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Autore: orkaluka    05/08/2013    1 recensioni
Quando dalle foreste di Hogwarts spariscono gli unicorni Melinda si offre volontaria per le ricerche, queste cominciano insieme a Ted e James, finiti, ovviamente, in castigo. Purtroppo però la questione non finisce qui, perché di fatti strani ad Hogwarts, quest'anno, ne accadono parecchi. Gli alleivi vengono attaccati da forze oscure e solo Melinda sembra in grado di percepire quando questi sono in pericolo. Tra amicizia, lealtà, magia e ovviamente avventura riusciranno Melinda, James, Rose, Scorpius e Al a sventare la minaccia che grava su tutti loro?
Siate clementi, é la mia storia non originale! Non sono affatto brava nelle presentazioni, quindi spero che vorrete dare almeno una sbirciata al testo XD
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ed eccoci giunti al diciannovesimo capitolo, questo e il prossimo, che pubblicherò tra...*guarda l'orologio* cinque minuti, sono importanti al fine di comprendere le potenzialità della piccola Melinda. Buona lettura!


Capitolo 19 - Draco Malfoy

La mattina dopo Melinda si ritrovò completamente vestita nel suo letto. Si alzò, fece una doccia calda e confortante e si mise la divisa, aveva dormito per due ore soltanto e le occhiaie erano fin troppo evidenti sul suo viso. Prese la borsa con i libri per la giornata e si avviò verso la Sala Grande, che era mezza vuota. Mangiò da sola, completamente distrutta, era già tanto che riuscisse a tenere gli occhi aperti e la bocca chiusa. I professori non erano presenti, molto probabilmente stavano ancora discutendo sul da farsi. Restò al tavolo di Grifondoro ad aspettare i suoi amici dormiglioni leggendo qualcosa. Stava cercando di apprendere più cose possibili sulla difesa dalle Arti Oscure, le piaceva come materia, la trovava interessante quasi quanto Incantesimi o Trasfigurazione. Stava leggendo di un incantesimo chiamato Patrunus, si diceva che era molto difficile, voleva provarlo.

“Ciao.”

 La salutarono James, Scorpius e Al, decisamente distrutti.

“Ciao”

 Rispose lei sorridendo.

“Stanchi?”

Chiese, loro le lanciarono un’occhiata significativa. Li raggiunse anche Rose, dietro di lei c’era la preside Mcgranitt, che si avvicinò al tavolo dei Grifondoro e disse con voce possente.

 “James Sirius Potter, mi raggiunga nel mio ufficio insieme ai suoi compagni scapestrati.”

 Molti dei presenti non fecero neanche caso alla scena, in due anni avevano assistito migliaia di volte a scene simili. I cinque annuirono e la preside se ne andò. James alzò le mani verso i suoi amici e disse. “Questa volta non ho fatto niente, lo giuro!”

 Scoppiarono tutti a ridere.

“Avrà scoperto una delle tue malefatte passate.”

 Disse Scorpius.

“Sono sicuro che qualcosa ai tempi le è sfuggito.”

 

 

“Siete stati molto coraggiosi questa notte, per questo, ad ognuno di voi verranno assegnati trenta punti.”

Al e Scorpius batterono le mani.

“Con la morte di un uomo non posso più tenere il segreto di ciò che è accaduto. Oggi durante le lezioni tutti gli studenti e gli insegnanti verranno convocati in Sala Grande per un avviso, non si potrà più uscire dalla scuola e le partite di quidditch verranno severamente controllate. Speriamo di catturare quegli assassini in tempo, possibilmente prima che uccidano qualcun’altro.”

 La preside annuì stancamente, si vedeva chiaramente che era distrutta.

 “Ora Melinda c’è un signore che ti vuole vedere. Anzi due, uno lo conosci già è Harry Potter, il capo dell’Ufficio Auror del Ministero e l’altro è il ministro della magia Kingsley Shacklebolt.”

