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Autore: Naughty_Girl    03/08/2013    0 recensioni
David Marshall ha sempre vissuto con un unico pensiero nella mente : il suo lavoro. Esso l'ha assorbito completamente, facendogli perdere il contatto con la realtà e con le cose più pure della vita. Uomo dal carattere tremendo e cinico, subisce un mutamento quando conosce Lauren, una ragazza che ha la metà dei suoi anni, durante un viaggio di lavoro in Argentina e la porta con se' a Miami per sposarla.
Ma proprio quando tutto sembra andare per il verso giusto, ecco che una nuova figura misteriosa irrompe nella sua vita... chi sarà questa donna dall'aria misteriosa e affascinante?
Buona lettura!
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lemon | Avvertimenti: Non-con, Triangolo
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Tornata la mattina dopo, Lauren aveva appreso della nottata precedente. Informatasi sulle condizioni di salute di sua madre e del suo quasi marito, era andata nella sua stanza. Entrambi non avevano fatto alcun accenno al dopo, ed era meglio così. Quando i loro sguardi si incontravano, il desiderio di ricordare diventava forte e implacabile, poi però in un angolino del loro cervello capivano di dover dimenticare per non dare un dispiacere alla giovane Lauren.
Quella sera, dopo essersi preparata, Lauren fece il suo ingresso in salotto. David era immerso in un libro e non si accorse nemmeno di lei. Quando sollevò lo sguardo, la vide di fronte a se’ ma stranamente non provò nulla. Indossava un comodo abito rosso che le fasciava alla perfezione le curve genuine, ai piedi un paio di tacchi, mentre i biondi capelli fluttuavano intorno al suo volto. Non riusciva a immaginare perché si fosse vestita così. Cercò a tentoni nella sua mente una motivazione plausibile, credendo di essersi dimenticato di qualche evento importante che implicava anche la sua presenza. Indossava una maglietta nera e un paio di jeans, perciò non  adatto a frontare l’eleganza della sua fidanzata.
“Dove vai di bello?” domandò con un mezzo sorriso, nascondendo il timore che stessero per litigare da un momento all’altro. Lauren sorrise radiosa, e questo lo tranquillizzò appena.
“Il mio addio al nubilato, te ne sei scordato? Dato che da domani dovrò dedicare tutte le mie attenzioni al mio splendido marito, ne approfitto per passare una serata con le amiche” rispose lei con un sorriso. David si limitò ad annuire appena, con un sorriso in volto. Si era completamente dimenticato di organizzare qualcosa, e dato che aveva pochi amici, si era visto bene dal chiamarli. Non si fidava molto di loro, più di una volta li aveva beccati a sbavare su Lauren e questo non gli era mai andato giù.
“Torni tardi?” domandò poi distrattamente, passandosi una mano tra i morbidi capelli
“Dormo da Margaret, così domattina non mi vedrai vestita da sposa” rispose lei con un sorriso dolce. Avvicinò le labbra alle sue e lo baciò con trasporto “Ci vediamo domani allora” sussurrò lungo le sue labbra, e lui si decise a mostrarsi dolce. Le accarezzò la guancia e annuì con un sorriso in volto.
“A domani” sussurrò appena. Dopo essersi sollevata, prese la borsa e si avviò all’uscita. Quando David sentì la porta di casa chiudersi, guardò a lungo il pavimento e prese un lungo sospiro. Si alzò e prese il pacchetto delle sigarette sul tavolino di fronte, poi aprì la porta di casa anche lui e si decise ad uscire. La sua ultima notte da single era quella, e voleva godersela appieno.

Alla fine, aveva optato per un locale fuori città, nella speranza di non incontrare per sbaglio Lauren. Si era aggirato per i tavoli circospetto, inarcando un sopracciglio ogni volta che aveva visto delle ragazze guardarlo con attenzione o qualche ballerina di lap dance tentare di intrattenerlo. Non aveva bevuto molto, ma il pacchetto delle sigarette ormai vuoto era stato gettato nel cestino più vicino. Una volta rimontato nella sua Audi nera, aveva deciso di tornare a casa. La serata non era andata come previsto, ma per lo meno non poteva dire di essere rimasto a casa a non far nulla circondato da una televisione e da un libro. Sulla strada del ritorno aveva guardato continuamente fuori dal finestrino. Ragazzi in spiaggia che si divertivano, alte palme e lunghe strade gli si stagliavano di fronte, mentre alla guida il suo autista era silenzioso.
