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Autore: prior_incantatio95    05/08/2013    3 recensioni
Mi chiamo Charlie e vivo a Londra con mia madre e il suo "quasi marito" Paul Higgins, al quale sono molto affezionata. Sro attraversando una fase molto importante, tra un pò arriverà un bambino in casa e non vedo l'ora di poterlo vedere. Sono diversa dalle altre ragazze,perchè non ho mai avuto una cotta per qualcuno, ma ora è tutto diverso, mi sento persa come in un'illusione. Non sono più io...
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era la mattina della vigilia di Natale e come tutti gli anni la casa era immersa in uno spirito natalizio da far invidia anche a Babbo Natale in compagnia dei suoi elfi e le renne. Le luci erano tutte accese e dall'odore di cannella che si respirava si poteva capire che mamma aveva acceso anche le candele profumate. C'erano i soliti canti di Natale che si sentivano da fori in strada, ma la musica che c'era in casa era molto più alta e soffocava quella all'esterno. La città era ricoperta dalla neve come ogni anno d'altronde, e questo preannunciava un Natale fantastico, ma anche diverso dagli altri.Era la prima volta che Harold vedeva la neve ed era anche il suo primo Natale, era il primo Natale che avrei trascorso con un ragazzo al mio fianco e questa prospettiva mi eccitava molto, anzi quasi mi preoccupava. Era anche il compleanno di Louis, avrebbe fatto 21 anni anche se mentalmente è come se ne avesse 5, rimarrà sempre il solito bambino che non ha voglia di crescere e cerca qualcosa di divertente in ogni gesto. Scesi le scale con un sorriso enorme stampato in faccia. Trovai Harry (junior) vestito da Babbo Natale che sorrideva sdraiato sul tappeto. Lo presi in braccio e andammo in cucina dove trovammo mamma e Paul a sbaciucchiarsi sotto il vischio.
Charlie: BUONGIORNO! - urlai e Harry rise emettendo un fantastico suono e quei due si staccarono.
Mamma: finalmente ti sei svegliata - si prese il mio piccolo fratellino dalle braccia.
Paul: giorno piccola - mi abbracciò. Era particolarmente felice e si vedeva, e anche molto.
Charlie: mamma sono solo le...12?!?! Perchè non mi hai svegliata prima?
Mamma: ho avuto da fare e poi dormivi così beatamente
Charlie: devo muovermi! - urlai più a me stessa che agli altri
Mamma: i tuoi nonni saranno qui a momenti – mi urlò mentre correvo nuovamente in camera mia per farmi una doccia. Riuscii in tempo ad asciugarmi ma avevo i capelli raccolti in una crocchia e di rimettermi il pigiama, che i miei nonni irlandesi erano nel salotto di casa. Andai giù da loro per abbracciarli e salutarli, mi fecero alcune domande sulla mia vita e lo stesso feci con loro. Erano già le quattro e avevo ancora i capelli bagnati. Fortunatamente mamma non si era accorta di niente e me la filai senza alcun rimprovero. Asciugai alla meglio i capelli già asciutti per metà e cominciai a prendere i vestiti. Sentii bussare alla porta.
Charlie: chi è?
Nonna: la tua vecchietta preferita – la feci entrare - dove devi andare?
Charlie: è il compleanno di un mio amico, so che abbiamo sempre trascorso queste feste insieme, ma devo proprio andare...
Nonna: oh non preoccuparti. Anche io alla tua età andavo sempre a fare baldoria con gli amici
Charlie: immagino - dissi ridendo. Cominciai a vestirmi. Presi delle calze comprendi nere e indossai il vestito che avevo comprato il giorno prima insieme a Serena, era un mono-spalla bicolore rosso e nero. Sembrava che fosse diviso in gonna e body ma era un tutt'uno. Aveva la parte di sopra aderente, la parte inferiore sembrava più ad una gonna di pelle nera però larga che partiva poco più giù del seno.
Nonna: non avrai freddo così?
Charlie: non preoccuparti nonna
Nonna: cosa intendi fare a questi lunghi capelli?
