"Quel bambino non
è normale."
"Okasan, ti prego. Non cominciare." Yoshino scoccò uno
sguardo
esasperato alla donna seduta di fronte a lei.
La visita mensile di sua madre rientrava tra le prime della lista delle
cose
che in assoluto riuscivano ad irritarla maggiormente e con
più facilità. In
seguito avrebbe aggiunto anche la pigrizia del suo adorato figlio
primogenito (
e unico ) , ma la neo signora Nara questo ancora non poteva saperlo. A
meno
che, ipotesi fervamente sostenuta dallo stesso Shikamaru, Yoshino in
realtà non
avesse strane capacita preveggenti e onniscenti (il che avrebbe
spiegato come
faceva a sapere sempre tutto...ma forse Yoshino Nara era solo una
persona un
po' pettegola ).
Ad ogni modo, ogni volta che vedeva sua madre, ringraziava di essersi
sposata
giovane e quindi di essersi allontanata alla svelta da quella gabbia di
matti
che era la sua casa natale (per poi infilarsi in un'altra gabbia di
matti che
aveva lei stessa come regina indiscussa, ma questa è
un'altra storia...).
"Dico davvero Yoshino, mi preoccupa! Guardalo, non si muove!"
Un sorriso tirato da parte di sua figlia, alle prese con insulti
mentali degni
di uno scaricatore di porto. Ovviamente, sua madre era fermamente
convinta di
aver cresciuto una figlia dolce ed educata, quindi Yoshino si
guardò bene
dall'esprimere ad alta voce i suoi pensieri, e disse invece
"Non c'è niente di cui preoccuparsi, okasan."
Dannata vecchia iperprotettiva.
Si voltò verso Shikamaru, quattro anni, fotocopia di suo
padre, seduto immobile
sul tappeto, sguardo nel vuoto. Per la serie "il lupo perde il pelo ma
non
il vizio".
Le venne da sorridere.
Non c'era da meravigliarsi che il piccolo fosse così,
bastava vedere le
grandiose tecniche educative del padre. Giusto ieri gli aveva spiegato
come non
avesse senso farsi prendere dal panico, anche nella situazione
peggiore, visto
che un Nara utilizza sempre logica e razionalità per tirarsi
fuori dai guai.
E Shikamaru era stato ad ascoltarlo, attentissimo.
Degno figlio di suo padre...
"Yoshino, sono i geni Nara che lo rovineranno, quel bambino."
La donna sbuffò. "Magari invece sono proprio quelli che lo
renderanno una
persona fantastica. Guarda, è già molto
intelligente per la sua età."
Di nuovo uno sguardo al bambino, d'orgoglio stavolta. A dimostrare che
all'inizio
anche la madre più intransigente non vede che i pregi del
proprio adorato
pargoletto. E questa è chiamata da noi comuni mortali con il
nome scientifico
di "cecità".
Nel frattempo il piccolo Nara da seduto aveva iniziato ad oscillare,
fino ad
abbandonarsi di sasso sul tappeto, ronfando di gusto.
"Sarà..." commentò la nonna " Ma a me sembra solo
molto
pigro..."
Stranamente quell'episodio gli era tornato in mente
quattordici anni dopo
nell'ufficio del kazekage a Suna.
Logica. Razionalità.
Aveva visto un buco nero, una voragine aperta sul pavimento
dell'ufficio.
Razionalità. Logica.
L'aveva vista. E la voragine si era richiusa sotto i suoi occhi.
Logica.
Razionalità.
Si era chiusa - puf! - come non fosse mai esistita.
Ed ora osservava il pavimento ai suoi piedi, perfettamente
liscio, nemmeno
fosse stato levigato.
Si voltò verso Temari e per un istante infinito si
guardarono negli occhi.
Mancavano solo i cuoricini e la musichetta dolce di sfondo e sarebbe
stata la
perfetta scena da manga shoujo.
Temari sta per andare nel panico.
Shikamaru Nara poteva essere un ragazzo pigro (non che ci fosse nulla
di male,
ovvio!) , come giustamente sosteneva quella vecchia gallina di sua
nonna, che
infatti aveva meritato l'appellativo in una delle innumerevoli
occasioni in cui
aveva fatto notare all'adorato nipote il suo insignificante
difettuccio, ma
fortunatamente l'opportunismo non rientrava nell'elenco dei suoi
difetti.
Quindi, invece di darsela a gambe come lo pregava di fare il suo saggio
istinto
di sopravvivenza, decise cavallerescamente di rimanere a prestare aiuto
alla
donzella in difficoltà accanto a lui.
Ovviamente nè lui nè la donzella in questione
avrebbero descritto la scena
esattamente in questi termini.
