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Autore: Elielihoran    04/08/2013    1 recensioni
Si affrettò a varcare la porta sul retro di quel posto di cui già aveva abbastanza. La verità era che Liam si sentiva stanco. Stanco di confrontare inconsciamente la sua popolarità a quella dei suoi amici e notare che la sua era sempre inferiore. Stanco di essere il meno considerato. Stanco che le persone si ricordassero di lui solo quando lasciava la sua fidanzata o stabiliva follow spree su twitter. Stanco di vedere le fan chiedere abbracci a tutti meno che a lui. Liam sorrideva, ma ci rimaneva male. Nessuno aveva mai preferito lui, sin da quando era bambino. E lui continuava a rimanerci male, sin da quando era bambino. La porta sul retro dava su un vicoletto buio, senza case o finestre, solo muri di mattoni color terra cotta. Liam si sedette su un gradino e si portò le ginocchia al petto.
Subito sentì dei passi pesanti e rumorosi, e nella sua visuale comparvero un paio di anfibi color inchiostro, rovinati. Salì con lo sguardo, passando da delle gambe magre, avvolte in un paio di leggins stile galaxy, una pancia piatta, praticamente inesistente, coperta da una maglia nera ad un viso dai tratti dolci e delicati.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2. "Do you want to come to my house?"






“Ragazzi, secondo voi perché non mi chiama?” chiese per l’ennesima volta Liam ai suoi amici, fissando il cellulare che non squillava.
“Oddio Liam! Ti ha detto che si fa sentire quando può, si vede che per ora non può!” sbottò Niall, innervosito dalla monotonia dei discorsi del suo amico. Il moro aspettava la telefonata di Neev da quando lei era uscita dalla stanza del meet and greet poche ore prima. Da un lato gli piaceva che Neev non lo avesse chiamato subito, stava a significare che per lei non era Liam Payne, ma era una persona come un’altra. Dall’altro lato invece l’ansia gli stava divorando lo stomaco. E se non lo avrebbe chiamato? E se non l’avrebbe mai più vista? D’altronde, lui non sapeva nulla di questa ragazza. Sapeva solo il suo nome. Non sapeva quanti anni aveva, non sapeva il suo cognome o il suo indirizzo, ancor meno sapeva il suo numero di telefono. Liam era sicuro, se l’avesse rivista un’altra volta gli avrebbe chiesto il suo cognome, così da poterla rintracciare. Quel pomeriggio, Liam Payne passò il tempo controllando il cellulare ogni singolo secondo. Quando alle sette di sera, appena uscito dalla doccia, controllò per l’ennesima volta il cellulare ci trovò una chiamata persa da un numero che non aveva in rubrica. Sentì montare dentro di lui un senso di felicità mischiato a rabbia. Era arrabbiato con se stesso. Probabilmente aveva perso la telefonata di Neev perché era andato a farsi la doccia. Che stupido. E se Neev si fosse arrabbiata? Digitò rapidamente il codice per sbloccare il cellulare e richiamò il numero. Una voce femminile rispose mormorando un ‘pronto?’ che alle orecchie di Liam sembrò quasi paradisiaco.
“Neev? Neev sei tu?” chiese Liam.
“Ei Liam! Scusami se non ti ho chiamato prima.. Ho avuto.. Da fare.” Mormorò ancora Neev, che dall’altra parte del telefono si torturava il bordo della maglietta. Non aveva saputo resistere più di tanto e aveva chiamato Liam Payne, che, con suo grande sollievo all’inizio non rispose.
“Oh non fa nulla.. Scusami tu se poco fa non ti ho risposto. Mi stavo.. lavando” borbottò Liam, calando visibilmente il tono della voce alla fine della frase. La risata cristallina della mora invase la mente di Liam, costringendolo a pensare a quanto fosse amabile quella risata contagiosa. Infatti cominciò a ridere anche lui.
“Senti Neev, hai programmi per questa sera?” chiese di getto il moro, diventando serio improvvisamente. Neev fece finta di pensarci un attimo.
“No” rispose alla fine. “Che mi proponi, moretto?” Liam rise al suono di quel nomignolo.
“Che ne dici di venire a casa mia, cenare qui e poi ti riaccompagno a casa?”
La ragazza accettò di buon grado quell’invito, e disse a Liam che si sarebbe preparata il più velocemente possibile e, lungo la strada avrebbe comprato le pizze per tutti. Si piazzò davanti all’armadio con le mani sui fianchi e cominciò a scrutare tutto quello che vi era all’interno. Tirò fuori un paio di jeans chiari, schiariti ancor di più sulle ginocchia e cercò una maglia da abbinarci. Alla fine afferrò una canottiera unica tinta, di colore nero e ci mise sopra una camicia a quadri blu e neri sbottonata. Scartò senza pensarci tutte le scarpe eleganti o con i tacchi presenti nella scarpiera e prese le converse rosse. Riempì la borsa di tutto quello che poteva servirle e si incamminò verso casa One Direction.

