prima cosa che mi era venuta in mente.» si scusò tra le risate.
Scossi la testa, ridacchiando «Ci sono tanti soprannomi, proprio ‘coso’ dovevi utilizzare?» chiesi.
«Come sei permaloso.» mi sfotté.
«Non sono permaloso!» ribattei, battendo la mano senza farfallina sul lenzuolo.
Allie prese la mia mano tra le sue «Come ti senti?» domandò seria.
Alzai le spalle «Di certo non sto da Dio, però confronto a ieri molto meglio.» le dissi la verità «Vorrei solo tornare a casa e riposarmi.».
«Non sai che pandemonio è scoppiato. Le tue fans da quando hanno saputo la notizia, erano tutte depresse.» ridacchiai «Non ridere!» mi schiaffeggiò la gamba «Ci tengono tanto a te, e sai com’è si sono svegliate la mattina e hanno scoperto che il loro idolo rischiava la vita: non è una bella cosa.».
Sospirai «Appena mi sentirò meglio, farò avere le mie notizie a tutti.» le sorrisi amaramente «Non ho voglia di vedere, in queste condizioni, l’odio della gente nei miei confronti.».
«Allora non farlo se non te la senti.» mi baciò la fronte «Adesso vado a recupere qualcosa al bar, torno subito.» mi lasciò la mano. Si alzò prendendo dalla borsa il portafoglio, guardai ogni suo più piccolo movimento. Ero incantato da lei.
«Torno tra una decina di minuti.» mi risvegliai dal mio trans, scuotendo la testa.
«Va bene, piccola.».

***

 

Da Perrie: Ehi, so che sono l’ultima persona che vorresti sentire, ma vorrei sapere come stai…

Cancellai il messaggio, senza manco risponderle. Che faccia tosta.
Non capivo quella ragazza, era un completo mistero per me. Nonché fossi messo meglio a capire le altre ragazze, ma lei era troppo per me. Un giorno mi amava, l’altro mi dettava guerra, e l’altro ancora si preoccupava.
Sospirai, passandomi una mano sul viso evitando le zone lesionate.
«Che schifo.» sbottai, guardandomi da uno specchietto.
Ero inguardabile: capelli spettinati, zigomo viola, labbra spaccate.
Riposi lo specchietto sul mobiletto alla mia sinistra, riadagiandomi completamente sul letto.
Avevo mandato Allison a casa, non volevo che perdesse del tempo in un ospedale.
Odiavo i posti come questi, non li sopportavo a pelle; sarà che ho passato un periodaccio per via di mio nonno. Entrare e uscire in continuazione da un ospedale, non era il massimo nella vita.

Guardai il mio braccio destro colmo di tatuaggi, ognuno di essi significava qualcosa per me; cosa che la gente non riusciva a capire. Per loro erano solo dei disegni, o scritte, inutili di cui potevo anche evitare di farmi.
Alzai leggermente il camice che indossavo, solo per vedere la cicatrice che avrei portato per il resto nella mia vita. I punti erano posti al centro del petto, non troppo in alto. Bello schifo, pensai.
Recuperai il telefono che aveva iniziato a squillare sul mobile.
«Ehi…».
«Zayn, come stai?» domandò Liam, frettolosamente.
Affondai la testa nel cuscino «Verità o bugia?» ironizzai.
Sospirò rumorosamente «Verità!».
«Non sto molto bene, ho un dolore costante sul petto. È atroce!».
«Non te li hanno ancora dati gli antidolorifici?» domandò serio.
Annui «Si, ma sta finendo l’effetto!» mi lamentai.
«Ho capito!» esclamò «Perché ad Allie, le hai detto che stai bene se non è così?».
«Non voglio che si spaventi ancora.» passai una mano tra i capelli, tirandoli appena «Prima che tu me lo chieda: non uscirò in questi giorni!».
«Che cosa?» sbottò Liam, infuriato «Perché cazzo dici stronzate, eh?».
Mi maledissi da solo per aver raccontato la verità al mio migliore amico «Liam, ti prego.» cercai di calmare le acque.
«Devi dirlo ad Allison, hai capito?» mi sgridò «Anche i tuoi non lo sanno, vero?» domandò subito dopo.
«No…» mormorai, sentendo i sensi di colpa.

