Film > The Phantom of the Opera
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Autore: __aris__    03/08/2013    2 recensioni
Mentre è sulla barca con Raul, Christine si accorge di trovarsi nel posto sbagliato e di stringere il braccio dell'uomo sbagliato. Torna alla Dimora ma trova solo la distruzione lasciata dalla folla, nessuna traccia del Fantasma! Da quella sera Parigi e la Francia non sanno più niente di lei
Otto anni dopo un misterioso milionario sostiene di voler ricostruire l'Opéra Populaire e di volerla riportare all'antico splendore, non ponendo limiti di spesa. Ha tuttavia una condizione: Christine Daaè dovrà essere la prima donna della nuova Opéra. Mentre Mr Y entusiasmerà Parigi, il Fantasma dell'Opéra cercherà la sua vendetta senza sapere che molte cose sono cambiate rispetto al passato, anche lui.
-- qualcosa di più "tradizionale" rispetto alle precedenti ff. I commenti sono sempre graditi! Spero vi piaccia!
----STORIA IN REVISIONE------
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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AVVISO: caro lettore chiedo scusa per il dilatarsi dei tempi di aggiornamento ma purtroppo, per rendere la storia credibile dovrò iniziare a fare un lavoro di ricerca (anche musicale) e questo mi impone di rallentare il ritmo. Mi dispiace perché sono sempre stata fiera della regolarità delle mie pubblicazioni; ma voglio rassicurare tutti che la storia andrà avanti e sarà portata a conclusione, ci vorrà solo un po’ più di tempo! Buona lettura.
 
Christine e Nadir si diressero verso l’ufficio dei direttori, percorrendo a passo svelto la parte “burocratica” dell’edificio: Nadir, per essere sicuro che la soprano non rimanesse immobile per lo stupore al voltare di ogni angolo, le aveva offerto il braccio e così erano riusciti a raggiungere la loro meta con una certa rapidità passando per una porticina nella buca dell’orchestra.
Mademoiselle D…” esordirono i due uomini all’unisono appena la cantante valicò la loro soglia, dimenticandosi completamente della figura femminile già presente nella stanza.
Rosebud!” fu la pronta correzione del Persiano. André e Firmin si guardarono per un attimo per poi annuirsi a vicenda: che importanza aveva il nome con cui si faceva chiamare? In fondo, diceva il Bardo, una rosa è tale anche con un altro nome! L’importante era che avesse accettato l’ingaggio! Daaé o Rosebud che fosse quello che contava era il sostegno finanziario di Mr Y!
Non può immaginare quanto siamo felici che abbia accettato di tornare mademoiselle!” disse André con uno strano sbarluccichio  negli occhi.
Adesso l’Opéra ha una vera prima donna!” continuò l’altro, con lo stesso tono smielato, accompagnandola al divanetto in pelle. La cantante era stata trascinata nella stanza senza accorgersene ed ora si meravigliava ancora una volta di come tutto fosse esattamente come prima del Don Giovanni: le pareti coperte di stoffa damascata chiara, la grande scrivania in mogano con le quattro sedie, gli scaffali ed i mobili addossati ai muri, persino il divano ed il tavolinetto davanti alle sue gambe sembravano proprio quelli di tanti anni prima!
Ad interrompere quella serie di inutili salamelecchi fu Nadir che aveva concentrato la sua attenzione sulla donna rimasta immobile ed interdetta per l’accoglienza riservata alla nuova arrivata. Bionda; pelle chiara come le porcellane di Sevres; occhi di un blu molto intenso; le labbra sembravano il bocciolo di una rosa ed i lineamenti del viso erano armoniosi e delicati. Doveva avere qualche anno in più di Christine, cinque o sei al massimo; ma era ancora una donna di grande bellezza. “Forse abbiamo interrotto un colloquio importante, le chiediamo scusa … mademoiselle?” disse con il suo solito ghigno da gatto furbo e tono da Daroga indagatore.
La donna si accorse del Persiano solo dopo che questi parlò; prima era stata troppo distratta dallo strano comportamento dei direttori per prestargli attenzione, ma ora si chiedeva come avesse fatto ad ignorare il colore della sua pelle! Rispose con un sorriso che non lasciava intuire quanto le maniere sgarbate di quell’elegante forestiero l’avessero indispettita “Kelly Campell, è un piacere monsieur.
Mis Campbell le presento l’attendente del nostro mecenate! Monsieur Nadir Kahn!” intervenne Firmin desideroso di chiudere questa inutile parentesi per tornare a concentrarsi su Christine. “Mis Campbell è un ottima mezzosoprano! L’abbiamo rubata alla Royal Opera House di Londra!” spiegò l’uomo fiero del suo ingaggio “In oltre ha un’estensione vocale molto ampia e potrebbe essere un ottima sostituta se mademoiselle … Rosebud fosse impossibilitata a cantare!”
