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Autore: Frozen tear    14/02/2008    7 recensioni
(...)Ed è solo il mio terzo giorno di lavoro.
Chissà perché il capo già mi odia.
Mi metterei a piangere se potessi, se continuo così mi verrà una crisi isterica, mi cadranno tutti i capelli, il capo mi caccerà fuori a calci minacciandomi con una mazza da baseball di non tornare più, insomma, succederà qualcosa di brutto.
(...)-Frankie sei sempre il solito, ma com’è possibile che non ne fai una giusta?- dice un ragazzo seduto al tavolo dell’ordine. Dopo qualche secondo di silenzio scoppiano tutti a ridere, tranne la mia rovina che mi guarda con aria colpevole abbozzando un sorrisetto.
(...)Sento dei passi avvicinarsi velocemente per poi fermarsi nella mia visuale. Delle Etnies, carine.
-Senti, Crystal, giusto? Veramente, non volevo combinare questo casino…-
Genere: Romantico, Malinconico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frank Iero, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Così il giorno dopo comincio il mio nuovo lavoro e guarda caso scopro che il locale era di alcuni amici di Frank

Così il giorno dopo comincio il mio nuovo lavoro e guarda caso scopro che il locale era di alcuni amici di Frank.

Che pazzo. Mettere a rischio l’incolumità di suoi amici per trovare un lavoro a me.

E’ un momento fiacco, sto ripulendo il bancone senza troppo entusiasmo fissando il marmo scuro quando mi sento chiamare.

-Crys, ehi Crys-

Alzo gli occhi e mi ritrovo quattro facce sconosciute insieme a Frank.

-Ciao- dico

-Ti volevo presentare il resto della band!- afferma entusiasta lui.

Metto a fuoco e mi ricordo che sono i ragazzi che erano seduti al tavolo che stavo per servire prima dell’incidente.

-Ah, so chi siete!-

Un ragazzo con i capelli neri accuratamente spettinati mi sorride.

-La sento spesso questa frase- dice

-Questo è Gerard.- dice Frank- Bob, Ray e Mikey- finisce indicando tutti gli altri.

Li guardo un momento cercando di ricordare.

-Allora, Gerard voce- questo è facile- poi… Bob batteria, Ray chitarra come Frank e Mikey basso, giusto?-

-Complimenti- mi dice quello che dovrebbe essere Bob – Eppure Frank ci aveva detto che non sei una nostra fan-

-Diciamo che lo sto diventando- ammetto sorridendo.

Si siedono al bancone e cominciamo a chiacchierare del più e del meno naturalmente, come se fosse una cosa abituale.

Frank ha quasi gli occhi che gli luccicano, evidentemente ci teneva a mostrare il suo nuovo cucciolo agli amici.

Si, devo essere diventata qualcosa di molto vicino ad un cucciolo per lui.

 

Passano dei giorni – non per essere banali- ma probabilmente i più divertenti della mia vita. Ed è ora, lo so, è quasi arrivata l’ora per loro di partire.

E sembra che succeda tutto proprio quella sera, in quelle poche ore che ci separano dall’addio definitivo. So di Jamia, l’incredibile ragazza di Frank, l’amore della sua vita,

Ma solo mentre siamo lì a sbronzarci per non pensare che è lui che me ne parla.

-Sai Crys, io e Jamia stiamo passando proprio un brutto momento, lei è sempre in giro per i suoi affari, domani io parto per un tour mondiale e lei non è qui a farmi compagnia, non è qui a sbronzarsi con me. Ci sei tu. Nelle ultime settimane mi hai fatto scordare quanto fossi infelice, mi fai sempre sorridere. Tu, non Jamia. Crys che ne dici di venire con noi in tour?-

In silenzio aspetto che se ne esca ridendo con un “scherzavo!” che però non arriva.

-Frank tu sei ubriaco- dico ridendo.

-Si certo, non lo metto in dubbio, ma voglio veramente che tu venga in tour con noi.-

Resto in silenzio a testa bassa, poi  mi decido a parlare.

-Oh Frank, ma come posso? Dovrei mollare tutto, così di punto in bianco. Io non sono una ragazza che fa queste pazzie. Io sono io. Noiosamente Crystal.-

Lo guardo. Ha gli occhi lucidi, un po’ per l'alcool un po’ per l’emozione. Mi guarda come un bambino a cui hanno appena detto che Babbo Natale non esiste.

