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Autore: ethelsgonnabeokay    06/08/2013    2 recensioni
Continua a correre. Che, tradotto, sapeva molto di "Continua a correre, Poison, continuate a provare, Killjoys: vedrete i vostri tentativi dissolversi in polvere, vi autodistruggerete, e solo allora vi ucciderò". [Dal secondo capitolo]
Ama stare in mezzo alla folla, ama essere al centro dell'attenzione, e grida: -Killjoys, fate rumore!- Un boato ci riempie le orecchie. Siamo ancora vivi. [Dal quarto capitolo]
Non sono riusciti a smacchiare quelli che hanno deciso di essere imperfetti, evidentemente. [Dal nono capitolo]
Killjoys, dovreste provare a trovarvi una persona a cui dare tutto. Sì, vi renderà maledettamente esposti alle delusioni e al dolore, ma se è la persona giusta vi darà un motivo in più per vivere e per combattere. [Dall'undicesimo capitolo]
Danger Days!AU, Frerard
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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1270 parole. Ve l'ho già detto che questa è la storia più lunga che io abbia mai scritto? E ve l'ho già detto che amo con tutto il cuore questo fandom?
Ci sentiamo alle note dell'autore, godetevi il capitolo :D










Usciamo dal locale tutti e quattro assieme, seguiti dalla piccola Grace che ostina a trascinarsi dietro il nostro stereo, nonostante Kobra Kid abbia insistito per portarlo lui. Dice che così si sente meno inutile e per Dio se la capisco.
Davanti all'auto, mi giro verso Poison che mi sorride. Faccio un cenno con la testa.
Salto nella macchina, la nostra macchina, nel posto dietro a sinistra. Grace mi si siede accanto, e subito mi guarda storto dicendomi: -Voglio aiutarvi!
Le scompiglio appena i capelli. -Sei una forza della natura, piccola- constato, prima che mi tiri la bandana che ho messo davanti alla bocca. Gli altri ridono, e io concentro la mia attenzione su Party Poison.
Lo guardo spostare il ciuffo da un lato cercando di camuffare l'accenno di ricrescita scura che già spunta. La sua maschera getta ombre brillanti sullo sterzo di pelle consumata che stringe forte, come se fosse stato la sua pistola, che portiamo tutti quanti al fianco. Intercetta lo sguardo del fratello, poi il mio che improvvisamente si ritrova a fissare il davanti della macchina giallo limone, con su disegnato un ragno nero, e mette in moto.

Quando usciamo dal parcheggio del nostro covo ufficiale, il nostro posto segreto dove siamo al sicuro, sento un brutto presentimento. Poison sorride appena, poi chiama: -Grace!- E la ragazzina accende lo stereo, mandando musica a tutto volume che riempie l'innaturale silenzio del deserto che circonda e protegge Battery City. Sappiamo che migliaia di persone sono morte lì dentro, ma sappiamo altrettanto bene che, fino a quando ci sarà la musica, noi non moriremo. O almeno lo speriamo, in questi pantaloni di pelle che fanno a gara con i sedili a quali sono più consunti, nella macchina senza tettuccio che non fa niente per fermare i raggi del sole che picchia prepotentemente, ma che è l'ideale per sparare. Per ferire. Rabbrividisco, sperando che gli altri lo prendano per un brivido di... cosa, di freddo? Che patetico che sono.
Ma quando guardo in faccia gli altri, capisco di non essere l'unico: sono spaventati tanto quanto me, Jet Star, Kobra Kid, perfino Party Poison cerca di trattenere l'ansia. E l'unico motivo per farlo, al momento, è Grace che saltella su e giù a ritmo della musica. Lei è il segno che un futuro migliore non solo è possibile, ma che è dietro l'angolo, è così vicino da poterlo toccare. Lei, per la BLi, per la società di ora, è una bambina strana; invece noi la consideriamo la nostra migliore amica, le vogliamo bene, è una di noi. Moriremmo per salvare lei così come per salvare uno di noi.
So che stanno arrivando, lo sento. Lo leggo nei movimenti di Party, così prevedibili che sembrano quasi un flashback: la mano destra che tamburella tre volte sul volante, la gamba sinistra che scivola leggermente indietro, l'angolo della bocca che si incurva verso il basso rompendo la sua espressione imperturbabile, le palpebre che sbattono troppo velocemente.
Lo sento nel volume della radio che si alza, in Kobra che tossicchia leggermente e nel suono delle pistole sgargianti che, come una sola, si caricano. Pronti a colpire, manca solo un detonatore.

Poi Ray mi guarda e, contemporaneamente, ci sporgiamo io da un lato e lui da un altro. Tiriamo giusto in tempo per rispondere al fuoco nemico, e vediamo due draconiani in bianco diventare di un colore acceso* e cadere a terra.
Poison accelera, ora corriamo a tavoletta verso un posto sicuro. Entriamo nell'accampamento (non so come faccia a percepirli, dato che a me sembra solamente sabbia, sabbia e ancora sabbia) e dice, sovrastando la musica: -Bel lavoro, ragazzi!
Ma io alzo gli occhi e incontro quelli di Ray, di nuovo. So di avere la sua stessa espressione, delusa e un po' arrabbiata. Ci guardano interrogativamente fino a quando non dico: -Korse non c'era. Secondo me... ci sta aspettando.
E cala il silenzio.

