Consensus
Amoris
-
XVIII atto -
Dopo aver
visto e sentito
tutto ciò, Dud aveva preferito sparire dalla circolazione
per il resto della
giornata. Era andato al parco, il preferito di Harry, e si era seduto
su una
giostra ad osservare l’altalena su cui si sedeva sempre il
cugino. E se lo
figurò lì e non riusciva a fare altrimenti;
bello, innocente, timido,
distrutto… gli potevi fare tutto ciò che volevi e
lui ti perdonava sempre, era
questo il bello di Harry e il biondo doveva averlo capito anche troppo
bene…
come lui stesso aveva capito troppo bene con chi aveva a che fare e,
anche se
gli pareva che gli sfuggisse qualcosa, preferì non farci
caso! Aveva visto con
i suoi occhi come manipolava Harry, tra quelle mani di porcellana,
quegli occhi
brillanti farsi opachi appena gli metteva le mani addosso…
come quelle stesse
mani gli avevano sfiorato la fronte sudata e bollente… e
aveva sentito sulla propria
pelle quelle iridi grigie; e non solo quando lo aveva sollevato da
terra,
additandolo come feccia. E un po’ si sentiva tale,
perché non era riuscito a…
se solo avesse saputo come aveva fatto quello lì, allora
forse anche lui avrebbe
potuto avere qualche speranza con Harry. Magari molte più di
quelle che
sicuramente si presagiva come alquanto scarse.
Nella sua
mente riapparve
l’immagine del cugino che lo strozzava… aveva
creduto davvero di morire, in
quel momento! Non solo per la forza fisica, quanto quella
mentale… eppure non
gli sembrava di aver sbagliato la parola.
-Imperio-
mormorò soprappensiero,
assottigliando gli occhi.
Ripescò
quell’incantesimo:
serviva ad assumere il controllo delle azioni delle persone,
così che… che…
possibile che Harry fosse diventato un burattino tra i fili di un
burattinaio
aristocratico che dava tutta l’impressione che appena stufo
del giocattolo lo
avrebbe buttato via come se fosse spazzatura? Ma per fare un
incantesimo non
c’era bisogno di quel bastoncino di legno? Oppure
c’erano maghi che ne potevano
fare benissimo a meno?
Si
girò tra le mani il
biglietto preso al cugino; osservò bene la carta. Non pareva
comune carta, foglio
che dir si voglia, era giallastra e ruvida, roba che aveva solo visto
nelle
foto dell’antico Egitto. Quindi, facendo due conti, doveva
essere pergamena…
possibile che da Harry erano così indietro che usavano
ancora quel tipo di
carta? Per scrivere delle piume?
Il
comportamento del cugino
era, pergamene, piume o no, particolarmente insolito,
dall’arrivo del biondo.
Il modo con il quale si lasciava avvolgere da lui, non sapeva
perché ma gli
faceva venire tanta di quella rabbia da fargli ribollire il sangue
nelle vene!
Oramai non faceva più caso al normale o non… e
questo pensiero lo condusse, non
si sa bene come, all’associazione che aveva fatto qualche ora
prima: Harry era
come una millefoglie…
* *
*
-Daco…?-
-Si?-
-Ti
amo…-
Sorrise
–Anche io, amore,
anche io…- gli carezzò i capelli, baciandogli la
fronte.
La temperatura
era scesa
notevolmente, contando che aveva una febbre da cavallo, e anche se
aveva ancora
il naso rosso e chiuso, stava molto meglio. Draco era salito sul letto,
messo
la schiena contro lo schienale, abbracciato Harry e lasciato che lui si
accoccolasse
come meglio credeva sul suo petto, alla faccia del “no,
altrimenti mi
contagia!” Draco ci sperava, che lo contagiasse, almeno
così sarebbero potuti
stare ancora più vicini; sfiniti, certo, ma almeno vicini.
Lo vide sfregare la
guancia sul suo petto, chiudere in un pugno la leggera camicia che si
era messo
e lo abbracciò.
-Daco…
che hai?- pigolò Harry,
preso alla sprovvista, aprendo un occhio dalla sua beatitudine di
quella
posizione.
