Così il
giorno dopo comincio il mio nuovo lavoro e guarda caso scopro che il locale era
di alcuni amici di Frank.
Che pazzo. Mettere a rischio
l’incolumità di suoi amici per trovare un lavoro a me.
E’ un
momento fiacco, sto ripulendo il bancone senza troppo entusiasmo fissando il
marmo scuro quando mi sento chiamare.
-Crys, ehi Crys-
Alzo gli
occhi e mi ritrovo quattro facce sconosciute insieme a Frank.
-Ciao- dico
-Ti volevo presentare il resto della band!- afferma entusiasta
lui.
Metto a
fuoco e mi ricordo che sono i ragazzi che erano seduti al tavolo che stavo per
servire prima dell’incidente.
-Ah, so
chi siete!-
Un ragazzo
con i capelli neri accuratamente spettinati mi sorride.
-La sento spesso questa frase- dice
-Questo è Gerard.- dice Frank- Bob, Ray e Mikey- finisce indicando
tutti gli altri.
Li guardo
un momento cercando di ricordare.
-Allora, Gerard voce- questo è facile- poi… Bob batteria, Ray chitarra come Frank e Mikey basso, giusto?-
-Complimenti-
mi dice quello che dovrebbe essere Bob – Eppure Frank
ci aveva detto che non sei una nostra fan-
-Diciamo
che lo sto diventando- ammetto sorridendo.
Si siedono
al bancone e cominciamo a chiacchierare del più e del meno naturalmente, come
se fosse una cosa abituale.
Frank ha quasi gli occhi che gli luccicano,
evidentemente ci teneva a mostrare il suo nuovo cucciolo agli amici.
Si, devo
essere diventata qualcosa di molto vicino ad un cucciolo per lui.
Passano
dei giorni – non per essere banali- ma probabilmente i più divertenti della mia
vita. Ed è ora, lo so, è quasi arrivata l’ora per loro
di partire.
E sembra che succeda tutto proprio quella sera,
in quelle poche ore che ci separano dall’addio definitivo. So di Jamia, l’incredibile ragazza di Frank,
l’amore della sua vita,
Ma solo mentre siamo lì a sbronzarci per non
pensare che è lui che me ne parla.
-Sai Crys, io e Jamia stiamo passando proprio un brutto momento, lei è sempre in
giro per i suoi affari, domani io parto per un tour mondiale e lei non è qui a
farmi compagnia, non è qui a sbronzarsi con me. Ci sei tu. Nelle ultime
settimane mi hai fatto scordare quanto fossi infelice, mi fai
sempre sorridere. Tu, non Jamia. Crys
che ne dici di venire con noi in tour?-
In
silenzio aspetto che se ne esca ridendo con un “scherzavo!”
che però non arriva.
-Frank tu sei ubriaco- dico
ridendo.
-Si certo,
non lo metto in dubbio, ma voglio veramente che tu venga in tour con noi.-
Resto in
silenzio a testa bassa, poi mi decido a
parlare.
-Oh Frank, ma come posso? Dovrei mollare tutto, così di punto
in bianco. Io non sono una ragazza che fa queste pazzie. Io sono io.
Noiosamente Crystal.-
Lo guardo.
Ha gli occhi lucidi, un po’ per l'alcool un po’ per l’emozione. Mi guarda come
un bambino a cui hanno appena detto che Babbo Natale non esiste.
Ok, quando sono ubriaca tendo a fare esempi
strani.
Ma come mai sono ubriaca? Io sono astemia!
Ci penserò dopo, adesso torniamo a Frank.
-Crys diventa pazza per me!-
Mi guarda
con i suoi grandi occhi da cucciolo e non posso resistere.
-Va bene Frank- sussurro. Lui mi sorride e mi carezza leggermente
una guancia.
-Ora però
mi viene da vomitare- aggiungo prima di scappare verso il bagno.
Che bello, so sempre come rovinare la magia.
Quando
torno barcollante nella sala vedo che si sono aggiunti
anche Gerard e Lyn-z, anche
loro apparentemente andati, e Frank sta probabilmente
raccontando loro del nostro discorso perché è tutto pimpante, penso che se
avesse la coda scodinzolerebbe anche.