Ok, quando sono ubriaca tendo a fare esempi strani.

Ma come mai sono ubriaca? Io sono astemia!

Ci penserò dopo, adesso torniamo a Frank.

-Crys diventa pazza per me!-

Mi guarda con i suoi grandi occhi da cucciolo e non posso resistere.

-Va bene Frank- sussurro. Lui mi sorride e mi carezza leggermente una guancia.

-Ora però mi viene da vomitare- aggiungo prima di scappare verso il bagno.

Che bello, so sempre come rovinare la magia.

Quando torno barcollante nella sala vedo che si sono aggiunti anche Gerard e Lyn-z, anche loro apparentemente andati, e Frank sta probabilmente raccontando loro del nostro discorso perché è tutto pimpante, penso che se avesse la coda scodinzolerebbe anche.

Non ci posso credere, l’ho fatto veramente. Cazzo e adesso come faccio? Non posso mica mollare tutto… il college, il lavoro, la mia vita.

Per cosa poi?

Ma adesso non ci voglio pensare, sono troppo sbronza.

 

C’è qualcuno che sta usando un trapano sopra la mia testa?

Apro gli occhi e vengo accecata da sole, maledette, inutili tende!

Il trapano continua ad andare, poi capisco che in realtà è il campanello, anche se l’effetto nel mio cervello è lo stesso.

Guardo l’ora:le nove e mezza.

Chi cacchio è alle nove e mezza di… che giorno è oggi?

Mi alzo di scatto col risultato che il mondo mi gira intorno troppo, troppo velocemente e mi devo risedere.

Il campanello suona ancora.

Questa volta chi è dall’altra parte della porta ci si è letteralmente attaccato.

-O mio Dio! Basta sto arrivando, ma smettila di suonare quell’aggeggio infernale!- ringhio

Apro la porta e mi ritrovo davanti Mikey Way.

Visione celestiale?

Proprio per niente, vorrei ucciderlo.

Il mio odio diminuisce di qualche tacca quando vedo che ha due caffè in mano.

-Buongiorno!- esclama sorridente.

-Ma anche no- rispondo burbera –Dai entra-

-Come va stamattina?- chiede

-Secondo te? E’ come se mi avessero fatto la testa in tanti piccoli pezzettini e poi li avessero rimessi a posto nel modo sbagliato-

-Uhm, interessante paragone… in ogni caso cercherò di essere il meno fastidioso possibile- afferma

-Grazie. Comunque, cosa ci fai qui?-

Mi guarda alzando un sopracciglio.

-Ma come, ti sei già scordata? Ieri sera dovevi essere messa proprio male… fra due ore partiamo, mi ha mandato ad avvertirti Frank, lui sta peggio di te.-

Lentamente spezzoni della sera prima riaffiorano con grande disapprovazione della mia povera testa.

-Oh cacchio!- urlo – ma non… non è possibile, credevo di aver sognato tutto! Ma è impossibile inserirmi così all’ultimo momento, voglio dire, come si fa? Lo sapete solo da ieri notte, cioè non… non…-

Non riesco a finire la frase perché rimango impalata a farmi film catastrofici sulla partenza, so essere disfattista se voglio.

-Ehi tranquilla Crys, l’avevamo capito già da un po’ che Frank alla fine te l’avrebbe chiesto. Ti tratta come un cucciolo, se potesse ti porterebbe in tasca. Era scontato che sarebbe andata a finire così- dice lui con molta calma.

Scontato? Scontato?!?

Per loro è tutto normale, penso che se gli alieni decidessero di invadere la terra risalendo dal tutte le tazze dei water del mondo loro mi guarderebbe e direbbero “Ma era scontato!”

Ok, non è esattamente la stessa cosa, ma è un cambiamento che sconvolgerà i prossimi mesi della mia vita.

Respira, respira, respira.

Paura dei cambiamenti? Chi, io?

E’ facile, prima inspiri poi espiri.

Chiudo gli occhi e mi massaggio un momento le tempie.

