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Autore: Sa_hp    06/08/2013    8 recensioni
La Guerra era finita e tutto procedeva tranquillo...o quasi!
Dal primo capitolo:
- Non pensarci nemmeno Ronald o giuro che ti schianto!- rivolgendosi al suo ragazzo che aveva le stesse intenzioni di Harry.
- Miseriaccia Hermione! Sei la solita guastafeste!
- Cosa!? Pensi che non mi sappia divertire? – disse la ragazza, con uno strano luccichio negli occhi: c’era aria di bufera!
Non vi resta che leggere! Sa :)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Con il passare dei giorni il gelo che ricopriva il castello di Hogwarts era stato sostituito da una brezza fredda e pungente, ma nell’aria si riusciva già a percepire la primavera.
In una delle prime mattine soleggiate dell’anno Ginny attraversava velocemente la Sala Comune cercando di non farsi vedere e sgattaiolò nel dormitorio maschile.
Si avvicinò cauta ad uno dei cinque letti a baldacchino nella stanza, scostò le tende e non poté far a meno di sorridere quando i suoi occhi si posarono su un ammasso informe di coperte dal quale a malapena si riuscivano a scorgere degli arruffati capelli neri.
Si chinò verso il viso di Harry e gli posò un bacio sulla guancia.
- Buon giorno bell’addormentato! – gli sussurrò quando il ragazzo finalmente aprì gli occhi.
Confuso e ancora addormentato, Harry afferrò gli occhiali dal comodino accanto a lui e appena ebbe messo a fuoco la figura di Ginny si stiracchiò e le sorrise.
- Buon giorno anche a te. – le augurò sporgendosi quel tanto che bastava per baciarla. – Che ore sono? – chiese subito dopo.
- Le sette e mezza dormiglione! E oggi abbiamo il test di pozioni e tu avresti dovuto alzarti prima del solito per ripassare! – lo rimproverò.
- Oh no! Me ne ero completamente dimenticato! Cavolo e adesso?! – si preoccupò Harry. In effetti, a causa dei compiti e dei corsi all’Accademia il ragazzo non era riuscito a prepararsi per quel test e quindi si era messo d’accordo con i suoi amici per un ripasso dell’ultimo momento.
- Sta tranquillo, Hermione ha promesso di aiutarti il più possibile durante il test. – lo tranquillizzò Ginny.
- Adoro quella ragazza! Ricordami di comprarle un regalo costosissimo a Natale! – sorrise rincuorato. – Quindi se non erro abbiamo un po’ di tempo per noi ora, giusto? – aggiunse casualmente.
- Non ti sbagli. – gli rispose Ginny avvicinandosi di più a lui.
- Credo proprio di avere una mezza idea su come impiegare questi minuti… - le sussurrò ormai distante pochi millimetri.
Più tardi Harry e Ginny fecero il loro ingresso in Sala Comune, dove Hermione e Ron gli aspettavano già da un po’, e nel frattempo anche loro si erano tenuti, per così dire, occupati, nonostante le deboli proteste della ragazza che in qualità di Caposcuola ci teneva a dare il buon esempio.
Quando Ron vide il suo migliore amico e sua sorella scendere mano nella mano le scale del dormitorio maschile alzò gli occhi al cielo tra il disgustato e il divertito.
- Vi prego, non voglio sapere cosa è successo in dormitorio. Tenetevelo per voi! – borbottò.
- E infatti Ron, non avevamo nessuna intenzione di renderti partecipe di quello che è successo, sempre se qualcosa sia successo. – lo riprese Ginny.
- Credimi, lo hanno capito tutti qua dentro eppure voi non avete aperto bocca. – scherzò.
Harry rise. – Va bene, ma inizia a farci l’abitudine perché quando la scuola sarà finita io e Ginny andremo a vivere insieme.
- E me lo dici così?! – sbottò Ron sbigottito.
Questa volta rise anche Ginny, prima che entrambi i ragazzi fossero abbracciati da Hermione che si complimentava con loro.
- Sono davvero felice per voi! Quando l’avete deciso? – esclamò commossa.
- Harry me l’ha chiesto a san Valentino ed io ho accettato subito! – esclamò felice. - Piuttosto tu, - si rivolse al fratello - vedi di prendere esempio e di non far aspettare troppo Hermione – scherzò Ginny.
- Ehi! – protestò Ron. – Si dà il caso che io abbia… - iniziò ma fu prontamente interrotto dalla sua ragazza.
- Fame! Si dà il caso che tu abbia fame e che ci conviene scendere a fare colazione. Vero Ronald? – terminò Hermione lanciando occhiatacce al ragazzo.
Infatti i due avevano deciso di comunicare la notizia a tutti, inclusi Harry e Ginny, al momento più opportuno. E quello non era né il luogo né la situazione adatta a farlo.
Ron arrossì e si maledisse mentalmente.
- Già andiamo a fare colazione. – disse cercando di essere il più convincente possibile, e si diresse verso il ritratto della Signora Grassa seguito da Hermione e da Ginny e Harry, insospettiti da quello strano comportamento.