Non ci posso credere, l’ho fatto veramente. Cazzo
e adesso come faccio? Non posso mica mollare tutto… il college, il lavoro, la
mia vita.
Per cosa
poi?
Ma adesso non ci voglio pensare, sono troppo
sbronza.
C’è
qualcuno che sta usando un trapano sopra la mia testa?
Apro gli
occhi e vengo accecata da sole, maledette, inutili tende!
Il trapano
continua ad andare, poi capisco che in realtà è il campanello, anche se
l’effetto nel mio cervello è lo stesso.
Guardo
l’ora:le nove e mezza.
Chi
cacchio è alle nove e mezza di… che giorno è oggi?
Mi alzo di
scatto col risultato che il mondo mi gira intorno troppo, troppo velocemente e
mi devo risedere.
Il
campanello suona ancora.
Questa
volta chi è dall’altra parte della porta ci si è letteralmente attaccato.
-O mio Dio! Basta sto
arrivando, ma smettila di suonare quell’aggeggio
infernale!- ringhio
Apro la
porta e mi ritrovo davanti Mikey Way.
Visione
celestiale?
Proprio
per niente, vorrei ucciderlo.
Il mio
odio diminuisce di qualche tacca quando vedo che ha due caffè in mano.
-Buongiorno!-
esclama sorridente.
-Ma anche
no- rispondo burbera –Dai entra-
-Come va stamattina?- chiede
-Secondo
te? E’ come se mi avessero fatto la testa in tanti piccoli pezzettini e poi li
avessero rimessi a posto nel modo sbagliato-
-Uhm,
interessante paragone… in ogni caso cercherò di essere il meno fastidioso possibile-
afferma
-Grazie. Comunque, cosa ci fai qui?-
Mi guarda
alzando un sopracciglio.
-Ma come, ti sei già scordata? Ieri sera dovevi
essere messa proprio male… fra due ore partiamo, mi ha mandato ad avvertirti Frank, lui sta peggio di te.-
Lentamente
spezzoni della sera prima riaffiorano con grande
disapprovazione della mia povera testa.
-Oh
cacchio!- urlo – ma non… non è possibile, credevo di
aver sognato tutto! Ma è impossibile inserirmi così
all’ultimo momento, voglio dire, come si fa? Lo sapete solo da ieri notte, cioè non… non…-
Non riesco
a finire la frase perché rimango impalata a farmi film catastrofici sulla
partenza, so essere disfattista se voglio.
-Ehi
tranquilla Crys, l’avevamo capito già da un po’ che Frank alla fine te l’avrebbe chiesto. Ti tratta come un
cucciolo, se potesse ti porterebbe in tasca. Era
scontato che sarebbe andata a finire così- dice lui
con molta calma.
Scontato?
Scontato?!?
Per loro è
tutto normale, penso che se gli alieni decidessero di invadere la terra
risalendo dal tutte le tazze dei water del mondo loro
mi guarderebbe e direbbero “Ma era scontato!”
Ok, non è esattamente la stessa cosa, ma è un
cambiamento che sconvolgerà i prossimi mesi della mia vita.
Respira, respira, respira.
Paura dei
cambiamenti? Chi, io?
E’ facile,
prima inspiri poi
espiri.
Chiudo gli
occhi e mi massaggio un momento le tempie.
Sarà che
ho ancora i postumi di una bella sbronza, ma…
-Ok… cosa mi devo portare?-
E così due ore dopo salgo sul tour bus dei My chemical romance come se fosse
la cosa più naturale del mondo. Sono troppo stanca per essere
eccitata. Per le emozioni ci sarà tempo. Frank sembra
essere dello stesso avviso, quando mi ha vista ha semplicemente fatto un gran
sorriso e poi ci siamo salutati tutti e due
sussurrando.
Per
l’occasione Brian, il loro manager, mi ha regalato I brought you my
bullets, you brought me your love ( ma dico, un nome un po’ più lungo no?) e The
black parade.
-Se vieni
in tour con noi devi conoscere fino in fondo la loro
musica- ha detto.
E così sto facendo.
