Fanfic su artisti musicali > One Direction
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Autore: 3words8letters    04/08/2013    9 recensioni
Dal capitolo 37:
Uno sbuffo divertito le uscì impercettibile dalle labbra.
"Non è una novità...quello che c'è stato tra noi, che tra parentesi ho già rimosso, non cambia la repulsione che provo per te"
Stavolta toccò a me ridacchiare. Quella era una scusa bella e buona.
Mi avvicinai a lei, mentre continuava a tenere la testa alta, poi le afferrai piano il polso. La sua mano, stretta pugno, si aprì, facendo cadere il bracciale nella mia.
"No, Meg...io so perché ce l'hai con me" dissi inclinando un angolo della bocca in un sorriso strafottente "Perché con me hai ceduto..."pronunciai piano, con voce roca "E perché io ti faccio sentire debole...dico bene?" osservai a lungo i suoi occhi, con attenzione, e una scintilla quasi impercettibile attraversò le sue iridi cerulee.
"Io ti odio perché sei un impertinente, arrogante e pieno di sé" pronunciò con astio.
"Però nonostante questo sei venuta a letto con me..." ribattei crudele.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dovevo in fretta recuperare la mia spavalderia se volevo vincere. A nessuno fa paura una ragazzina tremante e balbettante.
Mi sciacquai il viso con acqua fredda in modo da svegliarmi bene, poi guardandomi allo specchio feci un sorriso di sfida. Ecco, era questo che dovevo usare contro Mr. ciuffo incazzato.
La verità però era ben diversa. Quel sorriso, le parole che avrei voluto usare per contrastarlo, tutta finzione. Dovevo far finta di recitare in un teatro o in un film. Astuta e calcolatrice. Astuta e calcolatrice. Continuavo a ripetermi queste due parole.
Non riuscii a mangiare nulla per colazione, avevo lo stomaco completamente chiuso.
Mia nonna mi guardava come se fossi un serial killer.
<< Senti nonna, porto questo a scuola, lo mangio lì >>dissi afferrando un cornetto alla crema e mettendolo nello zaino, avvolto in un tovagliolo.
Uscii di casa e feci un lungo sospiro.
Ma insomma di cosa avevo paura?
Devi stare molto attenta Meg erano state le parole di Liam.
Pensai di portarmi una padella a scuola. Magari mi avrebbe fatto sentire più sicura.
Sì certo, andrò in giro con una padella, bella idea davvero!
No Meg. Dovevi solo stare calma e fare il tuo gioco.
Ero piuttosto mingherlina e allora? Avevo la lingua più velenosa di tutti se è per questo, sapevo essere spietata a volte.
L'unica regola era: non trovarsi in alcun modo sola con Malik. Bastava seguire la regola e  poi tutto sarebbe andato per il meglio, ci sarebbero stati con me Julie e Louis, ed ero sicura che Liam sarebbe intervenuto se le cose fossero gravi.
 
 
Arrivai in classe guardandomi le spalle, accompagnata dalla mia compagna.
Lei non aveva approvato quello che avevo fatto, ma mi appoggiava comunque, Louis invece si era congratulato per il piano tutto il tempo.
Lo vidi arrivare dalla finestra. Bene, era ora di indossare la mia maschera.
Passarono 10 minuti ma lui ancora non entrò in classe.
Cauta mi affacciai dalla porta, seguita dalle maledizioni di Em perché non sapevo stare al mio posto.
Uscii il naso dalla porta. E a qualche metro di distanza c'era lui, con Liam.
<< Si può sapere perché mi hai dato il numero sbagliato? La signora a cui ho mandato i messaggi mi stava denunciando per stalking! >>sentii dirgli. Mi trattenni a stento dallo sbuffare a ridere.
<< Ho pensato che intervenire avrebbe reso il gioco più interessante >> ribatté  deciso.
Zayn non seppe ribattere oltre, se non con uno sguardo torvo.
<< Beh, non intervenire mai più d'ora in poi...il gioco è 1 contro 1 >>
<< Ricevuto, non avevo intenzione di farlo >>
<< Bene >>disse Malik con un sorriso. Dopodiché voltò lo sguardo precisamente dove mi trovavo io. I suoi occhi si infiammarono.
<< Adesso scusami, devo sbrigare una cosa... >>disse strattonando leggermente Liam e venendo a grandi passi verso di me.
Avrei potuto fuggire, ma non lo feci. Non ero così stupida, e poi avrei perso di sicuro. Invece rimasi lì, e lo affrontai a testa alta.
Lui si posizionò esattamente davanti a me, come al solito sovrastandomi.
Piegò un angolo della bocca in un ghigno di sfida che mi fece montare i nervi.
<< Ti sei portata la scorta Megan? Hai paura che possa farti del male? >>
<< No io... >>iniziai con tono brusco, ma lui mi interruppe subito, avvicinandomi.
Mi afferrò il mento con due dita, in modo che girassi il viso, poi mi sussurrò all'orecchio.
<< Beh fai bene ad averne... >>disse. Dopodiché mi fece un altro sorriso e si voltò, percorrendo l'intero corridoio per uscire fuori e mischiandosi alla folla di studenti che si trovavano fuori in attesa della campanella d'inizio.
Era una minaccia quella? Beh sì. Ma non mi sarei di certo fatta intimidire, anzi avevo ancora molte cose da dirgli.
 
