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Autore: Miss Dumbledore    03/08/2013    5 recensioni
                        maybe a smile will save us ~
Lily Luna Potter: ecco come si chiamava quella piccola creaturina dai capelli rossi che urlava in mezzo al parco della scuola come un'assatanata. Sembrava ce l'avesse con un ragazzo biondo che la guardava scocciato mentre sfogava la sua furia assassina su di lui per chissà quale motivo.
« Scorpius Hyperion Malfoy, razza di lurida serpe strisciante che cazzo avevi in mente?! »
Urlò infervorata in faccia al biondino che la guardava in un misto di dispetto e stizza.
« Vorrei ricordarti, Potter, che non sono fatti tuoi » rispose calmissimo, anche se gli occhi plumbei brillavano in modo strano, diverso dal solito come se fosse.. impaziente?
« Grande idiota che non sei altro, lei è mia cugina quindi io c'entro eccome. E' una questione di famiglia» alzò la voce infervorata mentre le gote si tingevano dello stesso colore dei capelli.
« Non è colpa mia se voi proliferate come topi, prima o poi è inevitabile andare a sbattere contro un tuo parente pel di carota. »
(Attualmente in revisione.)
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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;TWELFTH CHAPTER

Siamo la somma delle nostre decisioni, e fintanto che sei felice, questo è tutto quello che conta.
-being erica

Sabato, 12:47 p.m.
-Che Salazar di coda c'era al bagno?- la salutò Zabini vedendo ricomparire la rossa.
-Oppure hai dei problemi intestinali Potter,- aggiunse Malfoy venendo malamente incitato a spostarsi più all'interno sulla panca dalla ragazza che voleva sedersi.
-Nessuna delle due cose,- rispose sorridendo tranquilla.
-E dove sei stata per un'ora allora? Sei letteralmente sparita,- rispose il moro guardandola un po' storto mentre Albus se ne stava stranamente zitto, senza intromettersi con una crisi da fratello maggiore iperprotettivo. Forse Merlino aveva deciso di mandarle un miracolo.
-Sono ovviamente prima andata al bagno, poi ho visto fuori una mia compagna di stanza di Corvonero, sono andata a salutarla e l'ho accompagnata da Zonco, ho ordinato il pranzo e rieccomi qui,- rispose serafica la rossa mostrandogli un sacchettino verde acido debitamente ridotto con la magia che teneva in tasca, tornando si era creata un alibi soddisfacente.
-Cioè tu ci avresti abbandonati per una Corvonero?- domandò indignato Zabini mentre la rossa rimetteva il sacchettino in tasca e la sua attenzione veniva monopolizzata dal fish&chips che era arrivato levitando davanti a lei.
-Andiamo Zab, sono stata via nemmeno un'ora e fra l'altro dovevo chiederle delle cose per i G.U.F.O. che sicuramente Kim non avrebbe potuto dirmi, figurarsi Hugo,- minimizzò la ragazza con un gesto della mano mentre si sentiva fisso su di sé lo sguardo grigio del ragazzo seduto accanto a lei.
-Oh, allora sei perdonata,- s'intromise la bionda a sorpresa lasciando di sasso la rossa. Non si era offesa, se ne stava zitta invece di rimproverarla di preferire 'quelle cornacchie' a lei e le dava pure ragione? Okay, decisamente era successo qualcosa.
-Kim mi ha assolta, fine della storia,- colse la palla al balzo sorridendo, -allora, voi avete già mangiato.. e bevuto la mia burrobirra vedo,- finì la frase storcendo il naso con disappunto.
-Non arrivavi, comunque per la burrobirra la colpa è di Scorpius,- alzò le mani difendendosi Zabini, già stancatosi di fare il finto offeso.
-Malfoy sei peggio delle locuste,- si rivolse al ragazzo indispettita che la guardò, come al solito, imperscrutabile.
-Chi trova prende,- rispose senza nessuna particolare inflessione nella voce, magari era arrabbiato con lei per la storia delle due ragazze.
Lei sbuffò alzando gli occhi al cielo per niente intenzionata a mandare avanti un noioso litigio, troppo presa da altri pensieri e diede un morso enorme al suo pesce impanato.
-Beh, se ti può consolare anche Albus e Kim sono spariti per mezz'ora buona,- buttò lì con stupefacente leggerezza Zabini.
Lily deglutì in fretta per poi fare un ghignetto, -Ah sì? E che hanno combinato?- chiese maliziosamente guardando i due arrossire e fissare ostinatamente una il suo piatto vuoto e l'altro un punto indefinito della parete.
-Niente,- si affrettò a rispondere la bionda senza nemmeno alzare lo sguardo.
-Oh, bene, la questione è chiusa,- sorrise allegramente Lils cogliendo lo sguardo veloce che l'amica aveva lanciato a suo fratello, come a controllare la reazione di lui, capendo che sotto quel niente ci sarebbe stata una confessione imbarazzata, magari anche dopo una settimana e la Serpeverde sarebbe rimasta sinceramente stupita del fatto che la migliore amica avesse già intuito qualcosa. Kimberly aveva i suoi tempi, prima doveva sempre macerare la cosa dentro di sé, prenderne atto e inquadrarla, poi glielo avrebbe raccontato. Questo aveva imparato dopo anni d'amicizia.
-Che ne dite se dopo andiamo a fare un giro verso la Stamberga?- cambiò discorso allegramente farcendosi poi la bocca di patatine.
-Sei una cloaca Potter,- commentò facendo una smorfia Scorpius, -comunque perchè proprio lì?-
-Devo prenderlo come un complimento?- si voltò verso di lui dopo aver inghiottito alzando un sopracciglio, -ti ricordo che mi devi una burrobirra.-
-Io non ti devo proprio un bel niente Potter e prendilo come ti pare,- rispose scontroso il biondo.
-Tu l'hai bevuta, ed era praticamente piena,- rispose impuntandosi tanto testardamente come prima aveva deciso di lasciar perdere. A volte il suo secondo nome sembrava una profezia sul suo carattere.
-Lascia perdere Lils, non la riavrai mai,- le sorrise Zabini cercando di riportare la calma porgendogli il suo bicchiere, -finisci il mio succo di zucca e poi andiamo.-
-Ma non dovresti darmelo tu, dovrebbe farlo lui,- ribattè inacidita Lily, -è una questione di principio.-
-Risparmia i miei nervi e bevi, dai, fallo per me,- le fece un sorrisone con gli occhi da cucciolo e lei gli sorrise di rimando dopo aver sospirato.