«Mamma sto benissimo, mi sto riprendendo velocemente.».
«Ne sei sicuro?» domandò mio padre.
Annui, sorridendogli «Si papà.».
«Sai già quando uscirai?».
Annui nuovamente «Prima di Natale.» e fu così che mentii ai miei genitori.

«Ti prenderei a testate!» ammise Liam, irritato.
Strinsi con la mano il telefono «Cristo Liam, sto solo cercando di non far preoccupare nessuno. Lo vuoi capire?» stavo solo cercando di far star bene tutti.
«Zayn con le cazzate non andrai lontano, domani ti aspetteranno tutti a casa; eh li cosa dirai, eh?».
Alla fine cosa potevo dire? Aveva ragione.
«Lo so che mi sono tirato la zappa sui piedi, ma…».
«Ma niente.» il suo tono si addolcì «So che vuoi sempre fare la cosa giusta, pur di non far stare male le persone, ma non puoi scherzare su questo.» mi rimproverò «Poche ore fa hai rischiato la morte, e tutti noi vogliamo sapere come stanno le cose; non le stronzate che ti vengono in mente.».
Assimilai le parole come un brutto colpo, non potevo mentire sulla mia situazione di salute.
La mia famiglia, Allison e i miei amici avevano diritto di sapere come stavo.
«Hai ragione, Liam. Risolverò al più presto questa situazione. Giuro!» ridacchiai.
Sentii la sua risata «Mi fido di te, chiamami se hai bisogno!».
Lo ringraziai, attaccando alla chiamata.

A Perrie: Mi sorprende leggere un tuo messaggio, comunque non sto benissimo!

Alla fine decisi di risponderle.

Da Perrie: Oh… guarisci presto.

A Perrie: Grazie, stammi bene.

 

 

***

 

Pov. Allison

 

Ripiegai l’ultima maglia di Zayn, per poi metterla nella valigia.
Non sapevo perfettamente quando, e a che ora, uscisse Zayn dall’ospedale; ma una cosa era sicura, tutti quanti saremmo tornati a casa per festeggiare il Natale.
«Manca poco e si torna a casa.» mormorai tra me e me.
Chiusi il bagaglio con lo zip, e in seguito con il lucchetto in dotazione.
Mi lasciai cadere sul letto ancora disfatto; non ci mettevo piede, nella stanza, dalla sera prima dell'incidente. Ero rimasta tutto il tempo in ospedale, chi sarebbe riuscito a tornare a casa per dormire?
Mi stiracchiai, mettendomi in posizione eretta. Non avevo tempo per riposare; dovevo ancora finire di pulire la stanza e svuotare il bagno dai miei, e di Zayn, oggetti personali.
«Allie è arrivato Harry.» tirai su la testa in direzione di Doniya.
Sorrisi appena «Prendo la giacca e lo raggiungo in macchina.» non avendo più un telefonino, siccome il mio era rotto, non avevo la possibilità di contattare le persone, quindi dovevo sempre delegare qualcuno per me.
«Va bene.» mi rispose uscendo dalla stanza.