Sarà che ho ancora i postumi di una bella sbronza, ma…

-Ok… cosa mi devo portare?-

E così due ore dopo salgo sul tour bus dei My chemical romance come se fosse la cosa più naturale del mondo. Sono troppo stanca per essere eccitata. Per le emozioni ci sarà tempo. Frank sembra essere dello stesso avviso, quando mi ha vista ha semplicemente fatto un gran sorriso e poi ci siamo salutati tutti e due sussurrando.

Per l’occasione Brian, il loro manager, mi ha regalato I brought you my bullets, you brought me your love ( ma dico, un nome un po’ più lungo no?) e The black parade.

-Se vieni in tour con noi devi conoscere fino in fondo la loro musica- ha detto.

E così sto facendo.

Seduta accanto a Frank – che sta già dormendo (per lui dire le undici è come dire l’alba)- con il mio lettore cd e the black parade a volume minimo nelle orecchie perché per quanto io possa essere masochista in questo momento ci tengo a non farmi esplodere la testa.

Chissà perché solo con me le pasticche contro il mal di testa non hanno effetto. I casi fortunati della vita.

Ancora sto realizzando, sono veramente qui. No ho avvertito nessuno della mia partenza, neanche i miei genitori. Non che a loro possa importare molto.

Ho preso quello che era strettamente necessario, ho chiuso casa e sono uscita. Può essere una pazzia, ma guardando il viso rilassato di Frank mi sembra di aver fatto la cosa giusta.

Il sole esce dalle nuvole e illumina la sua faccia, lui corruga la fronte infastidito e fa per girarsi dall’altra parte, ma evidentemente si accorge di non essere nel suo letto perché apre gli occhi e si guarda intorno confuso.

-Buongiorno Frankie- dico

-Ciao Crysty- risponde con voce impastata

-Che brutto Crysty-

-Pensi che Frankie sia meglio?- chiede alzando un sopracciglio.

-In effetti…-

-Che ascolti?- chiede e mi ruba una cuffietta.

-…To join the black parade…- canta Gerard nel mio lettore.

Frank comincia a canticchiare la melodia e attacca la strofa dopo.

-When i was a young boy my father took me into the city to see the marching band…-

Chiude gli occhi immergendosi nella musica e pensando a chissà quanti momenti.

-Frankie quanti anni hai? Sai, non te l’ho mai chiesto- chiedo mentre partono le note della canzone dopo.

-Ventisei… sto proprio diventando vecchio. E tu, Crysty?-

-Io venti- dico facendogli una linguaccia.

Mi fermo incuriosita dalla canzone.

-Questa come si chiama?- chiedo mentre ascolto rapita

-I don’t love you- risponde

-I don’t love you…-

 

 

 

Mi svegliai di soprassalto, merda, era successo di nuovo. Sentivo ancora le note di I don’t love you di sottofondo, una lacrima scese veloce sulla mia guancia. Come avrebbe detto lui “bei tempi, amico”, belli si, ma passati, per fortuna. Era il buon senso a parlare perché la parte illogica del mio cervello urlava a gran voce di voler tornare su quel bus. Sapevo che se mi fossi rimessa a dormire avrei ripreso a sognare e non volevo, così mi alzai e mi accoccolai sul divano con la mia immancabile tazza di caffè in mano e accesi la tv.

Chiusi gli occhi lasciando che il calore che saliva dal caffè mi scaldasse il viso ascoltando appena il brusio di sottofondo.

La rabbia, il dolore e la felicità per quei ricordi stavano compiendo una dura lotta per accaparrarsi un angolino nel mio cuore, ma erano sempre i primi due ad averla vinta.

Avevo fatto un casino, un vero disastro, ed ora ne pagavo le conseguenze. Stupida, stupida, stupida.

La storia era conclusa da tempo ormai, non potevo fare nulla per cambiare ciò che era successo, ma sempre quella parte illogica, e probabilmente poco sana, del mio cervello non lo voleva accettare; continuavo a fare sogni, tutte le notti rievocavo quei momenti.

Prima o poi sarei arrivata al punto dolente della storia, quel punto che probabilmente avrei sognato in modo diverso e del tutto irreale. Sapevo però che mi sarei svegliata per poi dare dell’idiota a me stessa e dire “Era solo un sogno, tu Crystal sai come sono andate realmente le cose”.

Era così bello però, anche se solo per poco e in sogno ripensare a quei momenti felici senza soffrire, anche se il dolore arrivava con il risveglio.