-Solo per te Zabby,- gli fece l'occhiolino prendendo il bicchiere.
Finì di mangiare mentre si scambiava qualche altra battutina acida con Malfoy, Zabini interveniva ogni tanto e Albus e Kimberly che spiccicavano mezza parola a testa solo ogni tanto.
Alla fine del pranzo uscirono tutti e l'aria frizzantina li colpì dopo tutto il tempo passato in quel caldo guscio che era i Tre Manici di Scopa, come l'assenza di chiacchiericcio di sottofondo. Lils inspirò profondamente l'odore di primavera che si cominciava a presagire nell'aria, l'odore di sole.
-Come mai vuoi andare alla Stamberga?- chiese Zabini mentre si cominciavano ad incamminare, Kim e Albus un po' più indietro che si sussurravano qualcosa e Scorpius che capita l'aria che tirava aveva superato il migliore amico e la sorella per raggiungere gli altri due più avanti.
-È da un po' che non ci vado e voglio una foto,- rispose con tranquillità la rossa sorridendogli.
-Come mai una foto?- la guardò interdetto.
-L'anno sta per finire, questi sono i nostri ultimi giorni a Hogwarts tutti assieme,- rispose con un'alzata di spalle.
-E perchè per forza alla Stamberga?-
-Come sfondo è più bello di una casa o negozio qualsiasi di Hogsmeade, non ti pare?-
-Una casa decrepita che sta su solo per magia, ne ho visti di migliori Potter,- intervenne Malfoy con il suo solito tatto da Ricciocorno Schiattoso.
-Se non vuoi non te la fai,- rispose secca mentre ormai avevano quasi raggiunto la collinetta dov'era situata la casupola. Aveva il suo fascino, vecchia, piena di rampicanti e le finestre sbarrate aveva un che di cupo in effetti, ma alla ragazza era sempre piaciuta, la ispirava il fatto che fosse così vecchia, che avesse visto così tanti fatti, che fosse intrisa di storie, di vite che si erano incrociate.
Scorpius borbottò qualcosa come 'bisbetica', decisa ad ignorarlo Lily s'incamminò fino alla staccionata di buona lena.
Zabini la stava raggiungendo con Malfoy, mentre Kim e Albus erano ancora un po' indietro. Lily tirò fuori la macchinetta ridotta dalla tasca e con un tocco della bacchetta la riportò alle dimensioni originali, inquadrando e zoomando il fratello con la sua migliore amica. Si guardavano sorridendo, senza dire nulla in realtà. Scattò una foto. Ora Kim aveva abbassato lo sguardo arrossendo con un sorrisino sognante, con le mani unite davanti a sé e Al la guardava con dolcezza dicendole qualcosa. Un'altra foto. L'avrebbero ringraziata un giorno, però era meglio se quelle rimanevano un segreto fino a che non si fossero sposati, perlomeno.
Spostò lo sguardo sempre incollato alla macchinetta e armeggiando con lo zoom inquadrò Zab e Scor che parlavano, il primo sorridendo tranquillo il secondo con un'espressione cupa e scontrosa, un po' arrossato in viso per la camminata, talmente era pallido che si notava subito.
Click. Quel rumore assocciato al viso del Serpeverde la fece rabbrividire portandola a ricordi che aveva volutamente deciso di seppellire, dato che anche lui non sembrava tenerci a rivangarli. Abbassò la macchina fotografica e sorrise agli amici non appena la raggiunsero.
-Su, ora mettetevi lì sulla staccionata,- assunse il comando.
-Agli ordini,- ridacchiò Zabini appoggiandovisi con disinvoltura.
-Perchè, che vuoi fare?- chiese spaesata Kimberly.
-Una foto no?-rispose con ovvietà la rossa.
-Oh, va beh,- rispose la bionda andando a raggiungere il moro che l'aiutò a sedersi in cima alla staccionata, affiancata subito da Albus dall'altra parte.
-Malfoy, se vuoi tirartene fuori è il momento giusto, altrimenti va vicino ad Albus,- diede indicazioni al biondo severamente.
-Se proprio devo,- commentò raggiungendo il migliore amico con le mani in tasca.
-Smettila di fare la principessina e sta buono,- l'ammonì la sorella che sembrava aver ritrovato l'uso della lingua per bistrattare un po' il fratello più scontroso del solito.
-Ora sorridete,- disse mentre li inquadrava.
-Ma non la fai con noi?- intervenne contrariato Ares.
-Sì, sì, dopo, una prima con tutti i Serpeverde,- rispose lei con fare accondiscendente.
Una volta fatta venne praticamente trascinata da un determinato Zabini che fece levitare la macchina fotografica con un incantesimo e fecero un paio di scatti di seguito, con il moro che la stritolava e Scorpius che li guardava storto, Albus e Kim ancora persi nel loro mondo dei sogni.
Dopo qualche altra foto si spostarono di nuovo verso il paese, Kim trascinò Albus in una nuova botique perchè, aveva detto, doveva portarle i pacchetti, dato che la vetrina l'ispirava. Lui con rassegnazione aveva salutato gli altri e si era avviato con lei, anche se non sembrava poi così dispiaciuto. Non appena si furono allontanati abbastanza Zab mormorò un commentino sul fatto che forse la Malfoy si era dimenticata di essere una strega e che i pacchetti poteva portarseli da sola, facendo sorridere la rossa.
Lily, Malfoy e Zabini prima andarono all'ufficio postale dove quest'ultimo doveva spedire un Gufo Espresso, rimanendo sola col biondo per dieci lunghi e silenziosi minuti. Quando erano insieme agli altri una parvenza di normalità riuscivano a mantenerla, ma una volta da soli era, almeno per quanto riguardava Lily davvero imbarazzante. Dopo si spostarono per dare un'occhiata al negozio specializzato in Quidditch (passando prima a prendere il Fresbee Zannuto che la rossa aveva promesso all'amica) in cui Lily si perse con gli occhi luccicanti per un'oretta buona, seguita dal biondo che guardava con il solito cipiglio gli scaffali e i vari oggetti per la cura della scopa e qualche rivista, Zabini, dal canto suo si era messo a chiacchierare con la cassiera perchè dello sport, a parte per scommettere, non è che si interessasse poi molto.
