IERI ED OGGI
Il giorno più bello
Un piovoso pomeriggio d’estate di
parecchi anni fa io e i miei fratelli non avevamo trovato niente di meglio da
fare che giocare a scacchi.
Mentre pesanti gocce d’acqua si
infrangevano sulla finestra, Fred e George continuavano a scambiarsi contro di
me. Se c’era una cosa in cui loro non mi superavano, era il giocare a scacchi:
per quanto ciò li frustrasse, vincevo sempre io. A volte mi chiedevo perché non
si rassegnassero.
Dopo che ebbi battuto Fred, fu la
volta di George; si sdraiò a pancia in giù sul tappeto, di fronte alla
scacchiera, mentre l’altro si gettava rumorosamente su uno dei due letti.
- Questa volta vinco io – annunciò
combattivo il mio avversario.
- L’hai detto anche l’altra volta
– commentai con un pizzico di presunzione.
Fred mi centrò in pieno con una
vecchia, dura, palla rimbalzante, che subito dopo gli tornò indietro come un
boomerang.
- Piantala, se non vuoi che ti
ricordi come ti abbiamo stracciato l’ultima volta a Quidditch. -
Io mi rabbuiai, George sghignazzò.
– Parole sante, fratello. –
Mentre io mi accingevo a vincere
di nuovo, Fred iniziò a far rimbalzare la palla sul soffitto; quel rumore era
insopportabile per la mia concentrazione, ma non dissi nulla per evitare una
messa in pratica della sua minaccia.
- Credo – iniziò ad un certo punto
Fred, gli occhi fissi sulla palla, - che sarà una grave perdita per Hogwarts,
quando ce ne andremo. -
Lo guardammo un po’ stupiti,
chiedendoci da chissà quali elucubrazioni fosse saltato fuori quel discorso.
- Quando avrò un figlio, lo
chiamerò George – continuò. – Mentre tu, George, dovresti chiamarlo Fred… in
modo che ci siano sempre due come noi a fare casini. -
Le mie sopracciglia salirono fino
a nascondersi sotto la frangia.
– Eh? –
- Non credo che Angelina avrebbe
da obbiettare; George è un bel nome… -
- Certo che lo è: è il mio
nome – disse ad certo punto l’altro, sulla sua faccia la mia stessa
espressione. – Ma che diavolo stai blaterando?! –
***
Diventare zio era ormai divenuta
un’abitudine quando nacque il primo figlio di George ed Angelina.
Quella mattina ero in ritardo
perchè un problema al Ministero aveva richiesto il mio pronto intervento:quando
arrivai al San Mungo il piccoletto era già nato.
Ricordo che, una volta raggiunto
il reparto giusto, vidi la mia famiglia al completo festeggiare nel corridoio e
George che, con espressione raggiante, mi faceva segno di avvicinarmi.
- Angelina ora sta riposando – mi
disse mentre lo abbracciavo. – Fred è da questa parte. -
Mi prese per un braccio e mi
spinse di fronte ad un immensa vetrata, dietro alla quale erano disposte
numerose culle rosa e blu.
- E lui? – chiesi indicando una
culla in cui un bambino dalla pelle color caffelatte dormiva beato.
George annuì e appoggiò i palmi
delle mani al vetro, in modo che la sua testa fosse così vicina alla barriera
da opacizzarla a forza di respiri.
- Sapevo che sarebbe tornato da
me. -
Quando fu la mia volta, invece,
feci in modo che il Ministero non rompesse le scatole.
La piccola Rose aveva deciso di
far impazzire il suo papà già dall’inizio: Hermione era da ore in travaglio,
senza che ancora la piccina avesse deciso di farsi viva.
Io mi trovavo, piuttosto pallido e
nervoso, su una vecchia poltrona senza molla del S. Mungo, estremamente scomodo
e ugualmente indifferente ai sentimenti del mio fondoschiena. Intorno a me
regnava il caos: fra i pianti, le urla, e l’iperattività dei miei nipoti,
dovevo sopportare anche l’euforia di Molly Weasley, che si scontrava ogni due
per tre con i miei timpani.
- Oh, Ronnie! Un’altra nipotina!
Un’altra piccola Weasley…! -
- Si, Ronnie Piccolino, finalmente
anche tu contribuisci al proseguimento della specie – intervenne George, che si
era trascinato a fatica verso di me. – Dai, Molly, scollati…! –
Nostra madre lo guardò severa per
un istante… ma si rilassò non appena vide che si era rivolto alla sua
ridacchiante nipotina, attaccata come una ventosa alla gamba dello zio.
- Mi avevi detto che facevamo
cavalluccio! -
- Ma non possiamo fare cavalluccio
qui! Siamo in un ospedale! – la implorò lui, facendole il solletico perché lo
liberasse.
