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Autore: dana_    06/08/2013    3 recensioni
Lui: 26 anni. Aspirante scenografo professionista. Costretto a lavorare in un corso di recitazione scolastico. Misterioso e riservato.
Lei: 18 anni. Sogna da sempre una carriera da attrice. Frequenta il corso di teatro del suo liceo. Dolce e romantica, preferisce rifugiarsi in un libro di poesie che in una discoteca.
Dalla storia:
-Non dovresti essere qui.
-Lo so. Ma non mi importa. Allora? Perchè stai così? Ti da così fastidio l'idea di lavorare con me?
-No.
-So capire quando una persona mente. E tu stai mentendo.
Mi guarda come se volesse leggermi dentro.
-Il fatto è che ora ho perso il ruolo. E poi mi sono iscritta qui per recitare. Non fare l'aiuto scenografo.
Con il pollice mi toglie dal viso l'ultima lacrima.
-Ti assicuro che non sarà così terribile.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Image and video hosting by TinyPic A Diletta, perché senza di lei avrei abbandonato già un bel po’ di tempo fa questa mia folle idea.>



Capitolo 2.




La notte porta consiglio. No. La notte porta solo pensieri.
I pensieri che cerchi di evitare e di non far entrare nella tua mente durante il giorno, la notte riemergono tutti insieme, privandoti del sonno. E tu non puoi fare nulla per impedirlo.

Mi volto guardando la mia sveglia. Sono le 4.23 del mattino.
Cambio posizione mettendomi supina.
Inizio ad osservare il soffitto, notando solo ora una piccola crepa all’angolo. Ed ecco che accanto ad essa appaiono immediatamente due zaffiri, due gocce, due occhi.
I suoi.
Nervosa, mi alzo dal letto con la mia solita poca grazia, cosa che mi procura un forte capogiro. Solo quando ho il pieno controllo dei miei arti, inizio a dirigermi in cucina in punta di piedi, cercando di evitare di svegliare mia madre, consapevole del fatto che ormai non mi addormenterò.
Devo ingannare il tempo aspettando che si facciano almeno le sette, così accendo la tv regolando il volume al minimo, inizio a preparare una tazza di the e, una volta pronta, lascio che il sapore di limone mi invada la bocca.


Apro gli occhi di scatto, come colpita da un secchio d’acqua gelida.
Mi ci vuole un po’ prima di rendermi conto di essermi addormentata in cucina con le braccia a farmi da cuscino, la tv ancora accesa. La spengo e metto la tazza nella lavastoviglie. Sono le 6:42.
Mia madre dorme ancora.
In religioso silenzio vado in bagno per prepararmi e passo dalla camera di mia madre: il lenzuolo ormai le è scivolato via dal corpo, coprendole solo parte delle gambe, il volto teso nonostante il sonno e il letto vuoto per metà.
Letto adatto a due persone, non ad una sola.
Finisco di prepararmi. Nonostante sia fine settembre, la temperatura è ancora piuttosto alta.
Mancano una decina di minuti prima che Katherine arrivi per darmi un passaggio in auto a scuola, allora ne approfitto: vado in camera mia e, prendendo il mio semplice e anonimo diario accuratamente nascosto, inizio a scrivere, ne ho bisogno.

Ciao papà.
Avrei voluto scriverti in questi giorni, mi dispiace, ma non è facile gestirsi tra teatro ed esami e tu mi conosci, sai quanta è scarsa la mia capacità di organizzazione.
La settimana scorsa ti ho parlato di un ragazzo, ricordi? Non sono più riuscita a vederlo. Ma i suoi occhi, la sua figura, mi sono entrati dentro, non riesco più a cancellarli dalla mia testa. Assurdo vero?
Non ne ho parlato nemmeno con Kat, forse perché in realtà non c’è molto di cui parlare.
Scusa, ora devo andare, è tardi e ho anche il corso di teatro, oggi verranno assegnati i ruoli. Mi auguro che non mi faranno interpretare un oggetto di scena.

Spero di rivederlo.

Ricorda che ti voglio bene.

E.


***


Quando arriviamo a scuola entro subito, a testa bassa, facendomi come mio solito notare il meno possibile, lasciando Katherine e Matt liberi di baciarsi in modo molto poco casto.
Sistemate le mie cose nell’armadietto, mi dirigo verso la mia aula, pregando il tempo di scorrere quanto più velocemente possibile.

Voglio solo andare a quel dannato corso.




Ci troviamo tutti qui, seduti in cerchio, attenti a sentire il professore accomodatosi al centro, con i copioni freschi di stampa tra le mani.E’ una delle cose più belle del lavoro dell’attore: leggere tutti insieme il copione aspettando con ansia di sapere quale personaggio si dovrà interpretare.
Ed è ciò che sta facendo il famoso Prof-senza-nome in questo momento.

-La signorina Dust interpreterà Victoria.- esclama sistemandosi gli occhi sul naso.
Caroline Dust. Abbiamo frequentato la scuola dell’infanzia insieme ed ora ci troviamo insieme al liceo, ma in classi distinte. E’ una brava ragazza, tranquilla e da quel poco che ho potuto vedere in questa settimana non è male a recitare.

