Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Pretty_Liar    03/08/2013    4 recensioni
Darcy è una ragazza di venti anni.Ha il suo lavoro, le sue amiche... E un marito famoso che vuole a tutti i costi avere un bambino! E se lei non si sentisse pronta? Se avesse paura di diventare mamma? Tra litigi con il proprio marito, consigli, amiche pettegole e madri impiccione, Darcy si troverà ad affrontare la peggior gravidanza della sua vita!
*********
"Perché! Spiegami solo il cazzo di motivo per cui è 'NO'!"
"Perché NO, Harry! Non c'è un motivo preciso!", dissi piegando le maglie del riccio sparse per casa.
"Non ha significato la tua risposta!", urlò lui, facendo gonfiare le vene sul collo.
"Devo mettere in ordine il tuo casino! Non mi rompere!"
Accesi la luce nel salone, illuminando la stanza sotto sopra.
Ero stata via due giorni a causa di un'intervista e lui mi faceva trovare un porcile... Non una casa!
Lui mi seguì, sventolando per aria un paio di pantaloni puliti.
"Darcy... Quando fai così sei insopportabile!", sbraitò, infilando i jeans e rimanendo a torso nudo.
"Io?! Io sono insopportabile, Harry?! Per favore non ne parliamo!", dissi con arroganza, alzando una scatola di patatine dal pavimento.
"No, invece! Parliamone!", disse esasperato, allacciandosi con furia la cintura.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Erano le sette di sera e, finalmente, ero riuscita a far tornare la casa in uno stato umano. Mi ero fatta una lunga doccia, non solo per levare il sudore appiccicato alla pelle, ma anche per far sbollire la rabbia che ancora provavo nei confronti di Harry.
Stavo scrivendo il mio articolo, quando bussarono al campanello della porta.
"Se sei tu Harry, giuro che ti ammazzo!", dissi a denti stretti.
Spalancai la porta, pronta ad urlare le maggiori offese In faccia a quel cretino di mio marito.
"Gabriella!", dissi con voce strozzata, vedendo la mia migliore amica, nonché vicina di casa, alla porta. Stringeva fra le mani un cartone della pasticceria.
"Ti ho portato una torta!", squillò allegra,"Così magari prendiamo il the!"
"Gabriella... Scusami, ma sono le sette! È quasi ora di cena!", dissi sconsolata.
"Vorresti dire che non ti fa piacere passare del tempo con me?!"
"No! Solo che..."
Mi guardai intorno... 
"Ma si, entra! Tanto sono sola!", dissi sconfitta.
"Grazie! Wow che casa pulita! Sai, pensavo che Harry avesse fatto qualche casino durante la tua assenza!", disse posizionandosi sul divano.
"E non ti sbagliavi! Ho trovato una casa sotto sopra, neanche fosse scoppiata la bomba atomica!"
Mi accasciai vicino a lei, afferrando il pezzo di torta al cioccolato dalle sue mani.
"Hai avuto un'altra lite..."
La sua non era una domanda, bensì una fervida affermazione.
"Ha detto che vuole un bambino...", confessai a voce bassa.
"E tu! Che hai detto?!"
"Di no, Gabriella!", dissi.
"Vedi, Darcy...", proseguì lei poggiando una mano sulla mia spalla,"Se continui così rischi di allontanarlo da te!"
"Che vuoi dire?", chiesi alzando un sopracciglio.
"Voglio dire che devi rispondere anche alle sue esigenze... Sei diventata troppo..."
"Troppo?!", la incitai incazzata.
"Noiosa! Non sei come prima... Indossi pantaloni larghi e scommetto che non fate più sesso selvaggio!"
Le mie guance si tinsero di rosso. Aveva centrato il punto.
"Non è vero!", replicai alzando il mento in su.
"Vuoi dirmi che scopate ogni sera... Che metti completini sexy in pizzo e usi le manette per legarlo alla tastiera del letto?!", mi sfidò lei.
