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Autore: Idra_31    06/08/2013    5 recensioni
“Cos'è un Marcel?”, domanda, non tanto sicuro di volerlo sapere.
Louis si gratta il mento.
“Un Marcel è uno che si veste come il mio bisnonno, usa talmente tanto gel da fare invidia al cast di Grease, indossa occhiali tre volte la sua faccia e non tira fuori il naso dai libri neanche per andare a pisciare”, spiega, tutto d'un fiato. “Avevo un compagno di classe alla elementari che era il prototipo di un Marcel e che si chiamava, appunto, Marcel”.
[Dove Harry è lo sfigato della scuola e Louis è quello figo. Ok, niente di nuovo, solo che questa volta Harry si concia come Marcel. Probabilmente ormai neanche questo è niente di nuovo, ma voi volete leggerla lo stesso, giusto?
Larry, of course. Più una spruzzatina di qualche bromance qua e là].
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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lm

And how can I stand here with you,
And not be moved by you?
(Everything - Lifehouse)

Harry è una persona ottimista ma comunque realista. Per citare una famosa canzone degli anni '80, lui è uno che “spera per il meglio ma si aspetta il peggio”. Motivo per cui non ha pensato neanche per un attimo di credere alla teoria di Perrie. Non che Harry speri che la teoria di Perrie sia valida. Non gliene importa nulla se Louis ha una cotta per lui o meno. Ok, un po' gliene importa. Ma è meglio non pensarci, tanto Perrie e Niall hanno le visioni perché non esiste che Louis abbia una cotta per lui. La tintura bionda avrà dato alla testa di quei due. E anche a quella di Zayn, a giudicare dal suo nuovo ciuffo e dal fatto che abbia appoggiato i vaneggiamenti della sua ragazza e del suo amico.

Tuttavia, due episodi che gli sono capitati nei giorni passati gli hanno fatto sperare che i suoi amici abbiano ragione. No, non sperare, perché a Harry, come già detto, non importa assolutamente nulla se Louis sia interessato a lui, dal momento che chiaramente lui non è interessato a Louis. Neanche un po'. Più che altro questi due episodi potrebbero dimostrare che i suoi amici non siano andati completamente fuori di testa.

Episodio numero uno: Harry e Liam al parcheggio della scuola.

Ehi”, esordisce Liam, andando incontro al riccio. “Harry, giusto?”.

Harry e Liam hanno frequentato le stesse lezioni per anni, quindi è impossibile che l'altro ragazzo non sappia il suo nome.

Sì”, mormora il riccio, in imbarazzo. Liam non fa parte della sua cerchia di amici – considerato che la sua cerchia di amici è composta da tre persone, quattro con l'occasionale aggiunta di Ed– e per di più questa sarà la quinta volta al massimo che si rivolgono la parola. Si consideri anche che Liam è il migliore amico di Louis ed ecco spiegato perché Harry vorrebbe sotterrarsi. Liam però è una persona troppo buona e onesta e non può averlo avvicinato solo per perpetrare il giochetto di Louis. Non lo chiama neanche Marcel, questo può pur voler dire qualcosa.

Tutto bene?”, chiede Liam con estrema gentilezza, come se Harry fosse in uno stato psicologico precario.

Harry annuisce, infilandosi nel frattempo due dita nel colletto della camicia in un gesto che tradisce la sua ansia.

Tu?”, domanda per cortesia.

Liam gli fa dono del sorriso più gentile mai visto addosso a un essere umano.

Tutto bene, grazie”.

Harry si guarda i piedi.

Ehm-”.

Senti”, lo interrompe Liam. “Louis mi uccide se viene a scoprire che abbiamo avuto questa conversazione ma-”. Liam sembra in preda a una sofferenza fisica. “Volevo solo dirti...non essere troppo duro con lui, ok?”.

O Harry si è perso qualche passaggio o Liam lo sta prendendo in giro. Che ne è stato della sua bontà?