«Come ti senti?» domandai al mio migliore amico.
Harry scrollò le spalle, attento a cercare un parcheggio «Solito, Maya mi sta facendo impazzire... » ammise.
Corrugai le sopracciglia «Che cosa intendi?» mi slacciai la cintura, girandomi verso il riccio.
«La gravidanza mi sta facendo impazzire, siamo quasi al terzo mese, credo, e già voglio che finisca!» si sfogò «Non fraintendermi, ma è agonizzante l'attesa!».
Mi morsi il labbro, chiedendogli ciò che tenevo dentro da tanto «Sei pronto per fare il padre?»
Harry inchiodò bruscamente, ma un suo braccio bloccò il mio arrivò contro il parabrezza «Per quale cazzo di motivo hai slacciato la cintura?» mi ringhiò contro.
«Scusa.» brontolai.
«Ti potevi fare male, Dio.» urlò.
Sospirai «Sei tu che hai inchiodato così...».
M'interruppe «È colpa della tua domanda, mi ha sorpreso...» borbottò «Comunque ora come ora non sono pronto!».
Strabuzzai gli occhi «Ma hai detto...».
«So quello che ho detto! Solo che dovrò esser pronto tra qualche mese. Devo solo abituati all'idea che avrò un bambino.» lo vidi sorridere «Non vedo l'ora di tenerla, o tenerlo, tra le braccia.».
Lo abbracciai di slancio «Sarai un padre fantastico.» gli baciai la guancia che poco poco si stava riempendo di lacrime.
«Non volevo piangere, ma...» prese fiato «Ho un immenso peso sul petto sia perché ancora non ci credo, e anche perché non vedo l'ora di vedere la mia creatura!».
«Il mio nipotino sarà bellissimo!» ridacchiai.
Scoppiò a ridere «Cosa ti dice che sarà un maschio?» domandò mordendosi un labbro.
«Perché io voglio un maschio!» m’impuntai.
«Là c'è un parcheggio.» lo indicò con la testa «Quindi vuoi un maschio?» ridacchiò.
Mi s’illuminarono gli occhi «Si, e si chiamerà...».
«Mi racconti dopo i tuoi sogni, eh. Dobbiamo entrare!».
«Ma io...» incrociò le braccia, inclinando la testa verso sinistra «Va bene, andiamo.».