Entrarono dalla porta dell’ufficio della preside due signori, Melinda riconobbe all’istante Harry, con i suoi capelli neri e gli occhi verdi uguali ad Al, mentre l’altro signore lo aveva intravisto ogni tanto sulla gazzetta del profeta, scuro di pelle, alto e piuttosto massiccio, indossava una tunica molto colorata. Porse la mano al Ministro della magia, che la strinse con vigore.

 “Piacere.”

Disse Melinda con una voce sottile, che non era abituata a sentire. James, Rose e Al corsero ad abbracciare Harry, che sorrise a tutti loro. La preside fece comparire con un gesto della bacchetta delle sedie di legno grezzo, molto rudimentali, ma decisamente comode. Si sedettero tutti quanti.

“Melinda, Harry e il Ministro…”

 La preside venne interrotta.

“Chiamami Kingsley Minerva.”

 La preside sorrise poi riprese a parlare.

 “Come stavo dicendo loro sono qui perché vogliono scoprire qualcosa di più sul tuo dono.”

 Melinda aggrottò le sopracciglia.

 “Ci ha già provato il professor Spine e l’unico risultato è stato quello di farlo aumentare.”

 La preside annuì.

 “Oggi rimarrai qui ad esercitarlo con questi due signori e con me, mentre gli altri andranno a lezione spargendo la voce che sei stata molto male, cosa di cui non dubiterà nessuno se ti hanno visto in faccia a colazione.”

 Rose, Al, Scorpius e James si alzarono, salutarono Harry e il signore dal nome impossibile e poi si avviarono verso la lezione. Melinda si sentì abbandonata, non voleva essere una cavia da laboratorio per quei tre, voleva solo essere normale, voleva chiudere quei muri e farla finita, far restare silenti i pensieri delle persone per sempre.

“Melinda, puoi ricordare con chiarezza la prima volta che hai utilizzato il tuo dono?”

 Chiese Harry. Melinda socchiuse gli occhi e cercò di visualizzare il preciso istante in cui aveva utilizzato il suo dono per la prima volta, si ricordava di qualcuno che implorava per la sua vita, poi la voce di qualcuno che diceva mentalmente è salva e poi due braccia che l’abbandonavano ad altre due braccia, più calde delle altre e meno viscide. La mamma le aveva raccontato che era sopravvissuta ad un incidente e che era stato un uomo a tirarla fuori dalle macerie dell’automobile e a riportarla tra le braccia di sua madre. Melinda lo raccontò ad Harry ed al Ministro, loro annuirono e segnarono tutto su un piccolo quaderno.

“Puoi utilizzare sempre il tuo potere? In qualsiasi situazione?”

 La mattinata continuò così, con i due che facevano domande e Melinda che rispondeva come meglio poteva, perché alcune cose nemmeno lei le conosceva. Dopo pranzo, consumato ovviamente nell’ufficio della preside, entrò un terzo signore, un Auror molto dotato nell’Occlumanzia e nella Legilimanzia. Glielo presentarono come Draco Malfoy e lei riconobbe immediatamente in lui il padre di Scorpius.

“Eccomi qui, come desideravi signor Potter.”

 Disse lui in un tono schifato, come se avesse perennemente la puzza sotto il naso. Melinda porse la mano al signor Malfoy, che la strinse.

“Bene, cosa devo fare?”

Chiese Malfoy lanciando sguardi gelidi in giro.

 “Cerca di entrare nella sua mente.”

 Malfoy alzò un sopracciglio.

 “Una bambina di undici anni, mi avete chiamato qui per entrare nella mente di una bambina di undici anni?”

Scoppiò a ridere.

 “Potter, devi essere peggiorato parecchio dall’ultima volta perché sono sicuro che riuscivi ad entrare nella mente di mio figlio.”

C’era del rancore in quelle parole, che Harry scacciò con un colpo della mano.

“Ti prego Draco, cerca di entrare.”