Scusa?”.

Louis è praticamente mio fratello e io gli voglio un bene dell'anima...”, continua Liam, dritto per la sua strada.

Quindi?”, riprova Harry.

Liam persiste nell'ignorare la perplessità di Harry.

Però è un tipo testardo e orgoglioso e si rifiuta di accettare i miei consigli o quelli di chiunque altro e fa sempre di testa sua”.

Harry batte un piede per terra ritmicamente, nervoso.

E cosa c'entro io in tutto ciò?”.

Tu?”. Liam sembra accorgersi in questo momento di avere un interlocutore. “Oddio”.

Harry teme che l'altro ragazzo stia per avere un collasso.

No-, non ti sei reso conto di niente, vero?”, balbetta Liam.

Harry vorrebbe davvero riuscire a capirci qualcosa di questa assurda conversazione.

Louis mi ucciderà”, afferma Liam.

Non verrà mai a sapere che abbiamo parlato”, lo rassicura Harry. Anche perché se Louis lo scoprisse Harry non saprebbe cosa dirgli perché non ha la più pallida idea di che cavolo abbiano parlato.

Liam esala un sospiro di sollievo.

Hai ragione”, dice, più rilassato. “Comunque, uhm, sappi che Louis non è quello che sembra. La sua arroganza è solo una maschera per nascondere la sua insicurezza e-, cose così, ok?”.

Harry annuisce come se stesse effettivamente seguendo il discorso di Liam.

Ok, cose così”, gli fa eco.

Vuoi un passaggio a casa?”, propone Liam, gesticolando verso la sua auto.

Harry non ha la minima voglia di essere coinvolto in altre conversazioni criptiche.

No, grazie dell'offerta, ma preferisco prendere il bus”.

Liam fa di nuovo quel suo sorriso inumano e lo saluta.

Bella cravatta, comunque!”.

Episodio numero due: Harry e Louis negli spogliatoi della palestra.

Harry è solito aspettare che i suoi compagni abbiano finito di lavarsi prima di farsi la doccia a sua volta, dopo ogni lezione di Educazione Fisica. Non vuole che gli altri vedano la sua vita stretta e i suoi piedi troppo grandi o la sua quasi totale assenza di peluria. C'è un motivo per cui indossa così tanti strati di vestiti, dopotutto. Per questo sgattaiola in doccia quando ormai non è rimasto più nessuno negli spogliatoi.

Compie lo stesso rituale anche martedì mattina. Solo che questa volta c'è qualcuno ad aspettarlo quando esce dalla doccia. Anche se la sua visione è sfocata, Harry è quasi sicuro che la figura indistinta che si trova davanti a lui in questo momento sia Louis Tomlinson. O è particolarmente sfigato o Louis lo pedina. Istintivamente cerca di schermarsi con le mani, ma per quanto grandi siano queste non riescono a coprire il suo busto per intero.

Louis”, balbetta. “Mi passeresti gli occhiali?”.

Louis non accenna a muoversi.

Per favore?”, pigola Harry. “Sono sulla panca...”. Si sente vulnerabile senza il beneficio di dieci decimi di vista.

Louis deglutisce sonoramente e il suono riecheggia nella stanza vuota.

Ok”, sussurra.

Harry chiude gli occhi. Meglio non vedere nulla che non riuscire a distinguere bene i contorni delle cose, consapevole che Louis sia perfettamente in grado di vedere il suo corpo nudo, ossuto e gocciolante.

Qualche secondo dopo una mano si avvolge delicatamente attorno al suo polso.

Tieni”, dice Louis col tono più gentile che Harry abbia mai sentito uscire dalla sua bocca, mentre lo invita ad aprire la mano per poggiarci sopra gli occhiali.

Quando Harry finalmente se li rimette sul naso, la realtà che lo circonda ha di nuovo contorni netti e colori definiti. Louis è ancora in piedi davanti a lui ed è l'immagine più netta e definita di tutte.