La vita nel deserto non è poi così male, alla fine, se si è al sicuro da possibili assassini e soprattutto da animali selvaggi, che in quei posti di certo non mancano. Vediamo dei felini troppo grandi per essere solo gatti, anche quelli di un colore indefinito. Un colore fumoso, come la nebbia, come la sottile striscia grigia che esce dalla sigaretta tra le labbra di Party Poison. No, non chiedetemi come mai stessi guardando le sue labbra, non vi risponderei in modo sincero.
Arriva il tramonto, poi la notte, e cominciamo a sentire freddo. Ci tocca accendere un fuoco, anche se questo ci rende troppo individuabili. Poison si accomoda sulla sabbia accanto a me mentre Jet Star accende il fuoco in pochi, efficaci gesti, e le fiamme ci tingono di rosso. Vedo le labbra del ragazzo accanto a me contrarsi leggermente: non so cosa abbia contro il fuoco, nel tempo mi sono detto solamente che odia vedere qualcosa di più vivace dei suoi capelli, ma so che non è così. Altrimenti non starebbe dicendo qualcosa al fratello minore, mentre noi mangiamo. Grace è ancora piena di energia, ma per questa sera non la dimostra: solamente guarda in cagnesco prima me e poi Party, non abbassando lo sguardo nemmeno quando Ray, a cui si è molto probabilmente affezionata di più, le chiede qualcosa.
Finiamo di mangiare e gettiamo le lattine nel fuoco, che comincia a mandare scintille; una di esse appicca quasi fuoco ai capelli riccioluti di Jet Star, e ci ritroviamo a ridere come dei cretini. La notte è giovane, ci vorranno ore prima che ci addormentiamo; forse riusciamo finalmente a far comparire un'atmosfera piacevole... questa speranza sfuma appena sentiamo dei rumori che non centrano niente. Allarmato, il nostro leader scatta in piedi. Che siano riusciti a superare il nostro campo di sicurezza?

-Ragazzi- dice piano, mentre accende una torcia nel fuoco. Non cerca di soffocarlo, anzi, dice in tono ironico: -Tanto sanno che siamo qui, no?
Mi si avvicina tanto che riesco a sentire il suo braccio premuto contro la mia spalla. Sta rabbrividendo, e vorrei solamente abbracciarlo ora. Ma non posso, non avrei potuto comunque, neanche se non fossimo molto probabilmente diretti verso la nostra morte in piena notte.
Non troviamo niente. Giriamo per la nostra area protetta per ore e ore, fino a quando non arriva mezzanotte, ma non c'è niente; neanche un alito di vento fuori posto. Sembra tutto normale, già, tutto normale e fottutamente programmato, come sempre. Ritroviamo la nostra macchina verso quelle che credono essere le due di notte, e nessuno dice niente, se non Kobra che ci ordina: -Dormite un po', avremo bisogno di essere riposati domani-, in sostituzione del fratello maggiore che sembra in trance.

La mattina dopo ci svegliamo poco dopo l'alba, e nessuno sembra aver voglia di parlare. Ci infiliamo di nuovo in macchina, e scopriamo di avere ragione: non erano riusciti a superare le barriere invisibili che ci proteggevano, ma li troviamo appena fuori di lì.
E sì, c'è anche Korse ad aspettarci.
Scendiamo dall'auto, convinti di avere qualche possibilità, ma cosa possiamo fare in quattro contro un esercito di draculiani? Prima di rendercene conto siamo a terra, non morti ma quasi.
Party Poison sta guardando Korse in un modo che incuterebbe paura a chiunque, o meglio, non paura, ma un senso di... non so come descriverlo. Il suo sguardo è l'affronto della frase “Avanti, finiscici ora”, che sappiamo essere nelle menti di tutto e quattro. Grace si agita rumorosamente mentre lui alza teatralmente la pistola e poi la riabbassa.
-Keep running.
Continua a correre. Che, tradotto, sapeva molto di Continua a correre, Poison, continuate a provare, Killjoys: vedrete i vostri tentativi dissolversi in polvere, vi autodistruggerete, e solo allora vi ucciderò.  










*=sì, secondo me le laser gun colorano i nemici quando li raggiungono. Tipo pallini colorati. Quelli che usano i bambini. lol
Angolo della nonsocomedefinirmi
L'html della storia non è un granché, ma sto litigando per la prima volta con NVU perciò it's not my fault, not at all (?)
Cooomunque considerando l'ora e considerando la velocità con cui sto guardando gli episodi di Supernatural uno dopo l'altro cercherò di stringere al massimo i miei scleri...
Prima di tutto, NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA NA N-ok l'ho finita qui, vado subito al punto: primo capitolo nel vero senso del termine, poco Frerardeggiante ma abbastanza angst... spero vi sia piaciuto!
Un ringraziamento va a Mi_Killjoy, percybeth_2000 e Sambora, che hanno aggiunto la storia alle seguite.
Vero che questa volta mi fate trovare una recensione se state leggendo? Anche solo per insultarmi? Vero?

Ethel
   
 
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