Seduta
accanto a Frank – che sta già dormendo (per lui dire
le undici è come dire l’alba)- con il mio lettore cd e the black parade a
volume minimo nelle orecchie perché per quanto io possa essere masochista in
questo momento ci tengo a non farmi esplodere la testa.
Chissà
perché solo con me le pasticche contro il mal di testa non hanno
effetto. I casi fortunati della vita.
Ancora sto realizzando, sono veramente qui. No
ho avvertito nessuno della mia partenza, neanche i miei genitori. Non che a
loro possa importare molto.
Ho preso
quello che era strettamente necessario, ho chiuso casa
e sono uscita. Può essere una pazzia, ma guardando il viso rilassato di Frank mi sembra di aver fatto la cosa giusta.
Il sole
esce dalle nuvole e illumina la sua faccia, lui corruga la
fronte infastidito e fa per girarsi dall’altra parte, ma evidentemente
si accorge di non essere nel suo letto perché apre gli occhi e si guarda
intorno confuso.
-Buongiorno
Frankie- dico
-Ciao Crysty- risponde con voce impastata
-Che brutto Crysty-
-Pensi che
Frankie sia meglio?- chiede alzando un sopracciglio.
-In
effetti…-
-Che ascolti?- chiede e mi ruba una cuffietta.
-…To join the black parade…- canta
Gerard nel mio lettore.
Frank comincia a canticchiare la melodia e attacca
la strofa dopo.
-When i was a young boy my father took me into
the city to see the marching band…-
Chiude gli
occhi immergendosi nella musica e pensando a chissà quanti momenti.
-Frankie quanti anni hai?
Sai, non te l’ho mai chiesto- chiedo mentre partono le
note della canzone dopo.
-Ventisei…
sto proprio diventando vecchio. E tu, Crysty?-
-Io venti-
dico facendogli una linguaccia.
Mi fermo
incuriosita dalla canzone.
-Questa
come si chiama?- chiedo mentre ascolto rapita
-I don’t love you- risponde –
-I don’t love you…-
Mi svegliai di
soprassalto, merda, era successo di nuovo.
Sentivo ancora le note di I don’t
love you di sottofondo, una lacrima scese
veloce sulla mia guancia. Come avrebbe detto lui “bei tempi, amico”, belli si, ma passati, per fortuna. Era il buon senso a parlare perché la parte illogica del mio cervello
urlava a gran voce di voler tornare su quel bus. Sapevo che se mi fossi rimessa
a dormire avrei ripreso a sognare e non volevo, così mi alzai e mi accoccolai
sul divano con la mia immancabile tazza di caffè in mano e accesi la tv.
Chiusi gli occhi lasciando che il
calore che saliva dal caffè mi scaldasse il viso ascoltando appena il brusio di
sottofondo.
La rabbia, il dolore e la felicità
per quei ricordi stavano compiendo una dura lotta per accaparrarsi un angolino nel mio cuore, ma erano sempre i primi due ad
averla vinta.
Avevo fatto un casino, un vero
disastro, ed ora ne pagavo le conseguenze. Stupida, stupida, stupida.
La storia era conclusa
da tempo ormai, non potevo fare nulla per cambiare ciò che era successo, ma
sempre quella parte illogica, e probabilmente poco sana, del mio cervello non
lo voleva accettare; continuavo a fare sogni, tutte le notti rievocavo quei
momenti.
Prima o poi
sarei arrivata al punto dolente della storia, quel punto che probabilmente
avrei sognato in modo diverso e del tutto irreale. Sapevo però che mi sarei
svegliata per poi dare dell’idiota a me stessa e dire “Era solo un sogno, tu Crystal sai come sono andate realmente le cose”.
Era così bello però, anche se solo
per poco e in sogno ripensare a quei momenti felici
senza soffrire, anche se il dolore arrivava con il risveglio.
Erano passati giorni, mesi o forse
anni , avevo completamente perso il conto. Non era da
me, ma probabilmente non ero più quella Crystal che
credevo; se un giorno ero stata una persona quadrata, magari un po’ goffa, ma comunque precisa, ormai la mia vita era allo sbaraglio.
Rimasi lì per non so quanto a perdermi fra i miei pensieri con il caffè si
raffreddava, nella comodità del divano, tanto che alla fine mi riaddormentai.
