Cara Clove,
Perdonami, mi dispiace davvero.
Ho passato anni ad allenarmi, ho sempre creduto di essere il migliore, in tutto, ma nel momento del bisogno non sono riuscito neanche a raggiungerti.
Credimi se ti dico che avrei voluto vincere con te, dividendo la corona, vivendo insieme nel Villaggio dei Vincitori e, soprattutto, guardarti negli occhi dopo aver sentito i nostri nomi acclamati come vincitori e sapere che ce l'avevamo fatta, insieme.
Purtroppo non è stato così per un mio stupido errore, non avrei mai dovuto lasciarti un compito così pericoloso, mentre io mi nascondevo come un vigliacco, e pensare che non sono riuscito neanche a vendicarti.
Quando sono arrivato e ho visto il tuo corpo steso sul prato, ho sentito che il mio cuore ha smesso di battere e credo che non abbia più rispreso, o almeno, non come prima.
Clove è forte, Clove è dura, Clove è sadica, mi dicevo, ma anche il predatore più esperto, a volte, ha bisogno di aiuto e io non te l'ho saputo offrire.
Allora ho stretto forte il tuo corpo, urlando il tuo nome, come se così facendo la tua anima tornasse ad occuparlo, riportandoti in vita.
Avevo perso la testa, pensavo solo ad uccidere la Ragazza in Fiamme e mi sono dimenticato di tutto, anche di proteggerti.
Ho fatto il cascamorto con Glimmer, incurante di cosa potessi provare tu in quel momento.
Ho perso la testa, pensando solo ad uccidere chiunque mi passasse davanti.
Ed infine ti ho lasciata andare, senza poter far niente per salvarti.
A pensarci bene, mi merito proprio la mia morte; piena di dolore e sofferenza, la peggiore delle torture, ma quello era solo dolore fisico, per nulla paragonabile a quando ti ho vista inerme sul prato.
Io sono morto lì, davanti alla Cornocopia, con il tuo corpo tra le braccia.
Quello che è successo dopo non conta, perchè niente ha avuto più importanza senza di te.
Adesso sono qui, a scriverti questa lettera, a rivelare i miei veri sentimente, perchè nessuno avrebbe mai pensato che io, Cato, avrei mai potuto provare qualcosa del genere.
Non so dare un nome a quello che sento, persino chiamarlo "amore" mi sembra poco.
Ma ormai è tardi per dimostrartelo, ti ho persa nell'arena e ho paura di non ritrovarti più.
So che adesso non mi riconoscerai, perchè quel bestione di Cato non ha un cuore, così dicevano tutti.
La verità è che nessuno è mai riuscito ad aprirmelo, almeno fino a quando non sei arrivata tu.
Forse dovrei allegare un coniglio morto per farti capire che sono davvero io.
Ma è tutto vero, ciò che provo per te e spero che un giorno portò avere modo di dimostrartelo.
Fino ad allora morirò in silenzio altre mille volte ricordando i tuoi ultimi istanti di vita e i miei patetici tentativi di salvarti.
Ti chiedo ancora perdono, anche se so che non lo merito.
Ti amo
Cato.


Angolo dell'autrice:   Salve a tutti! Scusatemi tanto per l'enorme ritardo, ma mi sono un po' demoralizzata quando non ho visto nessuna recensione.
Domani parto e dove vado non ho connessione, perciò il prossimo capitolo non sarà caricato presto. Ringrazio MeryN per il suo breve commento, che mi ha spinta a pubblicare questo capitolo che avevo pronto già da un po'.
Ringrazio tutti quelli che leggono e chi (spero) deciderà di recensire.
Bacioni!
-Caitlin Belive