“Ragazzi!” urlò Liam non appena chiuse la chiamata. “Viene Neev a cena”
“Visto che ti ha chiamato, Liam?” rispose il biondo senza troppo entusiasmo. L’unico a mostrargli un po’ di gioia fu Zayn. Il moro sapeva quanto Liam ci tenesse alla chiamata di quella ragazza, perciò gli diede una pacca amichevole sulla spalla accompagnata da un sorriso dolce, di quelli che solo Zayn sapeva fare. Nei restanti dieci minuti Liam ricattò Harry in modo che andasse ad apparecchiare la tavola, sistemò il disordine che regnava nella sua camera e si cambiò la maglietta.
Quando scese in salotto trovò i ragazzi nel bel mezzo di una partita di Call of duty all’xbox, e non avendo più niente da sistemare si sedette sul divano a guardare i suoi amici giocare. Neev bussò al campanello esattamente cinque minuti dopo, e Liam si precipitò ad aprire. I cartoni della pizza coprivano il viso della ragazza e Liam non poté trattenersi dal ridere.
“Si Liam Payne, quando hai finito di ridere non è che potresti togliermi di mano questi cosi?” sbottò innervosita Neev, che di pazienza non ne aveva mai avuta. Liam, continuando a ridacchiare, prese in mano i sei cartoni della pizza e li portò in cucina.
Neev, non appena il moro la liberò da quei cartoni, entrò in salotto e salutò i ragazzi con uno ciao generale.
“E’ call of duty?” chiese la ragazza, fissando la televisione.
“Lo conosci?” le chiese Louis, anche lui fissando la tv.
“Stai scherzando? E’ il miglior gioco del secolo!” esclamò Neev rubando di mano il joystick a Louis e prendendo a giocare contro Zayn.
“Ei!” si lamentò Louis.
“Avanti Lou, lascia che la faccia perdere! Poi non avrà più voglia di giocare” ridacchiò il moro.
“Oh Zayn, non sai contro chi ti metti..” borbottò la mora muovendo i tasti del joystick. Andò alle spalle dell'avatar di Zayn, che concentrato com’era non fece in tempo a girare la visuale che al suo personaggio arrivò un colpo di pistola. Neev posò il joystick accanto a se e accavallò una gamba sopra l’altra, voltandosi verso Zayn che, dal canto suo, si era buttato all’indietro fino a toccare con le spalle la spalliera del divano. Neev sorrise soddisfatta.
“Vuoi raccontarci com’è che dovevo perdere?” gli chiese Neev facendo ridere tutti i presenti nella stanza.
“Ei Zayn, tu e Neev siete vestiti uguali!” esclamò Niall, scrutando divertito i due ragazzi. Effettivamente, constatò Neev, Zayn portava la sua stessa camicia, solo versione maschile, e sotto aveva una maglia nera.
“Con l’unica differenza che Zayn è ricoperto di umiliazione” urlò la mora ridendo per la sua stessa battuta. Appena finì di ridere, notò l’espressione e il sorriso furbo di Zayn.
“Ei Zayn, che cos…..” non fece in tempo a finire la frase che Zayn se la caricò su una spalla e la sollevò da terra a mo’ di sacco di patate. Neev prese a ridere, unendo la sua risata a quella del moro e muovendo i piedi. Zayn portò Neev in giardino e la posò sull’erba. Neev si sdraiò, e Zayn la imitò.
“Si vedono le stelle..” mormorò Neev.
“Non ci avevo mai fatto caso..” mormorò in risposta il moro, che guardava estasiato il cielo che in quel momento era a pallini.