Grazie”, mormora Harry, pensando nel frattempo di meritare un premio per non aver distolto lo sguardo da quello di Louis.

Non avrei mai immaginato che sotto tutto quel gel nascondessi dei ricci”, osserva questi e non c'è ombra di derisione nel suo tono.

Harry inspira dalla bocca. Improvvisamente gli sembra che tutta l'aria nella stanza sia stata risucchiata via da Louis.

È un vero peccato che tu non li tenga liberi”, continua l'altro ragazzo.

Il cuore di Harry batte all'impazzata. Non ha mai desiderato tanto di trovarsi dalla parte opposta della scuola. Città. Globo.

Vorrei vestirmi”, dice. Questo dovrebbe essere più facile che teletrasportarsi.

Louis ride sommessamente.

Devi proprio?”, domanda, percorrendo con gli occhi il corpo di Harry, dalla testa fino ai piedi.

Harry si sente nudo. No, un attimo, Harry è nudo, fatta eccezione per l'asciugamano stretto in vita.

Ehm, le regole della scuola prevedono che non me ne vada in giro come mamma mi ha fatto”, riesce a replicare.

Louis sorride.

Odio le regole”.

Harry arrossisce furiosamente.

Io invece sono un grande fan”, dice d'un fiato. “Cosa ci facevi qui, a proposito?”, cambia discorso.

Cercavo...qualcosa”, risponde Louis vagamente.

Harry decide di non indagare oltre.

Ehm, tu continua pure a cercare, io, uhm, andrò a vestirmi”.

Louis fa un passo indietro.

A dire il vero ho già trovato quello che stavo cercando”, ammette. “Ci vediamo in giro, Marcel”.

Ecco, Harry è un asso in matematica, quindi è più che capace di fare due più due. Però il risultato di questa operazione gli sembra così sbagliato. Nessuno sano di mente si prenderebbe una cotta per il più sfigato della scuola. Di certo non il più figo.

*

Approfittando del fatto che le giornate siano diventate più miti, Harry decide di pranzare all'aperto, sotto il suo albero preferito. Zayn e Perrie si sono imboscati da qualche parte e Niall è dal dentista, perciò lui può godersi un po' di tempo da solo. O meglio, può rivedere i compiti Biologia senza essere disturbato.

È appena arrivato alla fine della prima pagina, il suo pranzo dimenticato sull'erba, quando sente urlare il suo nome. Non il suo vero nome, ma fa lo stesso.

Marcel, attento!”.

Harry registra l'avvertimento di Louis nello stesso momento in cui il pallone lo colpisce in piena faccia. Il crack che ha sentito potrebbe essere tanto il rumore del suo naso che si è spezzato quanto quello dei suoi occhiali andati in frantumi.

Oh mio dio, stai bene?”, domanda Louis, correndo verso di lui.

Harry non è sicuro di stare bene. Di certo i suoi occhiali non stanno bene.

I miei occhiali non stanno bene”, dice infatti.

Louis si inginocchia accanto a lui.

Ho provato ad avvertirti ma-, scusami”, balbetta. “Non volevo-”.

Harry stringe tra le dita i suoi occhiali spaccati a metà.

Merda”.

Le imprecazioni si sprecano ultimamente. Di solito succede quando c'è di mezzo Louis.

Mi dispiace così tanto”, biascica il ragazzo in questione, poggiandogli una mano sul ginocchio.

Harry si immobilizza. Louis è di nuovo troppo vicino e lui è di nuovo troppo cieco per i suoi gusti.

Possiamo provare a ripararli”, suggerisce l'altro ragazzo.

Come? Conosci qualche incantesimo?”, replica Harry con asprezza. Non riesce a leggere l'espressione di Louis ma sente perfettamente il suo sospiro.

Ci mettiamo dello scotch”, propone l'altro, rialzandosi in piedi. “Vieni con me”.

Harry osserva la mano che Louis gli tende.

