Esco dalla mensa, scocciata, con una macchia enorme sulla maglia.
«Oh, andiamo Holly, sei ancora arrabbiata?! ».
Noooo, ma va?!
«Dai, ti prego, dimmi almeno una parola! ».
«Vuoi che ti dica una parola?! Ok, eccoti la parola, vaffanculo! ».
«Non era ciò che volevo ma è già qualcosa… Mi perdonerai almeno? ».
Continuo ad incamminarmi verso la classe, ignorandola completamente.
 
Ed ecco, dopo una perfetta giornata di scuola, finalmente a casa,
non vedevo l’ora, aspettavo questo momento da ore!
Vado in camera mia a cambiarmi la maglietta e a cercare di dimenticare ciò che è successo,
giuro Allison questa te la farò pagare.
«TESORO» ecco, l’inconfondibile richiamo di mia mamma.
«Che c’è?».
«Oggi è venuta a trovarmi la nuova vicina, è una persona molto cortese, ha detto che questo pomeriggio sarebbe venuta a salutarci e porta anche suo figlio, quindi cerca di avere un aspetto decente almeno oggi e sii educata che stanno per arrivare!».
«Grazie eh, comunque puoi contarci.» grandioso, non posso stare tranquilla nemmeno adesso.
*DRIN*
Perfetto, scocciatori in arrivo.
«Holly apri tu la porta, io sto mettendo in ordine il salotto.»
«Mmh, va bene. » mi tocca fare pure questo a quanto pare.
Mi avvio verso la porta con tutta la calma del mondo.
«Buonase…» per un paio di secondi mi blocco.
Che ci fa quello davanti alla mia porta?!
«Oh, ciao Holly». Perché, perché proprio lui?
«Ehm, ciao Harry».
«Ma vi conoscete?». No guarda, da oggi saluto gli sconosciuti.
Le pillole di saggezza di mia madre.
«Ma è fantastico! Comunque io sono Anne, la mamma di Harry, piacere».
«Holly, piacere.» faccio un sorriso da cogliona sperando di sembrare una ‘brava ragazza’.
«Bene ragazzi, accomodatevi pure. » ed ecco che inizia a fare la lecchina.
«Scusate, io ora devo andare in camera mia, domani c’è un compito di storia».
«Mia figlia è una brava studentessa, prende sempre voti alti e si impegna al massimo».
«Che fortunata che sei Elizabeth, magari mio figlio prendesse esempio! ».
Pfft, ma la sentite?! Doveva capitare proprio a me un genitore così, ovviamente.
Entro in stanza, finalmente lontana da quelle.
Prendo il libro e lo sfoglio svogliatamente e all’improvviso sento bussare.
Mi ero appena seduta, che palle… «Si?».
«Sono Harry, sono venuto in caso ti servisse una mano».
«Ah, grazie. Accomodati pure».
Apro la porta.
Sfoggia un sorriso smagliante.
Ma che cazzo ride? Come se fosse divertente vedere qualcuno che studia. Ha.
E perché mi sta guardando come un pesce lesso in piedi?
«Ehi, guarda che puoi sederti. Mica ho il letto fatto di merda».
«Oh…ehm…si si, ora mi siedo, grazie…»
Ah si? Sdraiarsi sul letto con i piedi sul cuscino è sedersi? Bene, quando verrò a casa tua non aspettarti una Holly educata che si siede in modo composto. Pfft. ‘Sti ragazzi.
«Sai, Harry, io lì ci dormo. Non vorrei addormentarmi con la puzza dei tuoi piedi che ‘inebriano’ il mio cuscino.»
«Oddio, scusami, io…beh…non volevo…avevo capito…»
CHE CAZZO AVEVI CAPITO?
CHE ERI LA PRINCIPESSA DI STA MINCHIA CHE PUO’ METTERSI COMODA SUI LETTI DEGLI ALTRI? MMH, NON CREDO SIA POSSIBILE.
«Ehm, no. Almeno togli quelle due groviere che ti ritrovi al posto dei piedi dal mio cuscino, per favore. »
Perché doveva capitare proprio a me un cretino del genere?
Tutte a me capitano le persone peggiori.
Prima mia madre, ora lui.
«Si si, li tolgo subito, scusa! Non volevo essere maleducato. Scusami tanto…»
«Okay, va bene…».
«TESORO» ecco che ricominciamo.
«Si, madre.»
«Mostra ad Harry il quartiere, perché non fate due passi, no?».
No mamma, no.
«Certo, andiamo subito.»
«Perfetto, divertitevi!» Come mi aspettavo, modalità leccaculo on.
Esco fuori con quel ritardato.
«Allora, a sinistra ci sono parecchie case, a destra lo stesso, in più c’è anche un parchetto per mocciosi. Ecco, vuoi fare un giro?».
«Ehm, si si, va bene…»
Ma dire di no fa male alla salute, per caso?
«Bene. Qui c’è un albero con una cacca di cane, qui c’è un cespuglio secco, qui c’è un altro albero, anche là in fondo, lì ci sono ragazzi che giocano e qui…»
MERDA. HO PESTATO UNA MERDA DI CANE.
«Oh, hai pestato la cacca.»
Davvero Harry? DAVVERO? OH, MA NON ME NE ERO ACCORTA.
STO SEMPLICEMENTE IMPRECANDO NELLA MIA TESTA TUTTE LE PAROLACCE ESISTENTI. NO, NON ME NE ERO PER NIENTE ACCORTA.
«Cazzo. Andiamo a casa che devo pulire la scarpa.»
Finalmente me ne sono andata da lì. In un certo senso, la merda mi ha salvata da quel parco.
«TESORO» e siamo a tre.
«Si mamma, siamo tornati a casa. Ho pestato una merda di cane.»
Dire quella parola sotto lo sguardo allibito di Anne, fulminante di mia madre, e assente di Harry (come se fosse una novità) non è stata una buona idea.
«Ehm, volevo dire…CACCA!»
Mia madre mi rifulmina con lo sguardo.
«FECI? PUPU’? STERCO?»
«Scusatemi, si è fatto tardi, io e Harry torniamo a casa. Grazie per il pomeriggio passato insieme! »
Minchia, la merda la scandalizza tanto da andarsene?
Bene, almeno quel cretino di Harry se ne va.
«Arrivederci Anne, arrivederci Harry, grazie per essere venuti, siete cosi simpatici! Buona serata, a presto cari!»
L’aggettivo finale da leccaculo non poteva mancare.
E ora mi preparo alla sgridata di mia madre su quella cazzo di merda, che puntualmente non ascolto.
«Scusami mamma, non l’ho fatto apposta. E ora, se non ti dispiace, vado a dormire. Buonanotte.»
Credo che abbia continuato a parlare da sola, come sempre, riesco a sentire la sua voce dalla mia camera.

Bene, un’altra giornata è finita.