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Autore: xla    13/02/2008    3 recensioni
E se Duddley fosse geloso di Harry? E se Harry fosse fidanzato e la persona che ama lo venisse a trovare a casa? Chi è il biondino, ma, sopratutto; che ci fa un furetto in casa Dursley?!... CAP 31 OVVERO: LA MARCIA NUZIALE E' INIZIATA O LO SPOSO è SVENUTO! -ULTIMO CAPITOLO- [ non tiene conto del 5-6-7 libro ] buona lettura, lasciate un segnetto baci xla
Genere: Commedia, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Famiglia Dursley | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Consensus Amoris

- XVIII atto -

 

 

Dopo aver visto e sentito tutto ciò, Dud aveva preferito sparire dalla circolazione per il resto della giornata. Era andato al parco, il preferito di Harry, e si era seduto su una giostra ad osservare l’altalena su cui si sedeva sempre il cugino. E se lo figurò lì e non riusciva a fare altrimenti; bello, innocente, timido, distrutto… gli potevi fare tutto ciò che volevi e lui ti perdonava sempre, era questo il bello di Harry e il biondo doveva averlo capito anche troppo bene… come lui stesso aveva capito troppo bene con chi aveva a che fare e, anche se gli pareva che gli sfuggisse qualcosa, preferì non farci caso! Aveva visto con i suoi occhi come manipolava Harry, tra quelle mani di porcellana, quegli occhi brillanti farsi opachi appena gli metteva le mani addosso… come quelle stesse mani gli avevano sfiorato la fronte sudata e bollente… e aveva sentito sulla propria pelle quelle iridi grigie; e non solo quando lo aveva sollevato da terra, additandolo come feccia. E un po’ si sentiva tale, perché non era riuscito a… se solo avesse saputo come aveva fatto quello lì, allora forse anche lui avrebbe potuto avere qualche speranza con Harry. Magari molte più di quelle che sicuramente si presagiva come alquanto scarse.

Nella sua mente riapparve l’immagine del cugino che lo strozzava… aveva creduto davvero di morire, in quel momento! Non solo per la forza fisica, quanto quella mentale… eppure non gli sembrava di aver sbagliato la parola.

-Imperio- mormorò soprappensiero, assottigliando gli occhi.

Ripescò quell’incantesimo: serviva ad assumere il controllo delle azioni delle persone, così che… che… possibile che Harry fosse diventato un burattino tra i fili di un burattinaio aristocratico che dava tutta l’impressione che appena stufo del giocattolo lo avrebbe buttato via come se fosse spazzatura? Ma per fare un incantesimo non c’era bisogno di quel bastoncino di legno? Oppure c’erano maghi che ne potevano fare benissimo a meno?

Si girò tra le mani il biglietto preso al cugino; osservò bene la carta. Non pareva comune carta, foglio che dir si voglia, era giallastra e ruvida, roba che aveva solo visto nelle foto dell’antico Egitto. Quindi, facendo due conti, doveva essere pergamena… possibile che da Harry erano così indietro che usavano ancora quel tipo di carta? Per scrivere delle piume?

Il comportamento del cugino era, pergamene, piume o no, particolarmente insolito, dall’arrivo del biondo. Il modo con il quale si lasciava avvolgere da lui, non sapeva perché ma gli faceva venire tanta di quella rabbia da fargli ribollire il sangue nelle vene! Oramai non faceva più caso al normale o non… e questo pensiero lo condusse, non si sa bene come, all’associazione che aveva fatto qualche ora prima: Harry era come una millefoglie…

 

*  *  *

 

-Daco…?-

-Si?-

-Ti amo…-

Sorrise –Anche io, amore, anche io…- gli carezzò i capelli, baciandogli la fronte.

La temperatura era scesa notevolmente, contando che aveva una febbre da cavallo, e anche se aveva ancora il naso rosso e chiuso, stava molto meglio. Draco era salito sul letto, messo la schiena contro lo schienale, abbracciato Harry e lasciato che lui si accoccolasse come meglio credeva sul suo petto, alla faccia del “no, altrimenti mi contagia!” Draco ci sperava, che lo contagiasse, almeno così sarebbero potuti stare ancora più vicini; sfiniti, certo, ma almeno vicini. Lo vide sfregare la guancia sul suo petto, chiudere in un pugno la leggera camicia che si era messo e lo abbracciò.