-Gee, santo Dio Gee che
cacchio fai?!- urlo mentre lui mi versa la sua bottiglietta d’acqua nella
schiena. Hanno appena finito lo spettacolo e sono, ovviamente, su di giri. E
pare proprio che io sia il loro giochino per sfogarsi,
Bob che mi viene a fare il solletico, Gee che mi
versa l’acqua nella maglietta ci manca solo che…
-Gerard non fare del male al mio cucciolo- dice Frank
indignato mentre mi abbraccia da dietro e posa il mento sulla mia spalla e
l’altro per tutta risposta si mette e ridere e si versa il resto dell’acqua in
faccia.
-Ma io dico, non dovreste
essere stanchi dopo aver saltellato come matti per tutto il palco per due ore
di fila?-
Io sono stata tutto il
tempo dietro le quinte ad ascoltarli con le lacrime
agli occhi, ma questo non lo ammetterei mai davanti loro.
-Beh in realtà io stavo seduto- dice Bob
-E io non ho saltellato molto- interviene Mikey
-Idem- conviene Ray -Al massimo quei due pagliacci
di Frank e Gerard-
-Scherzi? Sono fresco
come un rosa, potrei scalare l’Everest in questo momento!-
Io continuo a sostenere
la tesi che si facciano di qualcosa prima di iniziare…
-So a cosa stai pensando,
ma non è vero, quante volte te lo devo ripetere? E’
tutto naturale, sarà che sono giovane, sarà che ho un fisico da paura…-
-Saranno tutti quei baci
che dai al tuo amichetto- aggiungo interrompendolo.
-Ehi, non sarai mica
gelosa? Tanto lo sai che… you
have my heart…-
afferma attaccando una canzone di Rihanna.
-Oh no, pietà per le mie
povere orecchie, già sei stonato di tuo, se poi ti metti anche a cantare questa
roba!- scherzo allontanandolo con una spinta. Al che
lui mi guarda con un ghigno che non promette nulla di buono.
-Ah si, è così quindi…-
Si avvicina, fa per
abbracciarmi ma invece comincia a darmi pizzicotti e a farmi il solletico, io
per scappare inciampo su dei cavi e cado di sedere con lui a ruota su di me.
-Ma porc…- impreco
-Eh si, è proprio da
questo che si riconoscono le vere fanciulle, tesoro-
La sua voce è
vicinissima, cercando di ignorare il dolore riapro gli occhi e vedo i suoi
vicini, troppo vicini.
E’ un attimo, in nostri
nasi si scontrano mentre le nostre bocche si cercano.
-Ma dove cavol… Oh cazzo, ehm scusate…- la
voce di Ray ci riporta alla realtà, di scatto faccio per alzarmi…
La tazza si rovesciò versandomi il
liquido ormai tiepido sulla canottiera leggera. Assurdo, mi ero riaddormentata.
La mia mente mi riproponeva in continuazione quelle
scene. Mi passai le dita sulle labbra riportando alla memoria il sapore delle
sue. Basta. Dovevo smetterla o sarei impazzita.
Decisi di uscire di casa, presi le prime cose che trovai nell’armadio,
consapevole che sepolta sotto qualche strato di vestiti c’era quella maglietta
orribile del nostro primo incontro, ma non ci dovevo pensare, era davvero ora
di finirla.
Andai in bagno e mi guardai allo
specchio, sembravo… trasparente, quasi irreale.
Dai miei occhi verdi ai capelli
castani, anche la pelle sembrava più chiara.
Mi vestii in fretta e uscii
nell’aria primaverile, era presto ancora e l’aria era frizzante.
Sentii vibrare
qualcosa nella tasca del giubbotto, non mi ero
neanche resa conto di aver preso il cellulare.
-Pronto?- dissi con voce stanca.
-Ciao Crys-
riconobbi quella voce all’istante.
-Lynz,
che piacere sentirti- forse lo dissi con poco
entusiasmo ma ero veramente felice di sentirla.
Fece un breve
risatina.
-Non sembra, come va tesoro?-
-Bene- mentii
– E tu? Gee?-
-Stiamo tutti bene- disse
quel ‘tutti’ con molta
enfasi.