-Il signorino Lanter interpreterà il protagonista maschile, Victor.- quel nome mi porta immediatamente a pensare a una persona.
Edward Lanter. Non mi sembra molto sorpreso. Ci aspettavamo tutti che la scelta sarebbe ricaduta su di lui. E’ l’unico fisicamente adatto a questo ruolo: alto, magrissimo, capelli neri, pallido. Affascinante, oserei dire.
A Kat è stato assegnato il ruolo della balia di Victoria. Non è un ruolo molto importante in realtà, ma a lei non interessa questo tipo di arte. Ha deciso di partecipare a questo corso solo per me e per avere una scusa valida per non studiare.

-Signorina Tunner.- appena sento il mio nome il flusso dei miei pensieri viene automaticamente interrotto. Le due ore di sonno non aiutano nemmeno tanto a mantenere alto il livello di concentrazione.
Quando sollevo il capo di scatto trovo tutti gli occhi puntati su di me.
-E’ contenta signorina? Stia attenta però, è un ruolo impegnativo e le ho voluto dare fiducia.- non sto capendo nulla.
-C...Come?-
-La protagonista. Sarà lei. Non lo aveva capito?- spalanco gli occhi dalla sorpresa e un sorriso si dipinge sul mio volto.
-Che coincidenza che lei e la sposa cadavere abbiate lo stesso nome, Emily.- sono ancora scossa e felice per la notizia.
Il mio primo ruolo da protagonista
.
Ceeto, è un corso scolastico, ma per me è una cosa importante, ci tengo davvero.
E poi non mi dispiace nemmeno recitare a stretto contatto con Edward, dopotutto non ci deve essere nessun tipo di approccio ‘intimo’, nemmeno un bacio, cosa che mi tranquillizza.

-Dunque, assegnati i ruoli, vi spiego in breve la trama:si apre tutto con l’imminente matrimonio combinato tra Victor Van Dort e Victoria Everglot. Nonostante il matrimonio sia solo una questione di affari, al loro primo incontro i due si innamorano. Durante le prove del matrimonio però Victor è così nervoso e impacciato da sbagliare ogni gesto e parola del giuramento, ma deciso a sposare Victoria corre via frastornato nella foresta e inizia a provare. Mentre immagina il momento dello scambio degli anelli, infila la fede in un ramo che si rivela essere però il dito di una sposa cadavere, Emily,giovane sposa con una tragica storia alle spalle che, convinta a causa del gesto di Victor di essere divenuta la moglie di quest’ultimo, lo trascina con sé nel mondo dei morti. Lei si innamora di lui e anche se Victor inizi a provare affetto per lei, è comunque innamorato di Victoria.
Essendo questo un riadattamento, nel copione mancano molte scene. La storia si conclude quindi con Victor e Victoria insieme ed Emily che dice ‘addio’ al suo amato, divenendo libera.-

Ecco perché è il mio film preferito.



La lezione finisce dopo la lettura del copione. Tutti corrono via fuori dalla sala, Katherine compresa, troppo occupata ad andare verso Matt.
Mi muovo con una calma eccessiva mentre prendo la mia borsa, cosi da permettere agli altri di uscire e di rimanere sola.
Più volte durante la lezione mi sono voltata nella speranza anche solo di intravedere Victor dietro quel palco ma senza un buon risultato, come da una settimana a questa parte.
Sono pertanto intenzionata ad andare a controllare di persona o a chiedere al professore che, tra l’altro, non ha ancora accennato ad alcun tipo di collaboratore esterno.
Poi però la parte razionale prende il soppravvento in me: chi sono io e che diritto ho di andare a disturbare il suo lavoro? Per cosa poi? Con quale scusa?
Decido pertanto di andarmene dandomi della ‘stupida adolescente’ ma non faccio in tempo a varcare la soglia poiché interrotta da una voce.
Quella voce.

-Sei stata brava.-
-Victor.- il mio è più un sussurro pronunciato mentre mi volto. Ho la gola secca e la voce fatica ad uscire.
-Sei la protagonista.- continua avvicinandosi ancora ma mantenendo sempre una certa distanza. –Sei stata brava.- Sento le gambe venir meno. Mi soffermo a guardarlo: indossa dei jeans e una semplice maglia nera sporchi entrambi di polvere, ed è meraviglioso.
-Come lo sai?-
-Vi ho spiati da dietro il palco. Ero curioso di sapere quale ruolo ti avrebbero assegnato.- le mie guance si colorano di rosso. Il suo tono è meno lineare della prima volta.
Lui ha assistito alla lezione per me?
-Bè, grazie.- questa volta lo guardo negli occhi.
Quegli occhi che in questa settimana ho disperatamente cercato qui, a lezione, fuori e tra le mura della mia casa. Occhi indescrivibili.
- Ci vediamo dopodomani allora.- accenna un sorriso e si allontana, lasciandomi di nuovo sola a fissare quel palco.
Proprio non riesco a capire il suo atteggiamento.
Ma almeno questa volta sono certa di rivederlo.






Note d’autrice.
Salve! Mi scuso per il mostruoso ritardo, ma le vacanze mi fanno questo effetto, purtroppo!
Allora, questo capitolo non mi convince per niente, ma ho deciso comunque di aggiornare... Spero non vi faccia troppo schifo!
Dunque, il bel Victor ha fatto un certo effetto sulla nostra Emily, compare ancora poco e ha un comportamento piuttosto strano, me ne rendo conto, ma nei prossimi capitoli le cose cambieranno! Ho anche voluto scrivere la trama dello spettacolo, perchè tornerà utile saperlo in futuro.
Ringrazio di cuore chi ha recensito e chi ha inserito la storia tra le liste. GRAZIE!
Ok, ho finito il mio sproloquio!
Alla prossima!

dana_

  
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