6°
Capitolo
SIL
Pietra scolpita, il materiale che spiccava più di tutti da
quella
piccola città, Saphira ruggisce gioiosa mentre Spectro mi
sembra più accorto, “Non
capisco perché lo dobbiamo accompagnare
in questa terra, me ne hai sempre parlato così male; qui hai
perso la tua
famigli”, un ricordo triste si fa strada nella mia
testa ma lo scaccio
subito, “Alagaesia è una
terra magnifica
sono i suoi abitanti ad essere corrotti”
“è per questo che preferirei stargli
lontano, potrebbe corrompere anche noi; non voglio che
succeda” “Non
preoccuparti non succederà mai” sbuffa non del tutto convinto ma non
ribatte, giungiamo sulla
rupe che circonda
la citta: una pietra molto alta che si affaccia direttamente sulla
città, la
parte interna è completamente verticale, Saphira scende
nella piazza principale
formando una spirale mentre noi ci posiamo sulla cima della rupe;
“Bene è ora di fare
ritorno” sospiro per
poi aggiungere entusiasta “Facciamogli
vedere come si vola” , ruggisce e si tuffa in
picchiata verso la città, ha
le ali rannicchiate per prendere più velocità, il
vento mi sferza la faccia,
sento che potrei lasciarmi e volare via trasportata dalla corrente,
urlo ogni
cosa che ho dentro ma sembra un bisbiglio nel vento; solo pochi secondi
prima
di raggiungere la prima casa Spectro apre le ali e in quel momento
sento tutto
il peso del cielo su di me, la corrente ci trasporta veloci fino alla
piazza
dove atterriamo con grazia innaturale: con la coda Spectro distrugge
una
fontana che inizia a zampillare incontrollata, Eragon mi guarda con un
misto di
rimprovero e divertimento, negli artigli il mio drago stringe ancora un
camino
che aveva staccato durante il nostro precedente volo; gli rivolgo un
sorriso di
scuse e insieme scendiamo dalle nostre cavalcature; intorno a noi si
è formata
una folla numerosa di persone : nani.
“Eragon Ammazzaspettri non
ti aspettavamo” urla un nano
scortato da alcune guardie in uniforme, indossa la stessa casacca solo
più
arricchita con dei gioielli, “Sono Fellin comandante della
guardia cittadina e
attuale reggente di questa citta”, “Chiediamo di
sostare per questa notte nella
città” “Sostare? Sarete i nostri ospiti
d’onore! Faremo allestire un banchetto
e avvertiremo il nostro re Orik” “Vi ringrazio ma
preferiremmo qualcosa di più
discreto e riguardo ad avvertire il re preferirei fargli una sorpresa;
mi
capite non è vero?” “Come comandate
sarà fatto”, fa un piccolo inchino che
risulta molto ridicolo, Spectro si avvicina alla folla per scrutarli
meglio,
essa però si retrae allarmata e così fa anche
Spectro indignato ed emette un
piccolo sbuffo di fumo, subito Fellin
riporta l’ordine “Sono sicuro che il drago non ha
intenzione di nuocerci, credo
che sia solo curioso” Eragon si intromette:
“Sì, non ha mai visto un nano e
com’è normale vuole saperne
di
più”, “Sentito
non abbiate paura”, in quel momento un gruppetto di bambini
si fa largo tra la
folla e quando arrivano d’avanti si fermano ed alcuni di loro
spingono avanti
una bambina che guardandosi i piedi, fa qualche passo avanti per
fermarsi
proprio di fronte a Spectro che abbassa il muso per annusarla, da prima
la
bambina resta immobile tremante poi quando capisce che il drago non ha
intenzione di mangiarla o bruciarla alza lo sguardo e sorride;
“Ci … stavamo
chiedendo s-se … potevamo accarezzare i draghi”
Eragon sorride e le risponde
“Non dovete chiederlo a me ma a loro” e indica i
draghi subito Saphira abbassa
la testa e prende la parola “Non
devi
avere paura di me “ avvicina la testa alla bambina
che allunga la mano e
l’accarezza; in pochi minuti tutti sono attorno ai draghi a
festeggiare, solo
dopo un’ora riusciamo a entrare nel modesto palazzo, giunti
nella sala dei
ricevimenti ci sistemiamo ai tavoli ed Fellin prende la parola:
“Siamo
immensamente felici di avervi qui” “Ne siamo
onorati” rispondo ed Eragon
annuisce, “Avete notizie delle due uova di drago che vi ho
lasciato più di tre
mesi fa?” “Purtroppo non si sono ancora schiuse ma
c’è speranza”; “Capisco,
comunque non sono qui per questo” non dice altro sul motivo
della nostra
visita; “Se posso chiedere: come siete riuscito a trovare un
altro cavaliere?”