Il biondo
ispirò forte dai
suoi capelli, con la fronte corrugata, senza parlare. Ma Harry
capì.
-Daco…
- lo chiamò, attirando
la sua attenzione –Sto bene… davvero, è
solo un po’ di affeddoe- ridacchiò, nel
non sapere dire neanche bene il nome del suo compagno o una cosa banale
come
raffreddore.
-Lo
so…- ispirò Draco –Ma non
voglio perderti…- lo strinse forte a sé, senza
lasciargli possibilità di
protesta, anche se era certo che Harry non ne avesse di proteste, da
avanzare.
Ma voleva sentirlo, che era caldo, vivo, tra le sue braccia, e se solo
ripensava a qualche mese prima, a quando aveva passato notte e giorno
al San
Mungo, dopo la guerra, tutte le volte che lo avevano buttato fuori e
tutte le
volte in cui lui era rientrato smaterializzandosi nella stanza di Harry
con un
mazzo di nebbiolina in mano… era stato Harry a dirgli che
gli piaceva molto. La
nebbiolina… verde come i suoi occhi, argento come i Malfoy.
Sorrise e lo baciò
quando gli spiegò perché erano i suoi preferiti.
Li metteva in un vaso e se
qualcuno chiedeva spiegazioni,
In cuor suo
sperava di non
dover mai più rivedere il suo amore pieno di sangue, anche
se doveva ammettere
che Harry ricoperto di sangue era un chiaro invito a violentarlo senza
che il
moro facesse nulla per impedirlo. Aveva notato che il suo corpo non era
ancora
completamente guarito, ma le ferite oramai erano divenute
anch’esse cicatrici.
E segno, come quella sulla fronte, di un passato che non può
più tornare, con
somma loro gioia. E anche se il rosso era il colore dei Grifondoro,
Draco
pregava di non doverlo mai più vedere su Harry,
perché ne sarebbe morto,
semplicemente.
Abbassò
la testa per
incontrare gli occhi del moro, che gli sorrise, con le gote arrossate
–Umpf…-
ridacchiò piano –Che c’è?-
-Nulla,
solo… sei bello- sorrise.
Harry arrossì… no, non avrebbe permesso a nessuno
di portarglielo via, mai più!
* *
*
Tempo qualche
altra ora e la
pozione ebbe effetto, Harry era guarito. Draco ne approfittò
per spupazzarselo
un poco. Cosa che a Harry non dispiacque affatto, visto che si lasciava
coccolare come meglio il biondo preferiva. Durante quel momento intimo
e
privato, Harry rimembrò un episodio tanto strano quando
ironico; quando, poco
prima della guerra, si era avvicinato alla stazione del treno, con
l’intenzione
di buttarsi sotto l’Hogwarts Exspress. Il motivo? E
c’era anche da chiederlo?
Bastava togliere la storia della magia e altre poche cose per rendersi
conto
che quella, tra le tante, era la soluzione più logica da
parte di un ragazzo di
quattordici anni, solo, senza genitori, con un destino deciso da
qualcun altro.
Gli amici c’erano, eccome, ma pochi, anche se veri, e anche
loro avevano le
loro cose per la testa, non potevano stare sempre a reggergli il
moccolo! Silente
diceva che lui era riuscito a resistere perchè aveva
qualcosa per cui
combattere, qualcuno da cui tornare e poi per il semplice motivo che
era
proprio perché riusciva a reggere a tutto quel dolore che
gli si scagliava
contro. Era forte. Chi era forte fuori era perché non lo era
dentro… lui non era
mai stato una persona forte, sapeva di essere debole fuori, vulnerabile
fuori
quanto dentro. Ma con la pratica aveva imparato che finche avevi
accanto a te
qualcuno per cui lottare, oppure per semplice convinzione o orgoglio,
avresti
continuato ad alzarti anche sputando sangue. Perché quello
sarebbe stata ben
poca cosa, come le ferite sul tuo corpo, paragonato a ciò
che ti si sarebbe
scatenato dentro nel vedere tutti i tuoi cari senza vita come statue
greche
rotte a terra. Poi però, proprio poco prima di compiere
l’ultimo atto di
follia, o forse il più sensato, della sua vita, aveva udito
dei mormorii nel
vento. Aveva cercato la fonte di tanto rumore interiore e alla fine,
nella
foresta, l’aveva trovata. Aveva trovato la famiglia Malfoy
che confortava il figlio
in un caldo abbraccio, e il tutto perché Draco era stato
costretto a prendere
il marchio a forza, contro ogni aspettativa e prima del previsto. Poi
aveva
visto Draco circondare la madre e lì si era sentito andare a
fuoco, perché
odiava
-Draco?-
intrecciò le dita in
quei fili dorati.