Il Persiano ghignò: quello stolto francese era proprio convinto di aver avuto una buona idea, peccato che nessuno gli avesse detto di darsi tanto da fare! Ad ogni modo spiegarlo ad Erik sarebbe stato un bel problema! Nuove persone erano nuove variabili nel suo piano di vendetta, ma forse bastava che Mis Campbell stesse brava e buona al suo posto e non le sarebbe successo nulla di male. “Mi perdoni my lady! Dimentico sempre di presentarmi!” spiegò avvicinandosi e baciandole la mano  con un profondo inchino, senza tuttavia che voce o lineamenti supportassero le parole “Incantato!
Kelly rabbrividì: quell’individuo non solo era la persona più scortese che avesse mai incontrato; non solo grufolava beatamente in tale scortesia come un porco nel fango, ma era anche tremendamente inquietante! Se ne doveva guardare come di un serpente pericoloso! Cercò di mantenere il sangue freddo, i pensieri di una donna sono qualcosa che devono restare ben chiusi nel suo animo, e si limitò a sorridere.
My lady le presento Christine Rosebud, la prima donna dell’Opéra Populaire!” continuò il Pesiano.
L’inglese guardò l’altra seduta sul divano: non l’aveva mai sentita nemmeno nominare eppure i direttori avevano parlato di ritorno! Quindi si era già esibita sul palco dell’Opéra?! Tuttavia credere che quella figurina dagli occhi tristi fosse la prima donna era davvero difficile! In lei non vedeva affatto una cantante lirica ma solo una donna in lutto. E poi cos’aveva di tanto speciale da meritare un accoglienza tanto calorosa sebbene fosse praticamente sconosciuta? Si alzò con un sorriso imperturbabile e percorse elegantemente la stanza, per poi sedersi accanto a lei. “Mademoiselle Rosebud sarà un piacere cantare con lei! Spero che potremo essere anche buone amiche!” disse posando le mani su quelle conserte della soprano.
Lo spero anch’io! Ma la prego: mi chiami Christine!
L’inglese storse mentalmente il naso: pensava che sorrisi tanto ingenui esistessero solo nei libri di favole! “Solo se anche lei mi chiamerà Kelly!
Visto che siete tutte e due presenti, mie signore, perché non vi fate introdurre al resto della compagnia?!” disse André all’improvviso. “Mancano ancora alcuni elementi, come il baritono e la prima ballerina, ma arriveranno tutti nelle prossime settimane!” proseguì Firmin aprendo la porta dell’ufficio e facendo strada alle due donne. Nadir seguiva il corteo in silenzio cercando di capire quante più cose possibili su Mis Campbell: il suo intuito da poliziotto gli suggeriva di tenerla d’occhio e non ascoltarlo non si era mai rivelata una buona idea!
Ecco il nostro direttore d’orchestra!” esclamò Andrè appena intravide i riccioli bianchi di monsieur Reyer dietro un angolo. Firmin lo afferrò per un braccio e lo trascinò elegantemente dalle cantanti.
La prima persona su cui focalizzò la sua attenzione fu Christine: André e Firmin gli avevano detto che era molto cambiata dalla sera della Catastrofe ma se non l’avesse vista con i propri occhi non ci avrebbe creduto! Un brivido gelido percorse la schiena dell’uomo mentre si chiedeva se almeno la sua voce fosse quella di una volta.
Maestro non date il ben tornato alla nostra prima donna?” uno spazientito André riportò Reyer  dal mondo delle congetture a quello della realtà.
Ma certo! È un piacere rivederla mademoiselle …” iniziò accompagnando le parole con un baciamano.
Rosebud.” Intervenne distrattamente Nadir prima che fosse troppo tardi; Christine lo ringraziò con un timido sorriso ed il Persiano sospirò chiedendosi perché mai Allah avesse messo sul suo cammino quella ragazza.
Reyer si immobilizzò completamente “Rosebud?” ma non si chiamava Daaé?
I direttori si guardarono negli occhi e poi si rivolsero al Maestro come se avesse detto la più grande delle assurdità”Rosebud!
L’anziano direttore fece una strana smorfia: Carlotta lo aveva abituato a bizze ben peggiori; se la Daaé voleva cantare con un altro nome chi era lui per giudicare? Magari la ragazza aveva i suoi buoni motivi! “È un vero piacere rivederla dopo tanti anni mademoiselle Rosebud! Se la sua voce è ancora quella che ricordo sono sicuro che ogni spettacolo sarà un vero trionfo!