***

La porta della stanza di Zayn era socchiusa, sintomo che qualcuno era con lui.
Non aspettai Harry, e mi avvicinai alla porta.
«Zayn come ben sai le tue condizioni sono stabili, e non stai migliorando.» mi raggelò il sangue «Sapevi che non saresti uscito, vero?».
La voce del mio ragazzo arrivò subito «Certo, lo immaginavo.».
«Non sei originario di qui, giusto?» ci fu silenzio «Abbiamo pensato di trasferirti nell’ospedale di Londra, al ‘The Princess Grace Hospital’».
Portai una mano alla bocca, chiudendo gli occhi. Zayn mi aveva mentito, ancora.
«Sarebbe meglio. Vorrei essere il più vicino a casa possibile!» ironizzò il moro.
«Lo immaginavo.» rispose il medico «Sarà trasferito domani stesso, avvertiremo i tuoi familiari.».
«No. No!» la voce del moro si fece più acuta e agitata «Non avvisi nessuno, ci penserò io.» cercò di calmarsi.
«Va benissimo, signor Malik.» sentii il rumore di una sedia «Tornerò tra un paio d’ore per i controlli.».
Mi allontanati frettolosamente dalla porta, facendo finta di essere appena arrivata.
«Salve dottore.» alzai una mano, salutandolo «Zayn è sveglio?» mentii.
L’uomo annuì «Certamente, entri pure.».
Mi morsi la lingua, ed entrai nella camera. Cercai con lo sguardo il mio ragazzo, e lo vidi con la testa girata verso la finestra. Chiusi la porta, facendomi notare.
«Piccola mia…» mormorò sorridendomi con la lingua tra i denti.
Sorrisi falsamente, ricambiando il saluto «Buon giorno, bugiardo!».
Zayn strabuzzò gli occhi, iniziando a respirare pesantemente «Co… che ho fatto?» domandò.
Lasciai la borsa sulla sedia, seguita dalla giacca «Sai solo mentire!» sbottai avvicinandomi al letto «Perché mi devi rifilare palle su palle? Mh?» picchiettai nervosamente le dita sulla sponda del letto, attendendo una sua risposta.
«Cos’hai scoperto?» chiese arrendendosi.
«Che il mio ragazzo sta male, oggi non uscirà da questo posto… ah anche che non è migliorato!» lo fulminai con lo sguardo.
Sorrise amaramente «Allora saprai che mi trasferiranno in un altro ospedale, però a Londra.» annui «Non volevo far preoccupare nessuno!» si difese.
Alzai il viso verso il soffitto, sentendo le lacrime salirmi agli occhi «Mi… Ci hai mentito sulla tua salute. Come pensi che stia ora, sapendo che il mio ragazzo non sta migliorando per niente?» mi maledissi da sola per il tremolio nella mia voce.
«Vieni qui.» batté una mano sul materasso, incitandomi a sedermi «Avvicinati, ti prego.» m’implorò.
Sospirai, sedendomi accanto a lui «Non hai scusanti.».
«Lo so.».
Abbassai lo guardo sulle sue mani, mi fermai a guardargli l’entrata dell’ago per la flebo. Qualsiasi cosa sarebbe risultata più interessate che affrontare i suoi occhi.
«Puoi guardarmi, per favore?» mugolai, alzando il viso per poterlo guardare «Non volevo farvi stare male.» incominciò «Lo sai quanto cazzo odio quando la gente prova pena per me.».
«Pena?» sbottai «Pena?» esclamai alzando il tono della voce «Ma ti senti quando parli? Stai male, nessuno prova pena per te. Tutti noi ti vogliamo bene, e tu ti sei comportato da perfetto stronzo!» tirai fuori tutto ciò che mi passò in testa.
«Non voglio litigare, per favore.» socchiuse gli occhi, ma incominciò a muovere le mani nervosamente.
Distolsi lo sguardo «Mi sono fatta accompagnare da Harry, ero tutta felice perché il mio ragazzo nel giro di poco tempo usciva; invece scopro che è uno stronzo e bugiardo!» mi passai una mano tra i capelli, alzandomi dal letto «Zayn tu non capisci che se ti succedesse…».
«Ehi, ehi vieni qui.» mi avvicinai lentamente verso il suo lato sinistro «Starò meglio, te lo giuro. Non ti lascio, ma ti prego non ho le forze per continuare a discutere.» sorrisi appena, reprimendo le lacrime.
«Va bene, vado a cercare Harry e mi prendo qualcosa da bere. Okay?» Zayn annuii forzando un sorriso «Ti porto qualcosa, va bene?».
«Va bene, piccola.» si sporse con il busto, facendo una smorfia dal dolore.
In fretta e furia appoggiai le mani sulle sue spalle, e delicatamente lo feci sdraiare «Non devi alzarti.» ringhiai.
Ridacchiò «Allora baciami, e non mi alzerò.» sorrisi sincera, dopotutto era sempre il mio Zayn. Baciai delicatamente le sue labbra, assaporandomi quel momento.

 

***

 

Pov. Harry

 

«Non l’ha fatto con cattiveria, su.» difesi Zayn.
Liam annuii «Io comunque l’avevo scoperto prima, ma mi aspettavo che lo dicesse subito…» sospirò «E’ sempre stato così, odia quando le persone sono apprensive con lui.».
Mi guardai attorno, riconoscendo le vie di Londra «Almeno domani lo trasferiscono nell’ospedale vicino allo studio.».
Zayn riuscì a convincerci di tornare a casa , prima del tempo. Allison l’aveva costretto a dirci la verità, e in poco tempo quella piccola stanza d’ospedale si riempii.

«Vi chiedo scusa per non avervelo detto prima.».
Trisha scosse la testa «Non siamo arrabbiati, ma determinate cose devi dirle. Non puoi fare sempre di testa tua.» con la coda dell’occhio vidi Allison annuire, probabilmente anche lei gli fece un discorso simile.
«Quindi domani si tornerà a Londra?» domandò Louis per spezzare la tensione.
Zayn rise appena «Voi di certo tornate alle vostre vacanze, io invece devo riprendermi.».
«Fidati che non sarai da solo.» esclamò Maya.

Decidemmo di andare a trovarlo a turni, così tutti si godevano la compagnia del ragazzo.
Allie decise di passare le serate con lui, non voleva che rimanesse da solo durante la notte; come adesso, stava ancora in ospedale con il padre di Zayn.
«Andra tutto bene, vero?» domandò Maya al mio fianco.
Le baciai la tempia «Tutto va a finire sempre nel verso giusto, quindi tranquilla.».