Liam uscì dalla cucina, dopo aver sistemato per bene la tavola. Notò che mancava Neev, e subito si stranì.
“Ragazzi dov’è Neev?” chiese il moretto dopo che si accertò che la ragazza non si trovava nemmeno in bagno.
“Ha battuto Zayn a call of duty e lui l’ha presa in spalla e l’ha portata in giardino..” borbottò scocciato Louis. Liam prese un bel respiro. Si sentiva particolarmente possessivo nei confronti della ragazza con gli anfibi conosciuta qualche ora fa. Diciamo che non era troppo contento del fatto che già Zayn ci avesse fatto amicizia. Si avviò verso la portafinestra che conduceva al giardino e man mano che si avvicinava stava attento a fare poco rumore. Vide il suo migliore amico accanto alla ragazza con gli anfibi. I due stavano sdraiati sull’erba, il moro indicava un punto indefinito nel cielo, e la ragazza guardava il cielo quasi rapita, con lo sguardo di una bambina davanti ai regali di Natale. Liam sorrise inconsciamente, quella ragazza li stava conquistando. Stava conquistando tutti e cinque, di sicuro era una ragazza che sapeva come farsi amare dalle persone che la circondavano. Liam si avvicinò a loro mormorando che la tavola era pronta. Neev si rialzò, mentre Zayn non si mosse.
“Avanti Malik, se finisci tutta la pizza poi c’è la sorpresa” esclamò ridendo la ragazza, mentre tendeva una mano a Zayn. I due mori scoppiarono in una fragorosa risata, mentre il ragazzo seduto a terra afferrava la mano e si rialzava.
“La voglio davvero la sorpresina..” mormorò Zayn mettendo su un broncio improvvisato. Liam lo spintonò giocosamente e Neev si limitò a ridere. Quando rientrarono i ragazzi erano già seduti intorno al tavolo, e gli altri tre rimasti presero posto aprendo la scatola della propria pizza.
“Allora Neev, parlaci di te” disse Louis con la bocca piena di pizza, sputacchiando prosciutto qua e la.
“Che volete sapere?” chiese di rimando Neev, addentando la sua pizza.
“Tutto!” urlò Niall, facendo ridere tutti i presenti.
“Magari non proprio tutto.. Inizia dal tuo cognome e dalla tua età” disse Liam.
“Il mio cognome è Davies e ho diciott’anni. Mi sono diplomata l’altro ieri con un novanta meritato” disse sorridendo fiera.
“Dove abiti?” chiese a quel punto Zayn. Neev non seppe che rispondere. Non voleva mentirgli, ma se si fossero allontanati anche loro? Erano le uniche persone che si erano accorte della sua esistenza. Neev prese a boccheggiare, senza sapere se rispondere.
“Io.. Magari ve lo dico un altro giorno” Risposta perfetta, pensò la mora. Non aveva detto nessuna bugia. Semplicemente gliel’avrebbe detto un’altra volta. Nel frattempo Liam guardava di sottecchi la ragazza. Liam era fermamente convinto che la vita della ragazza non era e non era mai stata una vita facile. Non aveva ancora capito se diceva sempre quello che pensava, in realtà, Liam aveva capito ben poco di quella ragazza con gli anfibi, che in dieci minuti di chiacchierata era riuscita a trasmettergli la sicurezza necessaria per affrontare quella situazione. Le era grato, e nella sua testa Liam aveva già deciso di essere suo amico. Voleva essere speciale per lei, voleva essere la prima persona a cui lei si aprisse veramente. E voleva che la ragazza diventasse lo stesso per lui. Le avrebbe rotto le scatole, le avrebbe proposto di passare il suo tempo con lui tutti i giorni, finché non avrebbe saputo tutto di lei e finché lei non avrebbe conosciuto Liam Payne di Wolverhampton. Zayn la pensava quasi come Liam, solo che a Zayn non voleva che lei si aprisse del tutto. Ci aveva passato poco tempo da solo, le era sembrata una buona amica. Neev sapeva ascoltare, e Zayn se n’era accorto. Anche Louis vedeva Neev come una futura buona amica. Aveva notato il sorriso sempre presente sulla bocca della ragazza. Aveva più o meno capito che le piaceva ridere, come del resto piaceva a lui. Niall l’aveva vista mangiare quantità industriali di pizza e patatine, questo a lui bastava per amarla. Harry invece non si era soffermato a pensare a lei più di tanto. Non erano andati oltre il saluto, ma vedendo i suoi amici così presi, di sicuro quella non sarebbe stata l’ultima volta che l’avrebbe vista. Quella sera, Harry Styles era particolarmente distratto da un litigio che era in corso con la sua ultima ‘sveltina’, offesa con lui perché non aveva capito di essere una sveltina.
“Ho finito la pizza!” urlò Zayn con l’ultimo boccone di pizza ancora in bocca. Liam e Neev si scambiarono uno sguardo per poi scoppiare a ridere, seguiti da Zayn, sotto gli occhi sorpresi dei ragazzi che ovviamente non capivano.
“D’accordo Liam, questo ragazzo si è guadagnato una sorpresa” disse Neev tra le risate. Liam annuì e fece segno a Neev di alzarsi. Salirono in camera di Liam, dove il moro prese uno specchietto portatile e lo diede a Neev. Neev schizzò giù dalle scale, senza aspettare Liam, e corse da Zayn.
“Ecco la tua sorpresa!” urlò nell’orecchio del moro, che ancora deglutiva la sua pizza. Il moro prese lo specchietto, se lo rigirò tra le mani, guardandolo come se fosse l’oggetto più prezioso al mondo, e di slancio abbracciò Neev. Guardando la reazione del moro, la ragazza scoppiò a ridere di gusto dandogli alcune pacche sulla schiena.