Quando si reincontrarono con Kim ed Al il ragazzo era pieno di buste, evidentemente non si ricordava di essere un mago, pensò sorridendo osservandolo la sorella, mentre Scorpius e Lily avevano solo un sacchettino a testa che non valeva nemmeno la pena di ridurre con sopra un boccino e una scopa con occhi e bocca che si battevano il cinque con manine stilizzate, mentre Zab aveva in tasca il numero della cassiera dai capelli biondi e il sorriso perfetto. Ritornarono ad Hogwarts con una delle carrozze che aspettavano gli studenti più pigri che non avevano voglia di farsela a piedi dalla scuola al paesino e viceversa ed arrivarono praticamente per l'ora di cena, con giusto il tempo di lasciare nei rispettivi dormitori gli acquisti (Lily sfrutto quello verde argento data la sua vita da fuggitiva) e ritornare in Sala Grande. Avendo passato un'intera giornata con Malfoy decise che aveva bisogno di disintossicarsi e datosi appuntamento più tardi con Kim raggiunse Hugo al tavolo dei Grifondoro.
-Hey cugina, ancora qui a consumare il nostro cibo eh,- l'apostrò allegramente Hugo quando lei stanchissima si lasciò cadere sulla panca accanto a lui.
-Sono decisissima a finirvi tutte le scorte,- gli sorrise mentre, come per confermare la sua affermazione si serviva una buona dose di pasta alla carbonara. Sembrava che gli elfi avessero comprato un libro di cucina internazionale e dal suo primo anno avevano davvero cominciato a variare con piatti tipici di questo o quel paese ogni tanto. Ricordava ancora la volta in cui avevano servito qualche piatto tipico Indiano e Kim aveva squadrato per tutta la cena il vassoio con sospetto, come se potesse prendere vita e mangiarla; dal canto suo Lils aveva apprezzato e mentre mangiava aveva preso in giro l'amica.
-Per questo c'è già Hugo,- replicò un Gryffindor amico del cugino facendoli ridere allegramente.
-Sei andata a Hogsmeade oggi?- chiese il rosso cambiando argomento mentre si riempiva il piatto della seconda portata di costolette.
-Sì, tu? Non mi sembra di averti visto in giro,- disse la ragazza dopo aver ingoiato un'enorme forchettata di spaghetti.
-Mhm, no,- bofonchiò prima di deglutire a bocca piena, -sono rimasto perchè avevo gli allenamenti il pomeriggio,- spiegò una volta debitamente svuotato l'orifizio orale.
-Siete fortunati, voi Gryffindor,- sospirò tetra, -a voi vi fanno allenare nel pomeriggio, noi sempre di prima mattina.-
-Sì, ma abbiamo finito giusto venti minuti fa, dopo quattro ore non stop,- ribattè mugolante Hugo mentre tagliava un grosso pezzo della bistecca che aveva davanti, -e prima sono dovuto fuggire da una Rose intenzionatissima a prepararmi per i G.U.F.O.- aggiunse ancora più sconsolato prima di riempirsi la bocca.
-Consolati, io ho passato un intero pomeriggio con Malfoy,- storse il naso la Ravenclaw prendendo un altro boccone enorme che quasi le svuoto il piatto. Ormai la gente ci aveva fatto l'abitudine, ma all'inizio rimanevano sempre shockati quelli che sedevano al tavolo con una persona del clan Potter-Weasley, perchè a parte pochi, non avevano né misura né contegno a mangiare. Riuscivano a ingoiare quanto più cibo in una volta sola e in un tempo ridicolo da far impallidire uno Snaso.
Hugo fece un grugnito di assenso, per trasmetterle il suo sostegno e continuò a mangiare senza più perder tempo a parlare. Era meraviglioso mangiare con Hugo, perchè non ti faceva mai troppe domande perchè il cibo era ciò davvero gli interessava, quando eri giù di morale o avevi bisogno di un po' di pace bastava stare con lui, qualche parola e poi si era a posto così, senza problemi. Certo, a volte avevano passato ore ad architettare uno scherzo, ma di solito prima si mangiava, poi si parlava. In fondo a pancia piena è sempre tutto meglio.

 

-Zab, posso chiederti una cosa?- s'intromise Kimberly in un discorso annoiato fra i ragazzi intorno a lei, posando la forchetta con un'espressione strana in viso.
-Certo sweety, tutto quello che vuoi,- le rispose sorridente l'amico.
-E' un dubbio che ho da stamattina,- cominciò la bionda pensierosa per poi incurvarsi in avanti verso di lui, con fare cospiratorio, -ma gliel'hai toccate?-
-Cosa? A chi?- domandò interdetto mentre il fratello di lei e Albus seguivano il discorso, sempre meglio i vaneggiamenti della biondina che parlare di cosa ci sarebbe stato di Pozioni ai M.A.G.O.
-Le tette alla Mucca, idiota,- rispose impaziente.
-La Mucca?- la guardò interdetto poi una luce si accese negli occhi blu, -ah, Cinthia.. no, forse era Cindy, comunque ho capito.-
Ci fu un momento di silenzio in cui i ragazzi finalmente si resero conto di che domanda avesse fatto la bionda, scoppiando successivamente a ridere sonoramente, persino il biondo non riuscì a trattenersi.
-Ma Kimbry, ti sembrano domande da fare?- intervenne Albus con un tono a cavallo fra il divertito e lo sconcertato.
-Sono solo curiosa, insomma, l'hai fatto o no?- incitò l'amico a risponderle.
-Beh,- cercò di trattenere le risa Ares, -beh, sì.-
Kimberly lo guardo con gli occhioni spalancati e le mani unite a mo' di preghiera.
-E dimmi, com'erano? Vere?- domandò esaltata, provocando un nuovo eccesso di risa che impedì ai ragazzi di parlare per un bel po', anche perchè ogni volta che tentavano di tornare seri Kim li guardava male e riscoppiavano di nuovo in una risata fragorosa, soprattutto Zabini che per poco non rotolava giù per la panca quando Kim aveva aggiunto candidamente che avrebbe voluto farlo lei, ma aveva desistito perchè non avrebbe giovato alla sua reputazione.