Charlie: tra non molto li taglierò ma ora pensavo di lasciarli così
Nonna: oh no assolutamente no, non farlo. Vieni che ti sistemo io - mi posizionai sullo sgabello avanti allo specchio senza fare troppe storie sapendo che ogni mio tentativo di sviare la sua richiesta sarebbe stato inutile. Cominciò a pettinarmi e li sistemò sulla spalla dove c'era la spallina del vestito lasciando l'altra spalla completamente scoperta. Li fissò con una miriade di ferrettini e riuscivo a muovermi senza problemi - ora si che va bene – sorrideva
Charlie: grazie nonna
Nonna: sei la mia piccola, è normale che faccia questo poco per te, tesoro. Ora che ti vedrà tuo nonno non ti farà uscire di casa - cominciammo a ridere entrambe solo al pensiero della possibile reazione del nonno. Mamma chiamò nonna dal piano di sotto e scese subito dopo. Rimasi da sola alle prese con gli ultimi ritocchi. Erano le 7. Era davvero passato tutto quel tempo senza che me ne accorgessi? Serena sarebbe arrivata a momenti, dovevo muovermi. Cominciai a trovare gli accessori giusti e dopo averli anche indossati mi mancava solo il trucco e dovevo mettere le scarpe. Mandai un messaggio a Serena chiedendole dove fosse e rispose non molto tardi con un semplice “apri la porta di casa", così mi affaccia dalla scalinata e urlai a mamma di andare ad aprire a Serena, che indossava un aderente vestito verde smeraldo che esaltava la sua carnagione chiara e i suoi capelli biondi.
Mamma: wow Serena, come siamo belle
Serena: grazie signora anche lei non è niente male - le fece un occhiolino e salutò anche tutti gli altri che erano radunati a tavola alle prese con chissà quale portata, dopodichè mi raggiunse al piano superiore - come siamo belle - disse scherzando
Charlie: anche tu non sei male – dissi ammiccando
Serena: non sei ancora pronta? Muoviti Charlie! Intanto io rubo qualche tua collana - rise mentre parlava e si intrufolò in camera mia. Presi quei fantastici trampoli che mamma aveva comprato per se ma non aveva mai indossato, erano dei tacchi rossi scamosciati con un cintulino alla caviglia. Andai a truccarmi, un trucco semplice ma diverso dal mio quotidiano. Eravamo entrambe pronte e dopo aver preso una giacca nera e una pochette nera anche questa uscimmo dalla camera. Scendemmo e trovammo tutti con lo sguardo sospeso verso le scale. Avevano un'aria stupefatta. Devo ammettere che eravamo entrambe bellissime.
Nonno: ragazze dove dovete andare? - domandò curioso
Serena: andiamo a festeggiare, vuole venire con noi? - chiese con fare malizioso, ma allo stesso tempo anche giocoso
Nonno: penso di si, ho voglia di ballare
Nonna: dove vai da nessuna parte James, loro sono giovani tu devi rimanere qui.
Paul: vi accompagno ragazze?
Serena: ho no Paul grazie ma ho la mia auto
Paul: allora ci vediamo dopo...devo venire a fare gli auguri a quella peste
Mamma: state attente ragazze – affermò severa
Charlie: abbiamo delle persone che ci proteggeranno a dovere mamma - scoppia a ridere
Mamma: ed è proprio da loro che dovete stare attente
Andai a prendere i regali che avevo lasciato sotto l'auto e salutando tutti uscimmo di casa. Lasciai le buste nel cofano ed entrammo in auto dove non c'era un freddo polare che si infilava nelle ossa. Serena cominciò a guidare e potemmo scorgere il paesaggio in festa che Londra aveva intenzione di far vedere al mondo. Scendemmo poco prima di arrivare.
Serena: cosa hai regalato ad Harry? - chiese chiudendo l'auto
Charlie: niente – cominciai a ridere ma lei non capiva il senso delle mie risate
Serena: no dai sul serio cosa gli hai regalato?
Charlie: te l'ho detto, niente
Serena: sei impazzita? - non potei fare a meno di continuare a ridere a causa delle sue domande - so che gli hai regalato qualcosa – penso che si autoconvinceva del mio mancato regalo
Charlie: possibile che non mi credi?
Serena: no non ti credo
Scherzammo godendoci il panorama illuminato non dai soliti e tristi lampioni, ma dalle luci delle case anche se in quella zona non erano molte. Arrivammo e trovammo come sempre quando si ha a che fare con quei 5 tipi, delle ragazze urlanti. Ma dico io, pure a Natale? Non hanno una famiglia con cui festeggiare? Erano tutte agghindate e ben vestite. Erano anche più belle di me e Serena, tantè che ci confondemmo con loro ma riuscimmo ad arrivare all'uomo con la lista.
x: nomi?
Charlie: Charlie Humprie e Serena Hummel
x: si certo e io sono la regina Elisabetta – era scocciato - andate insieme alle altre Charlie Humprie e Serena Hummel
Serena: lei davvero non ci riconosce?
x: le due ragazze entreranno insieme ai ragazzi
Serena: e se le due ragazze fossero venute da sole?
x: non siete voi, perciò non fatemi perdere tempo - prima che Serena potesse contrabbattere la portai dalle altre ragazze che si spacciavano per noi.
x: nemmeno voi siete riuscite ad entrare?
Charlie: come scusa?
x: quel tizio non vuole far entrarci
Charlie: credo sia normale visto che è una festa privata
x: e allora perchè avete provato ad entrare?