 
Erano già passate due ore di inglese, per fortuna ci sarebbe stato il cambio dell'ora, non ce la facevo più a sentire la voce di quella cornacchia.
E poi ero stata tutto il tempo ritta sulla schiena, con la sensazione che il suo sguardo mi stesse perforando da una parte all'altra.
Quando la professoressa uscì sentii uno spostamento d'aria e in pochi secondi mi ritrovai davanti Mr. ciuffo. Ma chi cazzo era Edward Cullen?
Comunque mi rivolse un ghigno e poi cercò qualcosa dalla tasca. Estrasse il portafoglio, uscì due banconote da 20 sterline per poggiarle con fare teatrale sul mio banco.
<< Che cosa significa? Mi paghi per ritirarmi dal gioco? >>chiesi scettica.
<< Ti pago perché come prostituta ci sai fare, quindi ho pensato di ricompensarti... >>disse scandendo bene le parole per farle sentire a tutta la classe e mettendovi dentro tutto il suo disgusto.
Spalancai la bocca, scioccata.
<< Ma come ti permetti? >>dissi indignata.
<< Non credo tu possa avere il lusso di giudicare, non dopo ciò che hai fatto tu >>
Lo guardai torva, per poi sfoggiare il mio migliore sorriso, con tanto di fossette.  Era ora di cambiare discorso, o sarei stata in svantaggio.
<< E invece dimmi...come sei venuto a scuola? >>domandai.
Lui, ancora davanti a me, in piedi, si limitò a fare l'indifferente, senza rispondermi minimamente.
<< No sai, perché credo tu abbia perso queste >>dissi estraendo dalla borsa le sue chiavi della macchina e facendole ruotare teatralmente in un dito.
I suoi occhi si spalancarono di colpo.
<< Tu! >>mi accusò.
Incredibile! Davvero non aveva ancora capito che ero stata io a rubargli le chiavi? Forse non era così intelligente come pensavo.
Gli mandai un bacio da dove mi trovavo, sbattendo le ciglia a mo' di bambolina.
Il mio gesto centrò in pieno il bersaglio.
Dilatò le narici e strinse i pugni.
<< Calmati Jawaad ti prego... >>dissi in tono falso. Sì, da oggi in poi avevo scoperto di poterlo chiamare anche così, dopo aver curiosato nel registro.
<< Dammele, ladra. >> ordinò, e cercò di afferrarmele dalla mano, ma io avevo i riflessi pronti e ritirai la mano in tempo. Sentii che stava per scoppiare, poverino. Peccato che non avrebbe potuto uccidermi visto che c'erano 24 testimoni in classe, e per di più stava arrivando la professoressa.
<< Ah ah ah >>dissi scuotendo la testa<< Prenditi i tuoi soldi e tornatene a posto, non voglio essere importunata >>
Lui inspirò bene, cercando di calmarsi, poi si riprese i soldi che aveva lasciato sul mio banco. Quindi mi porse la mano. Okay, un patto era un patto. E io avevo ottenuto la mia vittoria quindi potevo ridargli le sue amate chiavi.
Se ne tornò a posto un minuto prima che arrivasse la prof di biologia come un cane bastonato. Un cane con la rabbia però. Presumibilmente un Pit bull o un Rottweiler. Ma stai tranquillo Malik. Avrei presto chiamato un canile! Un vaccino non ti farebbe male in fondo. Forse, un giorno imparerai a controllare i tuoi sentimenti, come ho fatto io. Allora sì che sarà uno scontro alla pari. Ma fino ad allora, a detta di tutta la classe, Zayn Malik poteva farmi le scarpe.
 
