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Autore: Ilvi    05/08/2013    0 recensioni
Questa è una storia vera. Ci sono situazioni che non avresti mai pensato di dover affrontare, ma ti devi ricredere quando ti ci trovi di fronte. Finisci col fare cose che non avresti mai creduto possibili, arrivando a non riconoscere nemmeno te stesso.
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: "All the small things", Blink 182      http://www.youtube.com/watch?v=ahWmkV0mtvk


«Sofi?» la chiamò Simone, il suo nuovo compagno di baco, passandole un bigliettino, «E’ da parte di Ele».
          Era ormai diventata un’abitudine quella di comunicare a distanza causa forze maggiori, e passata una settimana dal cambio di posti, nessuno ne poteva più del loro traffico di post-it.
Sofia aprì furtivamente il bigliettino dell’amica, con un sorriso: le faceva sempre piacere riceverne uno; “Che palle, questa non smette mai di parlare! Comunque il mio posto mi sta andando bene, e a te?” Sofia si affrettò a rispondere: “Qui tutto bene,  comunque dopo devo chiederti una cosa! ;)”. La risposta arrivò in fretta ad Elena, che la lesse immaginando che l’amica avesse già capito.

          Durante l’intervallo, le due amiche, Maia e Maddalena erano affacciate alla finestra della classe. «Insomma Ele, ci devi dire qualcosa?», esordì Sofia con un sorrisino malizioso. Elena diventò tutta rossa e Maddalena ci mise del suo: «Dai Ele, lo sappiamo tutti che sei follemente innamorata di Enrico! Ve l’avevo detto io!»; tra le risate generali, Sofia s’intromise «Macchè Enrico, alla nostra Elena piace ma Fab..» Elena la bloccò subito «ZITTA! TI SENTE!». Dalla comitiva si alzò un –uuh- generale per la nuova scoperta. Maddalena riniziò subito a parlare «Ma no Ele, è brutto Fabio!». Elena si girò sbuffando dall’altra parte, pensando che alla fine i belli non le erano mai piaciuti. Fabio era ancora un bambino: aveva grandi occhi marroni e una montagna di riccioli castani. In compenso era molto simpatico e spesso faceva ridere Elena.

          Sofia e Elena rimasero sole, e la prima voleva qualche altra spiegazione «E allora, questo cambio di posti?», «Ma non lo so..» rimaneva vaga Elena. Ma Sofia era decisa ad andare fino in fondo.

***


Un mercoledì, poco tempo dopo, la classe era in aula di musica. Il professor Troni obbligava i compagni a sedersi secondo l’ordine alfabetico intorno a sei grandi tavoli che sostituivano i normali banchi di scuola. In quell’aula, Sofia e Fabio erano accanto. Considerando che  c’era una certa confidenza tra i due amici, erano contenti di stare lì. Passavano le ore di musica a chiacchierare del più e del meno, causando spesso l’ira del professore che, per evitare situazioni del genere, aveva escogitato uno stratagemma. Infatti, quando in classe c’era più confusione del solito, ogni volta che il prof ti richiamava, ti abbassava il voto di mezzo punto. Quelle erano le giornate peggiori per Sofia e Fabio. E quel mercoledì era proprio uno di quei giorni. Ma Sofia aveva proprio bisogno di parlare con Fabio, voleva fare un favore a Elena, sapendo che le sarebbe stata riconoscente. Quindi prese una penna, e iniziò a scrivere sul banco «Ma ti piace qualcuna di classe? Tranquillo non lo dico a nessuno». Mentre aspettava la sua risposta, si girò a guardare Elena, sorridendole. La ragazza le rispose con uno sguardo perplesso, non sapendo ovviamente niente di quello che l’amica stava facendo. 

          Fabio richiamò Sofia, volendo proseguire il discorso. La ragazza abbassò gli occhi e trovò una breve risposta, scritta nella calligrafia peggiore del mondo: questo era uno dei difetti di Fabio. Dopo un attimo di esitazione, Sofia capì quello che era scritto sotto la sua domanda:  “Perché me lo chiedi?”. Alzando gli occhi al cielo, scarabocchiò una breve risposta “Così per chiedere!”.  A Fabio non erano mai piaciuti questi discorsi “seri”, infatti sbuffando scrisse velocemente sul tavolo “cosa vuoi sapere?”. A Sofia sembrava troppo curioso, doveva esserci qualcosa sotto, ma decise comunque di non andare dritta al punto. Cercò di distrarlo, e sghignazzando aggiunse “A Palmira quanto dai, da uno a dieci?”. Palmira era una ragazza strana, presa in giro da tutti perché tutt’altro che carina. Fabio infatti fece giusto in tempo a leggere, e scoppiò a ridere anche lui. «Fabio, Sofia, cosa c’è? Fate ridere anche noi» esordì il prof, annotando il richiamo. Sofia non era felice di vedere il suo voto diminuire ogni volta che apriva bocca, ma per questa volta doveva fare un’eccezione.

          Il dialogo tra i due continuò, finchè non fu il turno di Elena. Sofia scrisse, emozionata “Ed Elena?”, alzando subito dopo lo sguardo sul ragazzo, che ci pensò un po’ su, prima di scrivere un grande 8 vicino al nome della ragazza. Sofia sgranò gli occhi, era il voto più alto della classe! Effettivamente, Elena era una ragazza carina. Aveva i capelli mossi sui toni del castano, e due grandi occhi dello stesso colore dei capelli. Un paio di occhiali rosa e viola rendevano i suoi occhi ancora più espressivi.

          Fabio notò la reazione di Sofia, e la guardò aspettando qualche spiegazione. L’unica cosa che Sofia le rispose, senza bisogno di scrivere niente, fu «vi ci vedo proprio bene insieme», e si girò un’altra volta verso Elena, annuendo soddisfatta.
  
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