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Autore: Seekerofdreams_    06/08/2013    11 recensioni
Never ever give up è la storia di una ragazza che vive di musica, libri e scrittura.
Combatte contro qualcosa più grande di lei, ma non si arrende mai, ha imparato che bisogna lottare a denti stretti per ottenere qualcosa e vivere e ci riuscirà, grazie alla musica e forse, grazie anche a un paio di occhi color cioccolato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo tre




 
Pov di Liam

Continuo a canticchiare nella mia mente il nuovo spartito, ma ogni volta mi blocco nello stesso punto.
Non riesco davvero ad andare avanti, sbuffo lanciando in aria la matita.
Mi stendo sul letto accendendo la televisione, riguardo per l'ennesima volta Batman, fisso le scene come se non l'avessi mai visto, preso sempre di più dal mio personaggio preferito.
Vengo distratto poco dopo da una chiamata, è il mio professore.


Pov di Sere

Una settimana.
E' passata una settimana da quando Matt mi ha mandato in ospedale, una settimana da quando ho visto Liam, una settimana da quando ho iniziato a lavorare seriamente allo spartito.
Ho buttato giù delle note, mi piace com'è venuta anche se è come se mancasse un pezzetto per renderla migliore.
Attraverso la strada con la borsa in mano, entro nel portone vecchio e scrostato e salgo le scale fino al secondo piano.
"Marta sono Serena, ho lezione oggi!" rispondo al citofono prima di vedere la donna venirmi ad aprire.
"Ciao, come stai oggi?" mi chiede sorridendo.
"Molto meglio, grazie! Il professore è libero?" chiedo.
"Sta finendo una lezione, mancano cinque minuti!" dice e io annuisco sedendomi ad aspettare.
Tiro fuori la bozza dello spartito e mi ripeto mentalmente la melodia, faccio qualche modifica ad orecchio, poi sento la porta dello studio aprirsi, il professore saluta una sua alunna e poi mi fa cenno di accomodarmi.
"Buon pomeriggio professore" dico poggiando la borsa.
"Ciao, stai meglio?" mi chiede e io annuisco.
"Ho provato a continuare lo spartito come mi ha chiesto!" dico mentre lui mi fa cenno di sedermi al pianoforte.
"Quando vuoi puoi iniziare!" dice lui.

Fisso le note, prendo un bel respiro e inizio a suonare, finisco la parte che mi aveva dato lui e inizio quella scritta da me, al momento improvviso delle modifiche, sono soddisfatta del mio lavoro, la musica è scorrevole e la melodia dolce e delicata.
"Devo fare una chiamata!" mi dice solo il professore, lo vedo armeggiare con il cellulare e avvicinarsi alla finestra.
"Quando vuoi puoi venire ad ascoltarlo!" lo sento dire, annuisce un paio di volte e poi attacca.

Lo guardo sorridermi e avvicinarsi, mi lascia una pacca amichevole sulla spalla prima di farmi i complimenti.
"Sapevo di poter contare su di te, il lavoro è quasi perfetto, c'è solo una piccola parte che non mi convince ma sono sicuro che con l'aiuto giusto verrà fuori un'opera d'arte!" dice euforico.
"Che intende con l'aiuto giusto? A chi si riferisce?" chiedo guardandolo.
"Oh bè, all'autore del primo pezzo dello spartito!" dice sicuro di se.
"Ah, pensavo l'avesse scritto lei!" dico alzandomi.
"No, non sono stato io, ascolta domani riesci a venire di mattinata?" mi chiede.
"Ho scuola domani mattina!" dico seria.
"Non puoi saltarla per un giorno?" mi dice terribilmente serio.
"Lei è un professore dovrebbe dire il contrario!" dico guardandolo sorpresa.
"Fidati, è per una buona causa!" mi dice.
"Vedrò cosa posso fare!" dico riprendendo le mie cose.
"Alle sette ti voglio qui!"
"Alle sette? Perchè così presto?" dico sgranando gli occhi.
"Perchè la musica non può attendere!" dice prima di aprirmi la porta e farmi segno di andare.
"Va bene, ci sarò!" dico alla fine sbuffando.