Dopo cena i sei ragazzi si spostarono in salotto. Si divisero i due divani, Harry stava sdraiato sul divano con la testa sulle gambe di Louis e i piedi su Neev, nell’altro Niall, Liam e Zayn litigavano per chi doveva stare sdraiato.
“Io scommetto che vince Liam” bisbigliò Harry agli amici che gli stavano vicino.
“No. Liam è un tenerone, vincerà Niall” rispose sottovoce Louis.
“Vincerà Zayn.” Mormorò semplicemente Neev. I tre stettero tranquilli a guardare gli altri tre amici a litigare, ognuno facendo il tifo per uno di loro. Neev era convinta che avrebbe vinto Zayn. Durante il tempo che aveva passato in quella casa aveva inquadrato i cinque ragazzi. Louis era quello spiritoso, Niall era quello mangione, Harry era il più piccolo, si era mostrato indifferente alla presenza di Neev all’inizio, poi cominciarono a parlare e a fare amicizia. Zayn era vanitoso, ma non superficiale. L’aveva capito quando stavano sdraiati, lei e Zayn, a guardare le stelle. Liam invece era dolce, buono e sensibile. Durante le riflessioni di Neev, i tre che si litigavano il posto più comodo sul divano arrivarono alla conclusione che sarebbe stato Zayn quello sdraiato. Liam si era tirato fuori dalla discussione, accettando di stare seduto e Zayn aveva ricattato Niall con qualcosa che a Neev era sfuggito.
“Non ho voglia di vedere un film” brontolò Niall.
“Neanche io” assentì Neev.
“Parliamo” propose urlando Louis. Neev ringraziò il cielo che fosse dall’altro lato del divano, perché vide Harry massaggiarsi un orecchio.
“Di che cosa vuoi parlare?” gli chiese Zayn. Niall guardò Neev, e tutti gli altri lo imitarono. Neev sentendosi improvvisamente osservata si affrettò a scuotere la testa e a cambiare discorso.
“Credo di dover tornare a casa..” mormorò imbarazzata spostando le gambe di Harry e alzandosi.
“Ti accompagno..” rispose prontamente Liam. A Neev prese il panico, cosa avrebbe fatto se, vedendo la sua casa, si fossero allontanati da lei?
“Io.. Non c’è bisogno, chiamo un taxi” borbottò.
“Stai scherzando? Avanti andiamo” disse Liam infilandosi un giubbotto di pelle che stava appeso sull’attaccapanni all’ingresso.
“Neev, domani mattina ti aspettiamo per la colazione?” le chiese Harry sorprendendola. Allora non le era del tutto indifferente. Neev sorrise raggiante e annuì. Liam sorrise raggiante alla ragazza aprendo la porta e aspettando che passasse.
“Liam sul serio, non c’è bisogno che mi porti a casa. Davvero, io posso andarci a piedi..” mormorò con un’insicurezza che non le apparteneva. Liam iniziò a dubitare della sincerità della ragazza. Non perché ‘ormai la conoscesse bene’, perché obbiettivamente la conosceva poco e niente, ma perché non sembrava che Neev facesse i complimenti per evitargli il disturbo.
“Vuoi dirmi che cos’hai?” gli chiese allora Liam, mettendo da parte ogni sua preoccupazione di apparire invadente. In realtà, con quella domanda a Neev non l’aveva trovato invadente, l’aveva reputato quasi un amico. Un amico che voleva sapere cosa c’era che la turbasse in quel modo, quindi Neev si sentiva ancora più spaventata da quel che poteva pensare di lei. La mora si prese qualche secondo per considerare le opzioni. Liam non sembrava essere d’accordo sul fatto di non accompagnarla e costatò che qualsiasi cosa avrebbe scelto, avrebbe allontanato Liam.
Neev sospirò e si sedette sugli scalini fuori da casa One Direction.
“Casa mia non è esattamente come la tua..” mormorò una volta che Liam si sedette accanto a lei. 




Ba dum tss. 

Salvee c: ecco il secondo capitolo della mia storia. In questo capitolo è un po' più accentuata l'insicurezza di Neev riguardo la sua casa e la sua famiglia. In realtà io immagino Neev come una ragazza sicura/insicura. Perchè lei è sicura di se quando dice o fa qualcosa, ma è insicura quando deve mostrare qualcosa di cui non va fiera. Lasciate una recensione, mi piacerebbe sapere che ne pensate del capitolo. 
Al di la della storia, vorrei ringraziare  @xnathansvoice che mi è stata un sacco d'aiuto e che ha cercato di spiegarmi come mettere le foto, ma per via del mio grosso handicap continuo a non saperlo fare,ahahah. Se avete tempo passate dalla sua storia 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2043865&i=1, a me piace davvero un sacco :D 
E niente, spero che lascerete una recensione :D 

Baci, elielihoran :D
  
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