"No... Ma facciamo l'amore!"
"E quante volte a settimana?"
Rimasi spiazzata... In effetti aveva ragione.
"Gabriella...", sussurrai.
"Darcy il problema sei tu non lui! Scommetto che lui quando siete nel letto si avvicina, ti bacia con passione, ma tu lo scosti perché hai sonno!"
"Sono stanca anche io! Faccio un lavoraccio! Sempre avanti ed indietro a fare domande a raffica!", mi giustificai, alzando le braccia in aria.
"Lui è un uomo!", continuò lei.
"E con questo?"
"Lo sai come è la specie maschile: hanno bisogno di sesso, S.E.S.S.O!", disse scandendo le parole.
Sbuffai, alzandomi per lavare i piattini sporchi di cioccolato.
"Darcy, devi darti da fare!", schioccò le dita e si alzò, afferrando il suo cappotto.
"Io vado... Fammi sapere!"
Gabriella uscì, lasciandomi sola con i miei pensieri...Ero fottuta.
Pov. Harry
"Hazza... Sei troppo silenzioso!", constatò Zayn, sedendosi vicino a me.
Eravamo a casa di Niall per le prove, ma io non ero del morale adatto.
"Discussione con Darcy...", brontolai.
"Che è successo questa volta!", disse Louis accorrendo dalla cucina.
"Le ho chiesto di fare un bambino", sussurrai.
"E lei?!", dissero tutti e quattro in coro.
"Ha detto di no!"
Niall iniziò a ridere, mentre Liam cercava di trattenere le risate.
Zayn aveva sbarrato gli occhi e Louis incitava tutti a fare i seri.
"Posso sapere cosa c'è di tanto divertente?!", dissi imbronciato, incrociando le braccia al petto.
"Vedi, Hazza! Ci saremmo stupiti se avesse detto 'si'!", disse Liam fra le risate.
"SMETTETELA!", li ammonì Louis poi, si rivolse a me,"Vedi... Darcy ha sempre detto che non voleva avere bambini!"
"Louis lo so... Ma io lo desidero troppo!", piagnucolai.
"Scommetto che anche un cane ti appagherebbe!", ironizzò Zayn.
Lo fulminai:"Lei è troppo acida!"
Agitai le mano, nervoso come non mai.
"Falla sfogare con il sesso!", dichiarò Niall.
"Il problema è che non..."
La mia voce si affievolì e chinai il capo.
"Vuoi dire che non scopate da tempo?!", dissero stupiti, in coro.
"Avanti, raga... Non è un dramma!", cercai di smorzare la tensione.
"Forse il problema non è lei... Ma tu!", confessò Liam.
"Che vuoi dire?!", domandai leggermente scazzato.
"Forse non ti trova eccitante come quando eravate fidanzati!", proseguì il moro.
Mi mangiucchiai le unghia:"Dite che ha un altro?!"
"No, ma potrebbe averlo in futuro se non ti dai una mossa!", si affrettò a dire Zayn.
"Come faccio?!", chiesi allarmato.
"Proponile di fare sesso selvaggio!", ipotizzò Louis.
Mi guardai intorno. Avevo gli occhi di tutti puntati a dosso.
"Lo farò!", esclamai.... Era l'unica soluzione.
Erano le nove, quando decisi di entrare in casa con la chiave di riserva.
La inserì nella serratura e...
"Cazzo! Ha bloccato la porta! Maledetta stronza!", imprecai, cercando di passare per la finestra.
La cucina era buia, segno che lei stesse dormendo. Tutto era in ordine e pulito...
Avanzai furtivamente verso il salotto, addentando un sandwich che avevo preso dal bancone della cucina.
Poi, la luce si accese, accecandomi e facendomi sobbalzare.
"Harry! Che fai in casa!"
Darcy era di fronte a me, nel suo pigiama largo... Cioè il mio pigiama, largo per lei.
"Sono tornato a casa MIA!", dissi enfatizzando la parola mia.
"Beh, ora puoi anche uscire!"
"No!"
Gettai la borsa a terra, procurandomi solo un'occhiata truce da parte sua.
"Ho appena messo in ordine! Evita di mettere casino un'altra volta!", urlò prendendo la borsa e sbattendomela in pieno viso.
Ringhiai frustrato.
"Sei insopportabile!"
"E tu arrogante!"