Ok”, cede dopo qualche secondo, accettando l'aiuto dell'altro ragazzo. La sua mano copre interamente quella di Louis e Harry non dovrebbe avere le farfalle allo stomaco per questo ma ce le ha lo stesso.

Louis raccoglie il libro di Bilogia da terra e se lo sistema sotto il braccio, poi prende Harry per mano e se lo tira dietro. Harry non protesta, perché senza il suo ausilio non saprebbe dove mettere i piedi.

Mi dispiace davvero”, continua a scusarsi Louis.

A Harry non potrebbe importare di meno dei suoi occhiali in questo momento.

Non lo hai fatto apposta”.

Sì, cioè, no”, incespica Louis. “Non miravo alla tua faccia, almeno”.

Harry si ferma di botto obbligando Louis a fare lo stesso.

Mi hai lanciato il pallone addosso intenzionalmente?”.

Questo va un po' oltre il voler attirare la sua attenzione.

Marcel, scusami, sono un idiota, ok? Dimmi che sono un idiota”, piagnucola Louis.

Harry lo troverebbe tenero se non fosse che vorrebbe spaccargli la faccia.

Sei un idiota e il mio nome non è Marcel”.

Louis stringe la presa sulla sua mano. Harry vorrebbe morire ma allo stesso tempo non è mai stato così felice di essere vivo. Louis gli sta incasinando il cervello.

Giuro che ti compro un paio di occhiali nuovi, ti compro quelli che vuoi tu”, promette Louis. “Adesso però cerchiamo di riparare temporaneamente al danno con quello che abbiamo”.

Non abbiamo niente”, ribatte Harry.

La scuola ha una fornitura di scotch tale che ci potremmo imballare l'Inghilterra intera”, afferma l'altro ragazzo.

Harry suo malgrado ride.

Me ne basta un dito”, dice.

Facciamo anche due”, replica Louis, trascinandolo verso l'edificio. Harry cerca di non preoccuparsi del fatto che stiano camminando mano nella mano potenzialmente davanti a tutta la scuola. Se non se ne sta preoccupando Louis perché dovrebbe farlo lui?

Qui”, dice Louis a un certo punto, aprendo la porta di un'aula e spingendolo dentro. Harry non è abituato a essere trattato come un burattino, ma ha poche altre alternative visto come stanno le cose.

Siediti”, ordina l'altro ragazzo, lasciando andare finalmente la mano di Harry e dirigendosi verso l'armadietto in fondo all'aula. Harry si appoggia col sedere su un banco, rigirandosi gli occhiali rotti tra le mani. Fortunatamente le lenti non si sono spaccate, ma questa è comunque una magra consolazione. Sua madre gli ripeterà di nuovo quanto è imbranato e probabilmente si rifiuterà di comprargli un paio di occhiali nuovi almeno fino a quando la sua vista non peggiorerà ancora.

Eureka!”, urla Louis con la testa infilata dentro l'armadietto.

Non parlo fluentemente il greco ma deduco che tu abbia trovato lo scotch”, commenta Harry.

Louis ridacchia.

Non parli fluentemente il greco?!”, esclama. “Mi deludi, Marcel”.

Harry rotea gli occhi e si astiene dal rispondergli.

Tieni unite le due estremità”, ordina Louis, indicando gli occhiali in mano a Harry, poi srotola una striscia di scotch e la spezza coi denti.

È poco igienico”, gli fa notare il riccio.

Ho degli ottimi anticorpi”, ribatte Louis.

Le mani di Harry sono affette da un leggero tremore mentre Louis sistema lo scotch sulla montatura dei suoi occhiali, ma l'altro ragazzo non se ne accorge, o se se ne accorge non commenta.

Io direi di mettercene un altro po'”, suggerisce.

Harry prova la resistenza degli occhiali e si dichiara d'accordo con lui.

Hai mai pensato di usare le lenti a contatto?”, domanda Louis mentre è intento a passare un altro strato di scotch sugli occhiali.