Le posò una mano sulla spalla, psicologicamente
pronto ad affrontare la
propria parte di acavliere senza macchia e senza paura.
Teamri guardò la mano, poi lui, poi di nuovo la mano.
D'accordo. si disse Shikamaru. E' ora di
recitare la battuta da
protagonista di shoujo.
Pensare che prima avrebbe trovato rivoltante anche solo
l'idea.
Il Nara respirò profondamente...
"Tranquillo crybaby, ci penso io." disse Temari con un sorriso
rassicurante e un certo fare protettivo che lasciò di stucco
il povero ragazzo.
Oddio, Shikamaru sta andando in panico.
Eh, non ci sono più i giovani di una volta.
Con grandi passi, Temari tornò alla porta, con l'aria di chi
nel frattempo ha
sfogliato il Manuale di Sopravvivenza per
Il ninja di Konoha osservo ( era terrore quello? ) la ragazza
infuriarsi sempre
di più ad ogni secondo che passava, scandito dal picchettare
nervoso delle sue
scarpe sul pavimento.
Si ritrovò a ringraziare di non essere Kankuro, cosa che gli
avrebbe fatto
scappare un sorrisetto se l'occasione fosse stata leggermente diversa.
Meglio
non giocare con fuoco.
"Perché non è ancora arrivato?!?" gli chiese
esasperata Temari dopo
un po'.
Shikamaru rispose con una faccia in stile Cosa vuoi che ne
sappia io? che
la innervosì ancora di più.
Certa gente non capiva nemmeno le cose più elementari. Tipo
che se lei chiamava
bisognava almeno rispondere...come fosse chissà cosa. E
sostenevano che fosse
dispotica!! Dispotica! Valli a capire...
"Bi hai chiabato, Tebari?"
Un ragazzo biondo, rosso in viso, si reggeva allo stipite della porta
come se
stesse per svenire.
"Sì. Vai a chiamare il vecchio."
Un mapo gli attraversò il viso. Impallidì al solo
pensiero di muoversi di
nuovo.
"Bi hai chiabato per questo? Dod puoi addarci tu?"
capacità di
reazione : 7+
intelligenza di risposta : 4- fu l'analisi di
Shikamaru.
Vale a dire che quel povero sprovveduto aveva un certo coraggio. Ma
questo non
toglieva che fosse fondamentalmente un idiota che sfidava l'ira della
ragazza
nel momento meno opportuno possibile. Perfino lui aveva accuratamente
evitato
di rivolgerle la parola.
Il che significava che era la seconda occasione per l'eroe di entrare
in
azione. Meglio sorvolare sul ricordo del fatto che la prima fosse
fallita
miseramente. Il fatto è che, da bravo Nara, se avesse potuto
evitare di
recitare quella parte l'avrebbe fatto. Una persona normale non immagina
quanto
possa essere faticoso fare l'eroe, quindi Shikamaru
non è che fosse lì ad
aspettare proprio quello.
Sbuffò mentalmente contro il caratteraccio di Temari
(sbuffare apertamente
sarebbe stato un pericolo per la propria incolumità).
"Temari, ha solo sbagliato a formulare la risposta. Intende dire che ci
andrà subito." intervenne, con un'occhiata al povero
sfortunato che diceva
in termini ben poco gentili che si doveva togliere dalle scatole il
prima
possibile.
Il biondino si trascinò via, in un misto di riconoscenza e
odio profondo.
"Che palle, tutte quelle scene per un raffreddore." si
lamentò Temari
quando se ne fu andato.
Guardò Shikamaru, sinceramente colpita.
"Comunque, grande velocità di reazione, Nara. Mi hai
colpita, è la prima
volta che ti dimostri intelligente come dicono."
Il ragazzo rimase in dubbio se cogliere o meno il complimento tra i
vari
insulti, quindi optò per un diplomatico ringraziamento senza
entusiasmo.
"Grazie. Senti piuttosto, chi era quello?"
Temari lo guardò come il peggiore degli idiota, con una
faccia che avrebbe
fatto invidia a un Uchiha.
"Lascia stare, ritiro quello che ho appena detto."
Intanto Kankuro, attraversando i corridoi del palazzo reggendosi al
muro,
continuava a starnutire, con la sensazione che da qualche parte
qualcuno
parlasse di lui (o era il raffreddore?) .
"Temari-chan, Nara-san, desiderate qualcosa da me?"
Visto che Kankuro non tornava, erano andati loro a cercarlo. Shikamaru
aveva
evitato commenti sul fatto che Temari fosse dispotica, anche
perchè lei sembrava
aver ricordato il motivo per cui aveva deciso di non parlargli
più, quindi
avevano camminato con un romanticissmo silenzio glaciale e imbarazzante
ogni
tanto inframezzatto dai borbottii della ragazza sull'idiozia maschile
in
generale e altri commenti più in particolare che
però Shikamaru fortunatamente
non era stato in grado di afferrare.