Charlie: noi non abbiamo provato ad entrare, noi DOBBIAMO ENTRARE!
x: e chi sareste voi? - disse scettca
Charlie: le persone per cui vi siete spacciate di essere
x: si si certo - mi voltò le spalle e raggiunse la sua amica bionda. C'erano anche altre ragazze che si erano spacciate per Perrie, Eleanor e Danielle. Ma si può essere così idioti? Si sentirono delle urla assordanti e come al solito questo poteva significare una cosa sola. Erano arrivati i ragazzi, ma Louis non c'era. Vennero abbagliati dai flash e noi invece fummo spinte sul fondo della fila mentre tutte le altre si accalcavano per vederli.
Serena: come facciamo ad entrare ora?
Charlie: proviamo dal retro? - facemmo il perimetro del locale ma nulla nemmeno da li riuscimmo ad entrare, c'era molta più sorveglianza sul retro che avanti, così tornammo all'entrata. Le urla erano cessate e vedemmo altre ragazze tentare invano di entrare con nomi falsi. Sentii il telefono squillare.
Charlie: pronto?
Harry: ehi dove sei? Perchè non sei ancora arrivata?
Liam: chiedile se Serena è con lei - si sentì chiedere con un pizzico di preoccupazione nella sua voce
Charlie: si, Serena è con me – dissi ridendo
Harry: ma dove siete?
Charlie: siamo fuori dal locale e la guardia non vuole farci entrare
Harry: perchè? Ora vengo a prendervi - disse divertito
Charlie: Styles non ridere, pensa che stessimo cercando di infiltrarci senza invito per conoscervi
Harry: perchè non è così?
Charlie: taci – lo vidi uscire e questo scatenò nuovamente gli ormoni di quelle ragazze in festa. Era davvero bello, anche più delle altre volte. Indossava una giacca e un pantalone nero con una maglia ocra. Parlò con la guardia e cominciò a ridere come un pazzo. Cominciò a incamminarsi verso le finte Charlie e le finte Serena sempre più divertito, intanto le fan cercavano sempre più di attirare la sua attenzione.
Harry: chi di voi è la mia fidanzata? - rideva. Incrociai le braccia al petto e lo guardai male e questo lo fece divertire ancora di più. Tutte le ragazze che si erano spacciate per me improvvisamente si allontanarono dicendo "magari lo fossi" oppure "chi? io? no purtroppo, ma se vuoi vengo con te". La folla si dileguò e rimanemmo solo io e Serena, anche lei era divertita mentre lo guardavo accigliata - trovata!
Charlie: stai facendo sul serio?
Harry: cosa ho fatto di male? Ho salvato una principessa in pericolo!
Charlie: preferisco essere una guerriera anzichè una stupida principessa
Harry: cos'hai contro le principesse? - disse avvicinandosi e prendendomi per mano
Serena: dov'è Liam?
Harry: è rimasto dentro, ti sta aspettando.
Charlie: si cacciano sempre nei guai e non sono autosufficienti, hanno sempre bisogno di qualcuno per riuscire a sopravvivere - arrivati all'entrata Serena ammonì la guardia con uno sguardo inceneritore da far invidia anche ad un lanciafiamme, ma non appena vide Liam lasciò spazio al più dolce degli sguardi che dedicava solo ai suoi ammiratori, così Liam le andò incontro e l'abbracciò.
Harry: bel vestito comunque.
Charlie: lo so – dissi con tono autorevole
Harry: come mai così acida?
Charlie: oh niente di che. Non sono potuta entrare se non con te e questo mi infastidisce.
Harry: ma ora non hai più motivo di essere acida o infastidita
Charlie: lo so ma devo sfogarmi in qualche modo
Harry: ti faccio vedere un metodo infallibile per rilassarsi, devi lasciare la giacca?
Annuii e andammo nella stanza accanto per togliere il superfluo. Appena chiuse la porte mi cinse i fianchi e mi baciò con una certa intensità e passione che non fui in grado di non ricambiare. Desideravo davvero le sue labbra e il suo tocco. Mi alzò da terra e allacciai le mie gambe al suo bacino. Era dannatamente sexy. Forse avrei dovuto dargli il mio regalo di Natale prima del tempo. Cominciò a baciarmi il collo e cominciò a scendere sempre di più. Tutto fu rovinato da qualcuno che entrò senza bussare per lasciare il suo cappotto ma appena ci vide si scusò e uscì con ancora addosso il cappotto.
Harry: non è possibile! - era quasi scocciato da questa situazione
Charlie: non preoccuparti - gli lasciai un leggero bacio sulle sue morbide labbra e prendendolo per mano uscimmo da li. Mi scusai con il ragazzo che era entrato poco fa. Dovevo trovare Louis per fargli gli auguri. Era con Eleanor, non mi andava di doverli dividere anche perchè so come ci si sente dopo. Hai un senso di vuoto che poco fa poteva essere colmato con un unico gesto. Vidi che una signora dai capelli rossi si avvicinò a loro e li separò così approfittai della situazione e mi avvicinai per augurargli buon compleanno.