-Daco… che hai?- pigolò Harry, preso alla sprovvista, aprendo un occhio dalla sua beatitudine di quella posizione.

Il biondo ispirò forte dai suoi capelli, con la fronte corrugata, senza parlare. Ma Harry capì.

-Daco… - lo chiamò, attirando la sua attenzione –Sto bene… davvero, è solo un po’ di affeddoe- ridacchiò, nel non sapere dire neanche bene il nome del suo compagno o una cosa banale come raffreddore.

-Lo so…- ispirò Draco –Ma non voglio perderti…- lo strinse forte a sé, senza lasciargli possibilità di protesta, anche se era certo che Harry non ne avesse di proteste, da avanzare. Ma voleva sentirlo, che era caldo, vivo, tra le sue braccia, e se solo ripensava a qualche mese prima, a quando aveva passato notte e giorno al San Mungo, dopo la guerra, tutte le volte che lo avevano buttato fuori e tutte le volte in cui lui era rientrato smaterializzandosi nella stanza di Harry con un mazzo di nebbiolina in mano… era stato Harry a dirgli che gli piaceva molto. La nebbiolina… verde come i suoi occhi, argento come i Malfoy. Sorrise e lo baciò quando gli spiegò perché erano i suoi preferiti. Li metteva in un vaso e se qualcuno chiedeva spiegazioni, la Granger diceva che li aveva portati lei, così come Weasley… la piccola di casa Weasley non la vedeva da tanto tempo, e la cosa non gli dispiaceva di certo, eh, ma ricordava con precisione il suo volto rigato di lacrime quando il corpo di Harry era stato ritrovato tra le macerie del cimitero, dove era risorto e morto definitivamente il Lord. E il cuore in frantumi quando Harry gli aveva detto con un filo di voce, la prima volta, sul letto dell’ospedale, ti amo. “Poverina, pensava che una volta finita la guerra lei avrebbe potuto coronare il suo sogno di diventare la signora Potter. Povera illusa, Harry è solo mio” ghignò spudoratamente quando fece quel pensiero e si ricordò anche troppo bene il volto sconvolto della Granger al suo sorrisetto beffardo in direzione di Ginny. Ma più ci pensava e più era convinto che Harry gli appartenesse, non sapeva spiegarsi il motivo, sapeva solo che il suo essere richiamava Harry tanto quanto lui lo amava. Ed Harry amava incondizionatamente Draco, gli si leggeva negli occhi, non faceva nulla per nasconderlo e lui lo aveva sempre definito un bene, perché metteva in guardia la gente, faceva capire che lui apparteneva a Draco Malfoy e viceversa, senza dubbi e senza discussioni o interferenze esterne.

In cuor suo sperava di non dover mai più rivedere il suo amore pieno di sangue, anche se doveva ammettere che Harry ricoperto di sangue era un chiaro invito a violentarlo senza che il moro facesse nulla per impedirlo. Aveva notato che il suo corpo non era ancora completamente guarito, ma le ferite oramai erano divenute anch’esse cicatrici. E segno, come quella sulla fronte, di un passato che non può più tornare, con somma loro gioia. E anche se il rosso era il colore dei Grifondoro, Draco pregava di non doverlo mai più vedere su Harry, perché ne sarebbe morto, semplicemente.

Abbassò la testa per incontrare gli occhi del moro, che gli sorrise, con le gote arrossate –Umpf…- ridacchiò piano –Che c’è?-

-Nulla, solo… sei bello- sorrise. Harry arrossì… no, non avrebbe permesso a nessuno di portarglielo via, mai più!

 

*  *  *

 