Partì un'accesa discussione piena di risolini fra Zabini e Kimberly sulle tette, tanto che Scorpius e Albus si lanciarono un'occhiata e saltando il dolce decisero di avviarsi verso la Sala Comune, cercando di conservare così quello che rimaneva della loro sanità mentale.
Albus era teso, parlava a scatti e rispondeva frettolosamente ad ogni domanda che il biondo gli poneva cadendo puntualmente dalle nuvole, ben presto il Malfoy decise di lasciar perdere un dialogo decente con l'amico che ovviamente era perso a pensare a sua sorella e si mise a leggere la Gazzetta sulla sua solita poltrona mentre Albus aveva semplicemente preso un libro a caso in cui nascondere la faccia.
Quando Lils e Kim irruppero nella Sala Comune, a braccetto con uno Zabini quasi piegato in due dalle risate entrambi alzarono lo sguardo verso il trio con disapprovazione e poi finsero di reimmergersi nella lettura. Dal canto del trio stavano ancora parlando di tette e di ragazze, cercando di realizzare quale fosse la ragazza-tipo del moro.
-Ricapitoliamo,- disse Lils allegramente mentre, raggiunta la poltroncina, si scioglieva dal braccio dell'amico e vi si buttava sopra, -tette grandi, ma non troppo, naso piccolo e culo da urlo,- fece l'elenco contando con le dita.
-Certo che non hai molte pretese amico,- rise la bionda che aveva preso posto accanto ad Albus sul divano seguita da Zabini che si sedette dall'altra parte.
-Non siamo mica tutti come Scorpius noi uomini, eh,- rispose allegramente Zabini scompigliando un po' la chioma a Kim che gli diede una gomitata scocciata.
-Ah sì? E quale sarebbe il tipo di mio fratello?- domandò incuriosita la ragazza.
-Se posso avanzare un'ipotesi,- cominciò Ares con un sorrisetto furbo lanciando un'occhiata al giornale dietro cui il biondo si nascondeva ostinatamente sordo alle chiacchiere attorno a lui, -credo che cerchi una persona testarda, ottusamente convinta di ciò che dice, anche quando sa di avere torto in pieno e completamente stupida.-
-Un mostro in pratica,- commentò Lily guardando interdetta l'amico.
-Io aggiungerei anche orgogliosa,- commentò finalmente il diretto interessato da dietro la Gazzetta.
-Se non fosse impossibile, direi che Lils è perfetta,- rise Kim ricevendo un'occhiata piena di panico dell'amica.
-No, per carità, la nostra Potter è così segace, accomodante e sempre pronta al compromesso,- rise Zabini con allegro sadismo. Quel ragazzo si divertiva davvero a mettere ansia alla rossa che ora storceva il naso infastidita.
-Oggi siete tutti davvero molto gentili,- rispose imbronciata cercando di non incrociare lo sguardo di Malfoy che aveva abbassato il giornale appoggiandolo in grembo ancora aperto.
-Beh mettila così, anche se so tutte queste cose, ti voglio bene,- sorrise angelica la migliore amica.
La serata passò allegramente a prendersi in giro a vicenda, sfinendo la piccola Potter che però dicendo che doveva scrivere a suo padre non andò a letto con gli altri e rimase al tavolino con pergamena, inchiostro e piuma mentre lentamente la Sala Comune si svuotava. In realtà sì, doveva scrivere al padre, ma aveva bisogno di qualche istante per pensare da sola a quello che stava succedendo in quell'ultimo, caotico periodo. Sembrava che nella sua famiglia stesse passando un tornado, Jam, Dom, Rose.. le mancava anche sua cugina, se n'era accorta per quella malinconia sottile che la prendeva quando Hugo o uno dei suoi cugini la nominava. Si sentiva un po' una traditrice a scrivere al padre che andava tutto bene, che non c'era nulla di nuovo e riempire quelle righe di chiacchiere vuote. Aveva deciso di scrivere a lui perchè sapeva che la madre avrebbe fiutato qualcosa, con quel suo istinto femminile che non sbagliava mai. Ma in fondo che poteva dirgli? Che aveva sorpreso James di nuovo con Dominique, che ricominciavano una storia per cui lui era fuggito chissà dove a giocare per una squadra di Quidditch straniera pur di dimenticarla, oppure poteva raccontargli di Rose che la considerava la rovina della propria vita o, infine, di sé stessa e dei guai che aveva con il primogenito dei Malfoy e che fuggiva in continuazione dai gemelli Scamandro per paura di una maledizione senza perdono da parte di Lysander e di reincontrare lo sguardo duro di Lorcan. No, avrebbe potuto morirne conoscendolo, con quegli occhioni verdi sempre pieni d'amore così simili a quelli di Albus. Non era solo il colore delle iridi ad accomunarli, ma quella specie di patina d'amor puro che ti rivestiva quando ti guardavano, quella gioia innocente da bambini quasi identica che vi brillava, quell'innocenza. Perchè Harry Potter raramente aveva uno sguardo cupo, nonostante tutto quello che aveva visto rimaneva sempre il suo sguardo a rassicurarti, lo sguardo che posava sulla moglie, sui figli, sui migliori amici. Lo sguardo di chi ama. Lily chiuse la busta e scrisse l'indirizzo di casa sua a Godric's Hallow sul retro, chiudendo gli occhi stanchi e massaggiandosi le palpebre. Scrivere praticamente due pagine in penombra non era il massimo per il suo mal di testa, decisamente.
Si distese supina sul divano su cui si era seduta per scrivere, sempre ad occhi chiusi e s'infilo una mano nella scarmigliata frangetta rossa che le andava sempre sul viso. Avrebbe riposato un po' lì prima di raggiungere il letto della migliore amica e buttarsi definitivamente nel mondo dei sogni. Sentiva la testa pesante mentre i pensieri vi vorticavano dentro senza un filo logico che fosse uno, pensava a quegli occhi, occhi grigi che le facevano scattare quel click che ancora non sapeva spiegarsi. Quegli occhi grigi che non parlavano, non esprimevano mai nulla di decifrabile. Li odiava, quegli occhi e il loro padrone, perchè non li capiva, perchè non li sapeva leggere.
