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Autore: Lilian90    13/02/2008    4 recensioni
Cosa accadrebbe se un virus colpisse i licantropi che improvvisamente iniziano ad attaccare gli umani. e se la cura è nel sangue di una giovane umana?...Bella al suo primo giorno di scuola non ha ancora conosciuto Edward, ma non sa che la sua vita sta per cambiare...per sempre.
Genere: Romantico, Triste, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9: First kiss

 

Quando riaprii gli occhi, ero sdraiata su un divano, mi toccai la guancia e la sentii gonfia -fai piano- disse una voce accanto a me, mi voltai e vidi Alice -che è successo?- -Edward ti ha colpito, per sbaglio- rispose la vampira, a quel punto mi ritornò tutto alla mente, mi tirai su di scatto -Jacob!- esclamai guardandomi intorno -si sta scannando con Edward- a parlare era stato Emmet, io mi voltai verso di lui fissandolo terrorizzata -ehi tranquilla! scherzavo! il tuo amichetto se ne è andato- disse Emmet ridendo, se solo avessi potuto gli avrei tirato qualcosa addosso. Mi alzai dal divano e andai verso uno specchio appeso alla parete, quando mi vidi riflessa pensai che avrei preferito essere cieca, un intera metà del viso era gonfia, avevo un occhio nero e un lungo taglio che attraversava tutta la guancia -oh mio dio- mormorai sfiorandomi il volto con le dita -poteva andarti peggio, se Edward ci avesse messo un pò più di forza a quest'ora non saresti qui- Jasper era comparso accanto a me, -complimenti Jasper, tu si che sai come tirare su il morale alle ragazze- disse Emmet dandogli una pacca sulla spalla, lui si limitò ad alzare le spalle, poi si andò a sedere vicino Alice. -Dov'è ora Edward?- chiesi voltandomi verso di loro, prima di rispondermi si guardarono tra loro -Edward è in camera sua ma...- iniziò Alice,  non le diedi il tempo di finire che già ero uscita dalla stanza -credete che avremo dovuto avvertirla che Edward è arrabbiato con lei?- -no Emmet, sarebbe stato inutile- disse Jasper.

La camera di Edward si trovava davanti le scale, rimasi per un po’ a fissare la porta, da dentro si sentiva il rumore della musica, Edward stava ascoltando la radio. Presi un bel respiro e spinsi la porta in avanti. Lui era li, sdraiato sul letto, con solo i jeans addosso, aveva le cuffie ma il volume era cosi alto che potevo sentire chiaramente quello che stava ascoltando, gli occhi erano chiusi, ma ero certa che non dormisse, i vampiri non dormivano. Mossi qualche passo verso di lui, non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo corpo perfetto, era una visione celestiale, da mozzare il fiato. Ero andata li per parlargli, ma ora tutta la mia sicurezza era andata a farsi benedire e io me ne stavo immobile davanti il suo letto, doveva essersi già accorto che ero li, ma allora perché non diceva niente? Quel silenzio mi faceva soffrire -Edward…- la voce mi uscì roca, lui non disse niente, sospirai rassegnata, evidentemente quello non era il momento per parlare. Mi voltai e raggiunsi la porta, prima però guardai un ultima volta indietro, mi stupii quando vidi che Edward non era più sul letto, mi rigirai avanti e quasi mi venne un colpo quando me lo ritrovai davanti, appoggiato alla porta, le mani in tasca che mi fissava. -che vuoi?- il suo tono era freddo -mi…mi dispiace…- riuscii a dire, senza avere il coraggio di guardarlo in faccia, lo sentii muovere un passo verso di me, -ti rendi conto di quello che hai fatto?, mi hai deluso Bella…- aspetta…che ha detto? L’ho deluso? Ma chi si crede di essere? -come osi…io ti avrei deluso? Proprio tu che stavi per picchiare un mio amico, vieni a dire a me che ti ho deluso!- urlai -è un licantropo Bella!- sbottò Edward -questo lo so!, tuttavia non ti da il permesso di alzare le mani su di lui!- -lo stai difendendo?- sembrava incredulo -che altro dovrei fare?, lo conosco da molto prima che incontrassi te, siamo cresciuti insieme…- -per te lui è più importante di me?- quella domanda mi lasciò spiazzata, non sapevo cosa rispondergli, Jacob era importante per me, era un amico su cui potevo sempre contare, ma Edward era qualcosa di più, avevo capito di amarlo dal primo momento che lo avevo visto. Lo vidi fissarmi, stava ancora aspettando una mia risposta, mi morsi il labbro, e alla fine decisi, se non riuscivo a dirglielo a parole ci avrei provato con i fatti. Allungai una mano verso di lui, che prontamente la strinse nella sua, mi avvicinai di più a lui e mi alzai in punta di piedi, un attimo prima che le mie labbra si posassero sulle sue chiusi gli occhi. Fu un bacio semplice, ma che bastò a mandarmi in tilt il cervello, sentivo le gote andarmi a fuoco, feci per allontanarmi, ma lui mi passò una mano dietro la schiena e mi attirò nuovamente verso di lui approfondendo il bacio, sentivo le sue mani fredde sotto la maglietta accarezzarmi la schiena, rabbrividii e mi strinsi ancora di più a lui, che senza fatica mi sollevò, si sedette sul letto e mi sistemò a cavalcioni sulle sue gambe, durante questa manovra non aveva lasciato per un secondo le mie labbra. Inutile dire che la mia mente stava facendo dei pensieri davvero poco casti, mi allontanai dalla sua bocca e scesi a baciargli il collo, lo sentii sospirare e poco dopo chiuse gli occhi. Non avrei saputo fino a che punto ci saremo spinti, ma ad un tratto la porta si aprì e gli altri fratelli apparvero sulla porta, Alice sorrise radiosa, Jasper ridacchiò in silenzio, Rosalie sembrava disgustata ed Emmet proruppe in una fragorosa risata -accidenti fratellino! Si vede che eri veramente incavolato con lei!, mi raccomando dacci dentro!-. Oddio, vi prego qualcuno mi dia una pala che mi scavo una fossa e mi ci sotterro!. Senza dire niente Edward mi fece scendere dalle sue gambe, si avvicinò ai fratelli -cosa volete?- si vedeva che cercava di mantenere la calma -Carlisle vuole parlare con Bella- disse Jasper -va bene- disse Edward mettendo una mano sulla porta -vuole parlarci adesso- disse Alice, Edward la fulminò con lo sguardo -ora arriviamo- disse e richiuse la porta sbattendola, sentii i suoi fratelli ridere mentre si allontanavano.

-cosa credi che voglia tuo padre da me?- -non lo so, ma è meglio se vai da lui- -tu non vieni con me?- -ti accompagno, ma poi entrerai solo tu, Carlisle vuole parlare solo con te- -va bene, allora andiamo-. Mi alzai e mi avvicinai ad Edward, che mi prese per mano. Ci incamminammo insieme verso lo studio di Carlisle. Prima di lasciarmi entrare Edward si chinò e mi baciò nuovamente, mi sfiorò la guancia gonfia, e il freddo delle sue dita mi diede sollievo -scusa- sussurrò al mio orecchio, e un attimo dopo era sparito. Bussai alla porta -avanti- rispose poco dopo Carlisle, spinsi in avanti la maniglia ed entrai.

  
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