 
 
 
<< Il sistema nervoso è racchiuso entro 3 tessuti, detti meningi: piamadre, aracnoide e duramadre >>spiegava la prof di biologia.
Io con la penna in mano, facevo finta di prendere appunti. Ero sempre stata interessata all'anatomia, ma in quel momento tra le mie cellule nervose non c'era proprio sinapsi (restando in tema).
Qualcuno bussò un po' troppo forte alla porta e mi riscosse dal mio trance neurologico.
Un ragazzo scuro e alto, coi capelli disordinati si rivolse alla mia professoressa.
<< Mi scusi professoressa, Stevens è desiderata in presidenza, credo sia qualcosa che riguardi l'iscrizione >>
Stevens? Aveva detto Stevens? C'era qualcosa che non andava nell'iscrizione?
Scattai su dalla sedia, chiedendo alla prof il permesso di andare.
Con un gesto mi diede il via libera.
Seguii il ragazzo alto per un po', poi lui mi disse che dovevo andare da sola perché lui tornava in classe.
Annuii ma feci caso alla sua espressione. Sembrava...boh non saprei, ma aveva una faccia strana.
Mi venne un dubbio. Il mio fiuto diceva che in tutto questo c'era lo zampino di Malik.
Possibile avesse combinato qualcosa riguardo la mia iscrizione?
Sì, ne sarebbe stato capace.
Ma forse stavo solo diventando paranoica.
In poco tempo arrivai in presidenza, ma lì mi dissero che per questo genere di cose dovevo andare in segreteria. E dov'era sta segreteria? Ma due piani su, ovvio.
Sbuffai. Quasi quasi era meglio stare a sentire la lezione sul cervello, facendo finta di capire.
Lo so, a volte sono fin troppo sfaticata, quindi visto che c'era l'ascensore perché non approfittarne?
Schiacciai il pulsante e aspettai.
Si era appena aperta la porta quando mi sentii afferrare da dietro. Qualcuno mi tappò la bocca con una mano per impedirmi di gridare, dopodiché ci chiuse dentro l'ascensore.
<< Hai ancora voglia di fare la spiritosa Stevens? >>disse continuando a tenermi una mano sulla bocca e una sul busto per bloccarmi le braccia.
Oddio, quella voce.
Sbarrai gli occhi, stavo per cercare di mordergli la mano ma lui l'abbassò per circondarmi il collo.
Eravamo solo lui e io, bloccati dentro un ascensore.
Stavo infrangendo l'unica regola che non dovevo infrangere per garantirmi la sopravvivenza. Adesso erano cazzi amari.
<< Hai qualcosa a che fare con questo richiamo? >>riuscii a dire. Era meglio cercare di perdere tempo. Prima o poi qualcuno si sarebbe accorto che mancavamo entrambi no? Emily? Liam?
Da dietro, avvicinò la sua bocca al mio orecchio.
<< Hai presente quel ragazzo? Beh, è un amico che mi ha fatto un favore... >>mi sussurrò.
Il suo fiato sul collo mi fece venire la pelle d'oca.
<< N-non c'è nessun richiamo, vero? >>dissi deglutendo.
Almeno la mia iscrizione era salva. Ma non io.
Si mise davanti ai bottoni dell'ascensore, in modo che non avessi via di scampo, sempre tenendomi stretta a sé. Perché avevo deciso di prendere l'ascensore? Maledizione era il posto più terribile e spaventoso quando hai un ragazzo incazzato nero che dopo ripetute minacce ti tiene soggiogata.
Tentai di divincolarmi e con una gomitata riuscii a togliermelo di dosso. Ci riuscii perché non mi stava tenendo con una presa molto forte. Sapeva di avermi comunque in pugno. Lo guardai con odio, poi con mani tremanti cercai il mio cellulare nella tasca dei jeans. Era l'ultima possibilità.
<< Cercavi questo? >>disse, tenendo in mano proprio il mio cellulare, con lo stesso tono che avevo usato io di mattina. Merda. Ripagata con la stessa moneta.
<< Te l'avevo detto che te l'avrei fatta pagare... e il tuo teatrino di stamattina ha contribuito ad aumentare la mia determinazione... >> ripose il cellulare in tasca.
Il mio cuore stava battendo con una frequenza impressionante. Ma non persi la mia sfacciataggine. Era l'unica cosa che mi rimaneva, non ero il tipo da suppliche.
<< Che cosa vuoi fare eh? Abusare di me? E questo ti darebbe soddisfazione? >>dissi con tono disgustato. Scattò in avanti e riuscì ad afferrarmi, visto che l'ascensore era così stretto che non potevo sfuggirgli.
<< Beh, devo dire che provo una certa soddisfazione nel fare questo >> Mi schiacciò contro la parete. Rabbrividii, non so se per il contatto con la parete metallica o per la paura.
Col suo corpo che mi inchiodava al metallo freddo, riuscii ad avvertirne il battito accelerato, quasi quanto il mio. Emanava calore. Un calore però che portava gelo dentro di me.
<< O questo >>disse ancora, incominciando con le dita a tracciare  linee lungo il mio collo per poi scendere a percorrere il busto.
