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Autore: Ruess_heart    04/08/2013    1 recensioni
Eravamo da soli nella stessa stanza.Emily stava provando Carry On con la sua chitarra di legno e il mio cuore batteva così forte che temevo si potesse sentire.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Andrew Dost, Jack Antonoff, Nate Ruess
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le corsi incontro.
"Shh...Ci sono qui io adesso..." le sussurrai soffiandole sui capelli.
"Cosa ho fatto di male?" chiese tra le lacrime "Tu non hai fatto proprio niente,sono loro a sbagliare.Presto finirà tutto,vedrai" la rassicurai stringendola ancora più forte.
Sentivo le sue lacrime bagnarmi la maglietta e lasciai che si sfogasse.
Pianse per un quarto d'ora abbondante,poi smise e si lasciò coccolare tra le mie braccia.
"Come va?" chiesi dolcemente "Meglio..." mugolò
"Ehi...Lo so che sei forte,so che riuscirai a superare anche questa difficoltà insieme a me,okay?" le dissi.
Lei mi sorrise amaramente e non riuscii a trattenermi dal baciarla.Era un bacio lungo,appassionato,un bacio da "non pensare agli altri,ci siamo solo noi due ora,in questo momento".Riuscii nel mio intento,infatti la vidi più sollevata.
"Ehi!Solo un concerto!Solo uno!" mi disse raggiante
"Di solito mi sento perso alla fine di un tour,ma questa volta non sarà così Em" le sorrisi e poi ricordai il regalo che le avevo preso "Ah,oggi sono andato a fare un giro e ti ho preso questo.Non è niente di che ma..." e le mostrai l'orsacchiotto.
Emily ridacchiò e mi baciò la guancia."Premilo" le dissi e quando lei premette il soffice animaletto,si sentì una vocina che diceva "Ti voglio bene".
Lei sorrise ancora di più e mi diede un altro bacio dicendomi "Grazie" sulle labbra.
Con i giorni gli insulti non cessavano e io non ne potevo più.
A cena,in hotel,non toccai cibo da quanto ero frustrato,arrabbiato e distrutto.
"Che c'è?" chiese Emily appoggiando una mano sul mio avambraccio.
La scostai bruscamente.
 "Che c'è?Che c'è?!Non vedi che continuano a insultarti?Io non riesco a vivere a così!E,se proprio devo dirla tutta,è colpa tua Emily.Me lo hai fatto dire subito,cosa ti costava aspettare ancora un po'?!" sbottai.Emily si alzò di scatto dalla sedia e mi fissò dall'alto,occhi sbarrati.
"Colpa mia?Ti avevo detto che potevi dirlo più tardi!" mi alzai per guardarla meglio negli occhi "Da come lo hai detto quella sera sembrava che dovessi dirlo subito!Anzi,era proprio così!" ringhiai "Anche se avessimo aspettato cosa sarebbe cambiato?!Illuminami,Nathaniel." 
Calma.Quando chiamava la gente con il nome di battesimo era VERAMENTE su tutte le furie."Be',se i fans ci avessero visto un po' di più assieme prima che dicessimo la verità,si sarebbero abituati e tutto questo non sarebbe successo!" "Stai delirando" rispose.Era di una freddezza paurosa,la sua voce era come il ghiaccio:fredda e tagliente.
"Detto questo,cosa dovremmo fare ora?" chiesi ancora arrabbiato "Per quanto mi riguarda vado a dormire in soggiorno.Vedi di calmarti,Ruess".
Ruess.Adesso mi chiamava per cognome.Era furiosa.
"Bene."dissi.Ci fissammo in cagnesco ancora per qualche secondo,finché lei girò sui tacchi e andò a dormire in soggiorno.
Andai in camera e sprofondai la testa tra i cuscini soffici.
'Hai ragione tu,Nate.È colpa sua,avrebbe potuto aspettare' mi ripetevo.
'Aveva ragione lei,sei un idiota' mi disse la vocina della coscienza 'Non sarebbe cambiato nulla se lo aveste detto più avanti.L'hai aggredita solo perché dovevi sfogarti!' urlava "Sta zitta" sibilai tra i denti,rendendomi conto di quanto fossi stupido,per due motivi:uno,parlavo a una vocina nella mia testa;due,quella vocina,per quanto fosse odiosa,aveva ragione.Avevo usato Emily come punto di sfogo.
"Sto mandando tutto a rotoli..." mormorai,passandomi le mani tra i capelli.
"Non voglio perderla...Non voglio!" dissi scoppiando a piangere.Tremavo.La mia rabbia,il mio dolore e la mia frustrazione mi rigavano le guance.Soffrivo di attacchi di panico e sentivo che uno stava per arrivare.Non riuscivo a smettere di piangere,mi rannicchiai in un angolo della stanza.Il mio respiro si affannava,facendo alzare e abbassare il mio petto velocemente.Tremavo sempre di più,mi girava la testa,mi sentivo soffocare,intrappolato e urlai dallo spavento.


P.O.V. EMILY

Sentii un urlo:era Nate.
Ero ancora arrabbiata,peggio,furiosa con lui,ma mi stavo preoccupando.
Precipitai in camera e lo trovai rannicchiato in un angolo.Stava avendo un attacco di panico.
Corsi da lui avvolgendolo tra le mie braccia e baciandogli la testa.
"Nate,amore...È tutto finito...Ci sono qui io adesso.Va tutto bene" sussurrai dolcemente.Mi si spezzava il cuore nel vederlo ridotto così.Per quanto fosse giocherellone,era un ragazzo molto fragile e sensibile e aveva bisogno di me.
"Scusa Emily...Avevi ragione tu" balbettò scosso dai singhiozzi.
"Non pensarci ora,amore mio..."mi veniva da piangere.Non riuscivo a vederlo così.Cacciai indietro le lacrime e presi un respiro profondo.
"Ora sdraiati e fai dei respiri profondi.Inspira ed espira.Così,bene".
Sapevo come si calmava una persona che stava avendo attacchi di panico,perché mi ero documentata quando Nate ci raccontò di avere questo problema.
Non si deve dire "stai calmo" o rimproverare il soggetto:potrebbe agitarsi di più.Piuttosto bisogna dire qualche parola di conforto,per questo ho detto a Nate "Ci sono qui io" e "Va tutto bene".Gli attacchi di panico causano respirazione superficiale,per questo il petto di Nate sembrava volesse esplodere.Lo avevo fatto distendere e respirare pacatamente e vidi che si stava calmando.
Gli accarezzai la testa e sorrisi.
Mi sorrise debolmente di rimando e farfugliò qualcosa che non afferrai.
"Ti amo" gli dissi dolcemente,continuando ad accarezzarlo.
"Sei così buona,Em" mi disse con la voce fioca.Cercavo di non piangere,dovevo dargli sicurezza,ma sentii sfuggirmi una lacrima.
Nate si mise a sedere.Si era calmato.
Con le nocche mi asciugò la lacrima e mi disse
"Non piangere per me,amore,non farlo".
Era impossibile non farlo,a chiunque si sarebbe spezzato il cuore nel vederlo così vulnerabile.
Mi abbandonai tra le sue braccia e lasciai che mi cullasse.
Stanchi della giornata andammo a letto.
Prima di addormentarmi,mi disse dolcemente "Domani è l'ultimo concerto".
Mi girai,gli diedi un bacio sulla testa,immergendomi nei suoi capelli profumati."Finalmente..." sospirai felice e abbracciandomi a lui,caddi in un sonno profondo.
 
 

  
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