Schermaglie

Galoppo in fretta verso il centro della città. Mi blocco nel bel mezzo della strada e annuso l'aria. Il vento che viene da est porta l'odore fastidioso ed irritante di Alexander. Sprono il cavallo ad andare verso quella direzione e seguo la corrente del vento che mi conduce in un vicolo vicino ad una gioielleria. Una ragazza bionda sta aspettando qualcosa. Mi avvicino a lei. Mi fissa spaventata ma io la ignoro, gli umani non sono degni di parlarmi. Osservo la sua anima, non proprio linda e pinta ma sicuramente umana. L'odore del fratello di Nigel scompare.

“Impossibile.” sibilo inviperita. Un altro mi invade le narici facendomi sussultare. Lui. Cornelius... Ma le sue tracce sono troppo deboli per poterlo seguire fino al suo nascondiglio. Furbo come una volpe quel mostro. L'ho distrutto una volta, ci riuscirò di nuovo. Sento gli occhi dell'umana fissi su di me. Non me ne preoccupo fino a che non la sento accasciarsi al suolo. Mi volto appena e con la coda dell'occhio la vedo contorcersi al suolo per il dolore. Mi avvicino a lei e le scosto i capelli dal collo. Dei piccoli filamenti neri iniziano a farsi strada sulla sua pelle componendo il calice nero rovesciato. Mi allontano di scatto.

“Come è possibile?” per quello che ne sapevo i mostri, prima di diventare tali, dovevano morire e poi dopo qualche anno passato a putrefarsi si trasformavano e tornavano alla “vita”. Lei apre gli occhi improvvisamente. Punta il suo sguardo nel mio. Gli occhi divengono neri e coprono l'intera superficie dell'occhio. I denti si allungano tanto da farla sembrare una tigre dai denti a sciabola. Ringhia mentre la pelle diviene nera e viene ricoperta da migliaia di piccole scaglie che sfumano sul volto in un grigio-bianco. Il corpo rimane snello e sinuoso e le labbra diventano due linee rosse come il sangue. Devo ammettere che è raro trovare dei mostri che si trasformano così bene e velocemente.

“Così tu sei la Cacciatrice...” esordisce lei mentre ci osserviamo in cagnesco.

“E chi altro volevi che fossi. Come mai ti sei trasformata così in fretta?” domando mentre la osservo con aria di sfida. Che provi solo ad attaccarmi, le squarterò la gola senza pensarci un secondo di più.

“Merito di Cornelius. Sai ci conoscevamo prima di questo” dice indicandosi “ e lui mi aveva spiegato come ottenere la vita eterna e mi ha erudito su di te, chi e che cosa sei. Dopotutto non sei molto diversa da un mostro...”
“Hai ragione, ma io proteggo gli umani.”
“Ma ne hai prese alcune di anime umane, o sbaglio?” ringhia lei con voce graffiante, ghignando. Sorrido a mia volta. Sembra che la cosa stia andando per le lunghe.

“Vero. Ma sai com'è... La tentazione. Il farsi scoprire... Un gioco alquanto eccitante se devo ammetterlo. Chi eri prima?”
“Un'umana.” risponde lei con ovvietà. Sbuffo divertita. Che sciocca.

“Prima di reincarnarti in umana. Le anime dei mostri si ricompongono. È per questo che non sono morta. Devo sconfiggere il più grande dei mostri prima e per ora ho incrociato la strada di mezze cartucce.”

“In quel senso... Allora mi presento. Sono Lucienne.” mi irrigidisco. A che gioco sta giocando? Che vuole dire?! La cacciatrice francese era sul rogo ed è morta prima di trasformarsi.

“Non è possibile. Lei è morta sotto ai miei occhi.”
“Questo è ciò che credi tu, mia cara. In realtà la sua anima si stava corrompendo e appena ti sei girata si è manifestata. Uccidendo la cacciatrice e liberando il mostro che è in lei. Sfortunatamente il mostro si è dissolto ma l'anima ha aspettato pazientemente ed eccomi qui. Nata per essere un mostro. Già sapevo di dover controllare il nostro caro Alexander...”
“Perché?” domando a bruciapelo. Lei sorride divertita.

“Non lo sai? TU? La più forte cacciatrice non sa che tesoro aveva per le mani?” esclama scoppiando in una agghiacciante risatina.

“Ma un contenitore, naturalmente. Il ragazzo giusto per tua sorella, no?”
“Cosa c'entra Irina?” sbotto mentre prendo una lama dallo stivale. Lei sorride eccitata.

“L'anima di tua sorella si sta conservando in vista del suo ritorno. In realtà la sua anima sarebbe quella di un altro grande mostro. Ma non posso darti tutte queste informazioni senza pretendere la tua vita in cambio.” sorrido pregustandomi la sua anima.