Melinda si preparò al colpo che sarebbe arrivato, alzò le sue difese e attese. Di certo non rimase delusa, mantenne il contatto visivo con il signor Malfoy e la sua mente arrivò a destinazione con un colpo tremendo, di una forza inaudita, che incrinò le difese della ragazza. Melinda sentì un brivido d’eccitazione scorrerle nelle vene, finalmente poteva testare la resistenza dei suoi scudi e capirne di più su suoi poteri. Il signor Malfoy rimase impressionato, percepiva gli scudi della ragazza e non riusciva a sorpassarli, si concentrò ancora di più e sferrò un altro attacco, occhi negli occhi e bacchetta alla mano. Melinda cercò di resistere a quel colpo e, con immensa fatica, ci riuscì. Fu certa in quel momento però che non avrebbe mai resistito ad un terzo attacco del genere, per cui, decise di passare all’azione. Un colpo deciso e i muri vennero definitivamente abbattuti, lei, scivolò dentro la mente del signor Malfoy con facilità, come se non ci fossero stati muri a proteggerla. Le immagini cominciarono a scorrerle davanti agli occhi, un rgazzino che viveva in una grandissima casa piena di manufatti oscuri e raccapriccianti, lo stesso ragazzino che saliva su un treno, poi veniva affidato alla casa di Serpeverde e passava gli anni successivi a complottare e cercare di far spaventare il signor Potter. Melinda si ritirò da quella mente appena prima del matrimonio di Draco Malfoy, appena fu rientrata nella sua innalzò i suoi muri.

 “Stupefacente.”

Disse Malfoy.

 “Allora?”

 Chiese il signor Potter.

 “Non ho mai visto nulla di simile, è un’impenetrabile Occlumante e una Legilimens formidabile, mi chiedo chi siano i suoi genitori per aver creato un essere così potente.”

 Harry strabuzzò gli occhi.

“Non sei riuscito a entrare? Non hai visto niente?”

Chiese, con voce sorpresa. Il signor Malfoy sogghignò.

“Certo che ho visto qualcosa, per chi mi hai preso?”

In quel momento fissò i suoi occhi in quelli della ragazza.

“E ciò che ho visto mi spaventa. Chi sei tu, ragazzina?”

 Melinda ne rimase sorpresa, come aveva fatto a vedere qualcosa? Era sicurissima che i suoi scudi fossero ancora intatti, oppure le era sfuggito qualcosa? Cercò una falla che avesse fatto fuoriuscire qualcosa, che gli avese permesso di vedere e la trovò. Ovviamente non l’aveva trovata e il perché era semplice, lì abitava la parte adulta di lei, quella che tutti temevano e che i suoi genitori facevano finta che non esistesse. Il signor Malfoy aveva visto quella parte di lei e ne era rimasto spaventato.

“Sono Melinda Bella Moon, mezzosangue.”

Non le piaceva quella parola, l’aveva sempre odiata.

“Tua madre è una babbana, vero?”

 Melinda annuì.

“Eppure il capello parlante ti ha messo nella casa di Grifondoro perché tu segua le orme del tuo nonno più vecchio, quindi, tutti e due i tuoi nonni dovevano essere maghi. Sei sicura che tua madre sia chi dice di essere?”


Postfazione 

Oramai dovreste aver capito se questa storia vi piace oppure no, se avete voglia di continuare a leggere o se trovate che ci siano degli errori evidenti, per questo motivo vi chiederei di lascaire un commento in modo che io possa capire cosa passa per le vostre fantasiose menti. Grazie a tutti!

P.S.: Mi è stato chiesto di aggiungere le foto dei personaggi, ma se c'è una cosa che amo dei racconti è il fatto che si possano immaginare le più piccole caratteristiche fisiche dei vari persoanggi senza che queste siano per forza smentite. Comunque se desiderate avere delle foto potrei inserirle, a patto che qualcuno di voi mi spieghi come si fa xD

  
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