-Bene, bene. Come mai hai chiamato?-
-Così, ho trovato il tuo numero e
ho pensato che è da tanto che non ci sentivamo-
-Veramente? Da quanto?- chiesi sinceramente
curiosa.
-Beh il tour è finito da due mesi,
ma tu te ne sei andata prima… quindi direi quasi tre, non ti ricordi?-
-Oh si
certo, è solo che non ero sicura…- mentii ancora
-Senti, dato che ci sono te lo dico. Fra due settimane ci sono
le riprese del nuovo video, ti va di venire? Ai ragazzi farebbe
veramente piacere…-
Mi bloccai in mezzo alla strada
trattenendo il fiato.
-Non…non credo che sia il caso- dissi al terzo tentativo di parlare.
-Oh per favore Crys-
disse una voce maschile
-Ma…
Gee? Quanti siete da quella
parte?-
-Solo io e Lynz.
Dai Crys per favore vieni, ci manchi, è così tanto
che non ci vediamo. Non mi costringere a venirti a prendere, so dove abiti -
-Si dai Crys- si aggiunse l’altra.
-Io… ragazzi non so se ce la faccio- ammisi
Loro non potevano capire…
-E’
passato tanto tempo. Sai quanta acqua è passata sotto i
ponti? Su Crys non farti pregare, Frank
farà il bravo-
Appena disse il suono nome il cuore fece un salto nel mio petto.
-O…ok, ditemi dove devo venire…-
Quando
misi giù mi sedetti su una panchina e mi presi la testa fra le mani. Come
cavolo avrei fatto a presentarmi così? Dopo quattro
mesi di silenzio.
-Frank ma…non…non…- dico prima di perdere il fiato del tutto.
Siamo nella sua stanza di albergo a Londra una delle date europee.
Le sue mani scorrono
veloci sotto la mia maglietta facendomi rabbrividire, le nostre labbra si incontrano con crescente passione.
Mi lascio andare un
sospiro quando stacca il contatto per passare al mio collo.
Mi sfila la maglietta e
sento le coperte morbide sulla mia pelle nuda.
-Frank ma…- ritento ma lui mi zittisce con un bacio, così decido di lasciar
perdere.
Ritornai in me stessa alzandomi di
scatto. Forse rivederlo era l’unico modo per chiarirci e far smettere questa agonia.
Passai il resto della giornata
facendo tutto e niente, come al solito. Dovevo
cominciare seriamente a pesare di trovarmi un lavoro.
Arrivò il momento di andare a
dormire, avevo ritardato il più possibile, erano le due
passate, gli occhi mi si chiudevano. Era ora. Mi preparai una tisana
calda per calmarmi e mi misi sotto le coperte chiudendo riluttante gli occhi.
Eccomi
qui! Scusate per l’attesa, in realtà il capitolo era già pronto, ma la pigrizia
è una brutta bestia xD
Capitolo
che rivoluziona un po’ la storia, spero che vi sia piaciuto comunque^^
Penso
che sia il più lungo fra tutti quelli che ho già
scritto, ma l’idea di separarlo non mi piaceva per niente…
Al
prossimo!
Grazie
mille a tutti voi che leggete^^
blaise_sl_tr07: Grazie mi fai muolto felize^^ E’ vero, Frankie non sembra per niente montato, ma perché qualche
altro ragazzo della band ti da questa impressione?
Linkin park: ecco l’aggiornamento, sono davvero contenta che ti piaccia^^
Bell_Lua: Oh ma grazie ^//^ Si Frankie è dolciosissimo!
Smokeygirl: Ecco qui^^ felice che ti piaccia xD
Vampireknight: Aleee ciau! Magari ti
scriverò una shottina rivista in cui c’è Gee che ti bussa al portone xD E magari poi ti canta Happy birthday
uscendo da una torta! (hai visto il video??? **)
Grazie per il commentinoo! Bacini chimici =*
Vampirejunkie: Puuuz tu sei sempre troppo buona con i miei scrittini ^^ lo sai che ti vi ti ti
bi? Anche perché mi fai vedere i video sbavosi e
quando mi chiami c’è Gee che canta umbrella xD