“E tu credi di potermi uccidere così facilmente? Aspetta e spera, novellina. Lucienne è morta molti anni fa ed io sono migliorata da allora. Fatti sotto.” esclamo mentre impugno la mia arma e mi metto in posizione d'attacco. Lei fa un leggero inchino, le spunta una coda ricoperta da squame nere e artigli e si prepara a prendere quattro sane sberle per guancia. Ci osserviamo guardinghe e ci giriamo intorno. Entrambe siamo predatrici, lo sento e lei ne è conscia. Stranamente non prova a bloccare le mie capacità di percepire l'entità del problema, ovvero lei. Non faccio mai la prima mossa se non sono sicura di vincere e questa non la conosco. Ricordo vagamente lo stile di Lucienne e se non erro, era una ripetizione di colpi a corto raggio quindi lo scontro si dovrebbe svolgere con un corpo a corpo. Un guizzo nei suoi occhi scuri mi avvertono dell'imminente impatto. Lei si scaglia verso di me, mi sferra un pugno all'altezza della mascella, schivo abbassandomi fino a terra per farle perdere l'equilibrio con un calcio sullo stomaco. Accusa il colpo barcollando all'indietro ed io ne approfitto per rialzarmi e saltarle addosso. Cadiamo a terra ed io, che sono sopra di lei, la colpisco con una raffica di pugni che non riesce a bloccare del tutto. Improvvisamente mi ricordo della sua coda, forse perché mi sento mozzare il fiato e sollevare in aria. Avvolta dalle sue spire mi stritola. Il mostro si alza lentamente. Sputa un po' di sangue nero e si sistema il setto nasale, prima glielo avevo rotto con i miei gentilissimi pugni.

“Non è difficile batterti.” sussurra divertita mentre io mi dimeno come un'anguilla per sfuggire a quella morsa di ferro.

“Sarà anche così... Ma ho ancora molti assi nella manica.” esalo. Non ho praticamente ossigeno nei polmoni. Annaspo in cerca d'aria ma non riesco a respirarla. Quando sto per perdere i sensi il mio stallone nero travolge il mostro al galoppo. Lei mi lascia cadere sulla neve. Riprendo a respirare. Tossisco e mi riprendo.

“Grazie, dolcezza.” sussurro dandogli una pacca lui nitrisce d'approvazione. La donna si è rialzata e si sta scagliando verso di me mentre io mi preparo per accoglierla a braccia aperte lei mi salta alle spalle e si prepara a sferrare il colpo finale di Lucienne. Sempre la solita tattica che ha sempre la stessa pecca, il salto. Troppo tempo per prendere la rincorsa. Ma solo un occhio allenato può vedere una simile sciocchezza. Mi volto senza pensarci ed io faccio la sua stessa tecnica ma mi fermo dopo il salto. Sono al limite della strada. La ragazza ha intuito il mio piano e scivola tra le mie gambe tirandosele dietro e, di conseguenza, facendomi spalmare il viso sulla neve. Mi volto furente. Basta.

“Sei già stanca? Ti pesano quattromila anni, eh?” sorride divertita. Mi rialzo leggermente indolenzita. Mi volto e appena lei mi carica per sferrarmi il colpo di grazia la aggiro arrivando alle sue spalle.

“La cara Luci, non era ancora nata per Costantinopoli.” sorrido mentre impugno il mio coltello dorato e la trafiggo. Immergo il braccio e ne strappo l'anima. Il cadavere cade a terra con un tonfo sordo. Ringrazio Dio per aver allontanato gli Umani, grazie anche alla neve e alla bufera.

“Dopotutto eri solo un'esca...” aggiungo. Mi guardo attorno e mentre ingoio l'anima del mostriciattolo volto il corpo in cerca di un qualche indizio lei apre gli occhi.

“Lei tornerà. Il primo vero mostro, la tua prima preda, tornerà. La caduta della Cacciatrice di Anime è scritta. La tua ora sta per scoccare.” resto paralizzata mentre il suo cadavere si dissolve in cenere. Io non morirò, non ora che c'è un complotto di grande portata. Mi rabbuio e salgo sul cavallo dal manto nero.

“Alla villa.” ci lanciamo in una folle corsa.

Alexander p.o.v.

Apro lentamente gli occhi e non vedo nulla. All'improvviso vengo immerso dalla luce.

“Buon pomeriggio, Sir. Dormito bene?” domanda una voce. Sbatto ripetutamente le palpebre. Non credo di riuscire a seguire il filo del discorso. Vengo colto da un lampo di genio. Ora ricordo cosa è successo! Ero nel vicolo ad aspettare Colette, poi è arrivato un tizio che faceva discorsi sconnessi. Provo ad alzarmi ma ho i polsi e le caviglie legati ad una sedia, incatenata a sua volta al pavimento. Ah, interessante... Non rispondo alla domanda.