Era talmente presa nei suoi pensieri, che non sentì il rumore di passi e lo sguardo, quello sguardo su cui stava scervellandosi, che si posava su di lei. Sì accorse di lui solamente quando il ragazzo sedendosi sul tavolinetto davanti al divano su cui era distesa face volontariamente più rumore del necessario. Lei aprì lentamente gli occhi blu e li diresse verso di lui, quasi distrattamente, come se pensasse fosse solo un'illusione dovuta a quei pensieri contorti e alla sonnolenza.
-Ah, Malfoy, eccoti qui,- lo guardò sempre con un braccio alzato e la mano immersa nei capelli, voltando di poco la testa appoggiata al bracciolo del divano di pelle nera.
-Mi stavi aspettando?- chiese, con un tono che Lily nemmeno perse tempo a decifrare.
-Mah, non so.. forse incosciamente,- mormorò pensierosa continuando a guardarlo negli occhi, quasi pensasse fosse un sogno. In fondo solo nei sogni sarebbero riusciti a parlare normalmente, come persone civili.
-Capisco,- disse lui appoggiandosi col mento al dorso della mano sinistra, il cui braccio era appoggiato col gomito sulla gamba, lasciando il braccio destro mollemente sulla coscia dell'altra.
Lei si voltò su un fianco , appoggiando la testa al braccio piegato e lo fissò qualche istante.
-Che c'è ora?- domandò il Serpeverde senza un inflessione particolare, guardandola di rimando. Era come se si studiassero a vicenda, non per trovare il punto debole dell'altro o cose del genere, sembrava che si studiassero e basta. Così, perchè dovevano farlo, per scavare a fondo e, chissà, trovare una risposta. O forse, semplicemente, trovare una domanda a cui dare la risposta giusta.
-Niente, solo che non riesco a vederti,- rispose Lils.
-Non mi sembra che ci sia così buio, io ti vedo benissimo,- rispose inarcando un sopracciglio.
-Non intendo in quel senso,- scosse leggermente la testa, -solo non riesco a vedere Scorpius, mi fermo sempre a Malfoy,- si spiegò.
-E questo è un problema?- chiese lui sporgendosi un po' di più verso di lei, incosciamente.
-Beh, come dire.. prima non lo era, mi bastava, ma ora hai complicato tutto,- distolse lo sguardo pensierosa, -ora voglio capire.-
-Sei strana Potter, lo sai?- piegò leggermente la testa da un lato il ragazzo, riguadagnadosi lo sguardo blu che si fissò di nuovo nel suo. Voleva scavargli fino in fondo, capire, comprendere. Odiava quello sguardo grigio, era muto, non parlava.
-E tu incasini sempre tutto,- storse il nasino la rossa.
-Come farei, scusa? Sei tu quella che semina guai ovunque vada,- rispose continuando a guardarla dritto negli occhi.
-Tu.. tu..- 'tu mi hai baciata, ben due volte coglione!' ecco cosa avrebbe voluto rispondergli e nella sua testa suonava anche splendidamente, solo che non ne voleva sapere di uscirle di bocca; ammetterlo sarebbe stato troppo terribile, strano, definitivo, così poteva ancora sembrare un sogno, un piccolo sogno segreto, di quelli che si dimenticano al mattino. Quei piccoli sogni strambi che al mattino catalogavi come impossibili e a colazione già li dimenticavi. Come quella conversazione.
-Io?- l'incitò a continuare, il bastardo.
-Ah, lasciamo perdere,- sbuffò indispettita la ragazza aggrottando le sopracciglia.
Lui si alzò, con tranquillità, senza distogliere lo sguardo dal suo.
-Fino a che non lo ammetterai con te stessa, non ci posso fare nulla,- disse enigmatico, -'notte Potter.-
Così se ne sparì dalla sua visuale dopo un ultima occhiata, lasciandola lì a maledirlo sonnolenta, finchè non acchiappò la lettera per suo padre, e tutto quello che aveva usato per scriverla e se ne tornò dall'amica sperando che fosse uno di quei sogni di cui se ne dimenticava il contenuto la mattina dopo.
La mattina la discussione non era che un ricordo evanescente, tanto che Lily si convinse che alla fine l'aveva sognata e basta e senza rifletterci troppo corse alla Guferia di buon'ora per inviare la lettera al padre e poi si diresse all'allenamento, procurandosi lungo la strada una focaccia per colazione.
Quando tornò nella sala comune verde argento era ormai tarda mattinata, desiderava solo farsi una doccia, stanca morta. Ancora si chiedeva, dopo quattro anni di allenamenti, a cosa Merlino servissero i giri di corsa se cavalcavano una Salazar di scopa volante. Probabilmente non l'avrebbe mai capito. Ritornata umanamente presentabile si mise alla ricerca degli amici serpenti che sembravano spariti dalla circolazione, a guardar meglio, Zabini c'era, ma sembrava parecchio preso a fare la conoscenza di una ragazza probabilmente del sesto, che, anche se di poco, si avvicinava all'immagine della ragazza-tipo che aveva descritto loro la sera prima, così si limitò a fargli l'occhiolino da lontano non appena l'avvisto prima di uscire dal l'arazzo e dirigersi verso il parco; magari erano sotto qualche albero a ripassare, o meglio, Al stava obbligando Kim a studiare Artimanzia o qualcos'altro di poco allegro in una delle poche giornate serene che la Gran Bretagna poteva vantare.
Sgattaiolò prima nelle cucine a prendere uno spuntino di metà mattina e poi si avviò a cercarli, anche se una volta arrivata a vedere dove stavano di solito, da lontano, notò solo due chiome bionde, una quasi platinata e l'altra un po' più scura. Erano sicuramente Amy e Scorpius, quindi decise saggiamente di deviare il suo percorso mentre masticava con calma le sue patatine fritte tirandole fuori dal sacchettino in cui gliele aveva messe un elfo particolarmente ossequioso. Raggiunse la sponda del lago, passando a debita distanza dai due chiedendosi vagamente dove fossero finiti suo fratello e Kim e si sedette sulla spiaggetta, un po' in disparte, appoggiata ad un piccolo scoglio guardandosi intorno senza vedere niente veramente, semplicemente pacificamente persa in qualche pensiero che nemmeno lei riusciva ad afferare mentre mangiucchiava crogiolandosi nella pigrizia della domenica mattina.