- Me lo hai promessoooo! –
- Scommetto che il tuo papà
sarebbe felice di farlo al mio posto – assicurò George guardando in direzione
di Percy. – Hey, Perce, DOVE SCAPPI?! –
Harry si sedette al mio fianco,
solidale. – Fra un po’ toccherà anche a me – mi sussurrò indicando il pancione
di Ginny. – Al nasce fra poco più di un mese, ed io ancora non mi sono del
tutto abituato all’altra peste… -
Alludeva a James, che a solo un
anno ne combinava quasi come un ‘George sviluppato’ .
In quel momento entrò per
l’ennesima volta un’infermiera piuttosto giovane, che ci disse ancora, con un
tono sforzato alla gentilezza, che avremmo dovuto fare meno chiasso e che le
Caccabombe erano assolutamente vietate nell’ospedale.
Guardai per un attimo i miei
nipoti Victoire, Dominique, Molly, Fred, Roxanne e il piccolo James e… pensai
che, nonostante tutto,anche io non vedevo l’ora di avere a che fare con una
bestiolina scatenata. Ma ancora nessuno si degnava di dirmi in che condizioni
si trovava mia moglie.
Dopo un’altra mezz’ora, passata ad
assistere all’ingegnoso tentativo di Fred di raggiungere le Caccabombe
confiscate, decisi che il mio sistema nervoso sarebbe crollato se avessi dovuto
aspettare un minuto di più. Grazie al cielo non dovetti attendere.
- il Signor Ronald Weasley? -
Sobbalzai: non mi ero accorto che
un’infermiera si era avvicinata alla mia poltrona.
Ci fu un insolito, emozionato
silenzio. – Si…? –
- Sua figlia e sua moglie la
stanno aspettando. -
Mentre mio stomaco faceva il
triplo salto mortale, corsi dietro all’infermiera, seguito da tutta la
famiglia.
Ricordo ancora l’immensa emozione
che provai quando vidi Hermione, pallida come un cencio e allo stesso tempo
radiosa, tenere in braccio la nostra bambina.
- Che ne dici di prenderla
braccio, papà? – mi chiese con un sorriso.
Non me lo feci ripetere due volte;
con mani tremanti presi quel fagottino e me lo misi in grembo, spaventato a
morte dall’idea di fargli male.
Quando Rose mio sorrise, seppi che
la mia vita non sarebbe stata mai più la stessa.
Qualcosa di colorato e vistoso
esplose dietro di me e mio padre gridò: - Allora, Weasley?! Che aspettate a
festeggiare?! -
Note
Ecco un
altro capitolo! ^_^ Il prossimo, che probabilmente sarà l’ultimo, verrà postato
la prossima settimana, data la critica situazione nel campo dei compiti O__O . Help me!
Rispondo alle recensioni:
Elly692 – Ti ringrazio ^_^ !! Anche io
adoro questa coppia, dopo quella Lily/James, questa è di gran lunga la mia
preferita! Anche questo capitolo è un po’ Ron/Hermione… spero che ti sia
piaciuto!
Vale Lovegood – Grazie mille! Allora… secondo me,
sì, Harry e Ginny si sono sposati prima di Ron (ma non di molto XD) perché, pur
essendo Ginny più piccola, James è nato prima di Rose. Ovviamente è solo la mia
idea, nessuno dice chi si è sposato prima di chi (anche se mi piacerebbe
saperlo dalla Rowling…) ^_^ !! Per quando riguarda Percy, ha quattro anni più
di Ron: nella mia testa si è sposato prima di Ronnie. Perché, secondo te in che
ordine sono avvenuti i matrimoni?! XD
EDVIGE86 - *__* Me commossa! Grazie mille, i
tuoi complimenti mi fanno davvero piacere! Il capitoletto sui piccoli Weasley
penso che sarà l’ultimo. Per quanto riguarda questo, un po’ di piccoletti ci
sono (mi fa morire la scena di Molly e George XD), anche se non mi sono
soffermata particolarmente, visto che volevo concentrarmi sul Ron!
Wolvie91 – Alla fine ti hanno sgamata?! Ah,
come ben sai non sono affezionata ai rossi, ne sono ossessionata O__O ! Da
quando ho letto della morte di Fred non mi do pace! Ma su questo argomento ti
ho già sconquassata abbastanza! Grazie mille per i tuoi commenti, che sono
presenti in ogni capitolo di ogni mia fic! ^_^
Lill – Spero che in questo capitolo la
parte di George, invece, ti faccia sorridere (escludendo quella iniziale, a mio
parere triste quanto assurda)! Grazie per il complimento! Sono molto felice
quando la gente apprezza la mia scrittura! ^__^
Lilla4eve – Certo che se la vedrà brutta:
Crazy Molly colpisce (in tutti i sensi XD) ancora !!
George
invece si è dato alla fuga, scampando così all’ira del cucchiaio da cucina…
quindi si è salvato, non ti preoccupare XD. La tua ansia nel leggere i prossimi
capitoli mi lusinga, grazie!