-Mh?-
-Come facciamo
con i miei zii e mio cugino?-
Appena
nominò l’ultimo
componente della famiglia, Draco divenne cupo e scattò,
dandogli le spalle
–Perché, che problema c’è?-
domandò, seccato.
Harry
sbatté un paio di volte
le ciglia –Beh… ehm…-
-Ti dispiace
che io sia
venuto?- chiese Draco all’improvviso, con tono arrogante.
-Cosa?-
-Avresti
preferito che me ne fossi
rimasto al Manor, così quel maiale poteva fare i suoi porci
comodi con te?
Vero?-
-Ma
amore…- allungò una mano
sulla spalla di Draco, ma lui la scansò
–Io…- si portò la mano al petto
–Io
dicevo per mia zia…-
-Che
c’è? Non vuole
concorrenza per il figlio?-
Era visibile e
tangibile la
sua gelosia. Alquanto strano, visto che non si comportava
così e… anzi, non si
era mai comportato così. Di solito la parte
dell’isterico e offeso la faceva
lui, ma forse questa volta il biondo aveva preferito, o voluto o per il
semplice fatto che non ce la faceva, aveva esposto dei sentimenti un
poco nuovi
a Harry, in Draco. Aveva i ricordi confusi, di ciò che era
successo poco prima,
quando Dud era entrato in camera, però il biondo gli aveva
detto che non era
successo nulla, ma se ora si comportava così…
perché avrebbe dovuto dirgli una
bugia?
-Che vai
blaterando?-
-Oh, avanti,
si vede lontano
un miglio che quella feccia ti sbava dietro!!!- urlò Draco,
alzandosi dal
letto, lasciando Harry al freddo. Harry cercò di
trattenerlo, ma quando Draco
era nervoso, era raro che si calmasse con poco.
-Ma…-
-Senti, fai
come ti pare! Ami
quel maniaco? Bene! Fai pure quello che vuoi! Non me ne importa nulla!-
Diede
un calcio a una valigia, facendola cadere di lato, a terra. Harry
serrò gli
occhi.
Passarono dei
secondi.
-Io…-
tentò Harry –Cosa ti
prende Draco?...-
-Cosa mi
prende?- urlò –COSA
MI PRENDE? Fai tanto il santarello, proprio San Potter! Dici che mi hai
dato
tutto di te, che c’è? Te lo sei ripreso? Appena mi
distraggo… appena tardo di
qualche ora tu ti sfoghi col primo che passa! Che
c’è? Il criceto che vagava
per la tua scatola cranica ha chiesto il trasferimento per mancanza di
spazio,
tanto quel posto è pieno di… e poi che fai? Non
sai dire altro che…-
-Ti
amo…- concluse, tremante.
-Si, proprio
così!- prese una
lampadina che si trovava sulla scrivania e la buttò al muro,
frantumandola -
Non sai fare altro che… che…- gli morirono le
parole in gola quando, girandosi,
vide Harry rannicchiato in sé, con le gambe al petto e le
braccia che le
circondavano, la testa nascosta tra esse. Tremava e il suo corpo era
scosso da
singhiozzi. Si rese conto di aver esagerato, che certe seghe mentali
era meglio
se se le teneva per sé. Gli si avvicinò e lo
abbracciò. Harry
si divincolò, mettendosi sdraiato e
dandogli le spalle. Si umettò le labbra.