-Lily..?- la chiamò una voce incerta, come se avesse paura di lei. Quando si voltò si spiegò il perchè: la ragazza, che era già timida di suo, ora la guardava da davanti a lei tormentandosi le dita delle mani unite in grembo.
-Rose?- rispose interrogativa, senza nessuna particolare espressione, forse un po' sorpresa.
-Posso parlarti?- domandò la Weasley portandosi una ciocca dei capelli dietro l'orecchio.
-Mhm, sì, basta che non sia una replica dell'ultima volta che l'hai fatto,- disse senza riuscire a nascondere un po' di ritrosia.
-Io.. no..- cominciò subito a parlare inciampando nelle sue stesse parole Rose, innervosita, -ecco.. in realtà era di quello che volevo parlarti, ma..-
-Siediti,- le concesse un mezzo sorriso, conosceva la cugina fin da quando erano in fasce e sapeva che se non la si metteva a suo agio si faceva prendere dal panico e non si cavava un discorso sensato da quel cervello, che per quanto geniale fosse, era sempre bloccato dall'estrema timidezza.
-G..grazie,- prese un lungo respiro e aggiustandosi la gonna, si sedette di fronte a lei, -io sono qui, in realtà, per.. per scusarmi, ecco.-
-Oh,- riuscì solo a rispondere Lils sinceramente spiazzata. Forse era rimasta troppo esposta a Malfoy e alle sue emanazioni malefiche, ma un gesto pentito e sinceramente dispiaciuto come una scusa proprio non se l'aspettava. Beh, sì, probabilmente Rose si era tormentata sul discorso che avevano fatto quella volta in infermeria, ma in fondo, pensava, che se quelle cose le aveva dette era per un motivo e quindi se ne sarebbe fatta una ragione, invece era lì, rossa in volto, con lo sguardo puntato sulle proprie mani intrecciate in grembo che aspettava.
-Devi.. devi capire,- si prese coraggio per continuare il discorso la mora, -che, che io ero agitata, che.. che lo so che non è colpa tua, l'ho sempre saputo, ma sono stata così sciocca, così accecata da ciò che non avevo tanto da finire a perdere una delle amiche più preziose che abbia mai avuto solo per una sciocchezza. Sono solo una stupida ragazzina, immatura che si è fissata su una cotta stupidissima..-
Lily non potè fare a meno di sorridere, era fatta così, bastava poco con lei per distruggere la rabbia, di solito i suoi litigi non duravano mai tanto, non ce la faceva proprio, perchè le mancava, le mancava sua cugina. Non la lasciò finire nella sua opera di autocommiserazione e si buttò in avanti abbracciandola di slanciò, goffamente.
-Va bene Rosie, va tutto bene, non importa,- rise cristallina. Era così entusiasta che almeno un pezzo della sua vita fosse tornato al posto giusto da non riuscire a trattenersi, era felice.
-Scu..scusa Lils, davvero, mi dispiace,- continuò con la voce soffocata fra le sue braccia mentre l'abbracciava a sua volta dopo un secondo di shock.
-Basta, se continui a scusarti giuro che ti disconosco,- ridacchiò stringendola di più. Dopo un minuto intero di mugugnì sommessi e risatine soffocate le cugine si lasciarono andare finalmente.
-È che io.. non sono coraggiosa come te, davvero, avrei sempre essere così forte, spericolata a volte, perchè nonostante a volte rischi sembri davvero felice,- disse d'un tratto con lo sguardo basso la mora.
-Non lo sono Rosie, non sono forte e coraggiosa come pensi, almeno, non abbastanza, altrimenti mi avrebbero messa in Gryffindor, ti pare?- le sorrise tranquilla. No, non lo era. Fuggiva da almeno una settimana da Lorcan, fuggiva dalla Sala Corvonero, fuggiva dal confrontarsi con la realtà, fuggiva dai fatti, in definitiva fuggiva da quel gran casino di cui, doveva ammetterlo, seppur a malincuore, faceva parte anche Scorpius Malfoy.
-Come?- alzò lo sguardo la cugina sinceramente stupita.
-Io, io.. ecco, temo di crearmi più problemi di quanti, in definitiva, possa risolvere,- rispose Lily riprendendo il sacchetto di carta e pescandovi una patatina, appoggiata di nuovo allo scoglio.
-C'è sempre una soluzione, se non la trovi vuol dire che devi cambiare domanda,- le sorrise la ragazza mentre si riportava per l'ennesima volta dietro l'orecchio una ciocca di capelli ribelle.
-Ne ho sentito parlare ultimamente, di questa fantomatica 'domanda giusta',- sorrise un po' distrattamente Lily, ripensandoci. Non ricordava nemmeno dove aveva letto quel concetto, ma ultimamente sembrava che venisse sempre riportata a quel punto. Qual'era la domanda giusta?
-Beh, in caso tu non la trovassi si può sempre andare in biblioteca,- le sorrise di rimando Rose facendola ridacchiare.
-Non ci parliamo per un po' e tu impari a fare battute Rosie?- lanciò un'occhiata alle spalle della cugina e di sfuggita notò Scorpius ed Amy che scherzavano fra loro appoggiati all'enorme tronco dell'albero, su una piccola tovaglia da picnic o un lenzuolo, non si capiva da quella distanza. Storse un po' il naso e distolse definitivamente lo sguardo.
Finì che rimase con Rose tutta la mattinata e anche a pranzo, gentilmente ospitate dai Grifondoro. Albus e Kim erano ricomparsi e ora parlavano sommessamente fra loro, mentre di Malfoy e della Warrington nessuna traccia, come di Zabini, che probabilmente era ancora 'impegnato'.
Dopo aver mangiato si diresse, di malavoglia, verso i sotterranei perchè le sarebbe toccato studiare anche quel pomeriggio, ma aveva la mezza idea di renderlo un minimo più piacevole prendendo i libri e portandoseli nel parco visto che la giornata reggeva e il sole era ancora tiepido. Caricatasi la sacca in spalla ritornò sui suoi passi, rischiando per un pelo di incrociare Lysander, riportandola a pensare a quanto fosse vigliacca mentre si nascondeva dietro un piccolo gruppetto di Tassorosso per uscire, pur di non vederlo e non farsi vedere.
Finalmente raggiunse un albero libero e vi stendette sotto a pancia in giù, aprendo il libro di Storia della Magia, ma nonostante amasse con tutta sé stessa quella materia si trovò ben presto a vagare con la fantasia, rileggendo la stessa riga pigramente per la ventesima volta.
