Drabble Mania


My Home (Fiorenzo)
Il centauro guardò un'ultima volta verso il folto della foresta, sapendo che non ci sarebbe potuto tornare per molto tempo.
I suoi simili erano esseri rancorosi, stufi dei maghi, non distinguendo fra chi meritava e chi no, ed era possibile che non avrebbe più potuto entrare in quella che era casa sua, senza rischiare che fosse eseguita la condanna a morte.
Sapeva che altri suoi fratelli la pensavano come lui, ma temevano troppo Bane e il gruppo dei centauri che trovavano la sua scelta ignominiosa. La speranza, però, albergherà sempre nel suo cuore.


The Champions (Oliver Baston)
Il campione lasciò Hogwarts con un'unica soddisfazione: aver finalmente battuto Serpeverde. Il fatto che in realtà il merito fosse quasi del tutto attribuibile a Harry Potter non aveva importanza.
Il Quidditch era un gioco di squadra e quell'anno avevano finalmente la formazione perfetta. Peccato che già con la sua assenza si sarebbe disfatto qualcosa.
Intanto guardava anche al futuro. Era già stato contattato da alcune delle più famose squadre del campionato e aveva la possibilità di entrare anche in nazionale. Il domani gli sorrideva e lui ricambiava soddisfatto sperando che il rosa che vedeva non fosse solo frutto della sua immaginazione.


Non esiste un Signore Oscuro Perfetto (Gellert Grindelwald)
Come mago oscuro era stato davvero pietoso: Gellert, chiuso in prigione, se ne rese conto solo dopo aver fissato Voldemort, prima che lui lo uccidesse.
Quel volto, trasfigurato dalla sua anima malvagia, gli fece capire che aveva meritato di essere rinchiuso come il più idiota dei criminali.
Lui si che era degno di farsi chiamare Signore Oscuro!
Gli venne da sorridere a pensare che finalmente il caro, vecchio Albus avesse trovato pane per i suoi denti. Peccato che fosse così fissato con le profezie: sono certe manie che fregano sempre i cattivi.


Sono io la donna per te (Lavanda Brown)
Lavanda fissò la coppia formata da Ron e Hermione e si chiese che cavolo ci trovasse in quella secchiona. Lui era un somaro della peggior specie, uno di quelli che studiava due ore prima di un esame... proprio come lei.
Aveva un sacco di cose in comune con lui, di certo più di quella, a entrambi piaceva il Quidditch, anche se non era abbastanza brava da fare parte della squadra; anche lei adorava gli scacchi, sia nella versione dei maghi, sia in quella Babbana.
Con quella l'unica cosa che condivideva, era l'amicizia con Harry Potter: non era sufficiente per costruirsi un domani e stava tramando per farglielo capire.


Inutile! (Quirinus Raptor)
Perché hai scelto di essere lo schiavo di un uomo morto o quasi?
Quali tasti ha premuto il Signore Oscuro per avere la tua fedeltà?
Di certo non hai mai avuto troppe soddisfazioni, ti sentivi piatto, insulso.
Il fatto che Lui avesse bisogno di te, ti faceva sentire migliore?
Non ti sei mai reso conto che Lui usa le persone finché gli servono, per sbarazzarsene quando gli sono d'impiccio.
Forse speravi che alla resa dei conti un piccolo posto fra i vincitori toccasse anche a te?
Invece la tua esistenza, spezzata da un ragazzino, finisce prima che accada qualsiasi cosa, morte inutile come la tua vita.


L'immobilità della morte (Andromeda Black in Tonks)
Osservi le tre lapidi, una affianco all'altra e guardi le foto, stranamente immobili.
"Mamma, papà, nogno." dice il piccolo Teddy, indicando di volta in volta la giusta immagine. Ha un anno e mezzo, ha appena cominciato a camminare e passa da una tomba all'altra osservando bene le immagini.
"Gno muove." sentenzia alla fine, voltandosi a guardare la nonna.
"Lo so, tesoro. Non si muovono come i ritratti che abbiamo appeso a casa." conferma Andromeda, non sapendo che altro dire.
Anche il bambino era stato colpito da quell'immobilità che solo la morte può dare.


La libertà non fa per me (Dobby)
La vita da Elfo libero non ti è mai appartenuta davvero. In realtà il bisogno di appartenere a qualcuno è atavico nella tua specie e sentivi di appartenere a Harry Potter, che aveva pensato prima a te che a se stesso.
Il tuo pensiero fisso era di ricambiare quel ragazzo per ciò che aveva fatto per te.
Solo quando ti trovasti trapassato dal pugnale di Bellatrix, morente fra le sue braccia, fosti sicuro di essere riuscito ripagare il debito.
Esalare il tuo ultimo respiro inondato delle lacrime di Harry Potter ti ha reso felice.

Rancore (Pansy Parkinson)
Il tuo amore per Draco è stato calpestato, umiliato. Ti chiedi cos'abbia di più di te Astoria Greengrass, da distruggere anni di fidanzamento.
Tieni in mano la lettera d'addio di Draco, con la voglia di eliminare fisicamente qualcuno. Fissi con crudeltà un Elfo Domestico, lo percuoti con forza. Stai meglio, anche se vedere quell'essere che ti prega di dargliene ancora, ti da la nausea: sarebbe stato meglio se ci fosse stato Draco al suo posto, ma ti conosce, il vigliacco, sapeva che rischiava grosso.
-Hai preferito quella puttanella.- pensò -Sono certa che un giorno te ne pentirai e quando tornerai te ne darò tante, ma tante, ma tante..."


La rivincita (Olympe Maxime)
Il tuo corpo enorme ti ha portato sempre grossi problemi con i ragazzi della tua età. L'amore per te è sempre stato tabù e anche di amici ne avevi pochi. Nemmeno con loro hai mai ammesso di essere una Mezzogigante, anzi, lo negavi anche a te stessa.
Le uniche soddisfazioni che hai avuto dalla vita, te le ha date lo studio. L'essere scelta come preside di Beauxbatonx, la scuola che ha visto i tuoi disastri sentimentali e le tue acrobazie intellettive, ti da alla fine gioia.
L'essere passata avanti a chi si credeva migliore di te, è una vittoria che non ha eguali.