Tempo qualche altra ora e la pozione ebbe effetto, Harry era guarito. Draco ne approfittò per spupazzarselo un poco. Cosa che a Harry non dispiacque affatto, visto che si lasciava coccolare come meglio il biondo preferiva. Durante quel momento intimo e privato, Harry rimembrò un episodio tanto strano quando ironico; quando, poco prima della guerra, si era avvicinato alla stazione del treno, con l’intenzione di buttarsi sotto l’Hogwarts Exspress. Il motivo? E c’era anche da chiederlo? Bastava togliere la storia della magia e altre poche cose per rendersi conto che quella, tra le tante, era la soluzione più logica da parte di un ragazzo di quattordici anni, solo, senza genitori, con un destino deciso da qualcun altro. Gli amici c’erano, eccome, ma pochi, anche se veri, e anche loro avevano le loro cose per la testa, non potevano stare sempre a reggergli il moccolo! Silente diceva che lui era riuscito a resistere perchè aveva qualcosa per cui combattere, qualcuno da cui tornare e poi per il semplice motivo che era proprio perché riusciva a reggere a tutto quel dolore che gli si scagliava contro. Era forte. Chi era forte fuori era perché non lo era dentro… lui non era mai stato una persona forte, sapeva di essere debole fuori, vulnerabile fuori quanto dentro. Ma con la pratica aveva imparato che finche avevi accanto a te qualcuno per cui lottare, oppure per semplice convinzione o orgoglio, avresti continuato ad alzarti anche sputando sangue. Perché quello sarebbe stata ben poca cosa, come le ferite sul tuo corpo, paragonato a ciò che ti si sarebbe scatenato dentro nel vedere tutti i tuoi cari senza vita come statue greche rotte a terra. Poi però, proprio poco prima di compiere l’ultimo atto di follia, o forse il più sensato, della sua vita, aveva udito dei mormorii nel vento. Aveva cercato la fonte di tanto rumore interiore e alla fine, nella foresta, l’aveva trovata. Aveva trovato la famiglia Malfoy che confortava il figlio in un caldo abbraccio, e il tutto perché Draco era stato costretto a prendere il marchio a forza, contro ogni aspettativa e prima del previsto. Poi aveva visto Draco circondare la madre e lì si era sentito andare a fuoco, perché odiava la Lady, per il semplice fatto che lei poteva essere abbracciata dal figlio tutte le volte che lo desiderava, lui invece no… Quel giorno aveva deciso di non lasciarsi andare, ma di lottare. Lottare per essere stretto da quelle belle braccia nivee che ora erano dove dovevano essere, come il proprietario: da lui. Da lì aveva imparato che si perdeva solo quando ci si arrendeva. Era piacevole essere coperti dalle attenzioni di Draco; a volte bruto e violento, a tratti tenero e dolce… se Harry avesse dovuto decidere tra i due lati del suo carattere… in tutta sincerità sarebbe andato in panne, perché li amava entrambi. Lui amava Draco in tutte le sue sfumature, magari era un po’ strano, ma chi non lo era? Che senso aveva amare una persona, stare con lei e poi pretendere che cambiasse, ti dovevi essere messo con lei per una qualche ragione, no? Anche se il loro, era più di amore…

-Draco?- intrecciò le dita in quei fili dorati.

-Mh?-

-Come facciamo con i miei zii e mio cugino?-

Appena nominò l’ultimo componente della famiglia, Draco divenne cupo e scattò, dandogli le spalle –Perché, che problema c’è?- domandò, seccato.

Harry sbatté un paio di volte le ciglia –Beh… ehm…-

-Ti dispiace che io sia venuto?- chiese Draco all’improvviso, con tono arrogante.

-Cosa?-

-Avresti preferito che me ne fossi rimasto al Manor, così quel maiale poteva fare i suoi porci comodi con te? Vero?-

-Ma amore…- allungò una mano sulla spalla di Draco, ma lui la scansò –Io…- si portò la mano al petto –Io dicevo per mia zia…-

-Che c’è? Non vuole concorrenza per il figlio?-

Era visibile e tangibile la sua gelosia. Alquanto strano, visto che non si comportava così e… anzi, non si era mai comportato così. Di solito la parte dell’isterico e offeso la faceva lui, ma forse questa volta il biondo aveva preferito, o voluto o per il semplice fatto che non ce la faceva, aveva esposto dei sentimenti un poco nuovi a Harry, in Draco. Aveva i ricordi confusi, di ciò che era successo poco prima, quando Dud era entrato in camera, però il biondo gli aveva detto che non era successo nulla, ma se ora si comportava così… perché avrebbe dovuto dirgli una bugia?

-Che vai blaterando?-

-Oh, avanti, si vede lontano un miglio che quella feccia ti sbava dietro!!!- urlò Draco, alzandosi dal letto, lasciando Harry al freddo. Harry cercò di trattenerlo, ma quando Draco era nervoso, era raro che si calmasse con poco.

-Ma…-

-Senti, fai come ti pare! Ami quel maniaco? Bene! Fai pure quello che vuoi! Non me ne importa nulla!- Diede un calcio a una valigia, facendola cadere di lato, a terra. Harry serrò gli occhi.

