06/08/2013
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Ed io ero lì.
Quella sera.
Ero incantata ad Edward che mi deliziava con la sua voce parlando con il suo amico, quando improvvisamente la natura si mise della mia parte.
Iniziò a piovere.
In primo luogo una tristezza mi invase, sapendo che da li a breve Edward se ne sarebbe andato.
Allora proposi di rifugiarci sotto il portico difronte al mio portone.
Loro accettarono e mi seguirono.
“ Ed, io me ne vado.. Si sta mettendo a piovere e sono senza ombrello. “ disse James.
Io non sapevo se gioire per l’affermazione di James oppure rattristarmi sapendo che anche Edward l’avrebbe seguito.
Edward si girò verso di me, in cerca del mio sguardo.
Io cercai di parlare con gli occhi quella sera e fargli capire che volevo che rimanesse un altro po’ con me.
Lui dopo avermi fissato negli occhi per cinque o sei secondi, si girò verso James come se avesse inaspettatamente appreso la risposta.
“ Ok James, vai. Io rimango un altro po’ con Bella. “ Un sorriso spontaneo illuminò il mio viso.
“ Ed, se vuoi sto anche io un altro po’ e dopo ce ne andiamo insieme “
“ No, tranquillo vai. Io non so per che ora torno a casa. È già mezzanotte. Vai. Non preoccuparti “
“ Va bene “ James salutò Edward e poi anche me “ Buonanotte ”
E presto scomparve nel buio.
Allora io non odiavo assolutamente James, anzi gli ero molto riconoscente.
Infondo era per lui che adesso Edward si trova qui con me, però non riusciva proprio a capire quando era il momento di andarsene.
Per fortuna da quel giorno il problema non ci fu più.
Ormai avevo io il numero di Edward, e l’avrei chiamato io qualora avessi voluto vederlo.
“ Bella, perché hai voluto che rimanessi? “
La domanda di Edward mi spiazzò.
“ Perché volevo stare un po’ sola con te per parlare. “
“ Ho capito. “ Mi disse.
Ma prima che io iniziassi a parlare, lui si sbottonò il giubbino e mi tirò a se.
Dandomi così la possibilità di abbracciarlo tenendomi le braccia al caldo ancorate al suo corpo.
“ Dimmi allora. “ Continuò con tono curioso
Mi poggiai sul suo petto ed iniziai a parlare.
“ Edward. Io mi sto rendendo conto che in passato ho fatto dei gravi errori. “ Dissi tutto d’un fiato.
“mmm “ Si limitò a rispondere serio.
“ E stasera ho voluto che ci vedessimo per domandarti se c’era la possibilità di.. ecco.. di riparare ai danni. “
Mi sporsi indietro e lo guardai in faccia in attesa di una risposta.
Lui mi guardò e poggiò di nuovo la mia testa al suo petto.
Il mio battito cardiaco accellerò. Avevo paura della risposta, che lui sembrava non voler dare.
Così rifeci la domanda.
“ Secondo te si può riparare? “ Dissi senza staccarmi dal petto. Questa volta avevo paura di guardarlo negli occhi.
“ Forse. “ Mi disse
Quel forse mi riempì il cuore di gioia. Forse era arrivato il mio turno. Ora toccava a me essere felice.
Restammo per un’altra mezz’ora abbracciati senza dire una parola fino a quando lui se ne andò, lasciandomi uno dei suoi meravigliosi baci sulla guancia.
Tornai a casa, mangiai un panino e mi misi a dormire.
Angolo Autrice: Scusate se questo è un pò corto, ma è solo un capitolo di passaggio. :)
- Serena