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Autore: Angelo Osaki    05/08/2013    1 recensioni
(dal secondo capitolo)
Sai, stanotte credo di averlo sognato. C’eravamo noi due, in un infinito spazio bianco e stavamo in silenzio. Un silenzio che parlava, sussurrava cose su noi due e io mi stringevo al suo petto, mentre lui mi passava una mano tra i capelli. Mi guardava, con quegli occhi marroni che non sono altro che le porte dell’infinito e sorrideva. E io? Beh, io mi sentivo felice, come se avrei potuto stringermi a lui per sempre e niente avrebbe mai potuto strapparmi via. I sogni non sono la realtà, lo so.
Eppure, dimmi, sono innamorato? Confesso di sentirmi così, onestamente.
Quindi, ancora, dimmi: sono innamorato? Sinceramente, ogni giorno che passa scopro di volergli sempre più bene e di desiderarlo sempre di più.
Dimmi, sarò mai ricambiato o questo amore mi si rivolterà contro e mi ucciderà? Se sarà così, preferisco che la mia anima mi abbandoni ora che non riesco a vedere niente di negativo provenire dal mio Angelo.
Dimmi, è solo un sogno o la realtà veramente mi sta offrendo ciò? In fine, dimmi, sono davvero innamorato?
[ la storia comincia dal secondo capitolo, il primo è una sorta di prologo-premessa]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fear not the flame of my love’s candle

Non temere la fiamma della candela del mio amore, lascia che sia il sole nel tuo mondo di tenebre
-Give unto me