Un'ombra le coprì la luce del sole con cui stava leggendo così alzò lo sguardo e vide Malfoy che da in piedi la fissava attentamente.
-Ultimamente ci incontriamo un po' troppo spesso Malfoy,- lo apostrò mettendosi una mano sugli occhi per guardarlo meglio controluce, mentre si tirava su sui gomiti, -per caso sei uno stalker?-
Lui si chinò accovacciandosi davanti a lei e sorrise. Non ghignò con quel suo solito modo di fare strafottente e affini, semplicemente sorrise, mostrando i denti, notò stupidamente. Un sorrisetto strano, un po' sghembo. Rimase a fissarlo stranita mentre le tornava alla mente lo strano sogno che, purtroppo, era realtà, realizzò, in cui lui e lei parlavano con frasi sconnesse e lei che gli confessava che lui aveva complicato tutto.
-Potrebbe essere Potter, a questo punto tutto e possibile,- disse lui sempre sorridendo in quel modo strano che l'aveva completamente bloccata, poggiata sui gomiti a pancia in giù, a fissarlo stranita. Con tutta la tranquillità del mondo Scorpius si sedette allungando una gamba che arrivava vicina alla spalla della rossa, mentre tenne l'altra piegata e si poggiò con le mani al terreno, leggermente reclinato all'indietro con la schiena, perfettamente tranquillo, mentre Lily ancora cercava di racapezzarsi del fatto che Scorpius FottutoIdiota Malfoy aveva sorriso.
Sembrava essere arrivato a una strana accettazione di qualcosa, come chi è afflitto da un problema e riesce finalmente a risolverlo e in quel momento, da bravo essere a sangue freddo qual'era si godeva i primi raggi di sole. Anche se in quel momento, sembrava più un gatto, di quelli furbi e strani che ti mettevano ansia quando li guardavi troppo a lungo negli occhi.
-Allora siamo nella merda,- concluse la ragazza senza mezzi termini senza sapere cosa rispondere.
-La classe non è nelle corde dei Potter, eh?- commentò tranquillo, come se fosse solo una pacifica discussione fra amici, un po' pigra e calma, mentre lei si chiedeva quanto forte avesse sbattuto la testa per arrivare a sorridere, a lei. Era ancora più irreale del fatto che l'aveva baciata.
-Come la sanità mentale non è in quelle dei Malfoy,- commentò giocherellando con l'angolo della pagina del tomo ancora aperto davanti a lei, senza perdere di vista lo sguardo grigio. A quel punto avrebbe potuto anche iniziare a ballare il tip tap canticchiando che non si sarebbe più stupita di nulla. Quello che le era davanti era ufficialmente il declino dei Malfoy nella pazzia in atto.
-Fra i due quello che sta meglio di testa sono sempre io,- rispose placido piegando di nuovo l'angolo della bocca e tutto ciò che Lils fu capace di pensare fu 'fa che non sorrida ancora'. Quella versione di Scorpius era davvero da brividi, almeno da quello scontroso e acido sapeva cosa aspettarsi, ma da uno pacifico e placido che sembrava aver raggiunto la pace interiore come ci si comportava?
-Non che questo ti renda un vincitore di qualche premio,- ormai era talmente sull'attenti che non si preoccupava nemmeno più di difendere il proprio nome. Quella situazione era più irreale di quella della sera prima. Anche del bacio.. e dell'altro bacio.. beh, forse di quelli no, a pensarci bene. Che poi com'erano successi? Com'è che era iniziata quella storia?

-Vero, ma che tu l'ammetta è già un primo passo verso la guarigione,- disse mentre lei continuava, senza nemmeno accorgersene, a fare le orecchie al libro.
-Dovresti prendere esempio,- rispose continuando a studiarlo in ogni singolo movimento, oltre che innervosita, parecchio incuriosita da quel cambiamento così repentino.
-Da te? Mhm, no, preferisco rimanere come sono e non finire come una rossa che fissa insistentemente le persone,- un'altro accenno di sorriso, di quelli strani e lei si chiese se gli fosse caduto l'intero castello sulla testa, una semplice botta non avrebbe potuto spiegare perchè Malfoy aveva iniziato a sorridere somigliando sempre più ad un essere umano.
-Io non fisso insistentemente nessuno,- ribattè istantaneamente guardandolo storto. Sì, okay, lo stava fissando, ma che pretendeva che facesse se arrivava lì e con tutta la calma del mondo spargeva sorrisi come una fatina platinata? Represse un brivido a quella immagine mentale.
-E allora perchè mi sembra che tu mi stia trapassando da parte a parte Potter?- chiese sornione mentre si metteva un po' più dritto.
-Mi hanno insegnato che è buona educazione guardare le persone con cui si parla,- che benedetta fosse la sua parlantina o a quel punto non avrebbe più saputo come rispondere. Non era il loro solito botta e risposta, di prese in giro malcelate e nemmeno quello nuovo, quella specie di melancolinico monologo che era spuntato in entrambe le due occasioni in cui lui dopo.. beh, aveva fatto quello che aveva fatto. No, lì era sembrato cupo, agitato, confuso e in quel momento invece sembrava solo.. tranquillo, non la solita tranquillità, ma qualcosa di diverso. Non sapeva trovare nemmeno un aggettivo adatto per descriverlo.
-Guardare, non squadrare come se la persona in questione fosse uno Schiopodo Sparacoda con le trecce,- inarcò un sopracciglio chiaro sempre con quell'aria divertita.
-Che brutta immagine Malfoy, cosa sono, i tuoi incubi notturni?- lo guardò in tralice dopo quella similitudine parecchio infelice.
-Oh no, i miei incubi sono ben altri,- sorrise di nuovo, come aveva fatto all'inizio di quella strana conversazione, non un accenno, ma il secondo vero e proprio sorriso della giornata e a quel punto fu Lils a credere di aver battuto forte la testa, ripetutamente.
-Rimane comunque un'immagine inquietante,- almeno quanto te che usi le labbra per sorridere e non ghignare, avrebbe voluto aggiungere, ma si limitò a continuare a fissarlo truce.
