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Autore: hellosunshjne    06/08/2013    2 recensioni
Honey un nome completamente contradditorio per la persona che lo portava.
Honey si era posta degli obiettivi.
Honey aveva incentrato la sua vita in quella della sua creatura.
Honey non sapeva cosa volesse dire la parola amare, o meglio aveva preferito rimuoverlo.
Honey non era più Honey dopo aver incrociato i suoi occhi con quelli della persona che gli avrebbe stravolto la vita, senza chiederle il permesso.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Sei sicura che vada bene? Altrimenti le faccio qualcos’altro!» mi chiese Anne girando gli spaghetti nella pentola.
«No, davvero signora va benissimo il sugo per la piccola»
«Anne, chiamami Anne e dammi del tu altrimenti mi fai sentire vecchia» disse ridendo, io sorrisi di rimando e mi guardai intorno.
«Harry perché non le fai vedere la casa mentre io e tua madre finiamo di preparare?» propose Robin entrando in casa con il guantone da cucina.
Harry si voltò verso di me e mi indicò le scale, sorrisi e mi avvicinai a lui, prendendo la mano di Beck.
Mi fece vedere i due bagni, la camera degli ospiti, la camera da letto della madre che da pochi mesi condivideva con Robin, quella di Gemma e poi si soffermò davanti ad una porta con sopra un poster di Beyoncè.
«Sei pronta?»
Annuii con veemenza ed entrai nella sua cameretta sorridendo a 32 denti.
La osservai per bene.
Era piena di poster di cantanti, di modelle e c’era anche qualche calciatore. Su una scrivania c’era un piccolo televisore e il monitor del computer. Alcuni quaderni uno sopra l’altro, gli scaffali pieni di cd e di tanto in tanto qualche libro. Su una mensola vi erano dei soldatini messi in fila che Beck stava osservando con ammirazione. Voltai la testa verso destra e vidi l’armadio bianco con delle figurine attaccate sopra e di fianco il suo letto. Mi avvicinai al letto guardando maliziosamente Harry.
«Non ti arrabbi, vero, se ti dico che non sei la prima ragazza che entra nella mia camera?» disse attirandomi a sé con le sue mani sulla mia schiena.
Feci finta di pensare e alzai le spalle, voltando la testa verso sinistra.
«Però una cosa posso dirla, sei la prima da quando faccio parte dei One Direction» chiarì tutto fiero di sé.
Non potei fare a meno di sorride e mi alzai leggermente sulle punte prima di lasciargli un dolce bacio sulle labbra.
«Beck, scendiamo?»
«Posso portarlo giù?» chiese riferendosi al pupazzo di Gas Gas, il topino di Cenerentola.
«Puoi prendere quello che vuoi tesoro» la rassicurò Harry prendendola in braccio, dandole dopo un bacio fra i capelli.
Seguii Harry per le scale e mi soffermai vicino alla cristalliera nera. Sorrisi inevitabilmente alla vista di tutti quei trofei con su scritto ‘One Direction’ o il nome dei ragazzi. Ce n’erano di tutti i tipi, di tutte le forme. Sorrisi ancora di più, con gli occhi lucidi pensai a quanto potessi essere fiera di Harry.
«Più o meno è la stessa reazione che ho io quando mi soffermo a guardarli» mi si affiancò la madre.
Io la guardai senza mai perdere il sorriso.
«Posso capire benissimo quanto tu sia fiera di Harry!»
«Come ti sei sentita quando Rebecca ha detto per la prima volta ‘mamma’?»
Con gli occhi speranzosi risposi senza aspettare. «E’ stata un’emozione indescrivibile, unica!»
«Ecco, io la rivivo ogni giorno che passa da quando Harry è diventato parte della band!»
«Hey di che parlate? –intervenne Harry con Beck al suo fianco.- Mamma ma Gemma?»
«Ora provo a chiamarla, di solito a quest’ora è già qui!»
«Mamma ho sete» disse Beck sbuffando.
Guardai Harry, lui andò in cucina e tornò dopo poco con un bicchiere con dell’acqua dentro, lo porse a Beck e aspettammo che finisse di bere.