“Chi è lei?”
“Un vecchio amico di Lady Mors, la conosce, no?”
“Sì, e allora? Io non c'entro niente, lei è amica di mio fratello.”
“Oh, lo sappiamo ma abbiamo bisogno di lei, vede Sir. Nigel è debole e corrotto, la giovane è malvagia... Sir Alexander, ci serve. Ha una capacità a dir poco rara. Quasi introvabile e si ripresenta solo ogni mille anni.”
“Ovvero?” domando muovendomi per sfuggire . La figura parlante emerge dall'ombra mostrando un essere con cinque occhi, il corpo coperto da tanti piccoli aghi e dei denti lunghi e sporgenti. Porta de vestiti chiari e bucati, a causa della 'pelle'. Mi lascio sfuggire un gemito disgustato e lui se ne accorge, infatti punta tre occhi su di me, mentre gli altri due osservano un carrellino che viene improvvisamente illuminato da un cono di luce. L'essere mostruoso vi si avvicina e ci poggia un grosso involto nero. Lo scopre, rivelando così una lunga serie di lame appuntite e brillanti. Lui prende tra gli artigli un coltello lungo quanto il mio avambraccio. Deglutisco. Il mostro alza il coltello per osservarlo meglio. Un brivido mi corre lungo la schiena. Lui sorride avvicinandomisi.

“George, basta. Non serve farlo morire di paura. Prima deve prendere la medicina.” esclama una voce burbera. Volto la testa nella direzione della voce e intravedo quel tale che mi ha preso.

“Scusa, Cornelius... Ma sai la tentazione di usare questa nuova cucciola mi ha attanagliato.” risponde l'altro scrollando le spalle. Cornelius ride divertito e mi si avvicina. Poggia le mani sulle mie spalle e avvicina il volto.

“Allora, tornando al discorso di prima. Tu sarai il nostro futuro capo. Non proprio tu, diciamo che il tuo corpo avrà una nuova anima. Molto più forte e autoritaria...”

“C-come?” non credo di aver capito bene quello che ha detto. Lui si sposta e invade la mia visuale.

“La mezza-caccitrice Irina ci salverà, uccidendo la sorella e facendo risorgere la civiltà dei mostri. Dovresti sentirti onorato, sai?”

“NO!” urlo. Loro scoppiano a ridere.

“Tra poco la tua vita finirà. Non preoccuparti.” sussurra colpendomi alla nuca. Le immagini scivolano. L'ultima cosa che vedo sono due occhi sanguinari.

Nerissa p.o.v.

Arriviamo in un batter d'occhio alla villa. Non mi sembra ci siano eventuali segni delle trappole scattate. Mi fiondo in casa mentre afferro il primo pugnale che trovo. Scendo le scale e arrivo nel seminterrato. La porta del laboratorio è a terra, distrutta. Resto impietrita per un secondo. Come hanno fatto ad entrare in casa mia? Ci sono un migliaio di trappole anti-mostro! Sono secoli che acciuffo mostri anche solo stando a casa a dormire! Come è potuto succedere! Mi trattengo dall'urlare dalla rabbia e mi muovo lentamente e con passo felpato tra gli alambicchi del laboratorio. Non sento respiri o battiti diversi dai miei. Però un odore pesante aleggia. Una puzza di zolfo. Mi osservo attorno... Dove si nasconde? Acuisco i sensi ma non vi è alcuna traccia se non il suo passaggio. L'olfatto mi porta davanti alla camera criogenica. Apro gli occhi, sfortunatamente non posso usare due sensi estesi al contempo. Resto sbalordita. Il vetro è distrutto ed esce una leggera nebbiolina dal buco nel mezzo della finestrella. Cosa ancora più sconvolgente? Non c'è l'anima di Irina, al suo posto un biglietto immerso nel ghiaccio. Lo strappo velocemente. Apro e leggo.

Cara, piccola ed indifesa Cacciatrice Nerissa,

Come stai? Temo male, ho preso in prestito l'anima della tua dolce sorellina. Inoltre ho trovato il tuo gatto, un buon antipasto, ed il tuo maggiordomo è stato un piatto alquanto pepato. La prossima volta prendi un servo più accondiscendente in battaglia.

A presto, cara.

Cornelius Nefas.

Stringo il pezzo di carta tra le mani.

“Maledetto bastardo.” sputo tra i denti.

Devo andare da Nigel. Deve sapere che non ha tempo. Non tutto quello che pensavo di avere dalla mia. Corro fuori dalla casa e risalgo in groppa al cavallo. Gli do un colpetto e via.

“Forza, forza!” urlo per spronarlo ad andare più veloce. Lui accelera e dopo poco siamo dal giovane apprendista. Salto giù e con un salto arrivo davanti alla porta di casa. Busso con forza aspettando due secondi a malapena per poi sfondarla con una spallata.

Salve!

Non aggiorno da giugno lo so. Perdonatemi ma so tentando di riprendere in mano tre storie, oltre a questa. Mi dispiace ma mi metto sotto ora che devo iniziare a studiare. Che roba... Vabbeh, piaciuto? Contenti che il nostro Alex diventi un contenitore? Io no, nemmeno Nerissa se è per questo ma c'est la vie... Allora vado. Sappiatemi dire.

Ringrazio di cuore:Diesis_Girl e Jachikn_2303964 che preferiscono la storia. Marina94 che la ricorda. ShinigamiGirl, Rose of Blood , ombra_notturna , LoveForHachi , Felem, Fatadz e Clary1835 che la seguono. Grazie <3

Per informazioni: questa è la pagina facebook https://www.facebook.com/pages/Nemesis_Kali-Efp/343833529060869?ref=hl e su twitter @RyuzakisLove

Ciao dolcezze <3

P.S C'è qualche whovian tra voi?