Mi danno fastidio”, replica Harry.

E lo sai perché le hai provate o perché presumi che ti darebbero fastidio se le usassi?”.

Harry aggrotta la fronte.

Le ho provate”, afferma. Lui non è uno che presume, lui è uno che ricava insegnamenti dall'esperienza.

Peccato che tu debba coprire gli smeraldi che ti ritrovi con questo obbrobrio. Il mondo merita di vederli”.

Nessuno a parte i suoi genitori e probabilmente i suoi nonni aveva mai fatto apprezzamenti sugli occhi di Harry. Di certo non si aspettava che sarebbe stato Louis il prossimo a complimentarsi. Il pensiero gli fa arrossare le guance.

Non credo proprio”, biascica, facendo per rimettersi gli occhiali. L'handicap di non vederci bene lo affligge particolarmente in presenza di Louis.

L'altro ragazzo gli blocca i polsi.

Io merito di vederli”.

Harry non sa come replicare. Louis lo fissa con intensità – o almeno è questo quello Harry che deduce considerata la sua vista limitata - e lui comincia a sentirsi pizzicare la pelle per l'imbarazzo.

Ti sei fatto male”, dice Louis, risvegliandolo dal suo stato di trance.

Mh?”.

Loui solleva una mano e gli sfiora delicatamente con un dito la porzione di pelle in mezzo agli occhi, più o meno alla radice del naso.

Qui”.

Harry impiega tutto il suo autocontrollo per non indietreggiare, anche se il cuore gli batte all'impazzata e gli si è seccata la bocca. Louis gli sta decisamente incasinando il cervello. Non si è mai sentito così idiota in vita sua, e ne ha vissute tante di situazioni imbarazzanti in diciotto anni.

S-saranno stati gli occhiali”.

Già”.

Harry non riesce a valutare bene la distanza che lo separa da Louis ma sicuramente non è molta. L'altro ragazzo gli stringe ancora un polso con una mano e probabilmente è in grado di sentire i battiti furiosi del suo cuore. Anche se Harry fosse uno bravo a mascherare le proprie emozioni – e non lo è – a questo punto si sarebbe comunque già tradito.

Quando vuoi andare a ricomprarli fammi un fischio, ok?”.

Harry si irrigidisce.

Non voglio i tuoi soldi”.

Louis molla la presa sul polso di Harry e si lascia cadere le braccia lungo i fianchi.

Cioè, è stato un incidente, non devi sentirti in dovere di ricomprarmeli”, si corregge Harry.

No?”.

No, sul serio”, insiste il riccio. “E poi, uhm, penso che me li terrò così. Sono personalizzati”.

Louis ride e gli sfila gli occhiali dalle dita.

Non puoi fare a meno di distinguerti, eh?”, domanda, rimettendoglieli sul naso.

Harry abbozza un sorriso. La campana che annuncia la fine dell'ora di pranzo lo salva dal replicare alla frase di Louis.

Che lezione hai adesso?”, chiede l'altro ragazzo che sembra non avere alcuna fretta di andarsene.

Chimica. Tu?”.

Louis si passa una mano tra i capelli. Harry deve distogliere lo sguardo per non fissare i muscoli del suo braccio.

Economia”.

Harry si aggiusta gli occhiali sul naso. Il nastro adesivo gli gratta la pelle, ma ci farà l'abitudine.

Ci vediamo in giro, ok?”, dice Louis, sfiorandogli un braccio.

Harry sussulta. Stare vicino a Louis sta diventando abbastanza faticoso.

Uhm, ok”, mormora. “Grazie per-, tutto quanto”.

Louis solleva un sopracciglio.

Mi stai ringraziando per averti rotto gli occhiali, Marcel? Credevo che mi odiassi per questo”.

Harry arrossisce.

No, per lo scotch”, spiega. “E no, non ti odio. Non quanto dovrei, almeno”. Questa confessione lo lascia senza fiato. Ha proprio bisogno di fuggire da lì, adesso.