«Gemma sta arrivando, iniziamo a sederci a tavola dai» ci invitò Anne mentre scolava la pasta.
Aiutai Beck a sedersi e l’avvicinai al tavolo, le aggiustai i capelli biondi dietro l’orecchio e piegando la mia gonna mi sedetti al suo fianco.
Mentre ascoltavo le sue richieste sul nuovo giocattolo di ‘Little Pony’ e cercavo di non ridere sentii lo scatto della porta. Alzammo tutti gli occhi verso la figura slanciata che era appena entrata.
Supposi che fosse Gemma quando vidi Harry correre verso di lei, prenderla in braccio e farla girare in tondo.
«Harry»-«Sorellona!» urlarono in sincrono.
Sorrisi,  così come gli altri a tavola mentre Beck si era fatta trasportare così tanto che aveva iniziato a ridere come al suo solito.
Harry le afferrò la mano ed io mi alzai per presentarmi.
«Lei è Honey. Gemma, Honey!»
«Piacere Honey» mi presentai sorridendo e afferrando la sua mano.
«Piacere mio, non vedevo l’ora di conoscerti! –posò lo sguardo sulla piccola- e tu devi essere Beck!»
«Si, sono io..» rispose arrossendo, poi allungò la mano verso di me.
«Dai sediamoci che altrimenti si raffredda!»
Anne e Robin avevano preparato così tante cose che non seppi dove trovai la forza per alzarmi dal tavolo. Parlammo del più e del meno a tavola, mi chiesero cosa facevo, della mia famiglia e spesso interveniva Beck. Le avevano anche fatto un regalo, una lavagnetta luminosa di Hello Kitty e Rebecca sembrava già adorarla.
Mentre portavo i piatti ad Anne per sparecchiare sentii chiamarmi da mia figlia.
«Dimmi amore» dissi inginocchiandomi alla sua altezza.
«Guarda, ho scritto Beck!»
Girò il suo nuovo gioco verso di me e sorrisi compiaciuta. «Sei stata bravissima! Dopo facciamo una foto e la mandiamo alla nonna, sarà contentissima!»
«Però mi ha aiutato anche Harry» disse portando la manina alla bocca, sbadigliando.
«Tesoro riporta il gioco ad Harry, lui lo mette nella busta, due minuti e vi raggiungo.»
«Beck, sta facendo il cartone delle Little Pony!» urlò Harry dal soggiorno.
Beck mi lasciò la lavagnetta e corse sul divano, saltando in braccio ad Harry. Scena a cui ero abituata ad assistere e quando mi girai notai Anne che ci stava osservando.
«Devi essere davvero una brava mamma, lo sto notando da quando siete arrivate..» iniziò asciugandosi le mani.
Io annuii, aspettandomi un continuo.
«Harry mi aveva detto che sei una tipa in gamba, è molto fiero di te, sai..E lo vedo molto preso, anche dalla piccola. Mi piacciono insieme, sembrano quasi padre e figlia..»
La saliva mi andò storta al suono di quella frase, guardai Harry e mia figlia e non risposi.
«Ma Harry ha avuto così tanti cambiamenti in questi anni che adesso una bambina è un qualcosa di inaspettato.»
Iniziavo ad infastidirmi. «Rebecca è mia figlia, non la sua.»
«Oh lo so. –chiarì in sua difesa- Ciò che ho detto è solo una costatazione, niente di più. Quando Harry mi ha parlato di te e della bambina mi ha preso un po’ in contropiede, affrontare una relazione del genere e impegnativo.»
«Io ed Harry già abbiamo parlato di questo, io sono convinta e lo è anche lui altrimenti non avrei mai iniziato nulla. Non per me, ma per Beck. Non voglio si affezioni a qualcuno che poi la potrebbe far stare male. Non prendermi per una pazza, dopo.. dopo il padre di Beck non ho avuto nessuno, per me esisteva soltanto lei. Poi è arrivato lui, -non potei fare a meno di sorridere- e ho riscoperto cosa significasse amare e vivere.» la guardai negli occhi, sicura di me stessa.