"E tu acida!"
"E tu stronzo!"
Poi si diresse nella camera da letto.
La seguì, stendendomi sul letto al suo fianco.
"Prego?", disse aggrottando le sopracciglia.
"Che c'è?!", le risposi non capendo.
"Dormi sul divano se non ti spiace!", disse cinica.
La guardai un attimo. Poi, misi su un sorrisetto malizioso, prima di saltarle addosso.
Lei lanciò un gridolino acuto, cercando di difendersi con le braccia.
"Levati di dosso!", squittì.
"Mmmmh... No!"
Iniziai a farle il solletico sulla pancia, facendola ridere e contorcere sotto di me.
"Ti prego.... Basta!", disse fra le risate.
"Lo sai che ti amo?", le chiesi, spiazzandola totalmente.
"Anche io!", disse soddisfatta lei,"E mi dispiace per oggi..."
"Anche a me...", sussurrai avvicinandomi alle sue labbra.
Iniziai a baciarla, seguendo i consigli di quei geni dei miei amici.
Le accarezzai un fianco, facendo scendere la mano sulla sua gamba. La strinsi, facendola ansimare leggermente nel mio orecchio. Sentivo l'erezione spingere contro i miei pantaloni.
Mi stesi sopra di lei, reggendomi sugli avambracci per non pesarle.
Inizia a morderle il collo, mugugnando di tanto in tanto.
"Harry...", gemmette lei, afferrando i miei capelli.
Continuai, senza prestare attenzione a lei che, presto, mi tirò per i ricci, facendomi trovare vicino il suo viso.
"È meglio andare a letto!", sussurrò.
Mi alzai imbronciato, sbuffando pesantemente.
"I ragazzi hanno ragione!", dissi esasperato.
"Che?!", chiese lei.
"Tu hai un altro!", mi lamentai.
"Come cazzo ti permetti di raccontare le nostre cose ai tuoi amici!"
"Che c'è, ti secca sentirti dire la verità?!", le domandai scettico.
"Tu non sai un cazzo!", urlò alzandosi dal letto.
"Allora perché mi respingi? Che c'è... Non ti soddisfo più?!"
Sentì la guancia bruciare... Mi aveva mollato uno schiaffo.
"Vaffanculo! Dormi sul divano stronzo!"
Mi spinse fuori la stanza da letto, sbattendomi ancora la porta in faccia.
"Sei diventata paranoica e noiosa!", urlai al legno.
La porta si spalancò e lei mi gettò il mio cuscino in faccia.
"E tu sei diventato un coglione patentato!", dichiarò con voce sarcastica.
"Sai che ti dico?! Dormo sul divano... Almeno sto più comodo e nessuno si tira le mie coperte!", le urlai in faccia.
"Bene! Allora facci l'abitudine, perché dormirai lì per i prossimi venti anni!", sputò lei.
"Bene!", dichiarai, sbattendo le mani sul muro.
"Bene!", mi canzonò lei chiudendo la porta, facendo scattare la chiave nella serratura.
"Tu ti annoi! Ti annoi e te la prendi con me!", urlai ancora io.
"Buona notte!", disse solamente.
"Ecco perché non vuoi fare un bambino... Perché sei immatura!"
"Ho detto: BUONA NOTTE!", replicò.
Grugnì, dirigendomi verso il salone.
Gettai il cuscino sul divano, sedendomi su quel tessuto rosso. La cosa che più odiavo era dormire sul quel coso infernale! Puntualmente mi svegliavo con la sciatica.
Accesi la televisione, cercando di distrarmi.
"E vedi di non mettere niente in disordine!"
Darcy si era affacciata dal corridoio.
"Faccio che mi pare!", replicai con tono sgradevole anche per le mie orecchie che chiedevano pietà per tutte quelle urla.
"Dopo rimetti tu in ordine!", mi sgridò.
"Non stavi andando a dormire?!", le chiesi.
"Si! Buona notte!"
"Notte!"
Mi distesi, avvolgendo il mio corpo con le coperte.
Sentì la porta sbattere e lei urlare disperata.
Poi, crollai in un sonno agitato. Ogni volta che non la stringevo fra le braccia, dormivo male... Avevo paura che se non c'ero io a proteggerla, lei si sarebbe potuta far male.