-Harry…-
-No…
n… non… ho… ca-pito-
-No Harry, non
hai capito-
-Di…iiici?-
Vedeva quelle
bellissime
spalle alzarsi come scosse da una scarica di crucio e gli si strinse il
cuore
al pensiero che era lui a fargli quell’effetto. Lo
attirò a sé –Harry…- ma
Harry stava per ribattere, lo fece girare in modo da avere quei
bellissimi
occhi pieni di lacrime riflessi nei suoi e posò un dito
sulle sue labbra –Shh…-
Harry trattenne a stento un singhiozzo e Draco non ce la fece
più; lo baciò di
slancio. Entrambi gli occhi serrati come sotto chiave, il respiro che
echeggiava per la stanza. E le labbra, unico intralcio al loro amore,
unica
cosa che non permetteva alle loro lingue di esplorarsi fino alla gola.
Ma ciò non
toglieva che ogni volta che loro si baciavano era come se acqua e fuoco
si
scontrassero. Draco faceva muovere la testa a Harry come voleva, con
l’ausilio
delle mani, mentre lui si aggrappava alla sua camicia come un
disperato. Le
salive che colavano per il collo e i sapori che si mischiavano. Chi di
sole,
chi di terra. Chi di caldo, chi di fresco. Chi di inverno, chi di
estate.
Passione.
Odio. Rimorso.
Desiderio.
Libidine. Lussuria.
Amore.
Avarizia. Dolcezza.
Possessione.
Sesso.
Libertinaggio.
Ira. Accidia.
Gola.
Violenza.
Tenerezza. Disgusto.
Quando si
staccarono
avvertirono subito il bisogno di riavvicinarsi.
-Il…-
intervallò Draco tra i
baci passionali –Mio… Cucciolo…-
sorrise, mentre Harry si faceva dominare e
sovrastare come solo lui sapeva fare.
-Di…
di pi…-
-Vuoi di
più?-
-S…siiii-
s’inarcò sotto il
biondo, che lo prendeva come se fosse stato creato apposta per questo.
E lui lo
accoglieva come se fosse stato fatto apposta per lui. E Draco gli dava
di più.
Sempre, sempre di più. E lui non si risparmiava un gemito
troppo forte e non si
preoccupava di lasciargli piccoli graffi, anche se gli dispiaceva,
oppure di
stringere forte i suoi fianchi con le gambe bronzee. Non voleva altro.
Non
chiedeva altro.
* *
*
Si ritrovarono
di nuovo sul
letto, sudati e accaldati, ma bellissimi. Harry si
stiracchiò piano, dolente ma
sereno, col volto di pura beatitudine.
-Mhhh-
mugugnò –Che male…-
-Non mi venire
a dire che non
ti è piaciuto…- disse malizioso Draco con le
braccia a cuscino.
-Piaciuto?
Camminerò a gambe aperte
per minimo una settimana… a chi non piacerebbe?-
ironizzò.
-Umpf…-
ridacchiò – Beh, così
la prossima volta sei già pronto-
-Pronto? Ma
che…- poi capì –Ma
tu… brutto… - gli diede un pizzicotto su un
braccio.
-Ahhahh…-
rise, poi parve
farsi improvvisamente serio –Harry…-
-Si?- rispose
con sorriso
sulle labbra, soddisfatto per la sua piccola vendetta, ma prima che il
biondo
potesse parlare, lo fissò con amore e incastrò la
testa tra la sua spalla e il
suo collo –Fa nulla, Draco…-
-….-
-Tutto
dimenticato…- gli baciò
piano la spalla.
Stava bene
lì, così; col
profumo di Draco che l’avvolgeva e che si trasferiva in lui.
Ma un’unione non
cancella il passato; ciò che era stato lo avrebbe rincorso a
vicenda, a lui
come al suo amore.
* *
*
Sarebbe stato
bello passare il
resto delle vacanze sotto le belle coperte, poi assieme a
Draco… Ma il pericolo
zia Petunia e zio Vernon incombeva su di loro più che mai.
