Kansas – i tornado
Ad ogni meeting, andava sempre a finire alla stessa maniera; se Francia e Inghilterra non si azzuffavano0 era male, se Italia non si metteva a coccolare gattini, a disegnare o a cucinare la pasta era male, se Romano per poco non saltava addosso a Spagna per strozzarlo era male, se Gerania a un certo punto non iniziava a sbraitare a vuoto per riportare – o meglio, PORTARE – ordine era male… Ma soprattutto, se ad un certo punto l’inglese DOC della situazione non insultava l’American hero della situazione, era davvero, davvero male!
Ma tranquilli, Arthur era proprio lì, a sbraitare di tutto di più contro America, il quale si ingozzava tranquillamente di hamburger tracannando una coca cola formato Maxi senza quasi ascoltarlo. O almeno così fu, finché Arthur non arrivò a dire quella parole che, secondo l’americano, non doveva e non poteva essere riferita a lui: infantile.
«C-cosa?! Io non sono infantile!» Ribatté gonfiando le guance contrariato Alfred «I’m a hero, un eroe, capisci?»
«Tsk, più che un eroe, tu sei il classico bambino che si mette una copertina sulle spalle come mantello e un secchiello capovolto sul capo fingendosi un super eroe.»
«Non è che tu possa vantarti tanto, sai?» Ed ecco che partirono, come sempre, insulti su insulti; non era necessario arrivare ad usare i termini che utilizzava Italia Romano, ad America bastavano allusioni alla cucina di Arthur, alle sopracciglia di Arthur, al carattere di Arthur e via discorrendo, senza mancare di precisare: «Tutti gli inglesi così sono, dovrò salvare il mondo da voi e dal vostro té»
«Ehi! Guarda che lo stesso vale per te, così come per gli altri, solo che purtroppo, hai cinquanta stati! E tutti e cinquanta hanno qualcosa di te, pensa un po’ alla sciagura che incombe sulla Terra! Altro che riscaldamento globale» Ribadì stizzito il biondo sopracciglione, suscitando l’ira dell’Eroe «Non è vero questo! I miei Stati sono tutti diversi tra loro, e non hanno niente di strano! Tu ne conosci qualcuno, inoltre!»
Forse quest’affermazione andava rivalutata, visto che nella testolina di Inghilterra, in automatico, comparirono gli Stati americani a lui noti – come personificazioni, s’intende.
In primis, c’era California. Sì, ecco, diciamo che… Che non poteva definirsi una persona normale, assolutamente no; essere passata da Spagna – oh, quanto astio – e America – non contiamo Messico, sicuramente in confronto a quei due non era niente di pericoloso – era la peggiore delle piaghe che potesse affliggere una Nazione, i risultati si vedevano.
Poi c’erano Oregon – William – e Washington – Jonathan – anche loro diversissimi: vicini di casa di Frances. Il biondo Jonathan era tremendamente simile ad Alfred, solo che non era idiota quanto lui, almeno, mentre il castano era già più tranquillo. Ma insieme a California, formavano lo USA-Powers Trio e dato che a detta dell’inglese quel gruppo era la versione americana del Bad Touch Trio, la seminormalità dei due Stati americani, andava a farsi benedire.
Poi, ‘era Alaska – Katarina o Sarah – che… Che, essendo stato dominio russo prima che americano… No comment.
«Su questo non puoi proprio ribattere e lo sai bene.»
«B-beh, tu non conosci Kansas! Sì, non conosci Susan! » Disse annuendo la Nazione, con un sorrisetto vittorioso «È dolce, timida, educata… Insomma, tutt’altro che come me!»
«Ti stai quasi insultando da solo…» Mormorò a bassa voce un perplesso Inghilterra, prima di venir preso quasi di peso e caricato – contro la sua volontà – su un aeroplano.
**Hetalia**
«QUESTO SI CHIAMA SEQUESTRO DI PERSONA, SAI?!»
«Voglio solo dimostrarti che Sus-» Non appena scesero dall’aeroplano, ad accogliere Arthur e Alfred, c’era un vento senza eguali, altro non era che un tornado.
L’inglese, per nulla abituato, per poco non volò via; Alfred quasi sembrava divertito – quasi. Riusciva a essere serio di fronte a un tornado, almeno.
«God, Alfred! E Kansas?»
«Uh?»
«COME FAI AD ESSERE TANTO TRANQUILLO?! Non ti sei chiesto che fine abbia fatto?!» Urlò – per sovrastare il rumore del tornado – l’inglese, prendendo a scuotere un sempre più perplesso America.
Il ragionamento era abbastanza semplice. Alfred aveva talmente esagerato – sì, avete capito bene – nel tessere le lodi aalla dolce Susan, che più che uno Stato americano Inghilterra si era immaginato una bambina. Naturale che si preoccupasse, quindi.
«Dobbiamo trova-» Ad interrompere Arthur, fu proprio l’oggetto della discussione, o meglio la sua voce.
La nostra “dolce” Susan era lì, stava bene, e a ua prima occhiata non era molto contenta.
«FUCK YOU! PROPRIO IN PERIODO DI RACCOLTA DEVI ARRIVARE?! MA VA A FARTI FOTTERE! NON AVVICINARTI!»
Già. Con una bandiera americana al vento stretta in una mano e il forcone che brandiva minacciosamente con l’altra, Susan urlava a scuarciagola ogni genere di insulto conosciuto dall’uomo letteralmente e praticamente al vento.
La mascella di Alfred toccò terra, e Arthur era la personificazione dello sgomento, in quell’istante.
«E-eheheh… Eccola lì, già…» Mormorò America, ridacchiando nevroticamente «H-hey Kansas! Fallo secco!»
Ciò insegnò – o meglio, confermò – una cosa ad Arthur: tra i cinquanta stati di America, non ve n’era nessuno che fosse normale.
Angolo Autrice
Allora, l’OC in questione è Susan Jones (Appartiene ad Ameriko_) e, come California, potete trovarlo su facebook – vi lascio i link.
Per quanto riguarda il capitolo, beh, ho letto che il Kansas, pur essendo il decimo stato americano più soleggiato, è oggetto – specie in primavera – di frequenti e violenti tornado – in media, 50 ogni anno.
Inoltre, a parte questo, diamo la colpa all’immagine ispiratrice! XD
QUESTA: https://fbcdn-sphotos-h-a.akamaihd.net/hphotos-ak-frc1/1000226_211871768968337_1354408030_n.jpg
Ha attentato alla mia vita(?) U_U
Beh, vi lascio, il prossimo stato che tratterò inizia per A :3
Chissà chi è…
A presto ^^
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