Io ero come pietrificata, non riuscivo a reagire.
<< Ma la soddisfazione più grande >>disse con calma, assaporando le sue stesse parole << é quella di vedere la tua espressione terrorizzata mentre le mie mani ti sfiorano >> tolse le mani, e si scostò.
Nel suo viso c'era l'ombra di un ghigno compiaciuto.
<< Vedi? Non sei invincibile, Stevens... >> poi schiacciò il pulsante del piano terra.
Io ancora trattenevo il fiato.
<< T-tu non vuoi farmi del male? >>dissi con voce tremante.
<< Io non sono un mostro Meg, volevo solo farti capire questo >>disse serio cercando di guardarmi negli occhi. Ma io fuggii dal suo sguardo. Primo perché mi faceva schifo guardare il suo sguardo di vittoria e secondo perché mai al mondo avrei fatto vedere quanto ciò che mi aveva fatto mi aveva ferita. Non gli avrei dato questa soddisfazione. Mai. Perché giocando le sue carte lui non aveva vinto. Lui mi aveva schiacciato, mi aveva sotterrato, mi aveva ridotto a nulla.
La porta si aprì e prima di uscire mi porse il cellulare. Lo afferrai con riluttanza.
Quel pizzico di orgoglio che mi rimaneva tentò di affiorare per giocare l'ultima carta. Il mio asso nella manica.
All in. Puntai tutto.
<< Potrai anche aver vinto su di me, ma dovrai davvero impegnarti per vincere su tutti i campi... >>dissi recuperando la stabilità nella voce e anche una certa dose di sfacciataggine.
Vidi la sua espressione cambiare, farsi dubbiosa.
Forse avevo qualche speranza di tenere aperto il gioco.
Spiegai: << Tornerai a vendicarti di me dopo quello che ti dirò? Beh non credo, visto che sarai molto impegnato d'ora in poi... >>dissi tenendolo sulle spine il necessario.
<< A cosa ti riferisci? >>
<< Conosci Harry Styles? >>
<< Quel cantante stonato con un cespuglio per capelli? Certo che lo conosco... >>
<< Beh, d'ora in poi lo conoscerai anche meglio visto che sarà il nuovo rappresentante di istituto >>
Man mano che la sua espressione cambiava e si tramutava dalla faccia da uno che ha appena vinto a quella di uno che ha tutto da perdere io guadagnavo un punto per acquistare la mia spavalderia.
<< Ma da quando...? >>
<< Beh, da quando l'ho convinto ieri sera a candidarsi...e sai anche tu che è molto più popolare di te... >>sembravo quasi tornata in me stessa ormai.
Lui un po' indeciso su cosa dire infine con un'espressione di sfida mi rispose.
<< Non credere che quell' idiota possa riuscire a fermarmi, non ho mai desiderato così tanto una cosa... >> i suoi occhi si fermarono su di me << tranne te >>disse con decisione << e non me la farò togliere un'altra volta da sotto il naso >>
<< Beh dicendo quello che hai detto tutta la frase perde di significato... >> dissi dal tono di chi la sa lunga. Figuriamoci se lui mi voleva davvero. Voleva solo la soddisfazione di aver vinto.
<< Non credi che io ti desiderassi davvero? >>disse con tono sorpreso.
<< Non più di come si desidera una bionda tinta con dei tacchi a spillo, un bel culo, e una 4 di reggiseno >>
Lui stava per ribattere, ma poi si fermò e mi diede ragione.
<< Già, l'elezione è molto più importante di una qualsiasi ragazza >>
<< Appunto >>
<< Infatti >>
<< Beh, vedi di smammare allora... >>
<< Esatto, ho un'elezione da vincere >>
<< Starò a vedere >>
<< Sarò felice di vedere la tua espressione quando salirò >>
<< La stessa cosa io quando lo farà Harry >>
Finito questo battibecco mi voltò le spalle, allontanandosi.
Guardai il cellulare. 3 chiamate perse: Emily.
Mi crollarono le gambe e finii per terra accovacciata. Avevo l'impressione di aver trattenuto il respiro per tutto il tempo. Dopo un lungo sospiro di sollievo mi alzai prima che mi vedesse qualcuno.
La testa mi esplodeva, ma almeno non era tutto perduto.
Una persona normale avrebbe smesso di giocare non appena avesse visto che si era salvata in calcio d'angolo. Ma io non mi sono mai reputata una persona normale. Io non mi sarei accontentata finché il sogno di Zayn non sarebbe finito nel cesso.
Ero ancora in gioco, ero riuscita a riscattarmi. E adesso avevo un potente alleato. Un potente alleato con due smeraldi per occhi, una voce da paura, e una folla di ragazzine urlanti che gli andava dietro.

 

Eccomi qui bellezze! 
Non vi ho fatto aspettare tantissimo, so che molte di voi desideravano la resa dei conti tra Mr. Ciuffo e Meg-cuore-di-pietra ed eccola qui! Soddisfatte? Il gioco non è mica finito ancora! Ne vedrete delle belle...
Basta, oggi sono di poche parole, non so più che dirvi lol 
Un bacione a tutte

 
   
 
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