Erano passati giorni, mesi o forse anni , avevo completamente perso il conto. Non era da me, ma probabilmente non ero più quella Crystal che credevo; se un giorno ero stata una persona quadrata, magari un po’ goffa, ma comunque precisa, ormai la mia vita era allo sbaraglio.

Rimasi lì per non so quanto a perdermi fra i miei pensieri con il caffè si raffreddava, nella comodità del divano, tanto che alla fine mi riaddormentai.

 

 

-Gee, santo Dio Gee che cacchio fai?!- urlo mentre lui mi versa la sua bottiglietta d’acqua nella schiena. Hanno appena finito lo spettacolo e sono, ovviamente, su di giri. E pare proprio che io sia il loro giochino per sfogarsi, Bob che mi viene a fare il solletico, Gee che mi versa l’acqua nella maglietta ci manca solo che…

-Gerard non fare del male al mio cucciolo- dice Frank indignato mentre mi abbraccia da dietro e posa il mento sulla mia spalla e l’altro per tutta risposta si mette e ridere e si versa il resto dell’acqua in faccia.

-Ma io dico, non dovreste essere stanchi dopo aver saltellato come matti per tutto il palco per due ore di fila?-

Io sono stata tutto il tempo dietro le quinte ad ascoltarli con le lacrime agli occhi, ma questo non lo ammetterei mai davanti loro.

-Beh in realtà io stavo seduto- dice Bob

-E io non ho saltellato molto- interviene Mikey

-Idem- conviene Ray -Al massimo quei due pagliacci di Frank e Gerard-

-Scherzi? Sono fresco come un rosa, potrei scalare l’Everest in questo momento!-

Io continuo a sostenere la tesi che si facciano di qualcosa prima di iniziare…

-So a cosa stai pensando, ma non è vero, quante volte te lo devo ripetere? E’ tutto naturale, sarà che sono giovane, sarà che ho un fisico da paura…-

-Saranno tutti quei baci che dai al tuo amichetto- aggiungo interrompendolo.

-Ehi, non sarai mica gelosa? Tanto lo sai che… you have my heart…- afferma attaccando una canzone di Rihanna.

-Oh no, pietà per le mie povere orecchie, già sei stonato di tuo, se poi ti metti anche a cantare questa roba!- scherzo allontanandolo con una spinta. Al che lui mi guarda con un ghigno che non promette nulla di buono.

-Ah si, è così quindi…-

Si avvicina, fa per abbracciarmi ma invece comincia a darmi pizzicotti e a farmi il solletico, io per scappare inciampo su dei cavi e cado di sedere con lui a ruota su di me.

-Ma porc…- impreco

-Eh si, è proprio da questo che si riconoscono le vere fanciulle, tesoro-

La sua voce è vicinissima, cercando di ignorare il dolore riapro gli occhi e vedo i suoi vicini, troppo vicini.

E’ un attimo, in nostri nasi si scontrano mentre le nostre bocche si cercano.

-Ma dove cavol… Oh cazzo, ehm scusate…- la voce di Ray ci riporta alla realtà, di scatto faccio per alzarmi…

 

La tazza si rovesciò versandomi il liquido ormai tiepido sulla canottiera leggera. Assurdo, mi ero riaddormentata. La mia mente mi riproponeva in continuazione quelle scene. Mi passai le dita sulle labbra riportando alla memoria il sapore delle sue. Basta. Dovevo smetterla o sarei impazzita.

Decisi di uscire di casa, presi le prime cose che trovai nell’armadio, consapevole che sepolta sotto qualche strato di vestiti c’era quella maglietta orribile del nostro primo incontro, ma non ci dovevo pensare, era davvero ora di finirla.

Andai in bagno e mi guardai allo specchio, sembravo… trasparente, quasi irreale.

Dai miei occhi verdi ai capelli castani, anche la pelle sembrava più chiara.

Mi vestii in fretta e uscii nell’aria primaverile, era presto ancora e l’aria era frizzante.

Sentii vibrare qualcosa nella tasca del giubbotto, non mi ero neanche resa conto di aver preso il cellulare.

-Pronto?- dissi con voce stanca.

-Ciao Crys- riconobbi quella voce all’istante.

-Lynz, che piacere sentirti- forse lo dissi con poco entusiasmo ma ero veramente felice di sentirla.