Passarono dei secondi.

-Io…- tentò Harry –Cosa ti prende Draco?...-

-Cosa mi prende?- urlò –COSA MI PRENDE? Fai tanto il santarello, proprio San Potter! Dici che mi hai dato tutto di te, che c’è? Te lo sei ripreso? Appena mi distraggo… appena tardo di qualche ora tu ti sfoghi col primo che passa! Che c’è? Il criceto che vagava per la tua scatola cranica ha chiesto il trasferimento per mancanza di spazio, tanto quel posto è pieno di… e poi che fai? Non sai dire altro che…-

-Ti amo…- concluse, tremante.

-Si, proprio così!- prese una lampadina che si trovava sulla scrivania e la buttò al muro, frantumandola - Non sai fare altro che… che…- gli morirono le parole in gola quando, girandosi, vide Harry rannicchiato in sé, con le gambe al petto e le braccia che le circondavano, la testa nascosta tra esse. Tremava e il suo corpo era scosso da singhiozzi. Si rese conto di aver esagerato, che certe seghe mentali era meglio se se le teneva per sé. Gli si avvicinò e lo abbracciò.  Harry si divincolò, mettendosi sdraiato e dandogli le spalle. Si umettò le labbra.

-Harry…-

-No… n… non… ho… ca-pito-

-No Harry, non hai capito-

-Di…iiici?-

Vedeva quelle bellissime spalle alzarsi come scosse da una scarica di crucio e gli si strinse il cuore al pensiero che era lui a fargli quell’effetto. Lo attirò a sé –Harry…- ma Harry stava per ribattere, lo fece girare in modo da avere quei bellissimi occhi pieni di lacrime riflessi nei suoi e posò un dito sulle sue labbra –Shh…- Harry trattenne a stento un singhiozzo e Draco non ce la fece più; lo baciò di slancio. Entrambi gli occhi serrati come sotto chiave, il respiro che echeggiava per la stanza. E le labbra, unico intralcio al loro amore, unica cosa che non permetteva alle loro lingue di esplorarsi fino alla gola. Ma ciò non toglieva che ogni volta che loro si baciavano era come se acqua e fuoco si scontrassero. Draco faceva muovere la testa a Harry come voleva, con l’ausilio delle mani, mentre lui si aggrappava alla sua camicia come un disperato. Le salive che colavano per il collo e i sapori che si mischiavano. Chi di sole, chi di terra. Chi di caldo, chi di fresco. Chi di inverno, chi di estate.

Passione. Odio. Rimorso.

Desiderio. Libidine. Lussuria.

Amore. Avarizia. Dolcezza.

Possessione. Sesso. Libertinaggio.

Ira. Accidia. Gola.

Violenza. Tenerezza. Disgusto.

Quando si staccarono avvertirono subito il bisogno di riavvicinarsi.

-Il…- intervallò Draco tra i baci passionali –Mio… Cucciolo…- sorrise, mentre Harry si faceva dominare e sovrastare come solo lui sapeva fare.

-Di… di pi…-

-Vuoi di più?-

-S…siiii- s’inarcò sotto il biondo, che lo prendeva come se fosse stato creato apposta per questo. E lui lo accoglieva come se fosse stato fatto apposta per lui. E Draco gli dava di più. Sempre, sempre di più. E lui non si risparmiava un gemito troppo forte e non si preoccupava di lasciargli piccoli graffi, anche se gli dispiaceva, oppure di stringere forte i suoi fianchi con le gambe bronzee. Non voleva altro. Non chiedeva altro.

 

*  *  *

 

Si ritrovarono di nuovo sul letto, sudati e accaldati, ma bellissimi. Harry si stiracchiò piano, dolente ma sereno, col volto di pura beatitudine.

-Mhhh- mugugnò –Che male…-

-Non mi venire a dire che non ti è piaciuto…- disse malizioso Draco con le braccia a cuscino.

-Piaciuto? Camminerò a gambe aperte per minimo una settimana… a chi non piacerebbe?- ironizzò.

-Umpf…- ridacchiò – Beh, così la prossima volta sei già pronto-

-Pronto? Ma che…- poi capì –Ma tu… brutto… - gli diede un pizzicotto su un braccio.