Erano le sette di sera e, finalmente, ero riuscita a far tornare la casa in uno stato umano. Mi ero fatta una lunga doccia, non solo per levare il sudore appiccicato alla pelle, ma anche per far sbollire la rabbia che ancora provavo nei confronti di Harry.

Stavo scrivendo il mio articolo, quando bussarono al campanello della porta.

"Se sei tu Harry, giuro che ti ammazzo!", dissi a denti stretti.

Spalancai la porta, pronta ad urlare le maggiori offese in faccia a quel cretino di mio marito.

"Gabriella!", dissi con voce strozzata, vedendo la mia migliore amica, nonché vicina di casa, alla porta.

Stringeva fra le mani un cartone della pasticceria.

"Ti ho portato una torta!", squillò allegra,"Così magari prendiamo il the!"

"Gabriella... Scusami, ma sono le sette! È quasi ora di cena!", dissi sconsolata.

"Vorresti dire che non ti fa piacere passare del tempo con me?!"

"No! Solo che..."

Mi guardai intorno... 

"Ma si, entra! Tanto sono sola!", dissi sconfitta.

"Grazie! Wow che casa pulita! Sai, pensavo che Harry avesse fatto qualche casino durante la tua assenza!", disse posizionandosi sul divano.

"E non ti sbagliavi! Ho trovato una casa sotto sopra, neanche fosse scoppiata la bomba atomica!"

Mi accasciai vicino a lei, afferrando il pezzo di torta al cioccolato dalle sue mani.

"Hai avuto un'altra lite..."

La sua non era una domanda, bensì una fervida affermazione.

"Ha detto che vuole un bambino...", confessai a voce bassa.

"E tu! Che hai detto?!"

"Di no, Gabriella!", dissi.

"Vedi, Darcy...", proseguì lei poggiando una mano sulla mia spalla,"Se continui così rischi di allontanarlo da te!"

"Che vuoi dire?", chiesi alzando un sopracciglio.

"Voglio dire che devi rispondere anche alle sue esigenze... Sei diventata troppo..."

"Troppo?!", la incitai incazzata.

"Noiosa! Non sei come prima... Indossi pantaloni larghi e scommetto che non fate più sesso selvaggio!"

Le mie guance si tinsero di rosso. Aveva centrato il punto.

"Non è vero!", replicai alzando il mento in su.

"Vuoi dirmi che scopate ogni sera... Che metti completini sexy in pizzo e usi le manette per legarlo alla tastiera del letto?!", mi sfidò lei.

"No... Ma facciamo l'amore!"

"E quante volte a settimana?"

Rimasi spiazzata... In effetti aveva ragione.

"Gabriella...", sussurrai.

"Darcy il problema sei tu non lui! Scommetto che lui quando siete nel letto si avvicina, ti bacia con passione, ma tu lo scosti perché hai sonno!"

"Sono stanca anche io! Faccio un lavoraccio! Sempre avanti ed indietro a fare domande a raffica!", mi giustificai, alzando le braccia in aria.

"Lui è un uomo!", continuò lei.

"E con questo?"

"Lo sai come è la specie maschile: hanno bisogno di sesso, S.E.S.S.O!", disse scandendo le parole.