Si dovevano
inventare qualcosa al più presto oppure sarebbe stato meglio
iniziare a dirsi
addio, era stato bello finché era durato.
-Draco?-
-Mh?-
-…Non
per aizzarti di nuovo,
ma… Come facciamo con quei tre meravigliosi esemplari di
esseri non pensanti di
sotto… oppure ovunque siano?-
-Mh…
tu hai qualche idea?-
-Oh-ho il
grande Draco Malfoy
che chiede al misero Harry Potter di consigliare?-
-Io ce
l’ho un piano, ma
vorrei sentire cosa ha partorito il tuo cricetino che deambula che
è un
miracolo…-
-Grazie…-
-…
Altrimenti inizieresti a
sbraitare come un pazzo e francamente sono un po’ stanco-
-Ma grazie,
amore, tu sì che
sai come tirare su il morale alla gente!-
-Sono qui
apposta-
ghignò.-Avanti, sentiamo!-
-…-
-…-
-…-
-Allora?-
-Ci credi se
ti dico che mi
sono dimenticato?-
-Merlino,
Potter!-
-Oh, non
è colpa mia se mi fai
dimenticare tutto!- si difese –E’ colpa tua!- mise
il broncio.
Ridacchiò
–Che scaricabarile
che sei-
-Io eh?-
alzò un sopracciglio
con un piccolo sorrisino, tanto simile a quello del padre e che faceva
venire i
brividi a Draco. Poi si ricordò –Furetto-
Draco
sbatté un paio di volte
le palpebre –Potter, il criceto ti ha dato forfait?-
-Poveri noi se
è così!
Comunque, che te ne pare?-
-…-
-Potremmo
passare più tempo
assieme…-
-…-
-Fare la
doccia da soli… -
-…-
-Dormire
insieme... –
-…-
-Ti sto
convincendo?-
-Ti vuoi stare
zitto? Sto
cercando di ricordarmi l’incantesimo!-
Harry
gongolò; l’unica cosa
che poteva smuovere Draco quando non voleva fare qualcosa era un
ricatto, una
promessa oppure la prospettiva di tempo assieme da soli che variava
dalle
semplici chiacchiere a occupazioni un pochino faticose, forse, ma molto
appaganti.
Anche se
c’era da dire che
Harry avrebbe passato ogni istante della sua vita a fissare e farsi
fissare da
quelle gemme argentate piuttosto che altro. Troppo zuccheroso? Beh, se
non
fosse stato così ora non sarebbero stati su un letto assieme
e abbracciati.
Draco non era il tipo da certe smancerie ma quando gli prendevano le
idee da
San.Valentino coi fiocchi era meglio approfittarne finché si
era in tempo.
Quando Draco
si fu ricordato l’incantesimo
prese la bacchetta.
-Aspetta- lo
fermò Harry.
-Ripensamenti
Harry?-
-No,
solo… come faremo a
parlare?-
-Ma come? Non
eri tu quello
che diceva che chi si ama si capisce al primo sguardo?-
Harry
arrossì –Si, ma… -
-Ma?
–
-Non voglio
non sentire la tua
voce, ecco- incrociò le braccia.
Risa
–Te ne do atto, Harry, a
chi non può mancare la mia meravigliosa voce?- si
lodò da solo, più per far
ridere Harry che per altro. Un tempo quella battuta sarebbe stata solo
l’inizio
di una serie di frecciatine velenose in stile botta-risposta, invece
ora aveva
esattamente l’effetto opposto; divertire Harry,
più che altro perché vero.
Harry chiese a
Draco se c’era
un modo per far sì che solo loro si potessero capire, anche
con la telepatia o
boiate simili, persino con
-Ma?-
-C’è
un incantesimo, vecchio,
ma facile-
-Quale?-
-Consensus
Amoris-
-Prego?-
odiava quando Draco
dava sfoggio di sé e della sua conoscenza del latino.
-Intesa
d’Amore-
-Oh- il latino
iniziava a
piacergli. –E in cosa consiste?-
-Che ci si
può capire solo tra
innamorati, qualunque forma essi abbiano- spiegò
–Ma funziona solo se c’è
davvero amore-
-Allora non
è il nostro caso!-
sorrise Harry.