Un qualche giorno verso la fine della prima metà di Maggio 2012

Ci ho messo settimane prima di farlo, ma oggi ho detto a Christian che mi piace: un’altra cosa da aggiungere alla lista dei miei rimpianti.
Non avrei mai creduto che potesse reagire in questo modo: il mio Angelo si è trasformato in una sorta di diavolo che intendeva solo ferirmi. Non credevo che lui avrebbe mai potuto prendere a pugnalate il mio cuore con tanta facilità. È chiaro che alla fine la mia speranza di essere ricambiato mi ha distrutto: e come doveva andare, se non così? Maledico me stesso per aver osato sperare tanto, quando avrei dovuto tenere i miei piedi ben saldi al suolo e annientare questo sentimento che provo verso di lui. Ma come si può distruggere una cosa così bella? Può anche avermi ferito e rifiutato, ma ciò non è servito a eliminare i miei sentimenti. Maledico me stesso per avergli detto che lo amo.  No, non posso amarlo, non così presto. Eppure sento che dovrei odiarlo, forse, per il dolore che cresce dentro di me, il quale è solo causa sua. Il mio cuore si è fatto pesante, sai? Una pesantezza che non ho mai provato, neanche con i miei chili in più. Questo peso sta facendo spaccare il mio cuore, che presto esploderà in una miriade di schegge che saranno troppo piccole per essere riunite insieme e cadranno finché una scopa non le spazzerà via, ormai irrimediabilmente rovinate.
Dovrei odiarlo per questo, ma non ci riesco. Come si può non provare astio per una persona che ci ha ferito così tanto? Non so spiegarmelo, ma sento che non potrò mai odiarlo: gli Angeli non si odiano, anche se lui è un Angelo Caduto che ha rifiutato la mia mano, un appiglio che avrebbe potuto aiutarlo a rialzarsi. Anzi, mi ha fatto cadere al suo fianco e subito dopo si è spostato.
Dio, ti avevo chiesto di non farlo spostare, poiché sarei morto se tu l’avessi fatto: perché non ascolti le mie preghiere? Cosa ti sarebbe costato farlo restare fermo? Vuoi vedermi precipitare senza sosta, vero?  E io sento di star morendo: la mia anima piange, si contorce su se stessa e ogni respiro si fa più pesante.
Dio, ti avevo chiesto di non tradire le mie speranze: preghiere vane sussurrate al vento. Vuoi vedermi morto, non è vero? Hai oscurato la sola luce che  abbia mai scintillato per me.  Inutile chiederti il motivo di tale azione, so che la mia vita deve essere immersa nella tenebre.  Ogni volta accendi una piccola luce e appena essa comincia a ingrandirsi tu la oscuri, strappandola via dal mio cuore. Sempre la stessa storia e io continuo a cascarci, perché sono troppo debole per rifiutare di soffrire.
Christian non era solo la mia luce, bensì tutta la centrale elettrica. L’impianto che avrebbe dovuto cacciare l’oscurità dal mio cuore, ma allora dimmi: perché ne ha solo portata dell’altra?
Io so che il mio Angelo Caduto è omosessuale, ne sono certo. Non lo sto immaginando solo perché sono innamorato di lui, sai? Gli indizi ci sono,  come ci sono il suo comportamento chiuso e diffidente, il suo silenzio, il suo sguardo triste, il suo dolore impronunciabile e i miei sentimenti presi a pugnalate.  Sono convinto  che egli viva fingendo di essere quello che non è e so che insieme avremmo potuto essere noi stessi e smettere di soffrire. Quando gli dissi dei miei sentimenti, lui reagì in modo strano: cominciò a dire cosa per me senza senso, iniziò a camminare e dovetti inseguirlo per tutta la scuola. Era sconvolto, come se sperasse che  una cosa del genere non gli succedesse mai. Mi disse qualcosa come “so cosa vuoi dire e dovresti stare zitto, perché potrei arrabbiarmi molto!
I suoi occhi marroni, le porte dell’infinito, si erano inumiditi, nonostante lui tentasse di non darlo a vedere: che Christian si vergogni della sua omosessualità? Anche io me ne vergogno, lo confesso, ma sento che quello che provo per lui è troppo bello e giusto per essere contro natura. Allora, dimmi, perché lui non si accetta? Poteva dirmelo e insieme avremmo potuto provare a cambiare il nostro modo di vedere la nostra sessualità.
Sai, io mi sento come una fiamma di un cero: Christian è la mia candela.
Io bruciavo grazie a lui. In quei dieci minuti che ogni giorno trascorrevo in sua compagnia, io mi infiammavo più vigoroso e potente che mai, ma ora mi sto piano piano affievolendo.
Dimmi, una fiamma come può esistere senza il suo cero? E’ così che mi sento in questo momento. Tornerò mai a bruciare come un paio di settimane fa? Sono bastati dieci minuti per scagliarmi brutalmente giù, in quell’oceano tempestoso che è la mia vita.
Christian aveva la strana capacità di sollevarmi e accendermi delicatamente, come solo un Angelo sa fare: dimmi, perché mi ha spento così, senza una spiegazione? Sono davvero così inutile per entrambi?
Ho provato, correndogli dietro per tutta la scuola, a chiedergli spiegazioni, ma egli sussurrava cose che appartenevano al suo passato doloroso e vedevo che cercava di non perdere il controllo delle sue mani, perché avrebbe voluto picchiarmi, l’ho intuito. Avrei mille volte desiderato che mi picchiasse, sai? Almeno avrebbe agito, anche se contro di me, una reazione ci sarebbe stata e io avrei forse avuto ciò che merito.
Doveva sfogare la sua rabbia su di me: gli sarei stato d’aiuto in qualche modo.  Perché desidero tanto che la violenza si abbatta su di me?
Lui si è lanciato su di me rendendomi ancora più debole di quanto già fossi: una violenza mille volte superiore e mortale di quella fisica, eppure prima di trasformarsi in ciò non era altro che una dolce tortura estasiante che nutriva la mia fiamma. Ma adesso la candela si è spezzata.
Eppure essa ha un filo dentro sé che la unisce alla vampa: quel filo è più sottile che mai e io stento a vederlo, benché riesca ancora a sentirlo e nonostante esso possa allentarsi, o perfino spezzarsi, i ricordi che ho di lui non possono cancellarlo ed esso vivrà sempre nel mio cuore spezzato.
Ho passato tante notti a pregare che lui si unisse a me e tutto quello che ho ottenuto è questo dolore che minaccia di frantumare la mia anima in miriadi di schegge troppo appuntite per essere riunite insieme. Un puzzle pieno di pezzi mancanti: i suoi.
Dimmi, dov’è ho sbagliato? Tutto quello che volevo era stringerlo, ma adesso lui sta diventando l’ombra dell’amore che porterò nel mio cuore per sempre. Il mio Angelo è mutato in un diavolo che prova odio per me: com’è potuto succedere? Sono davvero arrivato al punto di avergli costruito addosso un vestito fatto di un’idealizzazione buonista e infinitamente amorevole? Come ho potuto chiudere i miei occhi con tanta fermezza? La verità mi è stata sbattuta in faccia con tanta violenza da avermi fatto perdere quel già precario equilibrio.
Non posso urlarla, lavarla via o sperare che si dissolva, perché sarà sempre lì in attesa di ferirmi; ma non voglio neanche accettarla, poiché significherebbe deporre le armi. È davvero arrivato il momento di arrendersi? Così presto? Devo già rinunciare a lui senza neanche essermi stretto al suo petto? Ho sempre desiderato ascoltare il suo cuore battere nella mia testa. Pulsare per me, il suo Salvo.
Non sono riuscito a salvare nessuno dei due. Dimmi perché, Dio? Mi odi così tanto? Sono davvero così piccolo ai tuoi occhi?
La luce che brillava nel suo viso non ha ancora smesso di scaldarmi, per quanto lui adesso sia congelato.
Dimmi, è la fine del mio dolce sogno? Sai, la notte mi succede ancora di sentirlo nei miei sogni, ma l’orrore delle realtà si fa presto evidente, mutando tutto in un incubo.
È così doloroso…lui, la mia stella brillante nel cielo di notte, sta diventando sempre più offuscato. Non voglio dimenticarlo, mai.
Dimmi, non ho proprio speranze? Deve tutto finire qui, in questa giornata in cui non so cosa mi trattiene dall’addormentarmi per sempre?
Come sarebbe bello dormire fino alla fine del tempo…anche se il volto di Christian continuerebbe a invadere i miei sogni per l’eternità.
Dio, dimmi, perché quello che va bene a me va male a te? Cosa ha Christian di negativo per impedirci di stare insieme?
Credo di non amarti più, Dio, dopo questo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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