«Allora non posso fare a meno di essere felice, adesso ho la certezza che Harry ha fatto bene ad innamorarsi di te.»
Stavamo seduti tutti intorno al tavolo, dopo aver preso la crema di caffè e parlavo di Gemma del suo nuovo lavoro, mi stava spiegando che aveva superato la graduatoria per insegnare.
«Vi assomigliate molto» disse indicando Beck che si era addormentata tra le mie braccia già da una mezz’oretta.
Harry si alzò e con estrema calma lo vidi prendere la piccola dalle mie gambe e cullarla fino a portarla dentro. Mi guardò negli occhi ed io annuii, l’avrebbe portata in cameretta a dormire.
Dopo poco fu di ritorno e invece di sedersi rimase all’in piedi dietro di me, incrociando le sue mani sul mio petto. Io strinsi le sue ed alzai la testa per guardarlo negli occhi.
Non potei fare a meno di pensare a quanto fosse bello e soprattutto a quanto assomigliasse alla sua famiglia. Lentamente si abbassò e mi diede un veloce bacio.
Si sedette poi sulle mie gambe. «Di solito è il contrario, sai!»
«Sono così leggero McKens!»
«Mi stai dicendo che sono pesante idiota?» gli diedi una spinta da dietro e vidi Anne e Gemma ridere.
«Prima Rebecca ci parlava della sua magnifica festa che ci sarà tra poco!» intervenne Robin, per salvare Harry.
Ridacchiai annuendo. «Ama festeggiare il suo compleanno, colpa mia!» dissi alzando le mani in segno di difesa. «Penso che la faremo a tema, ultimamente ama Little Pony quindi ho pensato di farla su questo cartone. E’ tra 15 giorni, mi farebbe piacere se veniste, lei sarà contenta e così potreste conoscere anche mia madre e mia sorella..» dissi sorridendo.
«Oh noi saremo in vacanza, partiamo tra una settimana per Parigi. Sai com’è, Robin con il lavoro solo ora ha potuto prendere le ferie per la luna di miele!» disse Anne guardando il neo-marito storto.
«Io vengo! -mi confermò Gemma- amo i bambini e Beck è magnifica!»
Sorrisi e notai Harry irrigidirsi, lo guardai e si scusò prima di andare all’interno della casa. Lo seguii senza tentennare e lo accarezzai da dietro.
«Che succede?»
«Ho promesso a Beck di esserci tempo fa, non sapendo quando fosse. Io sto in America in quel periodo!»
In realtà ci stavo pensando già da ieri, ma infondo era il suo lavoro e doveva rispettare i suoi impegni.
«Rebecca capirà, stai tranquillo dai.. festeggeremo un’altra volta noi.»
«Ma ci tengo ad esserci, sarebbe la prima festa insieme..Aspetta»
Lo guardai prendere l’iPhone, contorcere le labbra, muovere il dito su e giù, sbarrare gli occhi e infine sorridere e annuire compiaciuto.
Mi afferrò, lanciando il telefono sul divano e mi baciò con trasporto. «Ti amo piccola Honey!»
Robin entrò proprio in quel momento. «Oh, scusate… non volevo disturbare!». Trattenni una risata e poi seguì la voce di Anne che mi avvertiva della chiamata sul mio telefono.
Uscii fuori ed alzai gli occhi verso Harry dopo aver letto sullo schermo ‘Numero privato’.
«Pronto?»
«Honey, bellezza.. ti va di vederci?»
«Tom ti ho detto che non devi più chiamarmi!» alzai il tono della voce. Harry si posizionò davanti a me con le braccia incrociate e la testa vicino al mio orecchio.
«Voglio vedere la bambina! Sono il padre, ho tutto il diritto!»
«Tu non sei nessuno, hai capito? Devi lasciarci in pace!»
«Altrimenti? Il tuo talentuoso ragazzo mi picchia?»
«Tom datti fuoco.»
Attaccai il telefono con rabbia, tralasciando i messaggi di mia sorella e guardai Harry che ci mise poco ad abbracciarmi.