Saluto Marta e corro fuori, infilo le mie inseparabili cuffiette e mi dirigo verso il supermercato per fare la spesa.
Tiro fuori la lista e inizio a mettere nel carrello tutto quello che ha scritto mia madre, all'improvviso sento una musica familiare e inizio a cantare e muovermi sulle note di Kiss You.
Ridendo raggiungo la cassa, pago tutto e sistemo le buste prima di incamminarmi alla fermata dell'autobus.
Un volantino attira la mia attenzione.

"Cercasi donna delle pulizie, per informazioni contattarmi al numero ***** "

Stacco il foglietto con il numero di telefono e lo infilo in tasca, potrebbe servire a mamma, alcune volte fa questi lavoretti in giro, ha delle persone di fiducia ma qualcuno in più non fa male.
Salgo sul bus e mi siedo vicino al finestrino, canticchiando piano.
Ormai fuori è buio, percorro la strada fino a casa mia a passo svelto, non mi piace camminare da sola di sera, ho sempre odiato farlo, intravedo le luci del mio quartiere e mi rilasso.
Apro il cancelletto di casa, cerco le chiavi nella borsa ed entro.
"Sere sei tu?" mi chiama mia madre.
"Si mamma, mi aiuti con la spesa?" dico e subito la vedo uscire dalla cucina e venirmi ad aiutare.
"Hai preso tutto?" mi chiede tenera.
"Si mami, la spesa so farla!" rido mentre butto nel guardaroba la giacca e la borsa.
"Com'è andata oggi?" mi chiede mentre apparecchio la tavola.
"Bene, domani non devo andare a scuola!" dico cercando di non guardarla.
Odio dirle bugie ma per mia madre saltare un giorno di scuola è un dramma.
"Come mai?" mi chiede.
"Assemblea, ne approfitto per andare a lezione di musica!" dico alzando le spalle e accendendo la televisione.
"Mmmh, facciamo che ci credo!" dice battendo il mestolo contro la pentola.

Ok, se c'è una cosa che non so fare è mentire a mia madre.
"D'accordo, il professore di musica mi ha chiesto di andare lì verso le sette!" dico sconfitta.
"Per quale motivo?" dice arrabbiata.
"Perchè devo suonare il nuovo spartito!" dico sbuffando.
"Non puoi farlo nel pomeriggio?" dice alzando la voce.
"Evidentemente no, altrimenti non avrebbe chiesto nulla!" dico pronta ad una discussione con lei.
"Non ci vai!" dice solo.
"Sai che ci andrò comunque!" dico alzando la voce.
"Non alzare la voce con me" urla.
"Non ho detto di andare a spasso mamma, vado bene a scuola, non manco quasi mai... una volta, una sola volta che ti chiedo di non andare!" dico sbuffando.
"Mi stavi inventando una bugia" dice lei.
"Perchè sapevo come avresti reagito!" dico.
"Facevi bene a pensarlo!" mi risponde.
"Io vado in camera, non ho fame...e tieni questo!" dico togliendo dalla tasca il foglietto e poggiandolo sul tavolo.