Fece un breve risatina.

-Non sembra, come va tesoro?-

-Bene- mentii – E tu? Gee?-

-Stiamo tutti bene-  disse queltutti’ con molta enfasi.

-Bene, bene. Come mai hai chiamato?-

-Così, ho trovato il tuo numero e ho pensato che è da tanto che non ci sentivamo-

-Veramente? Da quanto?- chiesi sinceramente curiosa.

-Beh il tour è finito da due mesi, ma tu te ne sei andata prima… quindi direi quasi tre, non ti ricordi?-

-Oh si certo, è solo che non ero sicura…- mentii ancora

-Senti, dato che ci sono te lo dico. Fra due settimane ci sono le riprese del nuovo video, ti va di venire? Ai ragazzi farebbe veramente piacere…-

Mi bloccai in mezzo alla strada trattenendo il fiato.

-Non…non credo che sia il caso- dissi al terzo tentativo di parlare.

-Oh per favore Crys- disse una voce maschile

-MaGee? Quanti siete da quella parte?-

-Solo io e Lynz. Dai Crys per favore vieni, ci manchi, è così tanto che non ci vediamo. Non mi costringere a venirti a prendere, so dove abiti -

-Si dai Crys- si aggiunse l’altra.

-Io… ragazzi non so se ce la faccio- ammisi

Loro non potevano capire…

-E’ passato tanto tempo. Sai quanta acqua è passata sotto i ponti? Su Crys non farti pregare, Frank farà il bravo-

Appena disse il suono nome il cuore fece un salto nel mio petto.

-Ook, ditemi dove devo venire…-

 

 

Quando misi giù mi sedetti su una panchina e mi presi la testa fra le mani. Come cavolo avrei fatto a presentarmi così? Dopo quattro mesi di silenzio.

 

-Frank ma…non…non…- dico prima di perdere il fiato del tutto.

Siamo nella sua stanza di albergo a Londra una delle date europee.

Le sue mani scorrono veloci sotto la mia maglietta facendomi rabbrividire, le nostre labbra si incontrano con crescente passione.

Mi lascio andare un sospiro quando stacca il contatto per passare al mio collo.

Mi sfila la maglietta e sento le coperte morbide sulla mia pelle nuda.

-Frank ma…- ritento ma lui mi zittisce con un bacio, così decido di lasciar perdere.

 

Ritornai in me stessa alzandomi di scatto. Forse rivederlo era l’unico modo per chiarirci e far smettere questa agonia.

 

Passai il resto della giornata facendo tutto e niente, come al solito. Dovevo cominciare seriamente a pesare di trovarmi un lavoro.

Arrivò il momento di andare a dormire, avevo ritardato il più possibile, erano le due passate, gli occhi mi si chiudevano. Era ora. Mi preparai una tisana calda per calmarmi e mi misi sotto le coperte chiudendo riluttante gli occhi.

 

 

 

Eccomi qui! Scusate per l’attesa, in realtà il capitolo era già pronto, ma la pigrizia è una brutta bestia xD

Capitolo che rivoluziona un po’ la storia, spero che vi sia piaciuto comunque^^

Penso che sia il più lungo fra tutti quelli che ho già scritto, ma l’idea di separarlo non mi piaceva per niente…

Al prossimo!

Grazie mille a tutti voi che leggete^^

 

blaise_sl_tr07: Grazie mi fai muolto felize^^ E’ vero, Frankie non sembra per niente montato, ma perché qualche altro ragazzo della band ti da questa impressione?

Linkin park: ecco l’aggiornamento, sono davvero contenta che ti piaccia^^

Bell_Lua: Oh ma grazie ^//^ Si Frankie è dolciosissimo!

Smokeygirl: Ecco qui^^ felice che ti piaccia xD

Vampireknight: Aleee ciau! Magari ti scriverò una shottina rivista in cui c’è Gee che ti bussa al portone xD E magari poi ti canta Happy birthday uscendo da una torta! (hai visto il video??? **) Grazie per il commentinoo! Bacini chimici =*

Vampirejunkie: Puuuz tu sei sempre troppo buona con i miei scrittini ^^ lo sai che ti vi ti ti bi? Anche perché mi fai vedere i video sbavosi e quando mi chiami c’è Gee che canta umbrella xD

  
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