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Autore: Green 182    03/08/2013    3 recensioni
Dal primo capitolo:
(...)
Mi misi a dar da mangiare alle anatre nel laghetto.
“Dove vanno le anitre d'inverno?” pensai, e mi venne da ridere.
Quel libro era proprio forte.
Probabilmente il mio preferito.
Probabilmente l'unico che avevo letto.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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~Like A Crazy Man~

 

 

 

Dovevo andarmene.

Dovevo andarmene da quella casa.

Da quella città.

Il punto era che non sapevo dove andare.

Feci i bagagli e tutto, senza che nessuno mi vedesse.

Uscii di casa con nessuna meta.

Prima o poi avrei trovato un posto.

Mi sarebbe andato bene anche sotto ad un ponte, bastava essere lontano dalla città.

Decisi di fermarmi un attimo al parco prima di andare.

Non c'era molta gente, anche perchè era mattina presto.

Mi sedetti sul prato con accanto la valigia.

Era una cosa seria ma poteva sembrare così patetica.

Avevo le gambe incrociate e guardavo il cielo, socchiudendo gli occhi a causa del poco sole, che dava fastidio comunque.

Ero lì come se dovesse essere un addio alla mia città.

 

 

Bussarono alla porta, erano tipo le 7 di mattina.

Ero rincoglionito mica male.

Andai ad aprire, visto che ero più vicino io alla porta che mia mamma.

C'era la signora Fitzgerald in panico.

-Jimmy! Jimmy! David è scappato!-

-Cosa?!- chiesi con quasi gli occhi fuori dalle orbite.

-Non potrà essere andato lontano. Comunque si calmi...lo cerco io- continuai.

La signora annuì.

-Grazie Jimmy- disse per poi ritornare a casa.

Mi vestii alla svelta.

Sapevo già dove cercare, se non c'era lì, eravamo fottuti.

Era passato un mese e qualcosa dal bacio, era marzo.

Non lo vedevo da dopo Natale.

Mi incamminai verso il parco, quando arrivai lo vidi seduto sul prato con un sorriso ebete sulle labbra.

Non lo chiamai, lo volevo cogliere di sorpresa.

Gli appoggiai una mano sulla spalla.

-Dave-

Appena mi vide si spaventò.

Avevo mandato a puttane il suo piano, tutto sommato.

-È ora di tornare a casa- gli dissi.

-Vai- rispose.

-No, senza di te non vado-

Mi guardò.

Sapevo che mi avrebbe voluto sorridere, ma non lo fece.

-Io devo andarmene- si alzò da terra e si mise a correre.

Lo rincorsi e riuscii a fermarlo.

-Ma che ti passa per il cervello?!- esclamai.

-Lasciami-

-Dovresti tornare a casa, tua nonna è preoccupata-

Tacque.

-Sa che sono qui?- chiese preoccupato.

-No, ha mandato me a cercarti- sbuffai.

-Non dovevi venire-

-Dove volevi andare?- chiesi.

-Via-

-Fin lì c'ero arrivato...vieni a casa mia, dai-

-No- rispose, dimenandosi dalla mia presa.

L'avevo preso per un braccio.

-Lasciami, figlio di puttana!- esclamò.

Non ci vidi più.

Gli lasciai il braccio.

-Figlio di puttana? Arrangiati allora! Vai dove cazzo ti pare, fai quel diavolo che vuoi. Me ne sbatto.- scoppiai.

-Nessuno ti ha chiesto niente- ribattè.

-Tua nonna si-

-Non io- continuò.

-Ciao- risposi.

Tornai indietro, verso casa.

Passai da sua nonna dicendo di non averlo visto e che mi dispiaceva.

Avrei voluto anche dirle che suo nipote era una testa di cazzo, comunque.

Ritornai a casa e continuai a dormire.

Guarda te, ero pure uscito a cercarlo.

Non l'avrei più fatto.

Non l'avrei più fatto se la ricompensa era quella.

Farsi dare del figlio di puttana così a caso.

La volta successiva ci avrei pensato due volte prima di vestirmi alla svelta e correre a cercarlo.

 

 

L'avevo visto andare via, scocciato dalla mia risposta.

Il fatto è che non lo volevo più rivedere.

Mi incamminai passando ancora dal parco.

C'era un vecchio coricato su una panchina, sinceramente era un barbone.

-Hai della roba?- chiese.

Mi guardai intorno per capire se stava parlando con me.

Non risposi e andai avanti.

-Hey, ragazzo!- continuò, alzandosi dalla panchina e seguendomi.

A quel punto mi misi a correre, avevo paura.

Andai a nascondermi in un lungo vicolo.

Sentii parlare, mi girai e non vidi nessuno.

Mi rigirai, e proprio in quel momento sentii un gran dolore alla schiena.

Mi ritrovai per terra, circondato da ragazzi.

Mi presero a calci, penso, perchè ero stordito e poco dopo svenni.