 

***

 

«Allora rimani a dormire qui?» chiese per la centesima volta.
«Si, piccola.» mi tolsi la felpa «Non ti lascio da sola, specialmente di notte.» continuai slacciandomi i lacci delle scarpe.
«Sei il ragazzo migliore del mondo, lo sai?» sussurrò, baciandomi il lobo dell’orecchio destro.
Ridacchiai per il solletico «Come mai tutto quest’affetto?».
«Devo dimostrarti quanto ti amo, tutto può succedere nella vita.» d’istinto mi toccai le parti basse.
In poche parole mi aveva fatto capire ‘amore devo dirti quanto ti amo, perché magari stanotte muori’ carina, molto carina.
«Ma finiscila di toccarti! Non ho detto niente di male!» esclamò, prendendomi le mani.
Socchiusi le palpebre «Tu hai detto…».
Alzò una mano, agitandomela davanti agli occhi «Non ho voglia di sentire ciò che hai da dire.» si coricò sul letto «Comunque noi abbiamo una scommessa in corso…» mi ricordò.

«Come sto?».
Mi passai una mano tra i ricci, cercando di rimanere il più serio possibile. I capelli erano belli, avendo una chioma scura, le punte verdi ci stavamo bene; ma non ero un’amante dei colori appariscenti.
«Sei…» m’incitò «Sono verdi quelle punte!» squittì, sbarrando gli occhi.
Maya mi guardò male «Styles la tua intelligenza mi sorprende giorno per giorno.».
Strabuzzai gli occhi «Ti giuro che non te lo do più!» sbuffai, prendendo la sua borsa dalla poltrona.
Fece il verso «Come se mi interessasse il tuo coso…» alzò le spalle.
Risi sotto i baffi, appoggiando il braccio destro sulle sue spalle «Ti propongo una cosa, chiamala se vuoi scommessa!» ridacchiai.
Mi guardò perplessa «Cosa intendi?» domandò, stringendosi il più possibile contro il mio corpo.
«Dici che non ti interessa il mio coso, perfetto. Vediamo quanto resisterai senza di lui.» alzai le sopracciglia, sorridendo sgarbo.
Boccheggiò «Sei un lurido bastardo!» si liberò della mia presa, aumentando il passo.
«Quindi deduco che non vuoi scommettere, cos’è il mio amico ti piace molto?» la stuzzicai.
Si bloccò, tornando verso di me «Cosa scommettiamo?» incrociò le braccia sotto il seno, pestando il piede destro contro il pavimento.
«Se vinco io, mi darai la foto di me e il peluche!» esclamai.
«Se vinco io quella foto andrà in rete.» mi sfidò.

«Mi era completamente passato di mente.» ammisi grattandomi il dietro della testa.
La mora rise «Tranquillo, non era una cosa poi così importante.» si morse il labbro «Ma vorresti continuarla.».
Alzai gli angoli della bocca, imitando un sorriso sghembo «Le scommesse non si annullano mai.».
«Quindi quando iniziamo…».
«Domani. Domani ti farò impazzire.».

 

 

Continua…

Scusate l'enorme ritardo, ma come ho giá dichiarato il mio pc é morto e defunto.
In questo momento sto aggiornando dal pc della mia amica, AMATELA.
I capitoli SONO giá scritti, quindi appena potró riaggiornare lo faró all'istante.
Scusate 'sta merdata di spazio, ma sono di corsa!
Adesso scappo, volevo dirvi anche che HO AGGIORNATO anche l'altra mia fanfiction (quella quasi finita).
The bad boy é ferma finché non recupero la memora del pc non potrò aggiornare.


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Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima. 

Non cambierai mai, vero?
The bad boy.


Grazie per le vostre recensioni, siete speciali.
A presto risponderò a tutte.
Alla prossima, Vale.
  
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