Passano due ore mentre Eragon spiega come sono diventata cavaliere;
“A …..
capisco, mi congratulo con te per la tua investitura” “Grazie”;
“Bene esauriti i convenevoli credo
che abbiate fame ormai è quasi ora di cena; vi faccio
portare della carne o
preferite altri tipi di cibo?” “Non mangiamo
carne”; in pochi minuti il tavolo
è allestito con pietanze di ogni genere, ci mettiamo
un’ora per assaggiare
tutto, “Volevo informarvi che c’è un
problema con le vostre stanze, non
riceviamo molti umani qui quindi abbiamo solamente un letto delle
vostre …
dimensioni; ma abbiamo rimediato con una branda … mi
dispiace per
l’inconveniente”, “Non è un
problema visto che dormiamo nello stesso letto”, a
quella frase divento paonazza e lo guardo accigliata, lui deve
accorgersene: “L’ho detto
ad alta voce?” “Si!”, diventa
paonazzo anche lui, ma la faccia più divertente è
quella di Fellin che sembra
sinceramente stupito, imbarazzato e senza parole, poco dopo riesce a
dire: “Farò
rimuovere la brandina”, quando è ora di ritirarci
in stanza Fellin ci mostra la
nostra camera e ci augura la buona notte per poi sparire nel corridoio
buio.
“Ma come ti salta in mente!” Esclamo appena dentro
la stanza, “Non pensavo di
averlo detto a voce alta” si scusa e ci mettiamo a ridere
entrambi “Credo di
aver bevuto troppo” dico “Così
sarà più facile farti fare stupidate”
ribatte
lui e ci mettiamo a ridere nuovamente, “Che genere di
stupidate?” Ci pensa un
attimo “Non so… tipo andare a fare un bagno nel
fiume” “Sono sotto il tuo
completo controllo Ammazzaspettri, basta che non mi fai
annegare”, in poco
tempo ci troviamo vicino a un piccolo laghetto formato da una curva del
fiume,
ci tuffiamo senza vestiti, l’acqua è gelida e
l’unico calore proviene dal suo
corpo, mi avvinghio ancora di più a lui e non capisco
più niente: un po’ per
l’alcol e un po’ per colpa sua; “In 5
giorni abbiamo fatto l’amore 2 volte”
considera mentre ci sdraiamo a letto,
tirandoci le coperte fin sulla testa, ci guardiamo nel buio creato
dalle
coperte e mi addormento così con i suoi occhi nella testa.
ERAGON
Nel lago l’acqua ci fluisce addosso, non ho freddo, una
passione incontrollata mi fluisce dentro, ansimiamo quasi
contemporaneamente,
la sollevo appena e sento il suo petto che contro il mio si contra e si
rilassa, si contrae e si rilassa; per qualche secondo resta
più a lungo
contratto e intanto emette un piccolo gridolino strozzato, sorrido a
quella
manifestazione di piacere; “Eragon … ho
caldo” mi scosto leggermente e l’acqua
scorre in mezzo a noi, rabbrividisco.
La mattina dopo mi sveglio presto e resto a osservarla
dormire; quando si sveglia sono quasi dispiaciuto, facciamo colazione
nello
stesso tavolo della cena con Fellin che ci fornisce alcune provviste
per il
viaggio e ci accompagna fuori dalle mura della città dove ci
aspettano i
draghi; salgo su Saphira e spicco il volo seguito da Sil; ero rimasto
sbalordito dalla trasformazione di Hedarth da poche case di legno si
era trasformato
in roggia; molto più bello e grande.
In tre giorni raggiungiamo il lago
Ardwen, sostiamo sempre
nella foresta senza farci vedere da nessuno, le provviste bastano per
una
settimana quindi non abbiamo bisogno di fermarci in agglomerati urbani,
i tre
giorni passano tra battute e lunghe notti (che poi passano fin troppo
in
fretta),il secondo giorno Sil mi chiede com’è
stata la guerra per sconfiggere
il tiranno, le racconto tutto: di mio padre, di mio fratello, di Orik,
Nasuada
, di mio cugino e di mio zio; Mi ascolta in silenzio, non commenta
nemmeno alla
fine, lo apprezzo (non vado fiero di quello che ho fatto).
La Du Weldenvarden è più splendida che mai, il
quarto giorno
arriviamo ai confini di Ellesmera, col pensiero cerco il guardiano che
mi
riconosce ma chiede chi mi accompagna, gli assicuro che sono amici,
anzi sono
drago e cavaliere i primi del nuovo ordine; ci lascia passare e
così ci
addentriamo in Ellesmera; ho lo stomaco in subbuglio, è da
più di tre mesi che
non visito quella città e l’ultima volta non
è stata una delle più piacevoli;
ho aperto un nuovo capitolo della mia vita ma non so se quello che
c’è scritto
mi piacerà.
NOTE
DELL’AUTRICE: Spero
che questo capitolo piaccia, ma non
ho idee per il prossimo, se volete suggerirmi qualcosa lo accetto
volentieri.
Ciao Chiara!