Sbuffai, alzandomi per lavare i piattini sporchi di cioccolato.

"Darcy, devi darti da fare!", schioccò le dita e si alzò, afferrando il suo cappotto.

"Io vado... Fammi sapere!"

Gabriella uscì, lasciandomi sola con i miei pensieri...

Ero fottuta.

 

Pov. Harry

"Hazza... Sei troppo silenzioso!", constatò Zayn, sedendosi vicino a me.

Eravamo a casa di Niall per le prove, ma io non ero del morale adatto.

"Discussione con Darcy...", brontolai.

"Che è successo questa volta!", disse Louis accorrendo dalla cucina.

"Le ho chiesto di fare un bambino", sussurrai.

"E lei?!", dissero tutti e quattro in coro.

"Ha detto di no!"

Niall iniziò a ridere, mentre Liam cercava di trattenere le risate.Zayn aveva sbarrato gli occhi e Louis incitava tutti a fare i seri.

"Posso sapere cosa c'è di tanto divertente?!", dissi imbronciato, incrociando le braccia al petto

."Vedi, Hazza! Ci saremmo stupiti se avesse detto 'si'!", disse Liam fra le risate.

"SMETTETELA!", li ammonì Louis poi, si rivolse a me,"Vedi... Darcy ha sempre detto che non voleva avere bambini!"

"Louis lo so... Ma io lo desidero troppo!", piagnucolai.

"Scommetto che anche un cane ti appagherebbe!", ironizzò Zayn.

Lo fulminai:"Lei è troppo acida!"

Agitai le mano, nervoso come non mai.

"Falla sfogare con il sesso!", dichiarò Niall.

"Il problema è che non..."La mia voce si affievolì e chinai il capo.

"Vuoi dire che non scopate da tempo?!", dissero stupiti, in coro.

"Avanti, raga... Non è un dramma!", cercai di smorzare la tensione.

"Forse il problema non è lei... Ma tu!", confessò Liam.

"Che vuoi dire?!", domandai leggermente scazzato.

"Forse non ti trova eccitante come quando eravate fidanzati!", proseguì il moro.

Mi mangiucchiai le unghia:"Dite che ha un altro?!"

"No, ma potrebbe averlo in futuro se non ti dai una mossa!", si affrettò a dire Zayn.

"Come faccio?!", chiesi allarmato."Proponile di fare sesso selvaggio!", ipotizzò Louis.

Mi guardai intorno. Avevo gli occhi di tutti puntati a dosso.

"Lo farò!", esclamai....

Era l'unica soluzione.


Erano le nove, quando decisi di entrare in casa con la chiave di riserva.

La inserì nella serratura e...

"Cazzo! Ha bloccato la porta! Maledetta stronza!", imprecai, cercando di passare per la finestra.

La cucina era buia, segno che lei stesse dormendo.

Tutto era in ordine e pulito...Avanzai furtivamente verso il salotto, addentando un sandwich che avevo preso dal bancone della cucina.

Poi, la luce si accese, accecandomi e facendomi sobbalzare.

"Harry! Che fai in casa!"

Darcy era di fronte a me, nel suo pigiama largo... Cioè il mio pigiama, largo per lei.

"Sono tornato a casa MIA!", dissi enfatizzando la parola mia.

"Beh, ora puoi anche uscire!"

"No!"

Gettai la borsa a terra, procurandomi solo un'occhiata truce da parte sua.

"Ho appena messo in ordine! Evita di mettere casino un'altra volta!", urlò prendendo la borsa e sbattendomela in pieno viso.

Ringhiai frustrato:"Sei insopportabile!"

"E tu arrogante!"

"E tu acida!"

"E tu stronzo!"

Poi si diresse nella camera da letto.La seguì, stendendomi sul letto al suo fianco.

"Prego?", disse aggrottando le sopracciglia.

"Che c'è?!", le risposi non capendo.

"Dormi sul divano se non ti spiace!", disse cinica.