Corro verso la mia stanza senza ascoltare i rimproveri di mia madre, quando mio padre è lontano lei è sempre nervosa, sicuramente avrà discusso con i miei nonni paterni e adesso il nervoso lo scarica su di me.
Mi butto sul letto e accendo la televisione, Batman ancora inserito nel lettore dvd, finirò per impararlo a memoria quel film. Gioco con la pallina da tennis, quando mia madre entra in camera mia.
"Si bussa" dico.
"Scusa, io... ero nervosa, mi dispiace!" dice sedendosi sul letto al mio fianco.
"Immaginavo sai!" dico sbuffando.
"Non volevo attaccarti così, scusa e se per te è importante domani puoi andare!" dice sorridendo dolcemente.
La guardo incredula prima di buttarmi addosso a lei, la sento ridere e poi le faccio il solletico.
"Grazie, grazie!" continuo a ripetere.
"Dobbiamo smetterla di litigare e fare pace subito dopo!" borbotta.
"Bè, questo è il rapporto madre-figlia no? Così dev'essere e noi siamo fortunate ad averlo!" rido.
"Ora vieni a mangiare però!" dice tornando autoritaria.
"Cosa hai cucinato di buono?" chiedo.
"Le cotolette!" dice e io volo giù in cucina.
Sento mamma scendere le scale con calma mentre ride, io sono seduta aspettandola per iniziare a sgranocchiare la carne.
"Buon appetito!" dico mentre si siede .

Finisco di mangiare e l'aiuto a rimettere tutto in ordine, ci spostiamo a prendere il caffè in salotto mentre accendiamo la televisione.
"Vediamo questo film dai!" mi chiede lei e io sosprio, lei e questi film drammatici.
"Ma li vedi ogni settimana!" borbotto.
"Lo so, ma mica è lo stesso!" dice ridendo prima di perdersi completamente nella storia, alzo gli occhi al cielo e scuoto la testa.

 

***



La sveglia suona alle sei, mi stiracchio nel letto prima di trascinarmi in bagno e fare una doccia.
Esco meno assonnata di prima, mi asciugo i capelli, infilo un jeans e una maglietta e scendo a fare colazione.
"Buongiorno" dico salutando mia madre.
"Ciao tesoro!" mi risponde sorseggiando il caffè.
Mi siedo preparando le fette biscottate, al contrario del resto degli inglesi preferisco fare colazione con cose dolci.
"Per che ora pensi di rientrare?" chiede mia madre.
"Non lo so, ma ti faccio sapere se torno a pranzo!" dico infilando la giacca.
"Va bene, oggi provo a chiamare il numero che mi hai portato ieri e grazie!" dice sorridendo.
Ricambio il sorriso prima di chiudermi la porta alle spalle.
L'aria fredda del mattino mi punge il viso, oggi pioverà di sicuro.
Vedo l'autobus avvicinarsi e corro per raggiungere la fermata in tempo.
Salgo con il fiato corto, saluto l'autista e mi siedo al primo posto, infilo le cuffie e mi lascio cullare dalla voce dolce dei miei ragazzi.