-Ahhahh…- rise, poi parve farsi improvvisamente serio –Harry…-

-Si?- rispose con sorriso sulle labbra, soddisfatto per la sua piccola vendetta, ma prima che il biondo potesse parlare, lo fissò con amore e incastrò la testa tra la sua spalla e il suo collo –Fa nulla, Draco…-

-….-

-Tutto dimenticato…- gli baciò piano la spalla.

Stava bene lì, così; col profumo di Draco che l’avvolgeva e che si trasferiva in lui. Ma un’unione non cancella il passato; ciò che era stato lo avrebbe rincorso a vicenda, a lui come al suo amore.

 

*  *  *

 

Sarebbe stato bello passare il resto delle vacanze sotto le belle coperte, poi assieme a Draco… Ma il pericolo zia Petunia e zio Vernon incombeva su di loro più che mai. Si dovevano inventare qualcosa al più presto oppure sarebbe stato meglio iniziare a dirsi addio, era stato bello finché era durato.

-Draco?-

-Mh?-

-…Non per aizzarti di nuovo, ma… Come facciamo con quei tre meravigliosi esemplari di esseri non pensanti di sotto… oppure ovunque siano?-

-Mh… tu hai qualche idea?-

-Oh-ho il grande Draco Malfoy che chiede al misero Harry Potter di consigliare?-

-Io ce l’ho un piano, ma vorrei sentire cosa ha partorito il tuo cricetino che deambula che è un miracolo…-

-Grazie…-

-… Altrimenti inizieresti a sbraitare come un pazzo e francamente sono un po’ stanco-

-Ma grazie, amore, tu sì che sai come tirare su il morale alla gente!-

-Sono qui apposta- ghignò.-Avanti, sentiamo!-

-…-

-…-

-…-

-Allora?-

-Ci credi se ti dico che mi sono dimenticato?-

-Merlino, Potter!-

-Oh, non è colpa mia se mi fai dimenticare tutto!- si difese –E’ colpa tua!- mise il broncio.

Ridacchiò –Che scaricabarile che sei-

-Io eh?- alzò un sopracciglio con un piccolo sorrisino, tanto simile a quello del padre e che faceva venire i brividi a Draco. Poi si ricordò –Furetto-

Draco sbatté un paio di volte le palpebre –Potter, il criceto ti ha dato forfait?-

-Poveri noi se è così! Comunque, che te ne pare?-

-…-

-Potremmo passare più tempo assieme…-

-…-

-Fare la doccia da soli… -

-…-

-Dormire insieme... –

-…-

-Ti sto convincendo?-

-Ti vuoi stare zitto? Sto cercando di ricordarmi l’incantesimo!-

Harry gongolò; l’unica cosa che poteva smuovere Draco quando non voleva fare qualcosa era un ricatto, una promessa oppure la prospettiva di tempo assieme da soli che variava dalle semplici chiacchiere a occupazioni un pochino faticose, forse, ma molto appaganti.

Anche se c’era da dire che Harry avrebbe passato ogni istante della sua vita a fissare e farsi fissare da quelle gemme argentate piuttosto che altro. Troppo zuccheroso? Beh, se non fosse stato così ora non sarebbero stati su un letto assieme e abbracciati. Draco non era il tipo da certe smancerie ma quando gli prendevano le idee da San.Valentino coi fiocchi era meglio approfittarne finché si era in tempo.

Quando Draco si fu ricordato l’incantesimo prese la bacchetta.

-Aspetta- lo fermò Harry.

-Ripensamenti Harry?-

-No, solo… come faremo a parlare?-

-Ma come? Non eri tu quello che diceva che chi si ama si capisce al primo sguardo?-

Harry arrossì –Si, ma… -

-Ma? –

-Non voglio non sentire la tua voce, ecco- incrociò le braccia.

Risa –Te ne do atto, Harry, a chi non può mancare la mia meravigliosa voce?- si lodò da solo, più per far ridere Harry che per altro. Un tempo quella battuta sarebbe stata solo l’inizio di una serie di frecciatine velenose in stile botta-risposta, invece ora aveva esattamente l’effetto opposto; divertire Harry, più che altro perché vero.