La guardai un attimo. Poi, misi su un sorrisetto malizioso, prima di saltarle addosso.Lei lanciò un gridolino acuto, cercando di difendersi con le braccia.

"Levati di dosso!", squittì.

"Mmmmh... No!"

Iniziai a farle il solletico sulla pancia, facendola ridere e contorcere sotto di me.

"Ti prego.... Basta!", disse fra le risate.

"Lo sai che ti amo?", le chiesi, spiazzandola totalmente.

"Anche io!", disse soddisfatta lei,"E mi dispiace per oggi..."

"Anche a me...", sussurrai avvicinandomi alle sue labbra.Iniziai a baciarla, seguendo i consigli di quei geni dei miei amici.Le accarezzai un fianco, facendo scendere la mano sulla sua gamba. La strinsi, facendola ansimare leggermente nel mio orecchio. Sentivo l'erezione spingere contro i miei pantaloni.Mi stesi sopra di lei, reggendomi sugli avambracci per non pesarle.Inizia a morderle il collo, mugugnando di tanto in tanto.

"Harry...", gemmette lei, afferrando i miei capelli.

Continuai, senza prestare attenzione a lei che, presto, mi tirò per i ricci, facendomi trovare vicino il suo viso.

"È meglio andare a letto!", sussurrò.

Mi alzai imbronciato, sbuffando pesantemente.

"I ragazzi hanno ragione!", dissi esasperato."Che?!", chiese lei."Tu hai un altro!", mi lamentai.

"Come cazzo ti permetti di raccontare le nostre cose ai tuoi amici!"

"Che c'è, ti secca sentirti dire la verità?!", le domandai scettico."

Tu non sai un cazzo!", urlò alzandosi dal letto.

"Allora perché mi respingi? Che c'è... Non ti soddisfo più?!"

Sentì la guancia bruciare... Mi aveva mollato uno schiaffo.

"Vaffanculo! Dormi sul divano stronzo!"

Mi spinse fuori la stanza da letto, sbattendomi ancora la porta in faccia."

Sei diventata paranoica e noiosa!", urlai al legno.

La porta si spalancò e lei mi gettò il mio cuscino in faccia.

"E tu sei diventato un coglione patentato!", dichiarò con voce sarcastica.

"Sai che ti dico?! Dormo sul divano... Almeno sto più comodo e nessuno si tira le mie coperte!", le urlai in faccia.

"Bene! Allora facci l'abitudine, perché dormirai lì per i prossimi venti anni!", sputò lei.

"Bene!", dichiarai, sbattendo le mani sul muro.

"Bene!", mi canzonò lei chiudendo la porta, facendo scattare la chiave nella serratura.

"Tu ti annoi! Ti annoi e te la prendi con me!", urlai ancora io.

"Buona notte!", disse solamente.

"Ecco perché non vuoi fare un bambino... Perché sei immatura!"

"Ho detto: BUONA NOTTE!", replicò.

Grugnì, dirigendomi verso il salone.Gettai il cuscino sul divano, sedendomi su quel tessuto rosso. La cosa che più odiavo era dormire sul quel coso infernale! Puntualmente mi svegliavo con la sciatica.

Accesi la televisione, cercando di distrarmi.

"E vedi di non mettere niente in disordine!"

Darcy si era affacciata dal corridoio.

"Faccio che mi pare!", replicai con tono sgradevole anche per le mie orecchie che chiedevano pietà per tutte quelle urla.

"Dopo rimetti tu in ordine!", mi sgridò.

"Non stavi andando a dormire?!", le chiesi.

"Si! Buona notte!"

"Notte!"

Mi distesi, avvolgendo il mio corpo con le coperte.

Sentì la porta sbattere e lei urlare disperata.

Poi, crollai in un sonno agitato.

Ogni volta che non la stringevo fra le braccia, dormivo male...

Avevo paura che se non c'ero io a proteggerla, lei si sarebbe potuta far male.

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Pretty_Liar