Qualche fermata più tardi sono davanti scuola, salgo le scale velocemente ed entro, trovando stranamente aperto.
"Professore?" dico sentendo delle voci.
"Siamo da questa parte!" sento dire dal suo studio e mi dirigo all'interno.
"Buongiorno" dico varcando la soglia e trovandomi davanti il mio professore e al piano un dannatamente perfetto Liam.
"Sempre puntuale eh!" mi sorride il professore, ma io non lo degno di uno sguardo.
"Tu devi essere Serena" mi dice il centro dei miei pensieri, annuisco stringendo la mano grande e morbida che mi porge.
"Io sono Liam" dice sorridendo.
"Oh, so chi sei!" rido "E' un piacere conoscerti!" dico sorridendo.
"Un discorso di senso compiuto, brava!" dice il mio professore battendomi una mano sulla spalla.
Lo guardo alzando un sopracciglio, sto per ucciderlo con le mie mani.
"Sei una nostra fan?" mi chiede Liam gentilmente sorridendo.
"Si, adoro praticamente tutto di voi!" sorrido.
"Bè se non l'avevi capito lo spartito che hai continuato è di Liam!" mi dice il professore e io sbarro gli occhi. Non avevo collegato le cose, cioè... ho scritto per Liam Payne?
"Sta scherzando?" dico al professore come se il diretto interessato non ci fosse.
"No, ti pare che scherzo su queste cose?" ride lui.
"Lei mi farà morire d'infarto un giorno di questi!" sbuffo.
"Non le avevi detto niente?" dice Liam.
"No, volevo farle una sorpresa!" dice il professore e io divento tutta rossa.
Liam mi sorride e io mi sciolgo come ghiaccio al sole.
"Dai siediti al piano e fai sentire a Liam come hai proseguito lo spartito" dice il professore tornando serio.
Non credo di riuscire a suonare con Liam attorno, il mio cuore batte all'impazzata mentre mi siedo al piano, tiro fuori dalla borsa lo spartito, lo sistemo e inizio a sfiorare i tasti bianchi.
Mi fermo poco dopo sbagliando due note, sbuffo e ricomincio, mi sento sotto pressione, mi sento troppo osservata.
"Accidenti" dico sbagliando di nuovo.
"Vuoi un pò d'acqua?" mi chiede dolcemente Liam e io nego con la testa, mi manda in confusione.
Lo guardo e nei suoi occhi vedo tranquillità e felicità, prendo un bel respiro e rinizio a suonare, questa volta chiudo gli occhi e mi estraneo dal mondo, procedo suonando il pezzo scritto da me, sorrido dando vita alla parte finale prima di fermarmi.
Un battito di mani mi riporta nel mondo reale, mi volto mentre il professore mi sorride soddisfatto e Liam altrettanto.
"Rivedrei solo un paio di note ma per il resto è perfetto!" dice Liam.
"Si, in effetti c'è un punto in cui sono indecisa se lasciare un mi o cambiare totalmente e mettere un sol" parlo mentre Liam si fa posto accanto a me al piano.
"Vi lascio lavorare" dice il professore uscendo dalla stanza, lo guardo sorpresa ma lui ci sorride.
"Ve la caverete" dice chiudendo la porta alle sue spalle.

Sposto lo sguardo sul ragazzo vicino a me e sorrido debolmente.
"Se ti da fastidio che sto così vicino possiamo metterci diversamente" dice lui.
"Oh no" Sei pazzo? Come può darmi fastidio averti accanto? "Va bene così, ma non capita tutti i giorni di avere Liam Payne accanto e scriverci musica!" rido e lui insieme a me.
"Immagino che può essere strano!" sorride.
"Abbastanza" dico io.
Non parliamo più se non per darci consigli sullo spartito, scriviamo, cancelliamo e riscriviamo molte volte, parlare di musica mi mette sempre a mio agio e farlo insieme a lui è qualcosa di davvero emozionante.
"Stai meglio?" mi chiede all'improvviso.
"Come?" chiedo girandomi verso di lui.
"Ti ho chiesto se stai meglio, rispetto al giorno a scuola" mi chiede dolcemente.
"Tu...pensavo non mi avessi riconosciuta!" dico abbassando lo sguardo.
"Certo, ti ho visto svenuta tra le mie braccia!" dice sorridendo.
"Non me lo ricordare!" sbuffo coprendomi gli occhi.
"Non ti preoccupare, l'importante è che stai bene!" dice.
"Adesso si, grazie!" dico e lui non fa altre domande e per questo gli sono davvero grata.

Verso le nove e mezzo il professore torna in studio, ci chiede del lavoro svolto e si vede che è felice della nostra collaborazione.
"Avete fatto un ottimo lavoro ma le lezioni stanno per iniziare, vi farei restare con tutto il cuore ma non credo sia opportuno per Liam" dice serio.
"Oh giusto, ci siamo messi a lavorare e non ho pensato che devo farmi vedere il meno possibile!" dice sbuffando.
"Non ci sono gli uomini giganti che ti scortano?" chiedo e lui ride.
"Si, certo! Devo solo chiamarli!" ride.
Mi alzo dal piano e infilo dentro la borsa le mie cose.
"Lo tieni tu o io lo spartito nuovo?" chiedo tenendo il foglio in mano.
"Ti dispiace se lo tengo io?" mi chiede alzandosi.
"No, certo che no!" dico sorridendo.
"Perfetto, la prossima volta che ci vediamo continuiamo!" dice tranquillo e io arrossisco.
"La prossima volta?" chiedo.
"Certo, dobbiamo finire di scriverla!" dice sorridendo "Anzi, quando ci vediamo?" chiede.
"N-non lo so!" dico alzando le spalle.
"Lasciami il tuo numero allora, ti contatto io!" mi dice mentre mi porge il suo telefono.
Digito il mio numero con le mani tremanti, questo ragazzo sarà la causa della mia morte.