Harry chiese a Draco se c’era un modo per far sì che solo loro si potessero capire, anche con la telepatia o boiate simili, persino con la Legilimanzia, tanto Harry non aveva mai imparato a usare bene l’Occlumanzia! Draco vagò nella sua memoria, ricordandosi che non si poteva fare nulla del genere…

-Ma?-

-C’è un incantesimo, vecchio, ma facile-

-Quale?-

-Consensus Amoris-

-Prego?- odiava quando Draco dava sfoggio di sé e della sua conoscenza del latino.

-Intesa d’Amore-

-Oh- il latino iniziava a piacergli. –E in cosa consiste?-

-Che ci si può capire solo tra innamorati, qualunque forma essi abbiano- spiegò –Ma funziona solo se c’è davvero amore-

-Allora non è il nostro caso!- sorrise Harry.

Draco si sorprese, si aspettava strepiti del tipo “che vorresti dire? Che io non ti amo?” e cose del genere, e invece… il suo Harry stava crescendo.

Decisero di fare prima l’incantesimo che la trasfigurazione, che Draco preferì fare da sé prima che Harry lo trasformasse in un ragno peloso e con mille zampette, per sua personale perversione.

L’’Incantesimo Consensus Amor” si otteneva solo se i due amanti, oltre che amarsi davvero, erano entrambi presenti: s’intrecciavano le dita e con la bacchetta si faceva un cuore che doveva combaciare alla perfezione: le bacchette partivano vicine in basso, poi si dividevano e si incrociavano di nuovo dalla parte opposta, ma se non coincidevano alla perfezione l’incantesimo era nullo.

Draco ed Harry si misero l’uno dinnanzi all’altro e completarono l’incantesimo con un bacio al centro del cuore. E quando Draco fece la trasfigurazione, dopo pochi secondi al suo posto vi si trovò un furettino bianco con gli occhi argentei, particolare grazie alla quale Harry sarebbe stato in grado di riconoscerlo tra mille.

L’animaletto prese a strusciarsi ai piedi di Harry, che ridacchiò, amorevole –Certo che tu non ti smentisci mai, anche così ti strusci peggio di un gatto persiano viziato… AHIA!- ma i dentini li aveva belli affilati!

 

 

 

 

______________

ANGOLINO

 

Deo che parto travagliato che è stato questo capitolo è_é! Mi scuso per l’enorme ritardo, quasi un mese caspio O.O come mi scuso per… ehm… quella scena, non solo per la povera lampadina (facciamo marcia funebre) ma anche per la scena del sesso mal velato ma… mi ero appena messa una canzone di TZN con titolo “Di Più” XD! Spero comunque che vi piaccia, commentati in tanti ^^!

GRAZIE a tutti!

Mokona89 pucci ora sei anche tu una scrittrice e sei molto impegnata! Zi, ho visto il blog anche commentato <3! Mi piace specialmente cosa c’è sotto il titolo XD! Dai, apriamo il MZM? Ovvero il Malfoy Zoo Manior?! Va bene qui una mezza lemon? Cmq per una lemon completa devi aspettare ancora un poco anche perché mi deve venire l’ìspirazione! Perché non mi piacciono le PitonxHarry cara? Leggi il mio commento a alla drabble di PitonxHarry si “Erotica” (tra le mie preferite) e lo saprai TT. Ps; leggila quella raccolta è su ogni coppia possibile e sono tutte bellifime e sadiche *ç*.

Lela89 Harry è cucciolo, rincoglionito, ma cucciolo XD! Cmq non ho messo la dichiarazione di amore eterno, anche se era mia intenzione, perché Draco lo vedo più possessivo!

DJKIKA accidenti, pure il tuo moroso ora? Ma che ha nel cervello? Cmq spero che ci riuscirai… io ora ho anche le meche dorate… sembra che ho il fuoco in testa <3! Vedrai che tra non molto cederanno, basta che fai loro una capa tanta cara! Amo scrivere di Draco geloso marcio di Harry *ç*!

Ina ziao cara <3! Io ogni tanto mi devo bloccare perché devo pensare a come ammazzarlo a Dudley ma… non tanto, perché deve rimanere vivo così lo si può torturare ancora XD!

Fra Ro la cosa del morso era una cosa che le faceva sempre l’ex di mia cugina solo che lei si lamentava e io “come è il fondotinta? Buono?” e lei “un pochino amaro =.=” XD! Conta che anche mia cugina si è presa la febbre, non c el’ha mai, come me, ma quando è che la prende? In piena estate XD!

 

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO

 

xla

   
 
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