Draco si
sorprese, si
aspettava strepiti del tipo “che vorresti dire? Che io non ti
amo?” e cose del
genere, e invece… il suo Harry stava crescendo.
Decisero di
fare prima
l’incantesimo che la trasfigurazione, che Draco
preferì fare da sé prima che
Harry lo trasformasse in un ragno peloso e con mille zampette, per sua
personale perversione.
L’’Incantesimo
Consensus Amor” si
otteneva solo se i
due amanti, oltre che amarsi davvero, erano entrambi presenti:
s’intrecciavano
le dita e con la bacchetta si faceva un cuore che doveva combaciare
alla
perfezione: le bacchette partivano vicine in basso, poi si dividevano e
si
incrociavano di nuovo dalla parte opposta, ma se non coincidevano alla
perfezione l’incantesimo era nullo.
Draco ed Harry
si misero l’uno
dinnanzi all’altro e completarono l’incantesimo con
un bacio al centro del
cuore. E quando Draco fece la trasfigurazione, dopo pochi secondi al
suo posto
vi si trovò un furettino bianco con gli occhi argentei,
particolare grazie alla
quale Harry sarebbe stato in grado di riconoscerlo tra mille.
L’animaletto
prese a
strusciarsi ai piedi di Harry, che ridacchiò, amorevole
–Certo che tu non ti
smentisci mai, anche così ti strusci peggio di un gatto
persiano viziato…
AHIA!- ma i dentini li aveva belli affilati!
______________
ANGOLINO
Deo che parto
travagliato che
è stato questo capitolo è_é! Mi scuso
per l’enorme ritardo, quasi un mese
caspio O.O come mi scuso per… ehm… quella scena,
non solo per la povera
lampadina (facciamo marcia funebre) ma anche per la scena del sesso mal
velato
ma… mi ero appena messa una canzone di TZN con titolo
“Di Più” XD! Spero comunque
che vi piaccia, commentati in tanti ^^!
GRAZIE a tutti!
Mokona89 pucci ora sei
anche tu una scrittrice e sei molto
impegnata! Zi, ho visto il blog anche commentato <3! Mi piace
specialmente
cosa c’è sotto il titolo XD! Dai, apriamo il MZM?
Ovvero il Malfoy Zoo Manior?!
Va bene qui una mezza lemon? Cmq per una lemon completa devi aspettare
ancora
un poco anche perché mi deve venire
l’ìspirazione! Perché non mi piacciono
le
PitonxHarry cara? Leggi il mio commento a alla drabble di PitonxHarry
si “Erotica”
(tra le mie preferite) e lo saprai TT. Ps; leggila quella raccolta
è su ogni
coppia possibile e sono tutte bellifime e sadiche *ç*.
Lela89 Harry
è cucciolo, rincoglionito, ma cucciolo XD! Cmq
non ho messo la dichiarazione di amore eterno, anche se era mia
intenzione, perché
Draco lo vedo più possessivo!
DJKIKA accidenti,
pure il tuo moroso ora? Ma che ha nel
cervello? Cmq spero che ci riuscirai… io ora ho anche le
meche dorate… sembra
che ho il fuoco in testa <3! Vedrai che tra non molto cederanno,
basta che
fai loro una capa tanta cara! Amo scrivere di Draco geloso marcio di
Harry *ç*!
Ina ziao cara
<3! Io ogni tanto mi devo bloccare perché
devo pensare a come ammazzarlo a Dudley ma… non tanto,
perché deve rimanere
vivo così lo si può torturare ancora XD!
Fra Ro la cosa del
morso era una cosa che le faceva sempre
l’ex di mia cugina solo che lei si lamentava e io
“come è il fondotinta? Buono?”
e lei “un pochino amaro =.=” XD! Conta che anche
mia cugina si è presa la
febbre, non c el’ha mai, come me, ma quando è che
la prende? In piena estate
XD!
RIDETE E
MANGIATE CIOCCOLATO
xla