Pov di Liam

Seguo Paul in auto dopo aver salutato il professore e Serena.
Digito un numero velocemente.
"Lee" sento ridere Niall.
"Credo di aver ritrovato un pò di ispirazione!" sorrido.
"Oh, sono felicissimo per te!" dice il biondo.
"Abbiamo scritto fin'ora e sono soddisfatto del risultato, non mi capitava da mesi ormai!" dico buttando la testa sul sedile.
"Avete? Con chi hai scritto?" mi chiede e io mi mordo la lingua, non dovevo dire nulla.
"Con una ragazza che studia con il mio vecchio professore, è davvero brava!" dico.
"Mi fa piacere, non vedo l'ora di sentire il risultato!" dice allegro.
"La settimana prossima torno a Londra lo sai!" rido.
"Certo che lo so!" ribatte lui.
Chiudo la chiamata e sorrido, dovrei chiamare anche Zayn, ma di sicuro sarà imegnato con Perrie.
La macchina si ferma davanti casa mia, entro e saluto la mia famiglia.
"Com'è andata?" chiede mio padre.
"Bene, oggi è andata davvero bene!" dico soddisfatto prima di salire su e buttarmi sotto la doccia.

Quando esco dal bagno, mi butto con solo l'asciugamano addosso sul letto, prendo il telefono e mi connetto a twitter, leggo un pò di menzioni e rispondo a qualche fan.
Riprovo nella mia testa la musica scritta oggi e inizio ad appuntarmi qualche frase per il testo.
"Liam" sento chiamarmi.
"Che c'è Roo?" chiedo a mia sorella alzandomi e infilando un paio di boxer e una maglia prima di aprirle.
"C'è un pacco giù per te!" dice sorridendo.
"Un pacco?" chiedo sorpreso.
"Forza vieni giù!" dice prendendomi per mano, sento del baccano provenire dal salotto, entro ritrovandomi due occhi oro fuso davanti.
"Ammetto che mi mancavi!" sussurra Zayn prima di venirmi ad abbracciare.
"Cavolo bro, la settimana prossima dovevi aspettare!" rido prendendolo in giro, ma sono davvero felice di vederlo.
"Se vuoi vado via!" dice fingendosi offeso.
"Non ci pensare!" dico facendo ridere tutti.
"Dai, avete un'oretta prima di pranzo!" dice mia madre ridendo.
Io e Zayn ridiamo mentre saliamo in camera mia, si fionda sul pouf al lato del mio armadio e inizia a ridere.
"Che hai da ridere?" chiedo.
"Mi sconvolge la tua stanza, sembra un fumetto!" dice continuando a ridere.
"Ma hai visto la tua Zay?" borbotto lanciandoli un cuscino contro.
"La mia è perfetta!" dice alzandosi e specchiandosi.
"Ti va di sentire lo spartito?" chiedo sorridendo.
"Certo che mi va!" sorride seguendomi verso il pianoforte al piano terra.

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E' bruttissimo vero? Non mi piace per niente, l'ho scritto veramente lentamente! Uff, non lo so... ma comunque Zay ha fatto una sorpresa a Liam *-* Adoro gli Ziam!
Poi.... Sere e Liam che scrivono musica insieme, sarebbe un sogno davvero!
Mi scuso per eventuali errori e vorrei davvero ringraziare tutti quelli/e che hanno messo questa storia nelle seguite/preferite/ricordate e infine, un grazie enorme per le 17 recensioni ricevute in soli due capitoli..... vi amo!
   
 
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