Mi risvegliai non so dopo quanto tempo.

Mi alzai e mi specchiai in un pezzo di vetro rotto che c'era lì per terra.

Piansi.

Piansi perchè ero malconcio.

Pieno di sangue.

Impotente.

Mi sentivo senza forze, tanto da sdraiarmi di nuovo in terra, dov'ero prima.

In mezzo allo schifo.

Avrei voluto morire.

Continuavo a piangere, anche perchè Jimmy...Jimmy, mi faceva incazzare.

Chiusi gli occhi, desiderando di sparire.

Il brutto è che avevo bisogno di lui.

Era l'unica motivazione che mi era rimasta.

E sinceramente non volevo che finisse lì.

Non volevo perderlo e finivo sempre per piangere, perchè quella non era la prima volta, datemi della checca, fate quello che volete.

Piangevo per la cosa più stupida.

Ci tenevo troppo e non sapevo neanche da dove fosse venuto fuori tutto quel sentimento, così all'improvviso.

Gli volevo bene e non sapevo se solo come amico.

Era, come dire...il mio tutto?!

E io...io perchè ero così stupido da non lasciarlo perdere?

Forse perchè mi aveva dato tanto in quel poco tempo passato insieme.

Poi era l'unico amico che avevo.

Forse era per questo che mi ero affezionato tanto a lui, era l'unico, e quindi non voleva per forza dire che ero innamorato di lui.

Questa cosa, però, mi faceva male.

Lo chiamavo il mio migliore amico.

Ero cieco, non ero niente per lui.

Ero cieco, ma te ne accorgi quando è troppo tardi.

Ero sempre felice di vederlo, ma mi feriva ogni volta, non mi dava le attenzioni di cui avevo bisogno.

 

 

Erano le 10 di mattina, avevo dormito si e no 3 ore.

Controllai la posta: un'altra lettera.

 

4/3/95

 

Eh...non sei per forza gay, puoi essere bisex.

Ma penso tu non voglia essere neanche quello.

Però uno dei due sei, non hai scampo, ahah.

Comunque sono felice per te, anche se tu no.

Però ora dovresti esserlo tu per me!

Datemi aria!

Mi ha detto che mi ama, cazzo.

Ci credi?

No, perchè non ci credo neanche io.

Mi ha chiesto se voglio stare con lui, ma io non so cosa rispondere.

Dicono tutti che mi devo buttare.

Non ce la faccio, sono troppo timida.

Ho vergogna e poi non saprei come comportarmi.

Che brutta roba.

C'è, da una parte vorrei, dall'altra no.

Alcuni dicono che dovrei togliermelo dalla testa perchè mi usa come ruota di scorta.

Beh altri dicono di mettermi insieme a lui perchè ho 'sofferto' mesi...e ora che ho l'occasione, non posso non sfruttarla.

Poi ha mollato la sua tipa...bene.

L'altro giorno eravamo a far pratica e lui mi prende da dietro, mi abbraccia e mi bacia sul collo.

Sono quasi morta shoccata.

E il giorno dopo siamo andati ad una fiera e siamo stati in un posto da soli.

Ci siamo seduti su una panchina e lui subito mi ha baciato.

All'improvviso.

Non ero cosciente.

Sembrava vedessi la scena in terza persona.

Non lo so.

Non ero cosciente di quello che stava succedendo.

Giuro che non capivo più niente.

Non capivo se stesse succedendo veramente.

Ero impietrita.

Ogni tanto diceva: -Su dai, ridi un po'- e io non riuscivo a parlare.

Poi mi fa:-Stai calma!-: avevo il cuore che impazziva.

Vorrei rifarlo.

Non so se sarà possibile.

 

Ciao.

 

Sally

 

P.S. Non so se essere felice o triste”

 

5/3/95

 

Oddio, oddio!

Ha detto che ti ama, dio!

Sinceramente non saprei che dirti.

Fai quello che pensi sia giusto.

Gli altri dicono che ti usa come ruota di scorta, possono aver ragione perchè le vedono le cose.

Io che non son lì, non te lo posso dire.

Non vedo i suoi comportamenti.

Ripeto, segui il tuo cuore.

Cazzo, ti ha baciata!

Ti immagino sconvolta, ahah.

Beh, dai, immagino sia stato bello.

Ritornando a David.

Dio, non sono gay ne bisex.

Poi il bacio mi ha fatto schifo, anche se ti ho detto il contrario.

Stamattina è scappato di casa e sua nonna mi ha pregato di cercarlo.

E io come un matto mi sono vestito veloce e sono uscito, fai conto che erano le 7 di mattina circa.

Che poi alla fine mi ha anche dato del figlio di puttana, quando l'ho trovato.

Allora io l'ho lasciato andare per i cazzi suoi, tutt'ora non so dove sia.

Che si arrangi.

Voleva scappare, non so perchè.

Amen.

 

Jimmy”

 

 

 

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