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Autore: Esse_Edward    06/08/2013    7 recensioni
MOMENTANEAMENTE SOSPESA
- Per una volta vorrei solamente sentirmi dire che ne valgo la pena - ammise, afflitto nell'animo.
Zayn lo strinse da dietro, attirandolo a sé - Tu ne vali la pena per me, Liam -
- Allora perché te ne sei andato ? -
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Liam chiuse gli occhi, bagnandosi il viso di lacrime calde,salate e piene di dolore.
Il suo corpo era inerme a terra, senza forza di rialzarsi. Come tutte le volte.
Strinse gli occhi per cercare di placare il dolore,ma quello che si ritrovò fu solo delle altre lacrime che gli ricadevano traditrici sul viso.
Jason era ormai distante da lui, gli studenti fingevano che non fosse successo nulla, i professori se ne infischiavano.
E Liam pianse in silenzio cercando di alzarsi su.
Odiava la sua vita, odiava essere solo, odiava subire e non essere amato.
Odiava se stesso.
Si appoggiò una mano sul fianco e vide del sangue, così si apprestò a tenersi in piedi ed andare nei bagni della scuola.
Il suo rifugio.
A Liam non importa di morire dissanguato, era già morto per tutte le volte che doveva subire minacce e abusi da parte dei bulli.
Con il getto di acqua fredda si tamponò sulla ferita fresca di qualche minuto prima e strinse forte le labbra per il dolore.
Va tutto bene, pensò.
Ormai questa era la sua frase preferita, quella che usava spesso e con la quale evitava tutti.
Perché lui era Liam James Payne, lo sfigato senza un briciolo di amici, chi mai si sarebbe preoccupato se fosse morto ?
Liam si diresse a casa sua, da sua madre, al sicuro.
Ma la verità era che non si sarebbe mai sentito al sicuro veramente.
Era stufo di sentirsi solo.
Era stufo di essere picchiato e di venir minacciato.
La sua vita era un completo schifo.
Era stufo di tutto.
Entrò dentro casa nascondendo con la mano la macchia di sangue sul fianco e salì subito le scale per andare in camera sua.
Chiuse a chiave ed appoggiò a terra lo zaino, estraendone prima l’occorrente.
Spense la luce e si sedette sul letto tenendo gli occhi chiusi.
Non voleva guardare.
Aveva giurato di non farlo più, ma il dolore che provava era troppo anche per lui.
E sapeva che non sarebbe riuscito a reggere tutto questo per molto altro tempo ancora.
Liam serrò gli occhi e segnò per una decina di volte la lama nella carne, facendone uscire così il sangue.
Era stufo.
Si lasciò scivolare nel letto iniziando a piangere silenziosamente.
Lasciò cadere la lama a terra e si apprestò a coprire il braccio tirando giù la manica della felpa.
Non aveva mai avuto il coraggio di guardare, sapeva di star distruggendo la sua vita.
E questo lo feriva ancora di più.
Gli occhi di Liam si aprirono di scatto appena qualcuno busso delicatamente alla porta.
- Tesoro, la cena è pronta – annunciò con gran premura la madre, allontanandosi poco dopo dalla porta.
Liam si passò una mano sul viso e sospirò.
Non era pronto per fingere ancora, non era pronto per ricominciare a mentire ancora.
Avrebbe voluto sprofondare, non essere mai esistito, morire.
Ed invece si calò il suo solito sorriso tirato e finto in volto e scese giù.
Va tutto bene, si continuava a ripetere.


2013

Erano le cinque di mattina quando il citofono iniziò a suonare senza tregua, facendo venire il mal di testa al povero Harry.
Il riccio si alzò mugolando dal letto, stropicciandosi gli occhi ancora assonnati.
Sua madre lo avrebbe ucciso se solo fosse stata lì.
Si infilò le pantofole e scese al piano di sotto, sbadigliando.
Controllò l’ora e sbuffò.
Perché era venuto così presto ?
Aprì la porta svogliatamente, dando sempre un’occhiata dietro per vedere se Gemma era sveglia – Ciao – sbiascicò, facendo accomodare l’amico.
Liam gli sorrise, portando dentro casa le valigie che aveva portato con se ed appoggiandole sul pianerottolo.
Gli era mancano tornare da Harry.
Gli era mancato vederlo tutti i giorni ed abbracciarlo forte.
Perché tutto si era complicato ?
Liam si avvicinò cautamente e lo abbracciò, tenendolo stretto fra le braccia – Sono contento di rivederti, Harry – ammise.
Il fatto di essere lì stava a significare un gran sacrificio per lui.
Non vedeva Liam da più di tre anni, non aveva più avuto sue notizie, ed ora lo stava tenendo stretto fra le braccia.
Allentò un po’ la presa cercando di essere il più indifferente possibile, ma quando i suoi occhi incontrarono quelli del castano si addolcì.
Lui rimaneva pur sempre il suo migliore amico, non poteva farci nulla.
Ma le cose erano ormai andate avanti, ognuno aveva ormai una sua vita.
Tutti tranne lui.
Il suo mondo sembrava essersi fermato a quel lontano ottobre di tre anni fa, quando ancora qualcosa di equilibrato sembrava esserci.
- Ti dispiace se vado a dormire subito? Sistemerò domani – domandò cauto Liam, tenendo gli occhi bassi come se avesse paura.
Paura del suo migliore amico.
Harry lo guardò un’ultima volta prima di annuire – I-io vado a fare una telefonata – e se la svignò.
Com’era possibile che dopo tutto questo tempo non si sentisse bene nemmeno con il suo migliore amico?
Dannazione, pensò.
Harry prese goffamente il telefono, digitò il numero che aveva già in mente ed attese con l’ansia nel petto.
- Pronto, chi parla? – domandò la voce assonnata e goffa di Louis dall’altro lato del ricevitore.
Harry si voltò per controllare dove fosse Liam e, appena vide di avere campo libero, si rigirò e si guardò allo specchio.
- Sono Harry -
A Louis si mozzò il fiato in gola. Perché lo stava chiamando? Voleva dire che..
- è arrivato prima del previsto Lou – fece una pausa – che facciamo? -
- Quanto resterà ? – domandò pacato, come sempre.
- Una settimana – disse l’altro.
Entrambi restarono in silenzio, senza dire una parola per un po’.
Come poteva l’arrivo di una persona rendere tutto così dannatamente complicato?
Louis rise – Non facciamo nulla, logico -
- Ma..-
- Zayn non lo verrà a sapere Haz, non preoccuparti -
Harry sospirò e chiuse la chiamata, portandosi una mano sulla faccia tanto per schiarirsi le idee.
Non voleva che Zayn soffrisse, non voleva che Liam soffrisse.
Allora perché stava così male all’idea di separarli, di nuovo?
Harry ritornò in camera sua molto tranquillamente, non sapendo che, qualche stanza più giù, un Liam abbattuto e con il capo chino aveva udito tutto.

Spazio Autrice

Ringrazio prima di tutto Jens Efp per il banner, che è veramente bellissimo. 
Poi, passando alla storia. 
Non so come mi sia venuta l'idea di questa FF sugli ziam.
Io non li shippo nemmeno lol 
lasciate una recensione e contattatemi per qualcunque cosa qui 
Caroline
  
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