Louis sorride.

È un sollievo sentirtelo dire”.

*


Alla fine della lezione di Matematica, il giorno dopo, Harry viene chiamato in disparte dalla sua insegnante.

Vorrei parlarti di una cosa, Harry”.

Il ragazzo ha già le mani sudate.

Ho, ehm, fatto qualcosa che non va?”.

La professoressa ride.

Assolutamente no”, lo rassicura, poggiandogli una mano sulla spalla. “Vorrei semplicemente chiederti un favore”.

Gli insegnanti a volte lo fanno, di contare su di lui quando hanno bisogno di qualcosa. È un ragazzo affidabile e quando prende un impegno lo porta a compimento.

Hai presente Louis, no?”, domanda la donna.

Harry spalanca gli occhi e si domanda cosa abbia combinato questa volta l'altro ragazzo. E cosa c'entri lui, soprattutto.

Tomlinson?”, chiede stupidamente. Non che ci siano altri Louis in tutta la scuola.

La professoressa non bada a questa inezia.

Proprio lui”, afferma. “Inspiegabilmente questo semestre sta avendo delle difficoltà in matematica. Non so a cosa siano dovute, perché ha sempre avuto i voti più alti della classe – dopo di te, ovviamente – però è il suo ultimo anno e non vorrei che i suoi esami finali venissero compromessi per questo motivo”.

Harry ha uno strano presentimento. Un brutto presentimento.

Quindi mi domandavo se per caso ti andasse di aiutarlo”. La professoressa conferma i suoi sospetti. “Non sei tenuto a farlo per forza, con tutto quello che hai da fare, però sarebbe gentile da parte tua dargli una mano, così da non costringerlo a prendere delle lezioni private a pagamento”.

La donna lo ha praticamente messo con le spalle al muro. Harry non si è mai tirato indietro di fronte alla prospettiva di aiutare un compagno in difficoltà. Sarà il suo spirito da buon samaritano o la sua voglia di rendersi utile, di fare qualcosa di buono per qualcuno. Anche quando questo qualcuno non farebbe lo stesso per lui.

Ehm, ok. Lo farò”.

La donna gli sorride come se Harry le avesse dato la notizia migliore della settimana.

Non avevo dubbi”, dice.

Harry sposta il peso da un piede all'altro, ansioso di mettere fine alla conversazione.

Ti lascio il suo numero di cellulare, così potete mettervi d'accordo”.

La professoressa sfoglia velocemente la sua agenda fino a quando non trova un fogliettino di carta, con un numero scritto a matita.

Mi ha detto che puoi chiamarlo quando vuoi”.

Allora Louis sa di questa cosa, non è stata un'iniziativa della professoressa. Per un attimo Harry aveva sperato che Louis non fosse d'accordo a farsi aiutare da lui, e invece...

Ok, grazie”, balbetta, prendendo il pezzo di carta che la donna gli porge e appallottolandoselo in tasca.

Sono sicura che anche tu ricaverai dei vantaggi da questa collaborazione”, afferma la donna.

Harry si trattiene dal manifestarle i suoi dubbi. È più probabile che ci ricavi una serie di momenti imbarazzanti che gli assicureranno il disprezzo perpetuo da parte di Louis. Se c'era una possibilità che Louis avesse una – inspiegabile – cotta per lui, quando l'altro ragazzo avrà la possibilità di conoscerlo veramente - coi suoi modi impacciati, i suoi gusti anormali per un adolescente, la sua difficoltà ad essere avvicinato senza rischiare di avere un collasso a ogni sfioramento casuale – di sicuro ci ripenserà. Nessuno sano di mente si prenderebbe una cotta per il più sfigato della scuola, ma soprattutto, nessuno sano di mente continuerebbe ad avere una cotta per lui dopo aver scoperto a che livelli si estende la sua sfigaggine.


  
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