“Vuole che la lascio di fronte al cancello?” domandò piano l’uomo, quasi per paura di interrompere il flusso di pensieri del suo capo.
“Sì” si limitò a rispondere lui. Una volta fermatosi lì, David aprì la sportella e scese aprendo il cancello lentamente. Camminò per il sentiero che lo conduceva all’entrata, quando istintivamente sollevò lo sguardo verso le finestre delle camere da letto. Una era illuminata da una luce fioca, e lui si rese immediatamente conto di quale fosse. Un sorriso gli spuntò istintivamente in volto. Continuò a camminare ed entrò in casa, poi percorse lentamente le scale che lo avrebbero condotto ai piani superiori, appoggiandosi di tanto in tanto al muro con il palmo della mano. Arrivato in corridoio, vide la porta socchiusa. Si spinse fin lì e si appoggiò piano ad essa, guardando all’interno. Sua suocera Claire era stesa sul suo letto, coperta dal lenzuolo, e aveva un libro tra le dita. La lampada sul suo comodino era accesa ed emanava la luce da lui vista poco prima dal basso. Spinse la porta, che si aprì con un lieve scricchiolio attirando l’attenzione di Claire, che sollevò lo sguardo.
“David?” sussurrò sorpresa, vedendolo vestito “Pensavo fossi già a letto” disse sincera, chiudendo il libro e appoggiandolo sul comodino. Lui sorrise sarcastico e scosse la testa, avvicinandosi con passo strascicato al suo letto.
“E invece eccomi qui” sussurrò appena con un sorrisetto divertito, raggiungendola e salendo a gattoni sul suo letto. Claire premette la schiena alla testiera del letto e lo guardò, probabilmente immaginando le sue intenzioni.
“Perché non vai a dormire?” domandò deglutendo appena e ditogliendo lo sguardo da lui, puntandolo direttamente sul materasso. Lui scosse la testa ancora, afferrando con le dita il lenzuolo e trascinandolo fin sotto, scoprendo il suo corpo coperto solo dalla camicia da notte bianca, lunga fino alle caviglie. “David…” sussurrò lei tentando di sottrarsi al suo sguardo ma ben sapendo di non essere nelle migliori condizioni per farlo.  Le dita di lui sfiorarono la sua caviglia nuda, per poi risalire lungo le cosce coperte, arrivando al suo braccio nudo e alla sua spalla.
“Non ti piace?” domandò lui con voce lenta e sensuale, avvicinando le labbra al suo collo e respirandoci sopra, costringendola a chiudere gli occhi e a deglutire ancora. Non rispose, e questo gli diede modo di risalire e appoggiare le labbra sulle sue, coinvolgendola in un bacio poco casto che lei sin da subito ricambiò con trasporto. Le labbra di David avevano uno strano gusto di vodka al melone, e lei lo assaporò completamente, mentre le dita di lui erano impegnate a lasciar scivolare via le bretelline dalle sue spalle. “Non immagini quanto ti desidero” sussurrò lui sulla sua pelle. Le afferrò le gambe per tirarla lentamente, facendola distendere completamente con la schiena appoggiata ora al materasso. Dopo essersi sfilato ogni tipo di abbigliamento, le allargò lentamente le gambe, mentre lei lo guardava con gli occhi lucidi e colmi di desiderio. In un secondo lui scivolò piano in lei, accompagnato dalla sua soave voce che emetteva un lento gemito. Così stretti, si muovevano in sincrono dimenticandosi del mondo esterno e consumando quel malcelato desiderio. David appoggiò il palmo della mano nel suo, e le strinse la mano intrecciando le loro dita, per poi raggiungere l’orgasmo insieme a lei e accasciarsi sul suo corpo, caldo, accogliente… e suo. 
  
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