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Autore: world_magic    02/08/2013    4 recensioni
"A quel punto la maschera di Hermione crollò e lei spalancò la bocca: Draco Malfoy, uno dei Serpeverde più irritanti e maligni che avesse mai conosciuto, le aveva appena chiesto scusa?!"
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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NATALE A HOGWARTS
 
Stava arrivando il Natale a Hogwarts: la neve aveva ricoperto tutto il paesaggio intorno al castello, la sala grande era piena di ghirlande e addobbi vari e nell’ingresso c’era un enorme albero decorato.
Era il primo Natale dopo la fine della guerra contro Voldemort.
Tutti gli studenti erano eccitati: le lezioni erano finite e sarebbero tornati a casa, per festeggiare con le proprie famiglie. Pochi sarebbero rimasti a Hogwarts, e tra questi c’era anche Hermione Jean Granger. Dopo che aveva usato l’incantesimo Oblivion sui suoi genitori, non poteva tornare a casa sua, perché il padre e la madre non l’avrebbero riconosciuta. Harry e Ron le avevano chiesto di passare le vacanze con loro alla Tana, ma lei non aveva voglia di passare il Natale ricordandosi costantemente che non avrebbe potuto festeggiare con i suoi, così aveva rifiutato l’invito e aveva preferito restare a scuola.
-Se vuoi resto con te – disse Ginny all’amica.
-No, Ginny. Tua madre vorrà vederti, e poi non sarei molto di compagnia.
-Sei sicura?
-Sicurissima. Ora vai, o perderai il treno!- disse Hermione, spingendo scherzosamente la ragazza.
-Scrivimi presto- disse Ginny abbracciandola.
-Domani riceverai il mio gufo, stanne sicura.
Ginny se ne andò e Hermione restò sola nel dormitorio. Finalmente, poté togliersi la maschera felice che aveva indossato tutto il giorno: voleva che gli amici pensassero che stesse bene, ma in realtà era molto giù di morale.
Scese nella sala grande, aspettandosi di trovare poche persone sedute ai tavoli, ma rimase sorpresa: nella sala c’era un solo tavolo, per tutti gli studenti.
Vide la professoressa McGranitt e le corse incontro.
-Professoressa, perché c’è un solo tavolo? Le case sono quattro.
-Ha ragione, signorina Granger. Ma gli studenti rimasti sono talmente pochi che abbiamo preferito unirli tutti in un solo tavolo. È un problema?
-No – certo che lo è si disse tra sé. Sarebbe dovuta stare con i Serpeverde, dopo che l’avevano insultata per sei anni per la sua famiglia babbana.
Notò che il tavolo in fondo era libero, quasi tutti erano al centro, così si sedette a una delle estremità del tavolo. Poco dopo, qualcuno prese posto di fianco a lei: erano tre ragazzi, li aveva sentiti ridere quando erano entrati nella sala grande.
Hermione li ignorò e si concentrò sul suo libro, ma poco dopo fu costretta a guardare il ragazzo che sedeva accanto a lei.
-Granger, passami il succo di zucca.
-Ti ucciderebbe dire per favore, Malfoy? – disse Hermione acida.
-Non voglio correre il rischio di morire. Allora, mi passi il succo di zucca o no?
-Credo che dovrai fare da solo, Furetto.
Draco Malfoy le lanciò un’occhiata glaciale che lei ricambiò senza problemi. Dopo la battaglia, Malfoy era andato via con i suoi genitori ed era ricomparso solo a inizio anno, come se niente fosse successo.
-Ti ucciderebbe essere gentile, Granger?
Evidentemente Malfoy non voleva arrendersi.
-Non voglio correre il rischio di morire – disse Hermione alzandosi e andando verso la torre di Grifondoro.
 
Nel pomeriggio Hermione decise di andare in biblioteca: doveva scrivere a Ginny, ma in quel momento non sapeva cosa scriverle.
Stava cercando di fare i compiti di pozioni quando qualcuno si sedette di fianco a lei. Alzando gli occhi per un istante intravide dei capelli biondo platino.
-Posso parlarti, Hermione?
Era di nuovo Malfoy. Hermione non ci poteva credere: non solo le aveva chiesto una cosa gentilmente, ma l’aveva anche chiamata per nome.
-Di cosa?
-Possiamo andare in un posto più isolato?
Hermione era indecisa: doveva fidarsi di lui o no?
-Va bene.
Seguì il ragazzo fino a un’aula vuota, lui aprì la porta e, dopo che Hermione fu entrata, la chiuse.
-Cosa dovevi dirmi, Draco?
Rimase sorpresa sentendosi chiamarlo per nome, ma cercò di rimanere impassibile.
-Volevo solo chiederti scusa. – sputò fuori il ragazzo in un secondo.
A quel punto la maschera di Hermione crollò e lei spalancò la bocca: Draco Malfoy, uno dei Serpeverde più irritanti e maligni che avesse mai conosciuto, le aveva appena chiesto scusa?!
-Per cosa?
- Per come ti ho trattato in tutti questi anni: ti ho chiamato Mezzosangue, ti ho sempre insultato, … non posso cambiare chi sono, ormai sono così, ma posso tentare di rimediare ai miei sbagli.
-Le persone possono cambiare, Draco.
Malfoy sembrò riassumere il suo atteggiamento strafottente e la guardò dall’alto in basso.
-Non t’illudere troppo, Granger. Il fatto che ti abbia chiesto scusa non significa che abbia cambiato idea su di te.
-Beh, non posso aspettarmi cambiamenti da un pesce lesso come te, no?
***
 
I giorni passarono, e arrivò il Natale. Hermione aveva scritto a Ginny, ma non le aveva parlato di Malfoy. Che cosa avrebbe pensato Ginny, se neanche lei sapeva cosa pensare?
Nessun Grifondoro era rimasto a scuola, quindi Hermione si svegliò con calma e scese nella sala comune, dove aveva allestito un piccolo albero di Natale. Lì sotto c’erano un paio di pacchetti, che ovviamente erano per lei. Uno era di Ron e Harry (le avevano regalato un libro), uno era di Ginny, e conteneva un bel paio di scarpe col tacco, e uno era dei signori Weasley (ovviamente la signora Weasley le aveva fatto un maglione).
Hermione vide che c’era anche un altro pacchetto: non c’era nessun biglietto fuori. Aprì il regalo e trovò un braccialetto che aveva visto a inizio anno a Diagon Alley. Chi poteva averle fatto quel regalo? Nella scatola c’era un foglietto: c’era scritto solo “D.”
Chi poteva mai essere? Ripensò a quando aveva visto il braccialetto in vetrina: era con Harry e Ron, ma nessuno dei due aveva motivo di firmarsi “D.”
Poi si ricordò che poco dopo Malfoy le era passato accanto.
Le aveva fatto lui il regalo?
Che fosse veramente cambiato? 
  
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