 ***

Le due ore di pozioni passarono in fretta e fortunatamente il test non era così difficile come pensavano.
- Meno male che è passata! Hermione non so davvero come ringraziarti!
- non preoccuparti Harry. Ma fai in modo che non accada mai più, chiaro? La prossima volta non sarò così clemente. – lo rimproverò.
- Sta tranquilla, non accadrà mai più. – le promise.
- Ora io devo andare, non voglio fare tardi alla lezione di Antiche Rune. Ci vediamo dopo!
E si incamminò lungo il corridoio dopo aver scoccato un veloce bacio a Ron che la osservò sorridendo sino a quando non scomparve tra il resto degli studenti che si affrettavano per non essere in ritardo alla prossima lezione.

 ***

- Scacco matto! – esclamò Ron entusiasta.
Harry sbuffò.
- È la terza partita di seguito che vinci. Basta, ci rinuncio! – si lamentò alzandosi dal divano su cui si era comodamente seduto prima che Ron lo invitasse a giocare a scacchi, o meglio ad essere battuto per la miliardesima volta a scacchi.
- Mio caro Harry, non crederai che io sia il re solo per quanto riguarda il Quidditch. Sono anche il mago degli scacchi! E anche di molte altre cose. – si vantò il rosso.
- Certo vostra altezza. – lo prese in giro Harry prostrandosi in un lungo inchino.
Ron rise ma poi sembrò ricordarsi di qualcosa di molto importante e senza dire altro ripose i pezzi degli scacchi con cui avevano giocato per poi dirigersi verso il ritratto della Signora Grassa.
- E ora dove vai? – gli chiese Harry.
- Dalla mia regina, mio umile servitore! – gli urlò prima di uscire dalla Sala Comune.

 ***

La campanella annunciò la fine della lezione e dopo qualche secondo gli studenti iniziarono ad uscire dall’aula di Antiche Rune.
Ron era poggiato vicino al muro accanto alla porta, in modo da poter vedere gli studenti che lasciavano la classe, ma di non essere visto.
Quando la figura di Hermione lo superò senza notarlo, la raggiunse senza fatica e le posò le mani sugli occhi.
La ragazza sussultò per la spavento. Poi, avendo riconosciuto il suo “assalitore”, sorrise.
- Ciao Ron. – disse.
- Miseriaccia! Come hai fatto? – le chiese sorpreso.
- Intuito femminile… - mentì.
- Bugiarda. – l’accusò Ron avvicinandosi al suo viso.
Hermione fece appena in tempo ad allontanarlo leggermente che la professoressa Babbling uscì dall’aula e la salutò cortesemente.
- Ron, sai che non mi piace dare spettacolo. – lo rimproverò.
- E tu sai che quando ti vedo non riesco a starti lontano. – replicò.
La ragazza arrossì a quelle parole e, dopo essersi accertata che in giro non ci fosse nessuno, si avvicinò a Ron e lo baciò prima dolcemente e in seguito con sempre più impeto.
- Anche io non riesco a starti lontana. – gli sussurrò.
Compiaciuto il ragazzo le prese la mano e la condusse verso un corridoio e infine la fece entrare in un aula vuota.
- Dove eravamo rimasti? – le chiese ironicamente.
Iniziò a baciarla come lei aveva fatto prima, stringendola sempre di più a sé.
- Potrebbe entrare qualcuno… - mormorò Hermione preoccupata.
- No, ci venivo sempre al sesto anno quando…
Ma la ragazza capì e lo baciò impedendogli di parlare.
Trascinato dalla foga dei baci Ron fece sedere Hermione su uno dei banchi e prese a baciarle il collo e ad accarezzarle i fianchi.
- Ron, non mi sembra il caso… - mugugnò.
- cerca di essere più convincente Hermione. –le sussurrò in un orecchio per poi riprendere da dove aveva interrotto.
Non seppero dire quanto tempo trascorse, ma alla fine le divise di entrambi non erano più in ordine quando la porta si spalancò.
Immediatamente Hermione allontanò Ron da sé per vedere chi era appena entrato nell’aula.
Non c’era molta luce e quindi ci mise un po’ a riconoscere la figura che si stagliava minacciosa davanti alla porta.
- Signorina Granger! Signor Weasley! Che cosa state facendo?!
Davanti a loro, in tutta la sua altezza, c’era la professoressa McGranitt con al seguito la sua classe di studenti del secondo anno.
- Miseriaccia! – urlò Ron terrorizzato mentre cercava di rendersi presentabile.
Hermione intanto era scesa dal banco su cui era seduta e si era avvicinata cautamente alla preside.
- Professoressa… Sono davvero mortificata. Io… Noi… Non…
- Un comportamento del genere non me lo sarei mai aspettato da voi due. Filate immediatamente nella vostra Sala Comune. A breve vi sarà comunicata la mia decisione riguardo questo… avvenimento.  – disse calma.
I due annuirono mesti ed uscirono dalla stanza per dirigersi in silenzio alla Torre di Grifondoro.
 
Ebbene sì, sono ancora viva!
Sapevo che questo capitolo sarebbe arrivato in ritardo ma non credevo che avrei ritardato così tanto. Mi dispiace davvero tanto, ma ho avuto una serie di impegni che si sono prolungati più del dovuto e ho dovuto mettere da parte questa fa fiction per un po’.
Spero davvero che mi possiate perdonare e che ci sia ancora qualcuno disposto a leggerla.
Che dire, ringrazio chi ha recensito il capitolo precedente e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate di questo.
Alla prossima!
Un bacio enorme, Sa :)
  
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