-Rimane il fatto che mi stai fissando,- ribattè sornione come se niente fosse e lei ebbe il moto di prenderlo a sberle giusto per ritrovare un po' di quel sano Serpeverde che l'infastidiva tanto e che in quel momento rimpiangeva amaramente.
-Sei sotto l'effetto di qualche psico-pozione per alterare le personalità difficili?- non si trattenne più dal domandare inarcando lei quella volta il sopracciglio. Pregando che la risposta fosse un sì, almeno sarebbe stata una cosa perlomeno logica.
-Perchè dovrei? Se si parla di personalità difficili non sono certo io il primo nome sulla lista,- piegò l'angolo delle labbra divertito mentre tirava fuori un portasigarette dal taschino della camicia bianca i cui primi tre bottoni erano slacciati, ma non aveva freddo? Lei ancora girava con le felpe enormi, anche se aveva arrotolato le maniche fino ai gomiti più di così non si arrischiava e lui girava con una camicia leggera e dei pantaloni primaverili grigio scuro. E da quando lei stava a studiarsi l'abbigliamento di Malfoy? Che morisse assiderato, almeno avrebbe smesso di portarla all'esaurimento nervoso.
-Per te hanno fatto una lista a parte, per i casi speciali,- rispose riportando lo sguardo blu su suoi occhi.
Lui si accese la sigaretta con la bacchetta e l'appoggiò assieme al portasigarette d'argento accanto a sé.
-Non c'è bisogno che tu me lo dica, lo so da me di essere una persona speciale, ma sono felice che tu sia d'accordo con me,- fece una lunga boccata rilasciando una nuvoletta di fumo che pigramente risalì fino al cielo sparendo.
-Più che 'speciale', utilizzerei come aggettivo 'particolare' o 'bipolare', tanto per tornare sul tema del 'chi è più sano di mente fra i due'- commentò la Ravenclaw senza distogliere lo sguardo dal suo.
-Ne avrei di aggettivi da darti Potter, come 'testarda' e 'orgogliosa', giusto per fare un esempio,- rispose senza una particolare sfumatura nella voce, come poco prima ancora perfettamente calmo, sembrava che nulla potesse scalfire quella sua a dir poco granitica tranquillità. Forse era fatto di qualcosa, l'aveva sempre detto lei che doveva cambiare spacciatore.
-Non è colpa mia se sei quello che sei, arrenditi all'idea, forse non sei poi così irrecuperabile,- assunse un finto tono saccente bloccando finalmente la mano, che, si era accorta solo in quel momento, continuava imperterrita a stropicciare il suo povero libro diventato ormai più orecchie che pagine.
Lui la studio qualche minuto, poi, buttando fuori il fumo fece il terzo sorriso della giornata. E Lils si arrese all'idea che avrebbe dovuto contattare un bravo psicomago per sé stessa prima che per lui se fossero arrivati a quota quattro. Stava addirittura contandoli, okay che erano rari, ma.. doveva riprendersi.
-Mhm, dubito che sia una situazione recuperabile,- poi eresse il busto, togliendo anche l'altra mano con cui era rimasto appoggiato fino a quel momento e si piegò un po' verso di lei, impercettibilmente, ma questo bastò a metterla in allarme. La fissò per qualche altro minuto, chinandosi ancora di pochissimo, poi, ancora l'ombra dell'ultimo sorriso sul volto si raddrizzò ritirando la gamba allungata, pronto ad alzarsi.
-No, credo sia ormai una causa persa,- aggiunse serafico alzandosi finalmente in piedi raccogliendo distrattamente sigarette e bacchetta, -ora ti lascio allo studio, che se non passi i G.U.F.O. Al potrebbe avere un collasso, sai com'è delicato tuo fratello.-
Con questo si voltò dopo averla guardata un'ultima volta e se ne andò per la sua strada, lasciandola basita a fissargli la schiena mentre si allontanava.
Rimase con le labbra socchiuse, sbattendo ripetutamente le palpebre, poi si voltò sulla schiena e si lasciò andare stesa, sfibrata da quella conversazione surreale. Era solo una sua impressione o tutta la sua vita stava diventando sempre più assurda? Che poi la colpa era di Malfoy.
 

Domenica, 3.35 a.m.
Dominique chiuse la busta e l'allacciò alla zampa del suo gufo, osservandolo mentre spariva nella notte. Aveva paura, Dominique Weasley, ma doveva agire, perchè chi si fermava era perduto.
Era assurdo, ma in quel momento l'unica che poteva aiutarla a rialzarsi era quella ragazzina di sedici anni da poco compiuti, la piccina dei Potter. Chiuse gli occhi e pregò che la sabbia diventasse vetro, che il calore di quell'amore fosse potuto bastare. Pregò, pregò che quell'elastico che la stringeva all'altezza del petto non la tradisse.






Ohhhh, rieccomi.
Questo capitolo.. ecco, è stato un parto trigemellare scriverlo, non voleva saperne di uscire come volevo io.
Per prima cosa vorrei dire che c'è un pezzo che però, ecco, mentre scrivevo me ne sono resa conto io stessa dopo, è.. beh, vi do solo un indizio sulla mia esaltazione, si parla di sorrisi e della frase che sta alla base di questa storia 'Maybe.. maybe a smile will save us.' Quindi niente, se ci siete arrivate saltellate con me. E ringraziate la Kimma personale perchè è uscito perlomeno leggibile, è grazie a lei se questa storia va avanti, se è nata a dire il vero, con i nostri deliri. :)
Ma la smetto di annoiarvi e finisco col dire che è piuttosto tranquillo, succedono piccole cose, tante piccole cose, ma dal prossimo ricominceranno i guai, quindi beh, ci vediamo alla prossima.
Non so quando riuscirò a pubblicare il 13, probabilmente non troppo presto dato che dal 9 parto per una decina di giorni e poi avrò da studiare per gli esami, il 13 non è che ancora un'idea, quindi, salvo imprevisti sprazzi di creatività, posso affermare che dovrete aspettare un pochetto, però niente in confronto a quanto avete dovuto attendere precedentemente hahah , se questo vi consola. :D

Dette le ultime cose voglio solo ringraziarvi, davvero. Vi ringrazio perchè continuate ad aumentare, voi che leggete, seguite, ricordate, preferite e recensite. Vi amo dalla prima all'ultima anima, parola di redhead. :) 
Alla prossima, with love. 

   
 
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