Albione era un grandissimo villaggio, fatte di tante casette e tante strade che portavano dovunque si volesse. Il paesello aveva una struttura esagonale, al cui centro vi era una cattedrale immensa, costruita al tempo dei padri fondatori, custodita dai chierici e dai sacerdoti di Vornat, il dio della guerra. Essa era considerata dai bambini luogo di grande preghiera e di rispetto, e allo stesso tempo di grande paura e terrore; nessuno sapeva che cosa succedeva all'interno di quella immensa cattedrale, dalle finestre lunghe e larghe, con incise sopra lingue a molti sconosciute, e a poche conosciute, ed era per questo che quasi nessuno si avvicinava ad essa, se non per motivi estremamente importanti. Non molto lontana da lì, si ergeva, sopra l'unica montagnola di quel villaggio, un castello conosciuto anche come "Castello dei cristalli". Il castello, che risaliva ai tempi dei padri fondatori, se non prima ancora, aveva le fondamenta di cristallo, di un cristallo talmente duro e resistente che si pensava fosse stato infuso di magia, e che quella magia, nonostante i secoli passati, continuasse a fluire grazie alle varie casate che vi avevano vissuto. Infatti, per secoli, le varie famiglie che avevano vissuto in quella reggia erano state scelte non per il loro sangue reale, ma per la magia che scorreva nel loro sangue. Idromanti o geomanti erano accettati, gli altri potevano pure sparire. In quel secolo, iniziato da poco, vi era una famiglia di maghi, di fede oscura che abitava il castello. La famiglia era composta da un padre, Rinler, geomante di fede Acron, Nimie, sacerdotessa di Acron e in parte maga dell'acqua e, infine, la piccola Bianca, di dieci anni, ancora troppo piccola per trovare la sua strada. Quello che sto per raccontare è la storia di Bianca, e di come è arrivata in Elavia; buon divertimento.