Che vorreste dire con quel “se”?” iniziò Firmin indispettito da quell’insinuazione non troppo sottile “Mademoiselle Christine Rosebud sarà eccellente!” Ma appena terminata la frase si rese conto di non averla ancora sentita cantare, e se il direttore d’orchestra avesse avuto ragione? Come li avrebbero rimborsati i biglietti? No! Mnademoiselle Daé o Rosebud, o Comediaminevolevafarsichiamare, avrebbe cantato alla perfezione! O lui avrebbe resuscitato il Fantasma dell’Opera dalla sua tomba per tormentarla!
Le assicuro, monsieour, che in questi anni non ho mai trascurato la mia voce! Il mio Maestro era molto severo al riguardo e so perfettamente quali sono le conseguenze della negligenza!” la determinazione con cui Christine parlò sorprese tutti, ma solo Nadir poté comprendere fino in fondo il sorriso triste che chiudeva la frase.
Dopo un momento di silenzio André si ricordò dell’esistenza della Campbell e le prese delicatamente una mano facendole fare un passo avanti. “Maestro le presento Kelly Campbell! La nostra nuova mezzosoprano, appena arrivata da Londra!”
Incantato!” disse con un baciamano, mentre l’altra faceva una graziosa riverenza “Ma ora, se mi volete scusare, faccio tardi per la mia lezione!”
Quale lezione?” chiese Christine.
Ho un allievo. Un giovane direttore di talento che, spero, prenderà il mio posto. Venite signore, ve lo presento!” disse facendo segno di seguirlo.
Tutto il gruppo entrò in una grande sala con il pavimento in legno e gli specchi alle pareti: in teoria sarebbe stata adibita esclusivamente alle prove del corpo di ballo ma, visto che nella Grande Salle stavano ancora terminando i lavori, era temporaneamente adibita alle prove dell’orchestra. Reyer presentò le nuove cantati ai componenti dell’orchestra, partendo dal primo violino; appena ebbe finito nella stanza entrò nella stanza un ragazzo che aveva poco più di trent’anni, reggendo tra le braccia una quantità incredibile di spartiti. Era alto e magro, i capelli, color castano scuro, erano piegati in leggere onde che incorniciavano perfettamente il viso sul quale spiccavano gli occhi, dello stesso colore del mare in tempesta, che gli occhialetti tondi non riuscivano a mettere in secondo piano.
Signore” iniziò il direttore “Vi presento Maximilien Morrell, il mio allievo!” il ragazzo posò i fogli su un tavolino con estrema cura, si aggiustò gli occhialini tondi sul naso e si avvicinò a Christine e Kelly facendo un leggero inchino. “Maximilien, ti presento mademoiselle Christine Rosebud, la nostra prima donna!
Incantato! Ho sentito molto parlare di lei!” In realtà Reyer aveva sempre elogiato Christine Daaé; ma gli aveva anche detto che le prime donne hanno un carattere volubile e che è sempre meglio essere accondiscendenti con loro, quindi le fece u elegante baciamano a cui Christine rispose con uno dei suoi soliti sorrisi di ringraziamento imbarazzati.
Questa è Mis Kelly Campbell il mezzosoprano.” Terminò il direttore volgendo la mano verso l’inglese fece un passo avanti lasciando che il giovane ripetesse il baciamano. “Sarà un  piacere lavorare con lei My Lady!” esordì quest’ultimo.
Le assicuro che il piacere sarà tutto mio!” rispose l’altra.
Allora Maximilien cosa sono tutti quegli spartiti sul tavolo?” chiese il suo Maestro.
Ho pensato alla prima opera dopo l’inaugurazione! Carmen!” annunciò il pupillo con entusiasmo.
Carmen?” fece Firmin sconvolto “Ma è un opera immorale!” continuò l’amico con lo stesso tono
Senza offesa signori: ma l’avete mai vista?
Certo che no! Siamo delle persone rispettabili!” dissero all’unisono.
In questo caso permettemi di darvi una dimostrazione!
Questo non farà affatto bene ai miei nervi” borbottò André per poi continuare con voce più alta “Ma se insistete tanto, prego!
Maestro permettete?” chiese il ragazzo prendendo una partitura da quelle sul tavolo.
Non pretenderai che l’orchestra suoni uno spartito che non ha mai visto?
No! Mi permettete di suonare l’overture al pianoforte? certo con l’orchestra è tutta un’altra cosa, ma come avete detto non posso dare uno spartito sconosciuto all’orchestra e chiedere un’esecuzione senza prove!” Reyer acconsentì ed il suo pupillo iniziò a suonare.
   
 
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