Si era un po' addolcita (almeno così sembrava) quando aveva
trovato il fratello
accasciato per terra con la febbre alta.
Quindi avevano (dovuto) trascinarlo, tenendolo un braccio per uno, fino
alla
stanza del "vecchio". Lì l'avevano abbandonato su un vecchio
divano
senza troppe cerimonie.
Ovviamente, sentirla chiamare "Temari-chan" suscitò in
Shikamaru
quello che avrebbe potuto essere uno scoppio incontrollato di risa se
non si
fosse sfozato di impiegare tutte le sue energie per trattenersi.
In due parole, chiara e concisa, Temari gli spiegò la
situazione.
D'accordo, Shikamaru ammirava quel lato di lei, e non se ne vergognava.
Faceva
sembrare perfettamente normale anche un fatto come quello. Aveva un non
so che
di estremamente tranquillizzante. Davvero una bella
sensazione.
"Sveglia, Nara!!!"
"Eh? Sono sveglio, non urlare."
Che odiose le persone che urlano. Però effettivamente si
stava addormentando.
Come poteva addormentarsi in un posto e in una situazione del genere,
lo sapeva
solo il crybaby. Che odiose le persone che non ascoltano quando parli.
"Non litigate" disse con un sorriso sardonico il vecchietto che, come
aveva scoperto Shikamaru, in realtà era un membro eminente
del consiglio degli
anziani di Suna ( l'unico, in realtà, dopo la prematura
scomparsa della
sorella) .
Aveva un'aria simpatica però.
Temari tirò a Shikamaru l'ennesima gomitata, visto che aveva
notato che si
stava distrendo di nuovo.
Questo ragazzo ha bisogno di una balia.
"Dicevo" riprese il discorso il simpatico vecchietto "che
effettivamente quello che è successo non mi stupisce."
Questo era piuttosto evidente. L'aria sorridente parlava da sola.
Non che ci fosse granchè da ridere in realtà,
pensava nervosamente Temari, ma
esprimere quei pensieri ad alta voce avrebbe significato ammettere una
debolezza e non aveva intenzione di permetterselo davanti a lui. Il
fatto che
l'avesse vista piangere era più che sufficiente, non
intendeva umiliarsi ancora.
"Non è la prima volta che succede, anzi in questi giorni il
kazekage
stesso ha ricevuto diverse notizie del genere."
Questa volta non era stato difficile attirare la loro attenzione.
"Dov'è Gaara?" si lamentò Kankuro.
"Sta' zitto!" gli urlò la sorella "Ha detto che è
già successo?
Dove?"
Il vecchio diede un sorso al suo the bollente (bere una roba del genere
a Suna
in pieno pomeriggio faceva sospettare a Shikamaru che quello strano
personaggio
non fosse esattamente quel che si dice a posto) e rispose:
"A Oto. E' per quello che ha mandato lì Kankuro-kun."
"Davvero??" chiesero in coro Temari...e Kankuro.
Davanti all'occhiata accusatoria della sorella, il marionettista si
difese
"Non lo sapevo, mi aveva detto che era una missione ricognitiva, ma non
ho
notato nulla a parte la pioggia."
"Bene.Conviene andare a Oto per fare una vera ricognizione."
Anche perchè il vecchietto non era stato granchè
utile, su questo concordavano
entrambi.
Nel silenzio del corridoio, quella fu l'unica frase che Temari
riuscì a dire
per spezzare l'imbarazzo. Sapeva benissimo che aveva deciso di non
parlargli
più, non lo rimpiangeva certo. Aveva avuto ragione allora
come continuava ad
avere ragione adesso, non c'era nemmeno bisogno di sottolinearlo. Ma
aver
sempre ragione non le impediva di sentire quel disagio che la
attanagliava
quando Shikamaru era lì. Eppure era insignificante e si
comportava da vero
stupido, non aveva una sola delle caratterestiche che Temari ammirava
in
un'altra persona. Però quel silenzio...non le piaceva. Non
che le avesse mai
dato fastidio, il silenzio, solo che la faceva sentire distante. Certo,
era
stata lei ad andarsene, ma averlo lì era diverso.
Piantala con queste idiozie da ragazzina smielata. Ti rendi
conto di quello
che stai dicendo?
"Bè, Nara, direi che ora te ne puoi andare.
Riferisci alla Godaime che
ci pensiamo noi."