«Risolveremo anche questa situazione, dai tempo al tempo.»
«Honey, scusa ma credo che Beck si sia svegliata..» mi informò Gemma indicando il piano di sopra.
Sospirai e con Harry al mio fianco raggiunsi mia figlia in cameretta.
Mi sedetti al suo fianco, asciugandole quelle poche lacrime scorse per non avermi trovato al suo fianco e le diedi un bacio sulla fronte sudata. Harry, dopo aver scattato una foto, si sedette ai piedi del letto e le accarezzò le gambe pienotte.
«L’uccellino mi ha detto che giù c’è un gelato enorme per le brave bambine che hanno dormito oggi» disse Harry falsamente sorpreso, facendo divertire la piccola.
«Gelato!» urlò Beck riprendendosi dopo poco.
Harry la prese in braccio e lei ancora tutta assonnata appoggiò il viso sulla sua spalla mentre io aggiustavo il letto. La madre aveva lasciato tutto come qualche anno prima.
Ovviamente Rebecca in pochi minuti aveva già tutto il viso sporco di cioccolato ed una macchia di fragola sul vestitino.
«Mamma?»
«Si?» le risposi mentre finivo il mio di gelato.
«Mi sono sporcata il vestitino»
«Tesoro non è una novità, poi a casa lo laviamo»
«Mamma?»
«Che c’è Beck?» le chiesi premurosamente e stanca in contemporaneo.
Sentii gli occhi degli altri osservarci. «Hai cambiato idea su Sssparkle?»
Trattenni una risata scuotendo la testa. «Su Ssssparkle –ironizzai la sua ‘sss’- non ho cambiato idea. Cosa avevamo deciso? Uno al mese, ora abbiamo già comprato l’altro blu.»
«Ma poi finisce!»
«Non finisce, ora finisci tu il gelato»
«No»
«Beck..» iniziai ad impormi.
«Non lo voglio più» incrociò le braccia mettendomi il muso.
«Facciamo che te lo compro io?» intervenne Harry posando la sua ciotola nel lavandino.
«Ssi!» urlò entusiasta mia figlia, ovviamente.
«No, nessuno compra niente. Tra 15 giorni è il tuo compleanno, riceverai tanti regali, non fare i capricci.» conclusi io.
«Dai è solo un giocattolo, posso comprargliene quanti ne vuole!» provò Harry avvicinandosi.
«Ho detto di no, Rebecca sa quali sono le regole e non voglio continuare questa inutile discussione»
«Sei cattiva!» sussurrò la piccola finendo il suo gelato, ovviamente.
Feci finta di nulla e sorridendo maliziosamente scossi la testa ad Harry. «Sei sempre il solito, così me la vizi!»
«Ma come fai a dirle di no, con quel faccino tutto insonnato»
«Se facessimo tutti come te altro che bambini educati!»
«Sono pienamente d’accordo! Per me Honey ha fatto bene, ovviamente essendo la madre. Io di canto mio penso la vizierò parecchio» si intromise Anne ridendo prima di sbaciucchiare la piccola
La guardai e feci spallucce, pensai che Rebecca aveva appena conquistato una nuova nonna.

Angolo autrice
AMO QUESTO CAPITOLO, ADIOS AMIGOS.
Cioè boh ajkshaafgakl i bambini mi ispirano troppa dolcezza!
Anne si fa sentire, oh infondo è la madre uu
Comunque mentre scrivevo di Gemma pensavo alla Gemma vera e avevo paura HAHAHAHAHHAAHHAHAHAAH 
Basta mi dileguo perchè non so che dire mmmhhh.. Questo capitolo è soltanto una bellissima finestra nella loro vita meravigliosa, che un pò tutte sognamo!
Vi lascio con questa immagine di Harry e... BECK. :)
Ah grazie a tutti coloro che mi hanno messo nei preferiti, nei seguiti, ricordate e quant'altro! Grazie anche per chi recensisce, ci tengo molto a questa storia! Spero che continuiate a farmi sapere un vostro parere, ci tengo!
Baaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaci dalla vostra mmh Honey! HAHAHA

  
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