Louis: oh finalmente sei arrivata!
Charlie: abbiamo avuto alcuni problemi
Eleanor: come stai ora Charlie?
Charlie: ora sto bene, siete davvero bellissimi.
Harry: Auguri Boo - disse abbracciando l'amico, sembravano due bambini, quando si staccarono feci i miei auguri a Louis provando affetto per quel ragazzo che conoscevo da così poco tempo.
Louis: hei Harry mia sorella ti cercava, vieni con me - rimasi li con Eleanor e subito dopo fummo raggiunti anche dagli altri. Era quasi arrivata la mezzanotte e con l'arrivo di essa sarebbe terminato il compleanno di Lou, ma saremmo entrati nel giorno di Natale e ci sarebbe stato anche lo scambio di regali. L'ansia si impadronì di me e diventai molto nervosa. Ero talmente agitata che cominciai a torturarmi le mani. Dovevo essere pronta. Aveva aspettato troppo e anche io. La mezzanotte scoccò senza che me ne accorgessi. Le persone cominciarono a scambiarsi gli auguri. Non avevo la forza, così rimasi li. Sentii abbracciarmi da dietro e mi voltai per vedere chi fosse.
Mamma: auguri tesoro – mi sussurrò vicino all'orecchio e con un solo gesto riuscì a rassicurarmi ma la preoccupazione ancora non andava via lasciando che anche quel briciolo di sicurezza andasse via, così le augurai anche io un buon Natale e l'abbracciai - che ci fai qui da sola?
Charlie: stavo pensando...
Mamma: a cosa? Charlie? - mi esortò con fare suadente. Sapevo bene che quando usava quel tono sarebbe riuscita a scovare in ogni modo ciò che mi passava per la mente perciò non opposi resistenza e mi aprii a lei, continuai a parlare con mamma finchè non fummo interrotte per gli ultimi festeggiamenti e finalmente la festa finì. Tutti si erano scambiati i loro regali di Natale, avevo dato ad ognuno un piccolo regalo eccetto Harry che ci rimase male anche se non lo dava a vedere. Mentre ero in macchina con Harry nessuno dei due parlò e ci limitammo a mandarci strane occhiate. Era arrivato il momento. Scesi dalla macchina appena arrivati a casa sua e le parole mi uscirono di bocca.
Charlie: non mi sono dimenticata di te, so che stai pensando questo ma posso assicurarti che non è così - mi fissavo le mani mentre parlavo
Harry: ehm...e allora spiegami perchè?
Charlie: riceverai il tuo regalo molto presto
Harry: non voglio ricevere per forza un regalo, mi basta anche un tuo gesto, anche solo un abbraccio
Charlie: potresti ricevere molto di più - entrammo in casa e mi precipitai subito al piano di sopra e lui mi seguì.
Harry: cosa intendi?
Charlie: potresti scoprirlo molto presto... - mi avvicinai a lui e gli presi il volto tra le mani tremanti.
Harry: Charlie...non c'è bisogno che ti agiti in questo modo – incrociai il suo sguardo – sei già stata mia, e lo sarai sempre – mi lasciò un delicato bacio e si limitò a sorridermi
Charlie: si ma – la voce mi tremava e cominciai a balbettare – la nostra prima volta non è stata delle migliori – io ero ormai rossa per l'imbarazzo, lui invece rideva con ormai troppa enfasi – sto parlando sul serio – mi prese le mani tra le sue per rassicurarmi
Harry: se sei tu il mio regalo questo significa che non ho mai ricevuto un regalo così bello e prezioso, voglio ricordarlo per sempre in ogni gesto, ogni parola, ogni movimento, ogni bacio anche quelli rubati, ricordare ogni minimo particolare, ricordare per sempre te - quella notte ci amammo come non eravamo riusciti con la nostra prima volta. Era un amore carnale pieno di desiderio, passione, fiducia e aspettative. Non solo i nostri corpi si erano uniti, ma anche i nostri sentimenti e le nostre anime. Questa volta gli sarei appartenuta davvero per sempre.

 
Penso che la storia finisca qui, anche se ho delle idee per farla continuare però lo farò postando una nuova storia...che ne dite?
Se dovessi scrivere la continua con una nuova storia voi la seguireste?
Mi piacerebbe avere una risposta, intanto vi auguro ogni bene, vi ringrazio per avermi sostenuta fin ora (anche voi lettrici silenziose), grazie a tutti coloro che hanno seguito la storia e come sempre mi dispiace per gli errori che troverete nella storia
Un bacio e alla prossima :'D
  
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