Bene, in quel modo tutto era a posto. Lui sarebbe tornato a Konoha a
fare
picci-picci con la sua amata Ino, non le avrebbe più rotto
le scatole. E lei
avrebbe recuperato da sola Gaara, perchè non era una
ragazzina smielata e
incapace. Poteva farcela da sola, non ne aveva mai dubitato.
Non aveva
bisogno di qualcuno, nè tantomeno di un crybaby.
Conosceva la sua pigrizia, quindi sapeva benissimo cosa avrebbe detto.
"Oto è lontana?"
Ecco, appunto.
A parte il fatto che quel ragazzo dall'intelligenza spaventosa (lo
sapeva
benissimo, non c'era bisogno che fosse lei a dirglielo) aveva scarse
nozioni di
geografia oltre il paese del fuoco (probabilmente, secondo lei,
perchè sapeva
che era troppo faticolo allontanarsi da Konoha e Oto era decisamente
lontano) ,
era proprio da lui fare una domanda del genere.
Gentilezza, forse.
Sapeva che avrebbe declinato la missione. Del resto non era che lei gli
avesse
chiesto di andare con lei. E occorreva puntualizzare che lei non lo
voleva, non
ne aveva bisogno. E comunque non parlava con lui.
"Molto."
Non gli parlava, quelle erano le sue ultime parole. Poteva essere
gentile anche
lei, se voleva.
Non si voltò verso Shikamaru perchè non voleva
vederlo che se ne andava. E poi
sarebbe stata una perdita di tempo.
"Bè, direi che non ci possiamo fare molto."
Sconvolta e incapace di formulare una domanda, si girò a
guardarlo.
Aveva acceso di nuovo quella maledetta sigaretta.
La superò con passi lenti e tranquilli.
"Dai, vieni. Conviene sbrigarci."
Shikamaru si voltò ed espirò il fumo grigiastro,
facendo un mezzo sorriso, per
poi ricominciare a camminare.
Dannatissimo crybaby. In un modo o nell'altro,
riusciva sempre a
fregarla.
(*) per chi avesse il Manuale (che suggerisco, è molto utile
) , il capitolo è
a pagina 165 xDxDxD
Passiamo ai ringraziamenti (vorrei sottolineare che non sono
cooooooooooosì in
ritardo, giusto un pochino pochino ) , meglio non lasciare troppo
spazio ai
pensieri della sottoscritta...
bambi88: i complimenti te li meriti tutti, in fondo
sono solo un'umile
scrittrice, niente al tuo confronto xDxD Non so se Tem in questo
capitolo è
uscita come dovrebbe...ho i miei dubbi...sigh, me la cavo meglio con
Shika...mi
sa che siamo tutti di parte!!! xD
Jiraiya: eh, il principio di economia
rulez! L'importante è
applicarlo (sento che la sottoscritta sta convertendo alla pigrizia un
sacco di
lettori ) xD cmq grazie, spero che il capitolo ti sia piaciuto..
stefy90: non ti devi scusare!! Mi fa stra piacere
che la ficcy ti
piaccia e che mi abbia voluto lasciare un commento
ç______ç grazie, ti lovvo!
ehm, i ragionamenti contorti di Shika riescono bene perchè
io ho un modo di
pensare contorto ( così sostiene la mia prof. di italiano )
... personalmente
lo trovo un po' preoccupante...xD grazie ancora ^^
Lily_90: fa piacere che i ragionamenti di Shika
abbiano avuto questo
successo, anche perchè io mi sono divertita un casino a
scriverli...mia amdre
mi guardava malissimo perchè continuavo a ridere come una
scema...merci,
merci!!!
NaTemari: all'inizio di questo capitolo ho un po'
ripreso quello che è
successo alla fine del terzo, spero che stavolta si sia capito!
"estenuante" xDxD in effetti è vero...ammetto che l'ho fatto
apposta,
mi è riuscito bene? xD
Uriko: è stato faticoso, ma ho
modificato il mio concetto di
"presto" (solo leggermente, però, per non esagerare e non
tradire la
mia natura xD)...sono felice che il capitolo ti sia piaciuto ^^ Le
teorie di
Shika hanno fatto scalpore O.O Potrei scriverci un libro...(lo
comprerebbe
qualcuno?)
Yaoista for life: u/////////////u non sono
brava...me la cavo
abbastanza...grazie dei complimenti! =*
Alla prossima...giuro che se ci sono un po' di commentini, comincio a
scrivere
già da domani. Davvero! (so anch'io che sembra impossibile,
infatti il mio
cervello sta urlando "Ma che cavolo dici????" ma ci proverò!)
Un grandissimo arigatou alle 12 santissime persone che hanno messo la
ficcy tra
i preferiti *__________* Vi lovvo un sacco!!! Alla prossima! kiz