Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: Dyanna    12/02/2008    0 recensioni
1908: la vita di Bianca viene scossa da violente tragedie.... riuscirà a trovare la sua strada?riuscirà a trovare se stessa e a combattere i demoni del suo passato? un mondo sconosciuto le si rivela e le sue certezze crollano...
Genere: Romantico, Thriller, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Passarono le settimane e Tristan divenne la mia vita. Mi affezionai a lui come con nessuno e ben presto mi resi conto che anche lui era pazzo di me.

Passavamo le giornate a suonare, cantare e ballare assieme, sfilando per la casa con vestiti sfarzosi, immaginando di passeggiare per la reggia di Versailles. Ogni tre giorni avevo un vestito nuovo, ogni giorno Tristan mi regalava gioielli, ogni momento della giornata ricevevo fiori e lusinghe: ogni secondo che passava desideravo e ottenevo. Era un gioco, era divertente, era eccitante e il fatto di non avere tempo per pensare, rendeva questo gioco la cosa migliore sia per me e la mia anima, sia per Tristan e il suo carattere permaloso e sempre allegro.

Molte volte mi svegliavo in piena notte ansimando a causa di incubi terrificanti nei quali vedevo Karl disteso a terra, sanguinante, che mi domandava perché l’avessi ucciso: fortunatamente, ad ogni brusco risveglio, Tristan mi accarezzava e mi consolava con i suoi baci, teneri e profondi allo stesso tempo. Nonostante il tempo passato assieme, non mi ero abituata alla sua pelle che, seppur pallida come la mia, era fredda ed emanava gelo al solo avvicinarsi; rabbrividivo come se il mio corpo sapesse che era un pericolo. “Ma se la morte è così bella allora tanto vale morire…” mi dicevo spesso.

Tristan era ogni giorno più bello, con i suoi capelli disordinati e gli occhi vivaci e brillanti, con il suo corpo scolpito nel marmo bianco. Nessuna imperfezione. La sua voglia di vivere mi stringeva il cuore, il suo rattristarsi impercettibilmente quando non mi vedeva partecipe, il suo stringermi e guardarmi come solo un umano potrebbe fare e non come un predatore assetato di sangue: era innamorato di me. E io lo ero di lui. Almeno credevo. Il mio salvatore era stato la  mia vita fino al giorno in cui ti incontrai. Un giorno che ricorderò per sempre.

Come ogni mattina, passeggiavo per la casa in cerca di qualche occupazione che riempisse il mio tempo. Cantavo come ero solita fare, Tristan non era in casa quella sera e decidi di approfittarne per andare nella biblioteca, che lui disprezzava più di ogni altra cosa. Entrai senza domandarmi per quale motivo la porta fosse aperta e mi diressi al centro della sala circolare dove avevo lasciato il libro che cercavo di leggere. Non ebbi tempo di arrivare alla scrivania che lui mi si parò davanti. Era stupendo. Gli occhi verdi e allarmati, tradivano il suo essere sovrannaturale in quanto brillavano di una luce rara; i capelli castano chiaro erano tirati dolcemente all’indietro, come se li avesse scostati con una mano, senza pensare, formavano onde perfette attorno al suo viso splendido. Le labbra erano carnose e chiamavano a sé ogni essere dotato di occhi per poterle ammirare. Come un David: rappresentante la bellezza e la solidità.

“chi sei?” mi chiese. Rimasi immobile ad assaporare la reazione del mio corpo nel sentire la sua voce: era la melodia più dolce che avessi mai sentito. Stavo per piangere e forse lui se ne accorse perché lasciò scivolare sulla scrivania il libro che aveva in mano e si avvicinò a me. “Ti senti bene?”. Non era tanto alto, ma si dovette chinare leggermente per guardarmi dritta negli occhi.  “Sì…” trovai modo di rispondere. “Tu devi essere la prescelta.” Disse. Abbassai lo sguardo e me ne pentì subito. “Tu chi sei?” chiesi innocentemente. Il suo sguardo si perse per qualche secondo in posti lontani e rimase interdetto, comunque, ebbi appena il tempo di sbattere le palpebre che lui tornò in sé: “Mi chiamo André”. “Io sono Bianca” risposi con un sorriso timido. Lui mi guardò per qualche istante prima di sorridere di ricambio, inclinando le sopracciglia e arricciando il naso.

Ecco.

In quel preciso istante mi resi conto che lo amavo. Non era lo stesso amore che provavo per Tristan, amavo anche lui ovviamente, ma in modo diverso. Quello che provavo per André, era qualcosa che non avevo mai provato prima di allora. Il cuore iniziò a battermi veloce dentro al petto, così forte che temetti lo sentisse anche lui. In ogni caso, non riuscii a nascondere parte del mio sentimento perché André continuava a starmi troppo vicino, a guardarmi troppo profondamente, così i miei occhi mi tradirono.

 “Ti piace leggere?” mi chiese.

“Sì, molto.”

“Immagino che Tristan non ti lasci molto tempo per queste mansioni di poco valore…” disse sarcastico.

“Già. Approfitto di questi momenti per leggere…” –anche se stare sola non mi piace-  avrei voluto aggiungere, ma non lo feci. Era troppo bello per il mio cuore vederlo sorridere.

“Hai mai letto Shakespeare?” mi chiese prendendo un libro  dalla scrivania.

“No. Ne ho sentito parlare…”

“Beh, se vuoi possiamo leggerlo assieme.” Propose sinceramente. Era così innocente. Un angelo senza peccato, o almeno: era quello che mi piaceva pensare di lui.

“Sì, mi piacerebbe.” Risposi felice.

“Ti insegnerò anche l’inglese, se ti va… che ne dici di Romeo et Giulietta?”

 

 

… Galeotto fu il libro e chi lo scrisse…

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: Dyanna